A Costigliole la riscoperta dei lavori artigianali: il raduno delle fate laboriose

Dai mestieri del passato una nuova opportunità ma, anche, un modo allegro e stimolante per fare aggregazione. La prossima settimana a Costigliole inizierà un incontro settimannale aperto a tutti e la partecipazione è gratuita. Il piacere di ritrovarsi nelle sere invernali, per  chiacchierare svolgendo antiche lavorazioni con  lavori fatti a mano: dal ricamo al cucito, dal bricolage,  all’uncinetto, dal lavoro ai ferri, al découpage, dalla creazione di oggetti di arredo, alla riscoperta di antiche tradizioni come la creazione dei cestini in vimini. Un ritrovo unico nel suo genere in cui tramandare e condividere l’antica arte del cucito: ricamo, chiacchierino, uncinetto, sono alcune delle tecniche specifiche che si tramandano e si condividono in questo “ritrovo speciale” che nasce con lo scopo di tramandare un artigianato che negli ultimi anni è andato via via scomparendo.                      E’ stata la vicesindaco Laura Bianco a ideare il collettivo  “Il chiacchierino”che commenta:“Un’occasione per incontrarsi, conoscersi e condividere abilità ed esperienze intorno alla passione dei lavori fatti a mano”. L’appuntamento è  tutti i martedì, dalle 21 alle 24, dal 20 febbraio al 30 aprile e si terrà negli spazi del Centro anziani di Piazza Scotti, aperto a tutti, principianti ed esperti.                 Un’iniziativa ben accolta che ha l’obiettivo anche di intercettare le ultime generazioni e recuperare la cultura della tradizione artigianale. Si vorrebbe che le ragazze imparino ad utilizzare le mani, perché non sono più abituate a farlo, ma il lavoro artigianale non implica solo l’uso delle mani, ma anche una buona dose di creatività e fantasia. Le partecipanti sono entusiaste di iniziare questo percorso, per sperimentare un viaggio a cavallo tra passato e presente. Chiacchierino e tombolo sono arti del cucito, entrambe molto antiche. Il chiacchierino è nato probabilmente nel  ‘ 700, in un carcere inglese in cui si chiacchierava molto, per questo motivo i detenuti venivano tenuti occupati con i nodi, che devono essere contati uno per uno ed è un lavoro che necessita di concentrazione e silenzio. Anche le origini del tombolo risalgono al ‘700 ed era praticato nelle ricche famiglie di Francia e Inghilterra. Artiste con la passione di realizzare prodotti artigianali, fatti come la famiglia ha insegnato. Donne modeste, pronte a descrivere la tecnica eseguita per realizzare i loro lavori, per non far morire le tradizioni e valorizzare l’artigianato locale. E da qui l’idea di realizzare nei locali del Centro Anziani degli incontri, dove queste artiste possano lavorare, proporre, fare corsi e perché no, vendere i loro prodotti, non è sbagliata. Un modo allegro e stimolante per favorire l’aggregazione ma, anche, per tramandare una passione ed un mestiere quasi dimenticato. E mentre sono al lavoro, raccontano la storia di questa passione e la loro voglia di tramandare queste arti alle nuove generazioni, perché si tratta di arti raffinate che non si vuole perdere e stanno vivendo una seconda vita grazie al recupero di tradizioni del passato. E’  un hobby adatto a tutti e che porta beneficio: secondo una ricerca, chi soffre di dolore ha riferito un sollievo. La ripetitività abbasserebbe il livello delle sostanze prodotte dal cervello sotto stress, mentre il tintinnio dei ferri allontanerebbe la mente dalle preoccupazioni.

                                            Alessandra Gallo