“Il futuro produttivo di Chieri si gioca su Masio e secondo binario del treno”

Kafaie: “Obiettivi concreti, difficili ma possibili. Se no, per le industrie della zona, è la fine”

 

Kafaie con l’assessore regionale Gabusi

Scelte importanti alle porte, per il sistema produttivo della zona di Chieri e dintorni. Il GIC (Gruppo Imprese Chieresi) tira le somme di una fitta serie di contatti  che l’associazione, presieduta dal commercialista Dario Kafaie e di cui fanno parte molte decine di aziende del territorio, ha avuto con il mondo della politica regionale e locale. I temi in ballo non sono nuovi: il treno Chieri-Trofarello che va energicamente sostenuto e sviluppato, il collegamento con l’autostrada Torino-Milano e lo svincolo autostradale sulla Torino-Piacenza all’altezza di Masio, tra Pessione e Poirino.

Kafaie prova a riscriverli con una visione strategica che in passato forse è mancata al territorio.

“Il treno, nella tratta Chieri-Trofarello, soffre di tanti problemi, ma sono tutti collegati alla necessità non rinviabile di un secondo binario, sia qui che a Volpiano. Allo stato attuale, la linea non funziona perché accumula ritardi e si blocca ogni volta che da qualche parte si verifica un guasto, magari ad un treno intercity che ha sempre la precedenza. Il secondo binario renderebbe tutto più normale. La bretella sulla Rezza, che non è e non deve essere una tangenziale (che avrebbe impatti insopportabili sul territorio) ma dovrà garantire un collegamento sicuro tra il Chierese e l’autostrada Milano-Torino, che ad oggi manca. Infine, lo svincolo autostradale di Masio: un obiettivo a portata di mano, perché con il rinnovo delle concessioni autostradali si rendono disponibili investimenti per realizzarlo. Ciò significherebbe servire le aree industriali di Chieri e Pessione , Santena, Poirino, Riva presso Chieri e Andezeno, togliendo dalle strade più di mille mezzi pesanti al giorno. Lo svincolo di  Masio obbligherebbe poi le Ferrovie a costruire un nuovo cavalcaferrovia a Pessione vicino alla Martini, con enorme vantaggio per tutti.”

Obiettivi chiari, di cui da tempo il GIC discute, con l’appoggio dei sindaci della zona, con la Regione Piemonte. “Serve però – conclude Kafaie – ritrovare una forte identità del Chierese nel suo insieme, dall’Astigiano a Trofarello, per contare davvero ai tavoli dove si decide lo sviluppo dei territori. Se non si riuscirà, il futuro dell’industria e dell’occupazione in questa zona non sarà solo incerto. Non ci sarà e basta.”

Gianni Giacone