A TEATRO. In scena a: Alessandria, Rivarolo Canavese, Casale Monferrato, Rivoli, Asti, Cherasco, Pinerolo, Casalborgone, Moncalvo, Bra, Carmagnola.

Alessandria. Giovedì 29 febbraio “Falstaff a Windsor” al Teatro Alessandrino.

Alessandro Benvenuti in Falstaff a Windsor con la regia di Ugo Chiti il 29 febbraio al Teatro Alessandrino

Falstaff a Windsor Liberamente tratto da “Le allegre comari di Windsor” di William Shakespeare

Adattamento e regia Ugo Chiti Con Alessandro Benvenuti, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Cioni, Paolo Ciotti, Elisa Proietti

Scene Sergio Mariotti – Costumi Giuliana Colzi – Luci Samuele Batistoni – Musiche Vanni Cassori Produzione Arca Azzurra

Falstaff a Windsor  interpretato da Alessandro Benvenuti, adattamento e regia di Ugo Chiti , prodotto da Arca Azzurra, è il prossimo appuntamento della Stagione di Prosa 23-24 del Comune di Alessandria e Piemonte dal Vivo con la partecipazione di Asm Costruire Insieme,  in scena al Teatro Alessandrino, di Via Verdi 12,  giovedì 29 febbraio alle ore 21.

TRAMA E NOTE SULLO SPETTACOLO

Dopo i successi di Nero Cardinale e L’avaro, si rinnova la collaborazione tra Ugo Chiti, Alessandro Benvenuti e gli attori di Arca Azzurra per un lavoro dedicato a uno dei grandi personaggi shakespeariani, Falstaff.

Il Dramaturg tratteggia un profilo perfetto per il grande attore, attingendo tanto ai drammi storici Enrico IV e Enrico V quanto alla figura farsesca che emerge da Le allegre comari di Windsor.

In questo adattamento l’eroe e antieroe “resuscita” a Windsor esprimendo, gigione e irridente, la natura del suo personaggio: un’arroganza aristocratica, con un sangue plebeo, popolaresco, che muta dalla rabbia al sarcasmo ma rimane disarmante, quasi patetico, perché non conosce, o non sa, darsi le regole e la consapevolezza dell’età che “indossa”.

Questo Falstaff, per molti aspetti, resta fedele al testo originale delle Comari di Windsor, ne rispetta gli appuntamenti farseschi; si lascia beffare, esce avvilito e percosso dai travestimenti, sembra quasi masochisticamente rimpicciolito, anche se dietro queste mutazioni ribolle la rabbia del personaggio che sembra ancora pretendere il rispetto dovuto all’antico ruolo del cavaliere.

Solo l’ultima beffa, l’ennesimo inganno di un’attesa punitiva nel parco, cambia struttura e andamento narrativo. Il mutamento arriva grazie all’intervento di Semola, un personaggio che fin dall’inizio ha fiancheggiato Falstaff facendosi assumere come paggio: servizievole, irridente, mutevole, inquietante, occupa allusivamente la funzione di un fool che solo alla fine (allucinazione o sogno?) assume le vesti e le sembianze del principe Enrico, tornato a bandire Falstaff dal consorzio umano.

Niente fate, folletti, fastidi e pizzicotti, ma l’asprezza di una condanna che ribadisce come nell’ordine prestabilito del potere non si trovi posto dove collocare un corpo tanto grande quanto irrazionale e magico.

UGO CHITI : UNA NOTA SU FALSTAFF

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Falstaff grandeggia nella prima parte del dramma storico Enrico IV, dove Shakespeare disegna, forse, il suo primo vero personaggio costituzionalmente e interamente comico, come sostiene Gabriele Baldini nel suo prezioso Manualetto shakespeariano.

Sir John Falstaff con le sue fattezze solenni, la pancia esagerata esibita con fierezza pagana, ha qualcosa di empio e mostruoso, ma non disturba o sdegna mai perché di fondo… «quel suo gran corpo, quella sua vecchia carne di peccatore, quella sua compitissima esperienza di bettole, lupanari, di mariuoli e mariuolerie complica, ma non abolisce l’anima sua di fanciullo» (B. Croce).

Falstaff si muove affiancando la selvaggia anarchia del giovane principe Enrico erede al trono, assieme condividono intemperanze e ribalderie che sovvertono codici e regole, allineandosi su una ambigua chiassosa linea d’ombra. In Falstaff, nel suo prescindere dalla morale e dall’onore, si possono riconoscere miti, astrazioni, categorie che hanno concorso alla sua creazione: dal miles glorosius alle figure allegoriche del vizio, della gola, della vanità, della dissipazione e altre ancora; ma tutte si fondono in una figura teatrale che Shakespeare rende eterna come empatica specchiatura umana.

Nella seconda parte del dramma storico, Falstaff supera le prodezze del primo. Shakespeare “consegna” al personaggio una piena libertà sulla scena e il grande vecchio cresce, si rimpolpa di battute fulminanti, monologhi esemplari, “carne teatrale” che genera risate e riflessioni, vita che si spezza quando l’irrequieto febbrile principe ereditario sale sul trono del padre e assume il potere di un re. Falstaff ora è ombra di un passato da ripudiare: il grande, glorioso antieroe viene allontanato, per lui non c’è posto nelle tortuose architetture del potere. Così nel seguente Enrico V non c’è più traccia fisica di Falstaff, la sua presenza aleggia attraverso le parole di altri personaggi, torna, inaspettata e straziante, nel racconto dell’ostessa che lo ha visto spirare tra le sue braccia, in un freddo stanzino della stessa locanda dove Falstaff ha celebrato tante volte il “cerimoniale” del suo esistere.

Falstaff a Windsor

Falstaff, malgrado la morte, torna in vita con Le allegre comari di Windsor, una rinascita espressamente richiesta dalla regina Elisabetta che gradiva vedere ancora sulla scena sir John Falstaff, magari nelle vesti di un canagliesco innamorato avanti con gli anni (così dice la leggenda, non si sa quanto attendibile; tuttavia nel 1602, quando la commedia uscì pubblicata in un in-quarto, il titolo precisava che era stata recitata più volte anche in presenza della Regina Elisabetta).

Le allegre comari di Windsor è testo indeciso tra la commedia nera e la farsa dove tutti tradiscono tutti, una trama affollata di storie e sottostorie con personaggi impegnati a moltiplicare beffe e travestimenti, che finiscono poi col confondere e intralciare quella che in ogni caso rimane la storia portante, ovvero come l’empio Falstaff diviene vittima di tre beffe ordite da due rispettabili signore che si ergono a emblema di tutta una comunità ostile.

Falstaff a Windsor elimina parte del frenetico sovrapporsi di episodi, scelta non solo in funzione di stringatezza e coerenza di ritmo, ma scelta drammaturgica per ritrovare echi più falstaffiani nelle vesti troppo strette della farsa. In questo adattamento Falstaff “resuscita” a Windsor “sparando” subito, gigione e irridente, la natura del suo personaggio: un’arroganza aristocratica, con un sangue plebeo, popolaresco, che muta dal rabbioso al sarcastico ma rimane disarmante, quasi patetico, perché non conosce, o non sa, darsi le regole e la consapevolezza dell’età che “indossa”.

Questo Falstaff, per molti aspetti, resta fedele al testo originale delle Comari di Windsor, ne rispetta gli appuntamenti farseschi; si lascia beffare dalla furia vendicativa delle due signore, esce avvilito e percosso dai travestimenti, sembra quasi masochisticamente rimpicciolito, anche se dietro queste mutazioni ribolle la rabbia del personaggio che sembra ancora pretendere il rispetto dovuto all’antico ruolo primario.

Solo la terza beffa, l’ennesimo inganno di un’attesa punitiva nel parco, cambia struttura e andamento narrativo. Il mutamento arriva attraverso Semolino, un personaggio che fin dall’inizio ha fiancheggiato Falstaff facendosi assumere come paggio: servizievole, irridente, mutevole, inquietante, occupa allusivamente la funzione di un fool che solo alla fine (allucinazione o sogno?) assume le vesti e le sembianze del principe Enrico, tornato a bandire Falstaff dal consorzio umano.  Niente fate, folletti, fastidi e pizzicotti, ma l’asprezza di una condanna che ribadisce come nell’ordine prestabilito del potere non si trovi posto dove collocare un corpo tanto grande quanto irrazionale e magico.

I biglietti per lo spettacolo si possono acquistare anche on line su: www.teatroalessandrino.it / www.ticketone.it

 

RIVAROLO  CANAVESE. Giovedì 29 febbraio si  racconta il cambiamento climatico al Teatro Oratorio di San Michele .

A Rivarolo Canavese prosegue la rassegna teatrale Una Volta al Mese (quasi) e raggiunge il giro di boa: giovedì 29 febbraio 2024 alle ore 21, presso il Teatro Oratorio di San Michele – Via Fiume 15 – il terzo appuntamento è riservato allo spettacolo Cambiare il clima di Faber Teater. La compagnia teatrale ha scelto di affrontare il racconto di una sfida molto attuale e sotto gli occhi di tutti, quella del cambiamento climatico, con rigore e con degli alleati esperti sul campo: lo spettacolo-conferenza Cambiare il clima è infatti nato insieme al DIATI, il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino. Con questo progetto il linguaggio teatrale e la ricerca si incontrano per raccontare il clima, i suoi cambiamenti ma soprattutto l'inteso lavoro di indagine in atto.“ L’obiettivo che ci siamo dati è stato quello di raccontare in un’ottica costruttiva e non catastrofista il tema del cambiamento climatico, con un linguaggio divulgativo leggero e comprensibile, come già il titolo Cambiare il clima suggerisce” affermano gli attori-ingegneri Marco Andorno e Sebastiano Amadio, anche autori dello spettacolo. Grazie alla collaborazione con il DIATI, il 27 e 28 febbraio lo spettacolo sarà presentato alle ragazze e ai ragazzi delle scuole di Rivarolo Canavese.

La rassegna Una Volta al Mese (quasi) è organizzata da Faber Teater e dal Comune di Rivarolo Canavese – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con Anpi Sezione “Tina Anselmi” di Favria-Oglianico-Rivarolo, il CAI di Rivarolo, Andirivieni, l’Istituto Aldo Moro e Santissima Annunziata per gli spettacoli dedicati alle scuole e Biblioteca Comunale “Domenico Besso Marcheis”.Tutte le sere degli spettacoli sarà possibile accedere alla speciale Cena pre-spettacolo presso la Vinileria di via Maurizio Farina 56, prenotando al numero 0124.441480

Dopo lo spettacolo sarà possibile prendere parte al dolce e prelibato momento dopo-spettacolo con artisti e pubblico grazie alla collaborazione con BioQui.

Il costo dei biglietti di Una Volta al Mese (quasi) è di 8 € – ridotto 5 € per tutti gli under 18.

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla biblioteca di Rivarolo, al numero 0124.26377- 0124.454680 oppure presso Faber Teater al numero 338-2000758; via e-mail ainfo@faberteater.com o sul sito www.faberteater.com .

CASALE MONFERRATO. Il programma di marzo al Teatro Municipale.

 Marzo Un mese con un’offerta ampia e multidisciplinare. Dopo i positivi riscontri riscossi nel mese di gennaio, la programmazione del Teatro Municipale prosegue con un calendario fitto di appuntamenti anche per il mese di febbraio.

Venerdì 1 marzo alle ore 21,00 aprirà il mese la replica di “Ma non avevamo detto per sempre?”. Antonio Catania e Tiziana Foschi, diretti da Antonio Pisu, mettono in scena la storia di una coppia che non avendo messo al mondo i figli desiderati, prima per gioco poi forse per non impazzire, inventa di avere un figlio: Polonio.Per lui, un personaggio shakespeariano dell’Amleto, padre di Ofelia; per lei un elemento chimico radioattivo la cui scoperta è attribuita a Pietro e Maria Curie.

Max Giusti sarà protagonista della serata di giovedì 7 marzo, con inizio alle ore 21,00, con uno spettacolo all’insegna della comicità e del buon umore dal titolo “Bollicine”.

Martedì 12 e mercoledì 13 marzo, sempre alle ore 21,00, “Un sogno a Istanbul” racconterà di Max e Masa, e del loro amore in un’opera di di Alberto Bassetti – Liberamente tratta dal libro “La Cotogna di Istanbul” di Paolo Rumiz, interpretato da Maddalena Crippa, Maximilian Nisi con Mario Incudine e Adriano Giraldi, con la regia di Alessio Pizzech.

Martedì 19 e mercoledì 20 marzo alle ore 21,00 si alzerà il sipario su “Mettici la mano” spettacolo ambientato nella città di Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di umanità e di amore per la vita. Di Maurizio de Giovanni, interpretato da Antonio Milo, Adriano Falivene ed Elisabetta Mirra, con la regia di Alessandro D’Alatri e le musiche di Marco Zurzolo.

Domenica 24 marzo alle ore 21,00 la Monferrato Classic Orchestra diretta da Federico Ferrari con al pianoforte Sabrina Lanzi, proporrà al pubblico “Beethoven 5/5” con il Concerto per pianoforte ed orchestra n. 5 op.73 “Emperor” e la Sinfonia n. 5 op. 67 in do minore.

Lunedì 25 marzo alle ore 21,00 andrà in scena la commedia in due atti di Nicolò Bacigalupo “I maneggi per maritare una figlia” che vede come regista e protagonista Tullio Solenghi accompagnato da Elizabetta Pozzi con Stefania Pepe, Laura Repetto, Isabella Loi, Federico Pasquali, Pier Luigi Pasino, Riccardo Livermore, Roberto Alinghieri.

A chiudere il mese sarà Drusilla Foer, con la sua “Venere Nemica”. Lo spettacolo, già tutto esaurito da diverso tempo, si terrà mercoledì 27 marzo alle ore 21,00 con la protagonista (alter ego di Gianluca Gori), accompagnata da Elena Talenti per uno spettacolo supportato dalla musica con un repertorio inaspettato, a tratti musical. Scritto da Drusilla Foer e Giancarlo Marinelli, con la regia di Dimitri Milopulos Venere Nemica racconta la vita moderna della Dea Venere che ha deciso di vivere a Parigi, lontana dagli Dei olimpici.

Sarà possibile avere maggiori informazioni e acquistare i biglietti online accedendo al portale https://www.comune.casale-monferrato.al.it/teatro o presso i punti vendita del circuito Vivaticket.

RIVOLI. Venerdì 1° e sabato 2 marzo “QUASI MIO MARITO” al teatro San Paolo.

Venerdì 1° e sabato 2 marzo al teatro San Paolo di Rivoli “QUASI MIO MARITO” Le luci del palcoscenico del teatro San Paolo di Rivoli si accendono per illuminare una nuova e divertente commedia dal titolo “Quasi Mio Marito”, in cartellone venerdì primo marzo con replica il giorno successivo sabato 2 marzo. I protagonisti di questa divertente storia sono gli attori Sara Valerio e Giancarlo Fares. Si vestiranno dei panni di una giovane coppia alle prese con una domenica fuori dall’ordinario.

La trama si infittisce e naturalmente si complica quando la porta di casa si rompe proprio mentre i nostri due personaggi – Martina e Claudio – sono pronti per uscire in occasione del matrimonio della sorella di lei. In questa imbarazzante situazione, tra risate, scherzi e momenti imprevisti, emergono segreti e scheletri nell’armadio della coppia. Mentre si attende l’intervento del fabbro per risolvere il problema, lo spettatore viene trascinato in un vortice di battute comiche e al tempo stesso sorprendenti.

Tutto questo riesce a far riflettere sulle dinamiche e le sfide che devono affrontare le giovani coppie. La commedia “Quasi Mio Marito” sarà un’esperienza teatrale molto originale, capace di intrattenere il pubblico con la sua comicità intelligente e al tempo stesso finalizzata a riflessioni sulla relazione tra moglie e marito.

Una serata sicuramente dedicata al divertimento, si comincia a ridere intorno alle 21.00. Biglietto euro 18 Over 65, under 18 euro 16More info 3472211204 – rivoliateatro@libero.it

Staff Comunicazione Campotheatroeventistampa@gmail.com – 3334309709

 

ASTI. Venerdì 1 marzo “Music non stop” per la stagione dello Spazio Kor.

Anahit – foto di Iman Salem

Nuovo appuntamento per “Music non stop”, la stagione dello Spazio Kor di Asti, con la direzione artistica di Chiara Bersani e Giulia Traversi, con un cartellone di performance di respiro europeo, con linguaggi differenti e una particolare attenzione all’accessibilità, tema centrale del lavoro di Spazio Kor che l’ha reso punto di riferimento a livello regionale e non solo. Venerdì 1 marzo alle 21 debutta in prima assoluta “ANAHIT”, spettacolo ideato da Giorgia Ohanesian Nardin. In scena Giorgia Ohanesian Nardin, Max Simonetto, F. De Isabella. Suono F. De Isabella, disegno costume Max Simonetto  natura violenta, produzione Associazione Culturale VAN, Ministero della cultura, Regione Emilia-Romagna, VIERNULVIER. Anahit è, nella tradizione Armena pagana, la divinità posta a guardia e custodia dell’acqua e di tutto ciò che è fluido. Giorgia Ohanesian Nardin è artista italiana di discendenza Armena che pratica nei contesti della danza e della performance dal vivo. Formatasi nella danza, il suo lavoro tratta della relazione tra movimento, divinazione e scrittura; della geografia e dell’opposto di appartenere; del fetish per il linguaggio, le sue politiche e i suoi numerosi attriti. L’artista disegna con ANAHIT un solo per il proprio corpo, una costellazione, un formato ad appunti che oscilla tra parola, movimento e panorama sonoro. Giorgia Ohanesian Nardin è artista, ricercatrice indipendente e agitatrice queer di discendenza Armena. La sua ricerca si compone di eventi pedagogici e performativi che focalizzano l’esperienza del piacere come forma di resistenza all’oppressione sistemica, mettendo in relazione un approccio trans femminista queer con lo studio di pratiche somatiche. Con un background in studi classici e un BA in arti performative presso la Northern School of Contemporary Dance, inizia a lavorare come autrice nel 2010 in collaborazione con Marco D’Agostin e Francesca Foscarini, assieme ai quali fonda l’Associazione VAN. Il suo primo solo, Dolly, che tratta le molteplici icone legate al corpo femminile, è vincitore di numerosi riconoscimenti e viene presentato in molti contesti italiani ed europei. È inoltre la prima artista italiana a diventare coreografa residente presso il K3 – Zentrum fur Choreographie Hamburg (Kampnagel) per l’anno 2015/16, all’interno del quale crea Season.

Durata 65 minuti. Per lo spettacolo sarà possibile richiedere un dispositivo per l’ascolto dell’audio descrizione poetica curata da Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello, con la supervisione di Elia Covolan. Lo spettacolo è accessibile anche a persone cieche o ipovedenti e/o persone con disabilità motoria. Biglietto 10 euro; ridotto: 8 euro (tesserati Kor Card, abbonati Teatro Alfieri, tesserat iBiblioteca Giorgio Faletti, under 25, over 60); ridotto gruppi: 5 euro (gruppi da 10 persone).Prevendite online su webtic.it e in biglietteria presso Spazio Kor, dal lunedì al venerdì con orario10-12 e 15-18, e la sera dello spettacolo. Per prenotazioni e informazioni: info@spaziokor.it,3278447473 (whatsapp), online su www.allive.it

Viola Lo Moro – foto di Carlotta Valente

Prima dello spettacolo, venerdì 1 marzo alle 18 da EO Arte, in via XX settembre 112, Asti, secondo appuntamento con i “Dialoghi in levare” curati da Viola Lo Moro. L’incontro “Scrivere e parlare di musica” ha come protagonista Giulia Cavaliere: giornalista, critica musicale e autrice, collabora stabilmente con Domani, Rolling Stone ed Esquire. Hatenuto corsi di scrittura musicale ed è una dei quattro board member della fondazione Italia Music Lab; è stata per alcuni anni collaboratrice fissa alla sezione spettacoli del Corriere della Sera, a Linus e a IL del Sole 24 Ore. Ha condotto The Weekly Twist per Radio Raheem e programmi a Radio Popolare e RSI. Per minimum fax ha pubblicato “Romantic Italia”, da cui sono nati il podcast e un programma televisivo Sky Arte omonimi, di cui è stata autrice e conduttrice.

Per Chora Media ha lavorato a tre podcast di approfondimento culturale: “Noi siamo i giovani”, sulla storia dei giovani in Italia dal dopoguerra a oggi, “Certe Estati”, sull’estate italiana e“ Paolo Conte. Il maestro è nell’anima”, dedicato al cantautore astigiano. Nel 2022 è stata eletta da Artribune “giornalista culturale dell’anno”. Spiega Lo Moro: “Parleremo insieme di musica, di come si può raccontarla attraverso le parole, lo storytelling dei podcast, gli articoli e i libri. Insieme guarderemo alla musica leggera, al cantautorato italiano, alle diverse composizioni delle parole e alla società intorno. Ci interrogheremo sull’industria musicale e su come e se ancora oggi le “minoranze” sono o no protagoniste e come vengono raccontate (donne, persone LGBTIQ+, persone con disabilità, persone non bianche)”.Si ringrazia per la collaborazione ai Dialoghi la libreria Alberi d’Acqua. libero. Maggiori dettagli su www.spaziokor.it

CHERASCO. Venerdì 1 marzo inizia la stagione primaverile al teatro Salomone.

Il Teatro Salomone di Cherasco presenta: TEATRO  A MENTE – Stagione Primaverile 2024

Il Teatro Salomone di Cherasco è lieto di annunciare l’inizio della stagione primaverile 2024, sotto la direzione artistica di Fulvia Roggero e Vincenzo Santagata.

Con il tema “Teatro Cibo per la Mente”, la stagione promette di deliziare il palato culturale di ogni spettatore. Sponsor ufficiale Gemini Project! L’organizzazione generale è curata da Il Teatro delle Dieci, che in quest’occasione inaugura l’affidamento triennale del Salomone tramite Bando comunale in collaborazione con Contro Realtà e Piccolo Teatro di Bra Odv, promettendo così una sinergia tra talenti e esperienze nel panorama teatrale locale. Gli spettacoli della stagione includono una varietà di generi, dalle commedie brillanti alle performance senza parole, passando per la drammaturgia per bambini e famiglie.

Saranno offerti anche eventi collaterali per arricchire ulteriormente l’esperienza teatrale. I biglietti sono disponibili al costo di €10,00 per il posto unico e €8,00 per il ridotto(per gli spettatori sotto i 14 anni e le associazioni del territorio). Inoltre, è possibile acquistare un abbonamento per 3 spettacoli al prezzo speciale di €25,00.La rassegna dedicata ai ragazzi proporrà spettacoli ad un costo di €6,00 per il posto unico, mentre i bambini sotto i 5 anni potranno assistere gratuitamente. Programma degli spettacoli:● Ven 1 MARZO 2024 – TI LASCIO PERCHÉ HO FINITO L’OSSITOCINA monologo comico-terapeutico per guarire le pene d’amore – Un monologo ideato e interpretato da Giulia Pont con la regia di Francesca Lo Bue. L’opera, già acclamata al Torino Fringe Festival 2013, offre una prospettiva unica sulle difficoltà amorose, combinando risate e riflessioni profonde.

Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare via WhatsApp al numero3477851494 o via email all’indirizzo teatrosalomonecherasco@gmail.com. Ulteriori dettagli sono disponibili sulla pagina Facebook Teatro Salomone di Cherasco e suInstagram (@teatro_salomone).

PINEROLO. Sabato 2 marzo al Teatro Sociale “COME UNA SPECIE DI VERTIGINE Il Nano, Calvino, la libertà.”

Prosegue la stagione teatrale di Pinerolo (TO), organizzata dal Comune grazie alla collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo. Sabato 2marzo alle 21.00 il Teatro Sociale di Pinerolo ospiterà “Come una specie di Vertigine. Il nano, Calvino, la libertà” con Mario Perrotta.

Scritto, diretto e interpretato da Mario Perrotta collaborazione alla regia Paola Roscioli mashup e musiche originali Marco Mantovani / Mario Perrotta produzione Permàr, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Medicina in collaborazione con Teatro Asioli di Correggio, Duel

Prosegue la stagione teatrale di Pinerolo (TO), organizzata dal Comune grazie alla collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo. Sabato 2 marzo alle 21.00 il Teatro Sociale di Pinerolo ospiterà “Come una specie di Vertigine. Il nano, Calvino, la libertà” con Mario Perrotta. Il personaggio in scena è un abitante del Cottolengo, il Nano del romanzo autobiografico La giornata d’uno scrutatore, personaggio cui Calvino dedica una sola pagina se pur memorabile. Scrive Perrotta: “Ho scelto lui e ne ho immaginato tutta l’esistenza – esistenza che Calvino non ci racconta – proprio perché il mio intento era ragionare intorno al concetto di libertà e il Nano del romanzo ne è totalmente privo.” Il protagonista cerca la a libertà, tra le pagine delle opere del “signor Calvino Italo”, la racconta come sa e come può, la trasforma in versi, in musica, in parabole e collegamenti iperbolici tra un romanzo e l’altro, in canzoni-teatro sarcastiche e frenetiche e improvvisi minuetti intimi, “scalvinando” quelle opere a suo uso e consumo. Il tutto mentre accanto scorre, amaramente ironica, la sua personalissima storia d’amore, una storia impossibile per quel corpo e quella lingua incapaci di parlare.

BIGLIETTI SINGOLITEATRO SOCIALE Platea Intero € 22,00Ridotto € 19,00*Galleria Intero € 20,00Ridotto € 17,00*Loggione Intero € 10,00Ridotto € 5,00*

Speciale giovani fino 28 anni: € 10,00 in tutti i settori per gli spettacoli in abbonamento. I possessori della tessera PINECULT hanno diritto a un biglietto a 10,00 € in galleria e platea e a 5,00 € nel loggione *I biglietti ridotti sono riservati per over 65, universitari, insegnanti, Abbonamento Musei, Tesserati FAI, Clienti del Regionale di Trenitalia, Abbonati alle stagioni a cura della Fondazione Piemonte dal Vivo

PREVENDITAPUNTO VENDITA PINEROLO Ufficio del Turismo di Pinerolo Via Duomo, 1 (fronte Palazzo del Comune)Telefono 0121.795589Da martedì a sabato dalle 9.00 alle 14.00.La seconda domenica di ogni mese dalle 10.00 alle 13.00(Pagamento solo con carta di credito o bancomat)ON LINE sul sito www.vivaticket.it – solo biglietti interi on line sarà applicato un diritto di prevendita

VENDITA SERALE Presso la cassa del Teatro Sociale di Pinerolo Piazza Vittorio Veneto 24 – Pinerolo tutte le sere di spettacolo a partire dalle ore 19.30.

CASALBORGONE. Sabato 2 marzo “La cosa degli figli” al Teatro San Carlo.

Prosegue con un nuovo appuntamento la rassegna Il teatro ritrovato di Casalborgone (To), con la direzione artistica di Faber Teater e la collaborazione del Comune di Casalborgone e di Piemonte dal Vivo, nell’ambito del progetto Corto Circuito.

Ci si prepara ora al giro di boa con il terzo appuntamento di sabato 2 marzo, ore 21 al Teatro San Carlo con la prima assoluta di La cosa degli figli di e con Giorgia Goldini, uno spettacolo in collaborazione con la rete Concentrica // Spettacoli in orbita, un progetto di Teatro della Caduta.

Un’attrice sola in scena, una voce femminile che racconta la maternità e lo stravolgimento della vita che porta con sé la nascita di un figlio. Tra storytelling, stand up comedy, tenerezza, fatica, germi provenienti dal nido, confusione, gioia, bellezza, paura, canzoncine, fame, futuro, lavoro, sensi di colpa, consigli non richiesti e amore! Uno spettacolo autobiografico che raccoglie riflessioni e pensieri sinceri di una mamma taglia 0-18 mesi.

Grazie a una politica inclusiva relativa ai biglietti, il biglietto intero costa 10 €, il biglietto ridotto 8 € (per residenti a Casalborgone, under 18, over 65); i biglietti speciali per avvicinare i giovani spettatori alla rassegna (ogni serata di spettacolo ci saranno a disposizione 6 biglietti) al costo di 1 € per gli spettatori sotto i 21 anni.

Gli spettacoli si svolgeranno al Teatro San Carlo, in piazza Carlo Bruna e al Leu di Casalborgone (To), piazza Statuto, via Roma.

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a: teatrosancarlo@comune.casalborgone.to.it – 3408906527 e info@faberteater.com, 3382000758

MONCALVO. Domenica 3 marzo “Stavamo meglio quando stavamo peggio” al Teatro Civico.

Continua la stagione di prosa di Moncalvo. Prossimo appuntamento domenica 3marzo alle 17 al Teatro Civico con lo spettacolo “Stavamo meglio quando stavamo peggio” di Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio. Con Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio; musiche arrangiate e suonate dal vivo dal fisarmonicista Diego Trivellini. Protagonisti dello spettacolo uno zio e un nipote che si confrontano sulle epoche, le tecnologie, le canzoni, i costumi, il linguaggio e la cultura cambiata così velocemente in questi ultimi 40 anni. Attraverso le canzoni che hanno fatto la storia del nostro paese tra gli anni 60 e 70, e tanti oggetti che ormai non usiamo più, rievocheremo lo spirito allegro di un paese che sembra essersi intristito. Vogliamo trasmettere agli spettatori il sorriso e la speranza di Quell’epoca della ricostruzione. La simpatia e la comicità di Masciarelli coinvolgeranno gli spettatori in uno spettacolo divertente che farà allo stesso tempo riflettere su quanto sia importante, ancora oggi, sognare. Si tratta quindi di uno spettacolo di teatro e canzone. Stefano Masciarelli ha arrangiato, con il contributo del Maestro Diego Trivellini, le musiche che cantava, per esempio, Alberto Sordi con l’orchestra della rai, i successi di Morricone, Rita Pavone e tanti altri e ha rielaborato quelle musiche in una chiave più moderna e quindi fruibile anche da un pubblico più giovane. Le musiche saranno suonate rigorosamente dal vivo da l fisarmonicista Diego Trivellini che riproduce, grazie alla sua unica fisarmonica elettronica, fino a 100 elementi di orchestra. Perché ripercorrere e cantare quelle canzoni? Perché crediamo che in quelle canzoni ci sia una pezzo del nostro paese che non c’ è più. Il sorriso è la prima cosa che quelle canzoni ci riportano e attraverso quelle musiche ripercorreremo un periodo storico che è stato molto importante per il nostro paese

E’ possibile prenotare i posti dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 19 telefonando presso la Drogheria Broda di Moncalvo al numero 0141917143 oppure, solo per informazioni o urgenze, al numero 3738695116, dalle 9,30 alle 12,30 dal lunedì al venerdì, o inviando un email a info@arte-e-tecnica.it.Tutti i biglietti prenotati dovranno essere ritirati il giorno dello spettacolo obbligatoriamente un quarto d’ora prima dell’inizio dello spettacolo. A prenotazione scaduta, i posti prenotati saranno messi in vendita. E’ possibile e preferibile il pagamento elettronico sia per l’acquisto degli abbonamenti che dei singoli biglietti. Per gli acquisti on line e ogni altra informazione: www.arte-e-tecnica.it La stagione è organizzata da Arte & Tecnica in collaborazione con il Comune di Moncalvo. La stagione teatrale di Moncalvo è un progetto “Le colline dei teatri” sostenuto dalle fondazioni CRT e CRASTI e dalla sponsorizzazione della Banca di Asti.

 

BRA. Domenica 3 marzo “L’onesto fantasma” al Politeama.

Domenica 3 marzo 2024 alle 21 un nuovo appuntamento al Teatro Politeama Boglione di Bra con “L’onesto fantasma” di Edoardo Erba, che ha già registrato il tutto esaurito. Alternando momenti realistici a scene shakespeariane, la commedia è un modo originale di rileggere l’Amleto dal punto di vista del fantasma. Ma soprattutto è la storia di un’amicizia speciale, talmente forte da eludere anche la morte. E un atto d’amore verso il teatro, dove ogni conflitto diventa accettabile perché riscattato dalla poesia.

Quattro attori, che anni prima durante una tournée sono diventati grandi amici, si ritrovano in tre, perché uno di loro muore tragicamente. Dei tre, Gallo ha nel frattempo fatto una rapida carriera ed ora è un personaggio cinematografico di successo. Gli altri due, Costa e Tito, hanno un disperato bisogno di lavorare e tentano di convincerlo a portare in scena un Amleto. Ma Gallo si rifiuta: senza l’amico, a cui voleva un bene dell’anima, lui non ha più nessuna intenzione di fare teatro. Per vincere la sua resistenza, Costa si inventa che nella produzione ci sarà anche l’amico scomparso, con tanto di nome sul manifesto: gli riserveranno la parte del fantasma. Gallo non dà peso alla proposta, la prende come uno scherzo di dubbio giusto, finché una notte il fantasma gli appare veramente. In scena Gianmarco Tognazzi, Renato Marchetti, Fausto Sciarappa, con la partecipazione in video di Bruno Armando, scomparso nel 2020.

I biglietti singoli per la stagione 2023/24 sono in vendita al costo di 23 Euro; ridotto 20 Euro per gli over 65 e gli under 26. È possibile acquistarli di persona tutti i lunedì dalle 16 alle 19 presso il botteghino del Teatro Politeama, in piazza Carlo Alberto. Si ricorda che non sono consentiti pagamenti in contanti. I biglietti sono acquistabili anche attraverso il sito www.ticket.it.

Il prossimo appuntamento sarà giovedì 14 marzo con “Un sogno a Istanbul” liberamente tratto dal libro “La Cotogna di Istanbul”, in cui si racconta di Max e Masa, e del loro amore. Dal best seller di Paolo Rumiz, Alberto Bassetti trae un testo teatrale di grande forza e suggestione, avvolgente come una storia narrata intorno al fuoco.

Tutti i titoli della nuova stagione del teatro Politeama Boglione si trovano sul sito www.turismoinbra.it. Maggiori informazioni all’Ufficio Cultura e Manifestazioni del Comune di Bra, in piazza Caduti per la Libertà 20, chiamando il numero 0172.430185 o scrivendo a turismo@comune.bra.cn.it

CARMAGNOLA. Sabato 9 marzo ” GIROMIN A VEUL MARIESSE ” al Circolo della Concordia.

La Compagnia del teatrale “J’amis del teatro di Carmagnola” per la 1à rassegna “Rijade e alegria… ‘n bon-a compagnia” presentano per sabato 9 marzo alle ore 21,00 al Circolo “La Concordia” in Largo Beppe Canalis in Borgo Salsasio di Carmagnola la “CRICA DEL BURGAT” di Mondovì in GIROMIN A VEUL MARIESSE tre atti di Dino Belmondo.

Nata nel 1973 la crica del Borgat ha raggiunto il traguardo dei 50 anni di palcoscenico, lungo periodo in cui ha allietato il pubblico con esilaranti commedie come questa.

Trama : Nel piccolo mondo borghese di fine anni ’30 la famiglia Pautasso vive una serie di emozioni e fraintendimenti, di ricordi e amori di gioventù.

A completare ulteriormente il tram tram famigliare giunge, trascinato dalla madre, “Girumin” esperto di natura di fiori e di insetti, ma ancora completamente a digiuno del fascino femminile……

INFO Anna 3483589090  Elsa 3397842045  mail jamisdelteatro.carmagnola@gmail.com