PIEMONTE  ARTE: CHIERI, MORISOT, TORINO ANNI ’50, GARELLI, BALZOLA, GLAJCAR, BLAGANO’, BERSEZIO, CAPRONI, REINHARDT…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

CHIERI. CONFERENZA IN BIBLIOTECA: UNA NUOVA VISIONE DELLA PITTURA A CHIERI FRA TRE E PRIMO CINQUECENTO

Da Guglielmetto Fantini, Antoine De Lonhy a Giovanni Martino Spanzotti e la ricchezza dell’arte chierese nell’epoca “d’oro” del tardo Medioevo e primo Rinascimento

Conferenza di Simone Bonicatto. Interviene Giovanni Donato

 

La presentazione, volta ad evidenziare l’evoluzione della pittura a Chieri tra il Trecento e i primi del Cinquecento, si snoda tra l’esposizione di fatti salienti noti e alcuni aspetti inediti, frutto degli studi di ricerca del dott. Simone Bonicatto, dagli albori di una tradizione pittorica locale alla ricchezza rinascimentale.

L’arrivo a Chieri di artisti provenienti da centri quali Asti, Vercelli o Alba contribuì all’avvio di una tradizione pittorica locale, trecentesca, consolidatasi poi nel corso del Quattrocento di cui gli affreschi della Cappella Villa in San Domenico, quelli della Cappella Gallieri nella Collegiata di Santa Maria della Scala, la Pala Tana nel Battistero dei primi del Cinquecento, ne costituiscono un esempio rappresentativo.

Nella fiorente epoca rinascimentale Chieri ospitò anche maestranze fiamminghe, tra cui i pittori Antoine de Lonhy e Giovanni Martino Spanzotti, le cui opere auliche ben si integrano con le opere più “popolari” di altri artisti, come ad esempio gli affreschi del pittore chierese Pseudo-Jacopino Longo arrichendo lo scenario artistico della nostra città.

 

Mercoledì 17 aprile 2024 ore 17- Sala Conferenze  Biblioteca Civica Chieri

via Vittorio Emanuele II, 1

Ingresso libero

 

BERTHE MORISOT PITTRICE IMPRESSIONISTA

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino

16 ottobre 2024 – 9 marzo 2025

In collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi

a cura di Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin

e con la consulenza scientifica di Sylvie Patry

Display di Stefano Arienti a cura di Chiara Bertola

Nell’anno internazionalmente dedicato all’Impressionismo, dal 16 ottobre 2024 al 9 marzo 2025 la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino presenta la mostra “Berthe Morisot. Pittrice impressionista”, che celebra la storia e il percorso artistico dell’unica donna tra i fondatori del movimento impressionista.

L’esposizione è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, a cura di Maria Teresa Benedetti e Giulia Perin, in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi, istituzione che vanta la più grande raccolta di opere di Berthe Morisot da cui provengono importanti dipinti e con la consulenza scientifica di Sylvie Patry, tra i maggiori esperti internazionali di Morisot.

La mostra illustra il legame di Morisot con la poetica del movimento e fa emergere il suo personalissimo timbro nel cogliere la labilità dell’attimo, a simbolo della fragilità dell’esistenza, capace di rappresentare con grazia gli elementi della natura e della realtà.

L’allestimento della mostra accoglie anche un display, appositamente ideato per il percorso espositivo, di Stefano Arienti, artista italiano tra i più riconosciuti, che crea un confronto con Morisot e i valori del linguaggio impressionista, a cura di Chiara Bertola, Direttrice della GAM.

Grande interprete della Nouvelle Peinture, Berthe Morisot ha avuto un ruolo importante nella storia del movimento partecipando a sette delle otto mostre impressioniste che si sono tenute dal 1874 al 1886 (unica assenza nel 1879 per la nascita della figlia). Nel 1874 Berthe sposa Eugène Manet, fratello di Édouard, entrando di diritto nella famiglia. Indipendentemente dalla presenza di Manet, il più importante artista del suo tempo, Morisot continua a vivere intensamente la propria vicenda creativa, legandosi in modo diretto al gruppo.

Attraverso una selezione di opere, tra celebri dipinti e incisioni, provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche – tra cui, oltre al Musée Marmottan Monet di Parigi, il Musée d’Orsay di Parigi, il Musée des Beaux-Arts di Pau, il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Musée d’Ixelles di Bruxelles, l’Institut National d’Histoire de l’Art (INHA) di Parigi – e importanti collezioni private, la mostra ripercorre la vita e la carriera di Berthe Morisot, dai suoi esordi connessi al sodalizio artistico e umano con Édouard Manet, fino alla piena adesione alla poetica impressionista.

Il percorso espositivo si sviluppa in sezioni tematiche dedicate ai principali soggetti protagonisti della produzione di Morisot – luoghi all’aperto, interni animati da figure colte in situazioni di intimità o nel brillio della vita sociale, paesaggi marini, famiglia, case e giardini – e racconta il suo stile leggero, talvolta sorprendentemente ellittico e moderno.

La luce, protagonista indiscussa della sua produzione, avvolge e irradia attraverso pennellate brillanti la superficie delle opere, raggiungendo la massima espressione nelle scene en plein air, sempre caratterizzate da atmosfere vibranti e cromaticamente intense.

Berthe Morisot

Pittrice impressionista

6 ottobre 2024 – 9 marzo 2025

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea,

Via Magenta, 31 Torino

www.gamtorino.it

 

MUSEO ACCORSI-OMETTO. TORINO ANNI ’50. LA GRANDE STAGIONE DELL’INFORMALE

Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, Torino

Dal 27 marzo al I settembre 2024

La mostra, curata da Francesco Poli, intende riportare l’attenzione su una fase fondamentale per il rinnovamento della scena artistica di Torino tra gli anni ‘40/50 del Novecento: la grande stagione dell’Informale.

Nel percorso espositivo si trovano le opere dei principali artisti attivi in area torinese e piemontese, in dialogo con un’ampia scelta dei lavori dei più noti artisti italiani e stranieri presenti nelle mostre delle gallerie private e nelle rassegne in spazi pubblici.

Una trentina i pittori e gli scultori di area torinese: Nino Aimone, Franco Assetto, Annibale Biglione, Mario Calandri, Romano Campagnoli, Francesco Casorati, Antonio Carena, Sandro Cherchi, Mauro Chessa, Mario Davico, Pinot Gallizio, Albino Galvano, Franco Garelli, Mario Giansone, Ezio Gribaudo, Gino Gorza, Mario Lattes, Paola Levi Montalcini, Piero Martina, Umberto Mastroianni, Mario Merz, Mattia Moreni, Adriano Parisot, Enrico Paulucci, Carol Rama, Piero Rambaudi, Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Filippo Scroppo, Piero Simondo, Giacomo Soffiantino, Luigi Spazzapan, Mario Surbone, Francesco Tabusso.

La selezione di artisti italiani e stranieri, invece, comprende: Afro, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Enrico Baj, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Gillo Dorfles, Jean Fautrier, Lucio Fontana, Sam Francis, Gruppo Gutai, Hans Hartung, Toshimitsu Imaï, Asger Jorn, Georges Mathieu, Ennio Morlotti, Shigeru Onishi, Jean Paul Riopelle, Emilio Scanavino, Pierre Soulages, Antoni Tapiés, Giulio Turcato, Emilio Vedova.

ORARI

Martedì, mercoledì e venerdì 10-18 │ Giovedì 10-20 │ Sabato, domenica e festivi 10-19

La biglietteria chiude mezz’ora prima │Lunedì chiuso

 

 

ANDREA BALZOLA POESIE E IMMAGINI FOTOGRAFICHE

Alla Biblioteca Civica Centrale, in via della Cittadella 5 a Torino, presentazione lunedì 15 aprile, alle 17,30, del libro “Poetòpos” di Andrea Balzola, pubblicato nella collana “Assemblaggi e Sdoppiamenti” diretta da Monica Romano per Scalpendi Editore, Milano, dicembre 2023, con interventi di Ettore Ghinassi e dei fotografi Roberto Goffi, Lorenzo Mascherpa, Paola Mongelli e letture di Martina Colizzi.

L’incontro, in collaborazione con la Libreria L’Angolo Manzoni, si sviluppa attraverso settantadue poesie inedite, scritte tra il 1977 e il 2022, che definiscono una stagione tra un singolare e coinvolgente viaggio nel tempo e una selezione di pregevoli fotografie, che documentano e contraddistinguono i percorsi della memoria di Andrea Balzola: dai fiumi alle colline, dai grandi cieli al mare e monasteri, palazzi, scogliere, scorci d’ambiente. Scatti realizzati, oltre a quelli degli autori presenti in “Biblioteca”, da Andrea Balzola, Barbara Baiocchi, Maria Teresa Carbone, Jean-Claude Chincheré, Matteo Fanelli, Lea Gyarmati, Enzo Obiso, Gabriella Peyrot e Renato Sala.

Prende così forma un “dialogo tra parola e immagine” che arricchisce questo straordinario diario che “può essere risonanza, confronto o contrasto”, corredato inoltre dalle lettere all’autore di Mariella De Santis e Marco Ercolani.

E il ritmo dei versi, estremamente controllato, fluisce secondo una personalissima visione e interpretazione delle sensazioni, delle emozioni e di quei “venti dirompenti del cambiamento” che appartengono alle vicende culturali del secondo Novecento, sino alla “trasformazione antropologica di fine millennio”.

Un diario, quindi, legato a un viaggio poetico e fotografico che racchiude 45 anni di riflessioni e di eventi che uniscono Barcellona a Mont S. Michel, le celtiche ballate di Dublino a Capo Nord (con una poesia per il padre Gino, alpinista e pittore), il Museo Van Gogh a l’intensità dei ritratti degli artisti Romanino, Moretto e Savoldo. Il tutto richiama, inoltre, il linguaggio di Caravaggio e Picasso, di Gaudì e del poeta Arthur Rimbaud, sino alle canzoni di Fabrizio De André e alla poesia “Il mare di Sicilia” dedicata a Dino Campana.

Balzola evoca, di volta in volta, le “montagne ferite” a Carrara, i “sentieri partigiani” a Torre Pellice e, in particolare, la nascita del figlio Gabriele, il 14 dicembre del 2004, “Abbiamo avuto/fin da quell’aurora/lo stesso battito/sincronizzato”.

Ogni testo, ogni riferimento temporale, ogni richiamo concettuale viene espresso con una cadenza misurata, asciutta nella resa dei sentimenti, interiorizzata nel delineare la realtà sociale e umana di una Sardegna segnata dalla figura di una “bambina libera e selvaggia/vestita di sale e di sole/con capelli di vento”.

Le biciclette di Hanoi e le pagode d’oro a Rangoon, il fascino di una Parigi rivisitata e la Milano “inventata dai futuristi”, annunciano una Venezia “che emerge/galleggia/affonda/nell’acqua del tempo”, fino a raggiungere la Torino di Edoardo Agnelli e la Valle d’Aosta con “le antiche baite” di un’”architettura spontanea/della sapienza montanara/dialogo della pietra e del legno”. Impressioni di un itinerario che la poesia ridefisce con una profondità di scrittura mai scontata, con una voce che squarcia silenzi e memorie, mentre affiora alla luce la valle dei templi (Pagan 1993):”Arrampicato sulla cima/del più alto di questi ruderi/nella notte stellata/contemplo l’invisibile/la bellezza struggente/della grande anima mancante/ bruciata come stella cometa/della cui polvere/su questa terra/noi siamo/instacabili cercatori”.

Angelo Mistrangelo

“NEL BIANCO” – MOSTRA DI ANGELA GLAJCAR A BORGOMANERO

Opera di Glajcar

Mercoledì 10 aprile, alle ore 18,00, la Galleria MEB Arte e Studio di Borgomanero (Via San Giovanni 26) inaugura la mostra “ANGELA GLAJCAR – nel bianco / into the white”, a cura di Emilio Bertona.

La MEB Arte e Studio riprende la nuova stagione espositiva del 2024 con una nuova grande mostra personale dell’artista tedesca Angela Glajcar, che già aveva esposto presso la MEB con una personale nel 2018.

In mostra viene esposta una selezione di lavori di recente realizzazione, alcuni dei quali inediti e mai esposti in precedenza, che indagano il continuo rapporto dell’artista tra materia, spazio e luce. Nelle opere di Glajcar la carta, materiale con il quale sono realizzate, diventa materia scultorea, che si relaziona con l’ambiente circostante, attraverso un continuo dialogo tra spazio e luce.

Nella continua stratificazione dei fogli di carta, nei quali l’artista realizza degli strappi, la luce si insinua, creando una nuova spazialità all’interno dell’opera.

Angela Glajcar vive a Colonia, Mainz e nella regione dell’Algovia.

L’artista è presente in gallerie d’arte internazionali e la sua opera è stata omaggiata da numerose mostre in musei internazionali. In Italia la sua opera è stata apprezzata sin dagli inizi della sua carriera. Questo perché proprio in Italia la comprensione del suo materiale di lavoro privilegiato: la carta, e l’utilizzo della luce e di concetti legati allo spazio godono di una attenzione e un apprezzamento particolari.

Recentemente un suo lavoro monumentale “Site specific” è stato esposto alla Landesgalerie Niederosterreich in Austria, ed altri suoi lavori sono stati oggetto di varie mostre personali e collettive tra Londra, Colonia, Amburgo, Milano, Taipei, Francoforte e New York.

La mostra di Angela Glajcar alla MEB Arte e Studio continuerà fino al 2 giugno 2024.

E.D.P.

 

ALBA. MOSTRA  “FRANCO GARELLI. PEZZI SCINTILLANTI”

Una mostra dedicata a “Franco Garelli. Pezzi scintillanti” verrà inaugurata sabato 13 aprile p.v., dalle ore 18:00 alle ore 20:00.

Franco Garelli fu medico, scultore, pittore e ceramista, esponente dell’Informale e fu in un certo senso outsider nell’alveo dell’arte italiana dell’immediato dopoguerra, per aver prediletto un percorso del tutto personale, fino a esiti premonitori delle tendenze più significative tra gli anni quaranta e sessanta, in sintonia con il sentimento internazionale.

Attraverso il suo sguardo sul futuro ci rendiamo conto che l’artista tanto più lo è, quanto più potentemente ci impone sé stesso e tutta la grandezza e fragilità della propria irripetibile esistenza.

Franco Garelli, originario di Diano d’Alba, fu amico e collaborò con Lucio Fontana, il Gruppo Gutai, Pinot Gallizio e il Gruppo Cobra, medico di guerra e di professione, insegnante di Anatomia all’Accademia Albertina, amico di Cesare Pavese, profondamente legato alle temperie culturali e alle grandi tragedie del Novecento.

 

RIVOLI. MOSTRA DI FRANCESCO BLAGANÒ “INSIDE SOLO  INCLUSIVE EXHIBITION”

Al Museo Civico Città di Rivoli, Casa Museo del Conte Verde, in via Fratelli Piol 8 Rivoli, s’inaugura venerdì 5 aprile, alle 18 la mostra personale di arte contemporanea di Francesco Blaganò “INSIDE SOLO  INCLUSIVE EXHIBITION”, sino al 28 aprile.

L’esposizione si sviluppa attraverso le sale museali proponendo un decennale ricerca artistica, che esprime un cammino spirituale che richiama l’attenzione sull’ambiente, il clima e l’urlo di sofferenza del pianeta.

Il tutto è composto e risolto con un impegno meticoloso, capillare, profondamente meditato dall’artista all’interno di un contesto sia globale che singolare, tra esiti formali e spiritualità, che rappresenta il tema concettuale della mostra.

In questa dimensione, “INSIDE” costituisce la visione di un vivere in un contesto assolutamente autentico e poetico, con la presenza degli innumerevoli pesci in carta che caratterizzano le opere esposte in una sorta di narrazione che parla della tenacia di un discepolo, o dei seguaci di Gesù o di un pesce icona che impersona il cammino spirituale.

La successione delle immagini “occupa” e trasforma lo spazio, animandolo, e riflette, con l’uso dei materiali di recupero o riciclati, la crescita interiore dell’uomo, l’energia per combattere le sofferenze sino a raggiungere l’Amore cosmico.

Immagini che raccontano dell’esperienza di Blaganò che si sviluppa attraverso cinque sale con tre installazioni, da S.P.L.A.S.H a S-LEGO a INSIDE, che comprende venti Pittosculture, dieci dipinti e centinaia di pesci simbolici.

Una personale, quindi, tra rievocazione e comunicazione, testimonianze d’arte sacra e tempo mistico, in cui le strutture, l’armonia delle forme e i valori dell’amore concorrono a delineare la stagione di Francesco Blaganò, in cui si avverte – scrive Angelo Mistrangelo – il “passaggio dalla realtà alla fantasia-creativa, da una sottesa spiritualità al dato cromatico, in una scrittura dove visionarietà e sogno assumono il valore di un linguaggio del tutto particolare, di un dialogo segnato da interiori e coinvolgenti atmosfere”.

 

CAMBIANO. RINVIATA LA MOSTRA DI FLAVIANA CHIAROTTO

Causa motivi familiari la mostra di Flaviana Chiarotto  che si sarebbe dovuta inaugurare il 6 aprile è stata annullata e rimandata  in data da definirsi.

 

TORINO. LEGNI GRAFITE INSOLITE MAPPE 2024. MOSTRA PERSONALE DELL’ARTISTA ENZO BERSEZIO.

sabato 13 aprile – sabato 4 maggio 2024

Vernissage sabato 13 aprile dalle 18.30 alle 21.00, presso la Galleria del Museo d’Arte Urbana e Spazio Garino , via Rocciamelone 7 c e 1/i, Torino. 

A cura di Edoardo Di Mauro.

Finissage sabato 4 maggio 2024 dalle 18.30 alle 21.00, presso la Galleria del Museo d’Arte Urbana, via Rocciamelone 7/ c Torino: presentazione del libro “I motori della Rivoluzione” di Elena Forno.

Enzo Bersezio è un artista che compie la sua maturazione nella fervida Torino del periodo che va dalla seconda metà degli anni Sessanta alla metà dei Settanta, che la vedono prevalere su Milano e Roma nella leadership dell’arte contemporanea.

Gallerie come Notizie, aperta dal critico – mercante Luciano Pistoi, L’Immagine, La Galatea, La Bussola, Il Punto di Remo Pastori e poi lo spazio di Gian Enzo Sperone e quello di Christian Stein sono autentiche pietre miliari di un’Italia che, messasi alle spalle l’autarchia prebellica, volge il suo sguardo verso le correnti internazionali più avanzate. La Galleria d’Arte Moderna dagli anni ’60 fino alla sua chiusura per lavori di adeguamento nel 1981, riaprirà solo nel 1993, è il principale museo pubblico italiano di arte moderna e contemporanea, ed affianca le preziose ed ampie collezioni dell’800 e primo ‘900 all’organizzazione di rassegne temporanee legate alla contemporaneità di respiro internazionale.

Bersezio in quegli anni collabora ed espone in importanti gallerie emergenti che proseguiranno il loro lavoro anche negli anni a venire, come quelle di Franz Paludetto, Omar Ronda e Paolo Tonin ,e frequenta gli artisti che daranno vita all’Arte Povera e ad aree limitrofe di ricerca come Gilberto Zorio e Marco Gastini.

Tuttavia il suo lavoro, pur godendo di unanime considerazione, non viene inserito all’interno della selezione operata da Germano Celant e da altri critici dell’epoca,  per lo spirito indipendente dell’artista, e per uno stile che, pur partecipe al clima della ricerca di quegli anni, mantiene una irriducibile carica di autonomia che lo rende difficilmente inquadrabile, in dialogo tra l’ elaborazione di una poetica scultorea minimale ed imbevuta del richiamo alle forme archetipe della simbologia primitiva, e l’attenzione al segno ed alla scrittura.

Un lavoro in grado di mantenere sempre la sua attualità senza decadere nella replica di maniera, come spesso è avvenuto per artisti affermatisi in quegli anni.

In questa personale allestita presso la Galleria del Museo d’Arte Urbana e Spazio Garino, dal titolo “Legni, Grafite, Insolite Mappe 2024”, Enzo Bersezio attua un ennesimo aggiornamento al presente della sua produzione che, partendo da basi arcaiche, quindi premoderne, riesce agevolmente ad esprimersi nella dimensione della post-modernità, la cui cifra stilistica generale è aniconica.

In mostra Bersezio presenta opere, suddivise nelle due gallerie, che testimoniano della sua ricerca sui numeri primi, importanti per la possibilità di costruire con essi, attraverso la moltiplicazione, tutti gli altri numeri interi, ed evocanti quell’idea di infinito connaturata alla sua poetica, una serie di sculture in legno che testimoniano la volontà di approdare ad un equilibrio tra oggetto, spazio ed ambiente, tramite un assoluto rigore formale, e delle mappe “insolite”, le quali da un lato riconducono ai lavori che, fin dagli esordi, adoperano la carta e la scrittura come riferimento a modalità arcaiche della comunicazione e, nello specifico della mostra, fungono anche da topografie  che richiamano alla collocazione spaziale delle opere disseminate presso il Museo d’Arte Urbana di Borgo Campidoglio, di cui la galleria è la sede, ed in cui Enzo Bersezio è autore di una delle opere murali più rappresentative.

Edoardo Di Mauro

RECONTEMPORARY: FUMISTERÌE. MARTA CAPRONI

La mostra-evento Fumisterìe. Marta Caproni, inaugura mercoledì 17 aprile ore 18-21 presso Recontemporary.

Si tratta del quarto evento espositivo all’interno della II edizione del progetto TO.BE quest’anno intitolato KISSINKEMMER, a cura del collettivo curatoriale Ghёddo e dedicato alla crescita professionale di artisti emergenti, provenienti da un percorso di formazione presso l’Accademia Albertina di Torino.

La pratica del kiss-in appartenente alla sfera della realtà – nello specifico quella politica – è una manifestazione pubblica che avviene con l’azione del bacio collettivo come gesto solidale e di partecipazione. Il kemmer proviene invece dalla fantasia della scrittrice americana Ursula K. Le Guin, che nel libro “La mano sinistra del buio” (1969), descrive la fase di accoppiamento di abitanti androgeni del pianeta Gethen: lə protagonistə sono di genere neutro e, una volta al mese, “assumono” un determinato organo riproduttivo per potersi unire con il proprio partner.

Con il termine kissinkemmer Ghëddo vuole dunque focalizzare l’attenzione sull’unione e il potenziale trasformativo dei corpi, in connessione con gli spazi e la ricerca artistica attuale, volta a indagare e sperimentare il potenziale dellə giovani artistə, con l’obiettivo di realizzare progetti condivisi e collaborazioni proficue, attivando nuove correlazioni di idee.

Fumisterìe è una mostra-evento ideata da Marta Caproni e curata da Ghёddo  per lo spazio di Recontemporary. Concepito come una fuga fantastica dalla realtà, l’opera di Marta Caproni ci conduce nel luogo del desiderio incolto e misterioso, dove inconscio, sogno e leggenda s’incontrano e si confondono tra loro. Nello spazio di Recontemporary saranno presentati due lavori multimediali che uniscono performance, scultura e video.

La proposta espositiva, visitabile fino al 20 aprile 2024, si inserisce in un programma più ampio di mostre a cura di Ghёddo, che prevede la collaborazione tra artisti e spazi d’arte contemporanea del territorio torinese: Febo & Dafne (Fabio Cipolla e Annamaria Nicolussi Principe), A PICK GALLERY (Volga Sisa), Crag Home Gallery (Giorgia Pia),  Mucho Mas! (Silvia Basano, Marco Curiale, Rachele Montoro e Gabriele Provenzano),  Riccardo Costantini Contemporary (Veronica Gambula e Asia Pedrolli).

L’intero progetto è realizzato con il supporto e il patrocinio dell’Accademia Albertina di Torino e della Città di Torino e con il sostegno della Fondazione Venesio.

 

TORINO. COOPERATIVA BORGO PO E DECORATORI. MOSTRA PAPAVERI, DIPINTI DI MICHAELA REINHARDT.   

Giovedì 18 aprile, alle 17:30, inaugurazione della mostra Papaveri, dipinti di Michaela Reinhardt. Presenta la storica dell’arte Alessandra Matta. La mostra sarà visibile nella sala al primo piano fino al 4 giugno, nell’orario 10:30-12:30 e 17-19 (chiuso il mercoledì).

Nata a Backnang (Germania), Michaela Reinhardt ha studiato pittura sperimentale con l’artista Winfried Zimmermann alla Muthesius Kunsthochschule di Kiel e pittura con Sergio Saroni ed Eugenio Comencini all’Accademia delle Belle Arti di Torino. Dal 1993 insegna tedesco presso l’Università del Piemonte Orientale.

CASALE MONFERRATO. “LES PARADIS ARTIFICIELS”

La mostra al Castello del Monferrato aprirà sabato 13 aprile

“Les Paradis Artificiels, un viaggio multidimensionale nell’Arte Contemporanea”, è la mostra di arte contemporanea che verrà inaugurata nei locali del Torrione del Castello del Monferrato sabato 13 aprile alle ore 17,00 e sarà visitabile fino a domenica 28 aprile 2024;

Il percorso espositivo presenterà le opere di Shana Boetto, Milos Defilippi, Daniela Cecere e Filippo Picciolo offrendo uno sguardo approfondito sulla produzione e sulla riflessione artistica dei quattro protagonisti.

Le opere d’arte non sono semplici creazioni statiche; sono piuttosto manifestazioni di una nuova ricerca. Attraverso la contaminazione delle nuove tecnologie, inclusa l’intelligenza artificiale, gli artisti hanno plasmato mondi dove l’esaltazione si mescola alla disperazione in un equilibrio delicato e provocatorio.

Una mostra che rappresenta un’occasione per immergersi in mondi alternativi e abbracciare la sfida della ricerca artistica nel futuro presente; un invito a lasciarsi trasportare dall’emozione e dall’incanto dell’arte, in un viaggio che promette di cambiare la percezione stessa di ciò che è possibile.

La mostra sarà visitabile gratuitamente nelle giornate di sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00.

 

GOVONE. “RITORNO A DEIR MAR MUSA. L’UTOPIA DI PADRE DALL’OGLIO”

CHERASCO. “IL TEMPO CHE È IN NOI”: LA MOSTRA DIFFUSA DI FLAVIO RUSSO

“Il tempo che è in noi”: la mostra diffusa di Flavio Russo debutta sabato 13 aprile nel centro storico

Un secolo e mezzo di storia della Città delle paci riassunta in cento foto d’epoca, ingrandite ed esposte sotto i portici del centro abitato. Le vicende di Cherasco dall’Unità d’Italia alla pandemia da Covid-19 rivivono nell’ultima fatica espositiva del divulgatore Flavio Russo, la mostra “Il tempo che è in noi” la cui inaugurazione è in programma sabato 13 aprile.

L’allestimento condensa in cinquanta pannelli bifacciali – sospesi sotto i portici del palazzo Galli della Mantica e delle centralissime via Cavour e Vittorio Emanuele II – una selezione del materiale tratto dall’archivio appartenente all’autore, dando vita a un piccolo museo a cielo aperto visitabile fino al 30 settembre.

Il risultato è un excursus che incomincia all’indomani del 1870 e della breccia di Porta Pia, ripercorre l’epopea di grandi lignaggi nobiliari cheraschesi a fine ‘800, si sofferma sulla Prima guerra mondiale e l’avvento del Fascismo, prima passare all’epoca del Boom economico e arrivare al lockdown del 2020. Eventi cruciali e drammatici raccontati “dal basso” attraverso scatti di vita che ritraggono la comunità, i suoi abitanti, tradizioni e istituzioni.

Commenta Russo: «Il tempo che è in noi, espressione usata come titolo per la mostra, è un riferimento al passato che ci ha generati, al futuro che racchiude quanto faremo e, soprattutto, al presente, da impegnare per la prosperità di Cherasco. Queste dimensioni coesistono nell’allestimento, che riepiloga centocinquant’anni di storia contemporanea ponendo al centro le persone e i fatti popolari»

 

 

MUSARMO MOMBERCELLI. ENRICA MARAVALLE.  INCANTO E MAGIA

inaugurazione sabato  13 aprile alle ore 16.30

Enrica Maravalle è nata a Roma e si è diplomata al Liceo Artistico. Dopo numerosi corsi di specializzazione ha insegnato alcuni anni nella sua città e, in seguito, in Piemonte dove si è trasferita nel 1972.

Ha iniziato a dipingere giovanissima. Le sue prime esposizioni risalgono al 1967 ed ha poi continuato a esporre in varie città e, recentemente, anche a “Bruxelles art3f”. L’ultima importante mostra personale si è tenuta a Canelli nel 2023.

Le sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero.

INFORMAZIONI UTILI

MUSARMO – Museo Arte Moderna e Contemporanea

Via Brofferio, 24 (adiacente Caserma dei Carabinieri) – Mombercelli – AT 

La mostra rimarrà aperta dal 13 aprile al 12 maggio 2024.

Orario di visita : sabato e domenica dalle 15.30 alle  18 

Per visite infrasettimanali e fuori orario: Tel.  0141 959610 – 338 4246055 – 346 4798585

Contatti: musarmo@gmail.com – www.comune.mombercelli.at.it – facebook.com/musarmo

 

TORINO. CASA ACCADEMIA. RE-ESISTENZE. MOSTRA DI CAMILLA DELSIGNORE E FABRIZIO FIORE

Giovedì 11 aprile ore 18. COORDINA Domenico Borrelli

La mostra propone una riflessione sull’esperienza umana dell’esistenza mutevole. Invitando ad esplorare le molteplici sfaccettature dell’essere umano, scrutando il concetto dell’esistenza in tutte le sue forme transitorie e cangianti.

Qui il corpo è cambiamento, si modifica e si evolve nel corso del tempo, mosso dalle esperienze passate e dall’ambiente che agisce sull’essere. L’Essere come elemento che porta a cambiamenti fisici e psicologici, come entità in continua evoluzione trascendenza immortalità e metamorfosi dell’Io.

Camilla Delsignore

L’Essere inteso come forma di esistenza che non viene limitata alla propria realtà fisica e tangibile che viene vissuta durante il percorso di vita. Difatti continua ad esistere sotto una nuova forma ed aspetto mutando anche dopo la morte del corpo.

Una presenza impermanente che porta a sfondare il confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è, invitando a riflettere sulla nostra esistenza e quella degli altri in rapporto con l’ambiente-spazio che ci circonda.

Fabrizio Fiore

Nell’interconnessione tra la psicologia dell’essere umano e l’ambiente circostante, le emozioni e bias cognitivi giocano un ruolo determinante. Analizzando il delicato equilibrio tra la percezione individuale e collettiva, è possibile cogliere le sfumature della mente umana tramite i contrasti e le armonie che ne scaturiscono.

Ciò rivela le molteplici prospettive attraverso cui ogni individuo interpreta la realtà. La tecnologia inoltre contribuisce a mutare l’interazione e comprensione del mondo circostante, dando vita a molteplici dimensioni, instaurando un continuo dialogo tra mente, ambiente e tecnologia.

CASA ACCADEMIA

Nel 2022 nasce Casa Accademia, un’importante collaborazione tra l’Accademia Albertina, l’Associazione Azimut e il Pastis di P.zza E. Filiberto.

Il Progetto prevede dieci mostre distribuite durante la primavera 2024.

Ogni mostra è pensata per dare uno spazio di azione ad artist* che frequentano l’Accademia Albertina.

Tutti gli appuntamenti saranno curati da studenti e studentesse coadiuvate dalla docenza di riferimento.

 

SAN MAURO TORINESE. MOSTRA FOTOGRAFICA DE RELICTIS DOMIBUS. DIMORE STORICHE ABBANDONATE DI TORINO E DINTORNI

Dal 11 al 21 aprile 2024

Inaugurazione

GIOVEDI 11 APRILE ORE 18,00

Sala “ILARIA ALPI”

Via Martiri della Libertà 150

San Mauro Torinese

orario mostra: da giovedi a sabato ore 16,30 – 19,00

domenica 10,30 -12,30

SABATO 20 E DOMENICA 21 LA MOSTRA SARA’ ALLESTITA SUL PONTE VECCHIO DI SAN MAURO T.SE DALLE 10,30 ALLE 18,00

Mostra fotografica dedicata a 16 dimore storiche abbandonate presenti nell’area torinese soprattutto nel territorio collinare. Progetto e realizzazione a cura dei fotografi Federico Greco, Stefano Greco e Mirco Saletti dell’ Associazione Arte Totale . Un lavoro di esplorazione e documentazione, 100 immagini che mettono  in luce un patrimonio artistico di inestimabile valore abbandonato all’incuria e il degrado.  L’evento espositivo  e patrocinato dalla Città di San Mauro Torinese.

 

MUSEO DIOCESANO ASTI. INAUGURAZIONE MOSTRA “PIETAS”

Spinoglio – Deposizione smaltata – Terracotta smaltata colorata – 1992

Sabato 6 aprile presso il Museo Diocesano San Giovanni di Asti, via Natta 36, è stata inaugurata la mostra antologica “PIETAS. Sculture e disegni di Paolo Spinoglio”.

Il percorso espositivo sarà aperto al pubblico fino al 26 maggio 2024 con il seguente orario: venerdì 16-19, sabato e domenica 9.30-13 e 16-19; nei restanti giorni della settimana su prenotazione all’indirizzo museo@sicdat.it oppure al 351.707.7031. Possibilità di visite guidate su prenotazione.