PIEMONTE ARTE: PAVAROLO, FERRUCCIO D’ANGELO, PINACOTECA AGNELLI, BRA, TEATRI E TEATRINI, ECOMUSEO NESTA, CAMBIANO E IL BRASILE

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

PAVAROLO. CASORATI SUL PAESAGGIO. NATURA E PITTURA TRA LE DUE GUERRE

Incontro di storia dell’arte e passeggiata botanica a Pavarolo.

 

Il 9 giugno 2024 lo Studio Museo Felice Casorati propone al pubblico un pomeriggio all’insegna dell’arte e della natura, in collaborazione con il Festival del Paesaggio di Chieri e con l’Associazione Culturale Sguardo nel Verde.

Dalle 15.00 il museo è aperto per la visita alla mostra BELDY – seta, cotone, lana, raso.

Alle 16.00 avrà luogo l’incontro di storia dell’arte dal titolo Casorati sul paesaggio. Natura e pittura tra le due guerre. L’incontro approfondisce il tema della pittura di paesaggio nella produzione di Felice Casorati (1883-1963), il maggior pittore torinese del primo novecento che fu anche cittadino di Pavarolo dagli anni trenta. Virginia Magnaghi, già allieva della Scuola Normale Superiore e assegnista all’Università di Trento, esplorerà i paesaggi dipinti da Casorati negli anni tra le due guerre, dalla Toscana alla Liguria, dalle valli alpine alle colline del chierese.

 

«Una lotta geometrica»: così Piero Gobetti leggeva i paesaggi del giovane Felice Casorati; eppure, aggiungeva subito dopo, quei paesi avevano anche la spensieratezza dei «giochi». Spazi d’ordine e allo stesso tempo di libertà, i quadri di natura dipinti dall’artista negli anni tra le due guerre appaiono effettivamente sospesi tra il rigore delle colline coltivate e la leggerezza della pittura all’aperto, realizzata con materiali agili e su piccoli formati. Provare a osservarli più da vicino significherà addentrarsi in contraddizioni di questo tipo, sospesi tra i vincoli posti dalle convenzioni pittoriche e l’immediatezza del paesaggio ‘reale’, osservato dal vero.

 

L’incontro, a cura di Filippo Bosco, fa parte del programma del Festival del Paesaggio di Chieri e sarà ospitato nella casa di Felice Casorati a Pavarolo, immersa nel paesaggio collinare più volte ritratto en plein air dall’artista.

 

Alle 17.30 seguirà la passeggiata Botanica e paesaggi nel Giardino degli Artisti a cura di Edoardo Santoro e di Sguardo nel Verde – Associazione Culturale. Il percorso (della durata di circa un’ora) sarà occasione per scoprire il valore botanico e paesaggistico della collina pavarolese con un approfondimento sulle piante di boschi e prati che hanno composto il paesaggio in ogni epoca storica e che meritano di essere conosciute e valorizzate.

CAMBIANO. LA SCOMPARSA DI FERRUCCIO D’ANGELO

Scompare a 71 anni Ferruccio D’Angelo, artista calabrese residente da decenni a Cambiano, importante esponente della generazione post-moderna di artisti emersi tra la metà degli anni Ottanta ed i primi anni Novanta come sottolinea Edoardo Di Mauro, Vicedirettore dell’Accademia Albertina e Direttore del Museo d’Arte Urbana di Torino nel ricordare il suo percorso biografico e creativo. Ferruccio D’Angelo è nato a Civita (Cosenza); frequenta l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e conclude gli studi discutendo una tesi su Piet Mondrian e il Neoplasticismo. E’ stato docente di Teoria e Metodo della Comunicazione Visiva e Discipline Plastiche presso il Primo Liceo Artistico di Torino.Nella prima parte del suo percorso artistico, si dedica a una serie di passaggi stilistici che lo porteranno a una ricerca pittorica che muove da subito verso i grandi movimenti dello Spazialismo Informale del quale condensa le esperienze salienti dei massimi esponenti, dall’action painting di Pollock, Willem de Kooning e Franz Kline. È affascinato in particolar modo dal milanese Lucio Fontana e dal russo (ma naturalizzato americano) Marc Rothko.Nella seconda metà degli anni ’80 conosce personalmente alcuni esponenti dell’arte povera (Merz, Pistoletto, Zorio,) con i quali entra in rapporti di amicizia presso lo Studio Noacco, propria galleria di riferimento.In seguito sviluppa una ricerca sul ruolo dell’arte nel nuovo contesto sociale, in un nomadismo linguistico che va dalla pittura alla scultura, all’installazione. L’artista trova le sue fonti d’ispirazione nelle fascinazioni e nelle ambiguità della società contemporanea: residui o scarti industriali, lattine, bidoni, pellicole fotografiche, cartone, elevati a simbolo della condizione contemporanea, diventano protagonisti delle sue opere (L’albero della vita, l’albero della morte, Galleria Gabriele Fasolino, 1987; Un operaio, Studio Noacco, 1989; Cinema, Galleria Piero Cavellini, Milano, 1991; Galleria Unimedia, Genova). Nel 1992 partecipa a D’ora in avanti, 30 giovani artisti, 44° Premio Michetti, Fondazione Michetti, a cura di Renato Barilli, e l’anno successivo è presente alla Biennale d’Arte Contemporanea Rentrèe Premio Marche. A Torino, nel 1994 partecipa a Il giardino dell’arte, Ex zoo Parco Michelotti, e a Equinozio d’autunno (Galleria Franz Paludetto, Castello di Rivara); nel 1995 è presente con un’installazione al Museo del Paesaggio di Verbania. E ancora nel 1997 realizza una serie di dipinti sul coperchio di bidoni della spazzatura ad Officina Italia, presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, e partecipa a Va pensiero. Arte italiana 1984-1996, promossa dai Musei Civici di Torino. Negli anni successivi, ancora una serie di mostre personali e pubbliche. Tra queste, Una Babele post-moderna (Palazzo Pigorini, Parma, 2002); Interni Italiani 4. Novarum (Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, 2005); BAM/Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte (Villa Giulia, Verbania, 2006). BAM Project ArtDesign (Villa Giulia, Verbania, 2008); Biennale Internazionale di Sabbioneta (Mantova, 2010); Biennale Internazionale di Jinan (Cina, 2010); Un’Altra Storia ex chiesa di San Francesco (Como, 2011); Via col Vento, Museo Arte Bambina (Vittorio Veneto,Treviso, 2012); Un’Altra Storia2. Arte Italiana 1980-1990″ (CCC-T Ex Birrificio Metzger, Torino, 2012); BAM Piemonte Project 5Contemporary Photobox (Chieri, 2012); Museo dei Brettii e degli Enotri (Cosenza, 2012).Nell’ultimo decennio l’artista si sgancia dalle tematiche fisse alle quali non è più interessato. S’interroga sui mille perché dell’esistenza, sulle problematiche della luce, dell’ombra, della forma, dello spazio, della materia e dello scorrere del tempo. A chi gli chiede “Quali sono i tuoi soggetti?”, lui risponde: “I miei soggetti sono le domande che mi pongo”.Si è cimentato nella dimensione dell’arte pubblica con una serie di opere realizzate presso il Museo d’Arte Urbana di Torino ed il Comune di Moncalieri.Della sua ricerca ed esperienza artistica si sono interessati e hanno scritto:Lucio Cabutti, Sandro Cherchi, Elena Pontiggia, Maria Teresa Roberto, Francesco Poli, Edoardo Di Mauro, Viana Conti, Boris Brollo, Maria Campiteli, Sandro Ricaldone, Renato Barilli, Aldemar Schiffkorn, Enrico   Crispolti, L. Spadano,Tiziana Conti, R. Boston, Luciano Borghesan, Angelo   Mistrangelo, Angelo Dragone, Mirella Bandini,Samuele Mazza,Cristina   Morozzi, R. Di Caro, Lisa Parola, F. Fanelli, W. Santagata, N. Corradini, Arturo Quintavalle.

PINACOTECA AGNELLI. COLAZIONE D’ARCHIVIO

Sabato 8 giugno alle ore 10 vi aspettiamo per All I remember, colazione d’archivio in collaborazione con Archivissima e Collezione Maramotti.

La conversazione tra l’artista Elisabetta Benassi e Lucrezia Calabrò Visconti, capo curatrice di Pinacoteca Agnelli, approfondirà i modi in cui la pratica di Benassi attraversa il concetto di archivio e la tematica delle passioni, a cui è dedicata Archivissima24.

Benassi (nata nel 1966 a Roma) impiega installazione, scultura, fotografia e video per mettere in discussione le mitologie della modernità. Raccogliendo materiali che provengono dalle dimensioni artistiche, culturali e politiche della storia recente, le sue opere creano le condizioni per incontri altrimenti impossibili, fanno riemergere storie dimenticate, esplorano il potenziale sociale e politico racchiuso nella biografia degli oggetti. A partire dal suo lavoro su figure quali Pierpaolo Pasolini e Angela Davis, la conversazione lascerà emergere la sua opera come un archivio vivo da esplorare, interrogare, o con cui giocare una partita di calcio.

 

BRA. MOSTRA “SINTONIA DI PERCORSI”

TEATRI E TEATRINI. LE ARTI DELLA SCENA TRA SETTE E OTTOCENTO NELLE COLLEZIONI DI PALAZZO MADAMA

Palazzo Madama – Corte Medievale

Piazza Castello, Torino

La mostra presenta una selezione di materiali relativi alla storia del teatro, fra cui diversi nuclei di disegni scenografici: dalle opere di Filippo Juvarra per il teatro del cardinale Ottoboni contenute nei primi due volumi di disegni dell’architetto messinese, ai bozzetti scenografici dei Galli da Bibiena, dei fratelli Bernardino, Fabrizio e Giuseppe Galliari, di Pietro Gonzaga e di Romolo Liverani, realizzati per opere in musica messe in scena nei teatri di Torino, Milano e Parma dal 1750 a tutto il secolo successivo.

Accanto a questi capolavori grafici sono collocati il dipinto di Giovanni Michele Graneri che ritrae l’interno del Teatro Regio di Torino con la rappresentazione del Lucio Papirio del 1752, e il ventaglio raffigurante il Teatro Regio e il Teatro Carignano con i palchi e i nomi degli occupanti nella stagione teatrale del 1780 – 1781.

ECOMUSEO NESTA. “SGUARDI SPECULARI”

CAMBIANO: “ARTISTI NEL MONDO”, SI PARTE DAL BRASILE