ALLEGRO MOLTO a cura di EDOARDO FERRATI
Torino, Teatro Regio: I TRE VOLTI DI MANON–
Per tutto il mese di ottobre si snoderà il progetto Manon, Manon , Manon che, per la prima volta in Italia mette in scena un progetto ambizioso che ha impegnato le maestranze artistiche nella loro eccellenza e competenza professionale: impresa non facile con un unico regista, tre direttori diversi e tre diversi cast dove ognuno declinerà le Manon di Puccini, Massenet e Auber.
L’histoire de chevalier Des Grieux è un romanzo di Antoine Francois Prévost (noto anche come Abbé Prévost) , pubblicato nel 1731 è il settimo e ultimo volume di Mémoires et aventures d’un homme de qualité. I suoi romanzi sono “storie dentro le storie”. Diventò un romanzo in quanto “nella condotta del signor Des Grieux si può vedere una esempio terribile della forza delle passioni” come affermava Prévost. Pubblicato in Francia, fu bandito, diventò molto popolare grazie alle edizioni clandestine che furono ampiamente diffuse. In una delle edizioni successive (quella definitiva del 1753) Prévost stemperò alcuni aspetti scandalosi e introdusse maggiori considerazioni di carattere morale.
Cinema e televisione si sono interessate alla vicenda di Manon: i registi di A. Crosland (1923), C. Gallone (1940) con Vittorio De Sica, Alida Valli, H.G. Clouzot (1949) e S. Bolchi (1974) con Monica Guerritore. È proprio dal cinema che il regista francese Arnaud Bernard parte per questa ambiziosa produzione, non dimenticando che Torino è sede del Museo del Cinema con le sue storiche collezioni. Nel 1848, dopo la pubblicazione della Dame aux camélias il mito di Manon s’incrocia con Anna Karenina e Madame Bovary, Manon ispirò compositori molto diversi tra loro: Auber (1856), , Massenet (1884) e Puccini (1893).
Perfetta emanazione di un’epoca fondata sul piacere e criticata per il suo moralismo, viene, nonostante, rivalutata rispetto alle avide cortigiane dell’Ottocento. Manon è una donna libera che scopre tardi il vero amore. Nell’opera i librettisti apportano drastici tagli al romanzo tali da modificare profondamente il carattere della protagonista . Per Auber un uccello in trappola, per Massenet una donna alla ricerca di sé stessa, per Puccini una donna libera e ribelle. Impresa ardua nel rappresentare le tre Manon che sono opere autonome. Per Bernard sono le loro vicende ad alimentarsi a vicenda. Quando Puccini lesse il romanzo l’editore Ricordi lo invitò a non competere con un’opera francese che riscuoteva molto successo. Puccini ignorò l’avvertimento, replicando con la famosa frase Massenet la sentiva da francese, io la sento come italiano con passione disperata: La Manon di Puccini è ribelle, la Manon di Massenet torturata e la Manon di Auber più frivola. Bernard scrive: Tutte le Manon si allontanano e si avvicinano alla loro fonte letteraria, nessuna le è fedele e nessuno la tradisce. Da qui la convinzione di trovare un prisma attraverso cui guardar le tre Manon per evidenziarne peculiarità e differenze di ciascuna, Manon deve essere una sola, uno spettacolo in tre serata su un filo conduttore che le accomuna. Il “prisma” per Bernard è il cinema francese ritenuto il mezzo idoneo per seguire le avventure della coppia. Per Puccini Il porto delle nebbie, Amanti perduti, L’angelo del male, il cinema di Jean Gabin e Michèle Morgan nonché con Brigitte Bardot e il muto di Georges Méliés e Alice Guy.
Un cinema in studio con scenografie molto elaborate e un trattamento delle luci ispirate al cinema espressionista tedesco. Il cinema nasce a Parigi il 28 dicembre 1898 ad opera dei fratelli Lumière con la prima proiezione pubblica a pagamento a cui, neppure un anno dopo medesimo evento ebbe lugo a Torino.
La Manon di Auber sarò quindi “muta”, quindi una sorta di legame tra il progetto del Regio e Torino.
Torino, Teatro Regio
Progetto Manon, Manon, Manon
Puccini, Manon Lescaut –
1-3-6-12-18-23-26 ottobre
Erika Grimaldi / Maria Teresa Leva (Manon L.), Roberto Aronica / Carlo Ventre (Des Grieux), Alessandro Luongo (Lescaut; Renato Palumbo (direttore d’orchestra) Massenet,
Manon
– 2-5-13-16-20-25-29 ottobre Ekaterina Bakanova / Marina Rossomanno (Manon), Atalla Ayan /Andrej Danilov (Des Grieux), Roberto Scandiuzzi / Ugo Rebec (conte Des Grieux), Brjon Burger (Lescaut), Thomas Morsil (Guilot de Morfontaine), Evelino Pidò (direttore d’orchestra) Auber,
Manon Lescaut
-15-17-19-22-24-27 ottobre Rocho Pérez / Eva Munger (Manon L.), Armando Noguera / Gungen Boveyan (marchese d’Herigny), Francesco Salvadori (Lescaut), Sébastian Gueze / Marco Ciaponi (Des Griex), Guillaume Tournaire (direttore d’orchestra) Ugo Trabacchin (m.° del coro) Arnaud Bernard (regia), Alessandro Camera (scene), Carla Ricotti (costumi)