PIEMONTE ARTE: DIMORE STORICHE, PAULUCCI, GAZZERA, IVREA E I FOTOGRAFI DELLA MAGNUM, PIOBESI E IL GIAPPONE…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

I TESORI DI ARTE E ARCHITETTURA VISITABILI NELLA CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO DOMENICA 25 MAGGIO, NELLA GIORNATA NAZIONALE DELLE DIMORE STORICHE

Il castello di Pavarolo

Domenica 25 maggio la storia, l’arte e la cultura saranno le protagoniste della Giornata Nazionale dell’ADSI, l’Associazione Dimore Storiche Italiane, che in Piemonteproporrà28 residenze aperte e visitabili gratuitamente, in alcuni casi con la prenotazione obbligatoria. La Giornata Nazionale ADSI valorizza un patrimonio artistico e culturale in parte ancora poco conosciuto, costituito da castelli, rocche, ville, parchi e giardini.

La Giornata Nazionale ADSI ha il patrocinio del Ministero della Cultura e, nel territorio torinese, della Città metropolitana. Delle 28 dimore piemontesi visitabili domenica 25, quattro apriranno per la prima volta in occasione della Giornata. Tra di esse il castello di Strambinello, di origine medievale, con mura merlate, torri e finestre a bifora, oggetto di un restauro conservativo avviato nel 1983 ed ancora in corso.

La Giornata Nazionale 2025 sarà anche l’occasione per presentare gli importanti restauri avviati grazie ai fondi del PNRR, nell’ambito dei bandi del Ministero della Cultura dedicati a parchi e giardini storici e di quelli dedicati all’architettura rurale. Nel Pinerolese, a Piossasco, Casa Lajolo aprirà il suo giardino, in cui si sono appena conclusi i lavori di adeguamento del sistema di irrigazione e illuminazione ed è stata migliorata l’accessibilità, con l’obiettivo di favorire l’accoglienza e l’inclusione di tutti i visitatori. Nei pressi di Pinerolo, in località Ai Nana, sarà visitabile la cappella di San Giovanni Battista, parte di un ampio compendio rurale appartenuto nel 1428 alla famiglia Nana, è stata oggetto di un significativo restauro dell’apparato decorativo.

Numerosi eventi collaterali, alcuni dei quali a pagamento, fanno da corollario alle aperture previste per la Giornata: mostre di cimeli e collezioni private, degustazioni, presentazioni di volumi legati alle storie di famiglia, convegni su tematiche varie. A Pavarolo, ad esempio, sono in programma visite alle attrattive del territorio e iniziative legate alla tradizione locale.

Oltre alla cappella di San Giovanni Battista in località Ai Nana di Pinerolo, ai castelli di Pavarolo e di Strambinello e alla Casa Lajolo di Piossasco, saranno visitabili il castello Provana di Collegno, Palazzo Ricca di Castelvecchio a Bricherasio, il Palazzotto Juva a Volvera, il parco del castello di San Salvà e lecascine Pallavicini a Santena, la tenuta del Colombretto con la cascina Losetta e la villa le Peschiere a Pinerolo.

Per maggiori informazioni sulle visite alle dimore storiche associate all’ADSI nel territorio della Città metropolitana di Torino si può consultare il sito Internet dell’associazione alla pagina www.associazionedimorestoricheitaliane.it/eventi-dimore/440377/#navTabContent

ACQUI TERME. PALAZZO ROBELLINI OSPITA LA MOSTRA “ENRICO PAULUCCI – GRAFICA”

A CURA DI ADRIANO BENZI E ROSALBA DOLERMO. Palazzo Robellini dal 30 agosto al 12 ottobre 2025

 

Riparte l’appuntamento annuale con la Mostra di Adriano Benzi e Rosalba Dolermo, un evento molto atteso dal pubblico, che segue ormai da anni con interesse le opere di importanti protagonisti del Novecento. Collezionisti ed esperti d’arte, Adriano Benzi e Rosalba Dolermo, in collaborazione con il Comune di Acqui Terme Assessorato alla Cultura, propongono, di volta in volta, Mostre che ricoprono un ruolo di primo piano nell’attività culturale della nostra Città, offrendo al pubblico un’esposizione di elevato valore culturale e artistico, lasciando in tal modo un’impronta significativa nel tessuto culturale della nostra cittadina.

Quest’anno la Mostra ideata dai due curatori, dal titolo “Enrico Paulucci – grafica”, intende rendere omaggio a Enrico Paulucci, uno dei più importanti artisti del ventesimo secolo, protagonista della mostra, che raccoglie circa 70 opere (calcografie-acqueforti, litografie, serigrafie, disegni, tecniche miste) appartenenti alla collezione di Adriano e Rosalba Benzi, che Palazzo Robellini di Acqui Terme (Piazza Abramo Levi, 7) ospiterà dal 30 agosto al 12 ottobre 2025. Una rassegna che consente di ripercorre le tappe fondamentali del lavoro nel campo della grafica dell’Artista piemontese.

Importante protagonista della vicenda artistica italiana ed europea del secondo Novecento, Enrico Paulucci o Paulucci delle Roncole (Genova, 13 ottobre 1901 – Torino, 22 agosto 1999) si colloca anche nell’olimpo degli artisti specializzati nella grafica. Artisti, scultori, pittori, disegnatori, capaci anche di effettuare sostanziali interscambi artistici tra l’incisione e la pittura modulando ed influenzando, ora nell’uno ora nell’altro campo, invenzioni ed emozioni. Paulucci ha partecipato alle più importanti rassegne artistiche nazionali e internazionali, Biennale di Venezia compresa, ed ha esposto in numerose mostre personali in Italia e all’estero.

A corredo dell’esposizione, ci sarà un catalogo con tutte le immagini in gruppi omogenei e commentate da scritti di Gianfranco Schialvino e Francesco Proto.

La Mostra sarà inaugurata sabato 30 agosto alle ore 18,30 e rispetterà il seguente orario di apertura: dal 31 agosto al 12 ottobre 2025 da martedì a domenica ore 10 – 12,30 e 16 – 19. Lunedì chiuso – Ingresso gratuito.

“Rinnovo i ringraziamenti miei personali e a nome dell’Amministrazione comunale e della cittadinanza acquese ai curatori della Mostra, Adriano Benzi e Rosalba Dolermo, per l’impegno e le risorse personali che dedicano alla propria Città, – affermano il Sindaco Dott. Danilo Rapetti Sardo Martini e l’Assessore alla Cultura dottor Michele Gallizzi – Adriano e Rosalba hanno coltivato la propria passione per il collezionismo d’arte con meticolosità: il  collezionista è un artista che, con un sapiente lavoro di accostamenti e rimandi, crea fra le opere un fertile dialogo, dando vita a un insieme organico, la collezione assume così lo statuto di opera d’arte. A questa dimensione più privata e creativa fanno riferimento Adriano e Rosalba i quali sono dediti ad un collezionismo non utilitarista ma passionale, meno vetrina di rappresentanza e più gioco per intenditori che sappiano apprezzare le articolazioni impreviste”.

 

CIRIE’. “ROMANO GAZZERA. LE OPERE DELLA NATURA”

La mostra dal titolo “Romano Gazzera. Le opere della natura”, curata da Giulia Caffaro, giunge a Cirié grazie alla felice sinergia e alla piena collaborazione con la Fondazione Romano Gazzera, guidata dal Presidente Prof. Giorgio Gagna , che ha lavorato con l’Amministrazione comunale affinché l’esposizione potesse essere inaugurata nel giorno stesso del quarantennale della scomp arsa dell’ artista, il 24 maggio. “ Accogliere a Palazzo D’Oria la mostra “Romano Gazzera. Le opere della natura” – dichiara il Sindaco Loredana Devietti Goggia – è motivo di profondo orgoglio per l’Amministrazione e la nostra comunità tutta. Celebriamo un artista nato qui, capace di dare voce ai fiori e alla natura e di creare una sua corrente artistica , di cui ancora oggi è considerato il principale esponente: un evento per cui voglio ringraziare in primis la Fondazione Romano Gazzera, e il suo Presidente Giorgio Gagna in particolare, oltre alla curatrice Giulia Caffaro che ha lavorato in tandem con gli uffici comunali sin dai primi tavoli operativi. Così come ringrazio la Regione Piemonte, per averci dato fiducia in questo progetto e averci concesso i quadri per le sale permanenti Gazzera, e il Consiglio Regionale del Piemonte che non solo ha riconosciuto il grande valore dell’esposizione Gazzera ma ha anche sostenuto le iniziative messe in campo per i nostri 120 anni come città . Con la mostra temporanea, ma soprattutto con l’inaugurazione delle sale intitolate a Romano Gazzera, diamo impulso alla promozione della memoria dell’artista, così come da volontà degli stessi Romano e Clarissa Gazzera, che hanno incluso la Città di Cirié nella Fondazione omonima proprio con questi intenti, a cui noi oggi diamo pieno seguito. Il Comune di Cirié continua quindi con passione e propri fondi a restaurare e a rifunzionalizzare Palazzo D’Oria, nell’intento di restituirlo pienamente alla comunità e trasformandolo sempre di più in centro artistico e polo culturale”

Per omaggiare l’inconfondibile stile Neofloreale di Romano Gazzera, l’intera città si veste di fiori: Palazzo D’Oria e le vie centrali accolgono già da qualche giorno spettacolari installazioni floreali (perfetta cornice della manifestazione Cirié in Fiore e della Settimana dei Fiori in generale ) e Palazzo D’Oria stesso si è vestito a festa con coloratissime proiezioni notturne in tema: un’occasione per riscoprire l’opera di Romano Gazzera e, insieme, lasciarsi ispirare dai suoi messaggi senza tempo — continuando a scrivere, oggi, nuove pagine di arte e memoria collettiva. Ricordiamo che  la mostra è prodotta dalla Città di Cirié , in collaborazione con la Fondazione Romano Gazzera , con la concessione delle opere da parte della Regione Piemonte, il sostegno d el Consiglio Regionale del Piemonte , il patrocinio della Regione Piemonte e della Città metropolitana di Torino , in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino. ​

L’esposizione si protrarrà fino al 3 agosto e sarà aperta gratuitamente al pubblico nei giorni di martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica, dalle 15 alle 18. Ricordiamo ancora che la mostra – di cui verrà realizzato un apposito catalogo, vera chicca per appassionati d’arte e non solo – è parte del ricco calendario di eventi organizzati per le celebrazioni di “Cirié 120” che vedono tra i momenti clou i festeggiamenti del prossimo 8 giugno (proprio l’8 giugno del 1905 il Re Vittorio Emanuele III firmava il decreto che conferiva ufficialmente a Cirié il titolo di Città), lo spettacolo itinerante della street band torinese Bandakadabra giovedì 19 giugno e l’esibizione dell ’ artista internazionale Arturo Brachetti che giovedì 3 luglio in Piazza D’Oria porterà in scena “ Arturo racconta Brachetti ”: una “chiacchierata con il pubblico”, a partecipazione gratuita, attraverso cui l’artista si racconta, soffermandosi su aneddoti ed episodi che da sempre suscitano la curiosità del pubblico.

IVREA. VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA “OLIVETTI E I FOTOGRAFI DELLA MAGNUM”

Riprendono le visite guidate con Paola Mantovani e Marcella Turchetti,curatrici della mostra Olivetti e i fotografi della Magnum. WayneMiller, Erich Hartmann, Henri Cartier-Bresson, Sergio Larraìn, presso il Museo Civico P.A.Garda di Ivrea.

I visitatori saranno accompagnati nel percorso di visita alla mostra per scoprire e approfondire quattro maestri della fotografia.

Ecco le date e gli orari:Giovedì 29 maggio ore 15.00

Giovedì 5 giugno ore 16.00

Domenica 15 giugno ore 16.00

Giovedì 19 giugno ore 16.00

Domenica 29 giugno ore 16.00

Giovedì 3 luglio ore 16.00

Domenica 13 luglio ore 16.00

Giovedì 17 luglio ore 16.00

Domenica 20 luglio ore 16.00

Giovedì 31 luglio ore 16.00

La visita è ricompresa nel costo del biglietto di ingresso del museo.

Prenotazione obbligatoria anche telefonicamente presso Museo Civico Pier Alessandro Garda – Piazza Ottinetti, Ivrea (TO)

Orario: da martedì a domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 /lunedì

e festività chiuso

PIOBESI. “VERSO IL GIAPPONE” per l’ottava edizione di “ARTISTICAMENTE”

“…Verso il Giappone”: il Castello di Piobesi Torinese si trasforma in un angolo d’Oriente. Dal 23 al 25 maggio la VIII edizione di “Artisticamente”

Tre giorni di incontri, laboratori, spettacoli, arte, cultura e sapori. Dal 23 al 25 maggio 2025, il Comune di Piobesi Torinese propone l’ottava edizione di Artisticamente, la manifestazione che ogni anno esplora, attraverso le arti e la partecipazione collettiva, un tema culturale di grande fascino.

Quest’anno il viaggio è… verso il Giappone.Il parco e il Castello di Piobesi saranno teatro di un ricco programma ispirato al Sol Levante, costruito con la partecipazione attiva delle scuole, delle associazioni, dei commercianti e di decine di volontari, in una cornice scenografica curata nei minimi dettagli.

Si parte venerdì 23 maggio alle ore 20.00 con il Children Gospel Lab, lo spettacolo musicale di fine anno dei bambini della Scuola Primaria, realizzato con l’Associazione Sunshine: un’apertura dedicata alle voci dei più piccoli, che darà il via alla festa.

Sabato 24 maggio sarà una giornata intensa di mostre e workshop. Dalle ore 10 sarà attivo l’infopoint all’ingresso del parco. Due esposizioni permanenti accompagneranno tutto il weekend: quella dedicata ai bonsai, a cura del Club Bonsainsieme di Carignano, e quella alle carpe koi, veri gioielli viventi, proposte dall’allevamento Jumbokoi. Nel pomeriggio, spazio alla creatività con il laboratorio di manga “NONsoloMANGA” con Haider Maria Bucar, lo stage del gioco del Go (a cura di TorinoBaduk) e il workshop sul tè giapponese, condotto da Claudia Carità, Chinese Tea Professional Taster.Nell’area stage, sin dal mattino, si alterneranno momenti di benessere e consapevolezza: mindfulness con la psicoterapeuta Fabrizia Bollati, yoga per bambini con Aurora Losapio, taiji quan (con A. Martinese, C. Carraro, L. Catozzi,S. Ussei) e yoga posturale e dinamico con Mara Benati e altri insegnanti qualificati.

Domenica 25 maggio il programma si fa ancora più ricco e diffuso. Dalle 10 sarà possibile visitare nuovamente le esposizioni di bonsai e carpe koi, ammirare i lavori delle scuole dell’infanzia Gariglio e Baima e assistere alla proiezione del video-concerto “TG Piobesi” con i ragazzi della scuola secondaria. Le associazioni del territorio allestiranno una mostra con le proprie attività. Grande curiosità susciterà l’interpretazione artistica dei costumi tradizionali delle geisha e dei samurai, curata dalla stilista Lucia Simonis con un raffinato allestimento floreale del Garden Le Serre.Diverse le attività in programma nell’arco della giornata: workshop di origami, shodō (calligrafia giapponese), sumi-e (pittura a inchiostro), , bricolage, cucito tradizionale giapponese (sashiko) e furoshiki, oltre ai giochi da tavolo giapponesi con l’associazione La Tavola Gioconda. Alcune poesie dell’antica tradizione giapponese, gli Haiku, saranno declamate ad alta voce. Tra le esperienze più coinvolgenti, la salita all’antica torre del castello, i massaggi tradizionali giapponesi kobidō e gua sha, le acconciature da geisha e maiko, e il laboratorio dimostrativo sugli ornamenti kanzashi.Alle ore 15 Teatrulla presenta “Storie a quadri – Dal teatro al kamishibai”, mentre alle 17 andrà in scena una dimostrazione di karate con il maestro Roberto Mattis (ASD Ken-Ko Piobesi). Seguirà, alle 18, un talk dedicato al mondo dei giochi da tavolo, e alle 19 la premiazione del concorso di scrittura “Scrittori di classe”, rivolto agli studenti delle terze medie del territorio.Il gran finale è previsto a partire dalle ore 21, con “The Battle”, performance di hip hop avanzato con Rebecca Volpin e L’Atelier de la Danse di Vinovo, seguita dal Concerto nel Parco, che vedrà esibirsi insieme la Corale Il Grappolo e la Filarmonica Piobesina.Durante tutte le giornate, sarà possibile gustare specialità dello street food giapponese e italo-giapponese, sfogliare titoli e curiosità al mercatino dei libri della Libreria Il Cammello, esplorare le creazioni di artisti locali nella mostra “We love Japan” e scoprire lo spazio “Un angolo di Giappone… a Piobesi”, con l’adesione di esercizi commerciali e realtà creative del paese.

Tutte le attività sono gratuite. Alcuni workshop prevedono un numero limitato di partecipanti: in questo caso è necessaria la prenotazione entro il 20 maggio scrivendo a: biblioteca@comune.piobesi.to.it oppure telefonando allo 011 9657846.

Per il programma dettagliato e per eventuali aggiornamenti in caso di maltempo: www.comune.piobesi.to.it 1 Allegato(i) (12.6 MB) manifesto 25.pdf 12.6 MB

“THE PLOT #1”, MOSTRA ALLO SPAZIO MUSA DI TORINO

Il 28 maggio 2025 dalle 18 alle 21, presso lo Spazio Musa di Torino, la Fondazione The Plot inaugura il suo primo evento pubblico con la mostra “The Plot #1”, una giornata dedicata al dialogo tra arte e neuroscienze comportamentali. La Fondazione The Plot, nata dall’idea dell’artista Giangiacomo Rocco di Torrepadula, si propone di svelare – attraverso il linguaggio universale dell’arte – i meccanismi cerebrali che plasmano i comportamenti umani, con particolare attenzione alle radici di paure, stereotipi e pregiudizi. Il progetto si sviluppa su due binari paralleli: la produzione di eventi artistici di grande impatto e un lavoro capillare nelle scuole, dove seminare conoscenza tra i giovani per costruire una società più giusta e consapevole, sempre chiedendo una restituzione artistica.Crediti: Caterina PiazzaThe Plot #1, la prima mostra della fondazione: La mostra The Plot #1 parte dal filone Educational delle attività della Fondazione e raccoglie le opere artistiche prodotte dagli studenti che, insieme ai loro insegnanti, hanno partecipato ai laboratori dedicati alle neuroscienze comportamentali. Le scuole che hanno aderito e che esporranno sono: l’Istituto Comprensivo Antonelli Casalegno di Torino; le sedi della Scuola Internazionale di Comics di Torino e di Milano; l’Istituto Ven. A Luzzago di Brescia. In mostra anche 100 cartoline inedite del progetto A Postcard for Floyd, pervenute dopo la tappa torinese di quel progetto avvenuta proprio un anno fa nella medesima sede. In mostra il 28 maggio saranno esposte oltre 150 opere tra disegni, illustrazioni, collage, incisioni, reels e installazioni, tutte prodotte dagli oltre 100 studenti che, insieme ai loro insegnanti, hanno partecipato ai laboratori organizzati dalla Fondazione. Questi, tenuti da Giangiacomo Rocco di Torrepadula, hanno affrontato argomenti quali gli stereotipi, i bias, le fake news e hanno offerto gli strumenti forniti dalle scoperte delle neuroscienze comportamentali per superarli.Il messaggio che unisce tutte queste opere è semplice ma efficace: rivelare le trame del cervello umano per non subirne gli automatismi, per impararle e comprenderli, così da poter scrivere una nuova trama ed essere più liberi.Crediti: Alessandro Tordi Crediti: Simone MarcheseThe Plot #1, la genesi della prima mostra e della Fondazione: Il lavoro di Giangiacomo prese il via a seguito della morte a Minneapolis dell’afroamericano George Floyd nel 2020. Con lo scopo di generare una riflessione corale sul problema del razzismo, l’artista ha avviato un progetto di mail art partecipativo spedendo centinaia di cartoline, chiedendo ai destinatari di restituirle con una propria riflessione personale. Sono pervenute ad oggi oltre 500 cartoline con i contributi di nomi noti quali: Michelangelo Pistoletto, Oliviero Toscani, Max Casacci dei Subsonica, Andy dei Bluvertigo, Gad Lerner, Cristiana Capotondi, Maurizio Galimberti, Maurizio De Giovanni, solo per citarne alcuni. Nel 2024 ne è nato un libro edito da Skira A Postcard for Floyd con l’art direction di Pier Paolo Pitacco, distribuito in tutto il mondo. L’artista stava da tempo approfondendo le neuroscienze comportamentali per capire le radici dei nostri comportamenti, impegnandosi a diffondere questa conoscenza attraverso l’arte, con il coinvolgimento soprattutto delle fasce più giovani e permeabili. Da questo impegno è nata l’idea della Fondazione, annunciata nel 2024 e avviata lo scorso gennaio. La Fondazione vanta una squadra completa e di prestigio.Il mondo dell’arte è rappresentato oltre che da Giangiacomo da personaggi come Nicolas Ballario, un grande divulgatore di arte contemporanea (es.: Sky Arte, RaiRadioUno), Chiara Ferella Falda, curatrice e producer di grande esperienza, Pier Paolo Pitacco, pluripremiato art director.Il mondo della scienza è rappresentato da un gruppo di tre neuroscienziati: il prof. Salvatore Maria Aglioti, comportamentalista della Sapienza di Roma, il prof. Colucci d’Amato, neuropatologo dell’Università Vanvitelli e  il dott. Lorenzo Silla. A loro si aggiunge l’ing. Alice Ravizza, esperta in bioetica e sulle tematiche regolatorie connesse all’IA.La componente economica è assicurata dal contributo del Prof. Domenico Siniscalco, economista con grande esperienza di Fondazioni (già ministro del tesoro e governatore della Banca d’Italia), di Franco Broccardi, commercialista con specializzazione sul terzo settore in ambito artistico e Gianpiero De Mestria, imprenditore e startupper, oltre che dallo stesso Giangiacomo (che è un ex economista, con oltre 20 anni di esperienza come startupper tra l’Italia e San Francisco).Crediti: Piazza CaterinaI laboratori artistici a contatto con gli studenti: I laboratori, con l’ausilio dei rispettivi insegnanti, si svolgono sulla base di tre tracce: 1) l’arte dell’ascolto; 2) oltre gli stereotipi di genere; 3) uniti nella diversità. Le attività affrontano in maniera pratica i problemi del pregiudizio e della paura, che sono alla base delle discriminazioni. Il lavoro si incentra sull’ascolto e l’empatia come possibile soluzione, utilizzando l’approccio delle neuroscienze comportamentali e le applicazioni in ambito artistico per favorire elaborazioni inedite attraverso i canali espressivi della pratica artistica. I pregiudizi e le paure hanno una base fortemente emozionale, vengono quindi affrontati con la forza delle suggestioni emotive. Le neuroscienze comportamentali hanno rivelato molto sui meccanismi dei pregiudizi e, più a monte, della paura che, d’altro canto, è stata fondamentale nell’evoluzione dell’essere umano per reagire ai pericoli. Nei secoli la società si è evoluta in modo sempre più veloce, mentre il cervello è rimasto sostanzialmente immutato. Esso opera applicando, ancora oggi, gli stessi meccanismi utili alla sopravvivenza nell’età della pietra; le reazioni agli stimoli della società contemporanea risultano di sovente eccessivi, innescando spesso paure sovradimensionate rispetto ai pericoli reali. Questi stimoli operano a livello inconscio in maniera automatica, alimentando pregiudizi e condizionamenti. Il dilagare delle tecnologie digitali e dei social media favorisce tali suggestioni, spesso assottigliando il confine tra reale e virtuale. Il tema delle fake news è uno degli esempi che spiegano ai partecipanti proprio tali processi.Le neuroscienze contribuiscono a spiegare perché tutte le volte che ci si imbatte in persone o situazioni nuove e diverse il disagio sia inevitabile. Ma il cervello dispone di tutti gli strumenti necessari a superare tali condizionamenti. L’ascolto e l’empatia sono tra i più potenti mezzi contro questo disagio. Ma cosa sono veramente l’ascolto e l’empatia? Come funzionano? Quali limiti o difficoltà possono riscontrare? Come possono svilupparsi? La Fondazione The Plot propone numerosi spunti di riflessione che concretizza in pratici momenti di lavoro partecipato, sempre con una restituzione artistica.

The Plot #1 di: Giangiacomo Rocco di Torrepadula e Fondazione The Plot

Con la partecipazione delle scuole:Istituto Comprensivo Antonelli Casalegno di Torino Scuola Internazionale di Comics di Torino Scuola Interazione di Comics di Milano Isitituto Ven. A Luzzago di Brescia

Unica data: 28 maggio, ore 18.00 – 21.00

Ingresso libero

Luogo: Spazio Musa, via della Consolata, 11/E – Torino

 

RECONTEMPORARY. BRUNO ALESSANDRO PRESENTA DIGITAL GRAFFITI

Martedì 27 maggio 2025, h. 17-22  Galleria Recontemporary

Via Gaudenzio Ferrari 12b, Torino

 

L’artista

 Bruno Alessandro è nato a Torino, città dove vive e realizza le sue opere.

È ricercatore scientifico all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Le sue attività sono dedicate alla fisica delle particelle e ai raggi cosmici.

Ha scelto un lavoro che lo porta a viaggiare molto per contrastare la sua naturale inclinazione a mantenere lo stato in cui si trova.

Il suo animo, più socievole che social, gli fa preferire l’ascolto e il confronto all’esternazione a senso unico.

Il progetto “Digital Graffiti”

 L’idea di Digital Graffiti nasce dall’analogia tra le incisioni rupestri e le tracce delle particelle create dalle collisioni negli acceleratori quando si tenta di riprodurre il momento del Big Bang.

Se, da un lato, abbiamo un uomo che riproduce a memoria sulla parete di una caverna la realtà che ha percepito con i suoi occhi, dall’altro abbiamo l’essenza del cosmo che lascia delle scie nella galleria di un laboratorio i cui rivelatori le rendono visibili a noi.

La scienza e la tecnologia si uniscono per rendere possibile l’esplorazione, la percezione e infine la rappresentazione di un mondo elegante, tanto concreto quanto inarrivabile ai sensi umani.

Digital Graffiti è l’illustrazione di una realtà parallela che è esistita per un brevissimo attimo prima che iniziasse il nostro Universo.

 

GALLERIA NOERO. PIER PAOLO CALZOLARI

20 Maggio – 20 Settembre 2025

Via Mottalciata 10/b, Torino

La Galleria Franco Noero ha l’onore di presentare una personale di Pier Paolo Calzolari, per la prima volta in Galleria negli spazi di Via Mottalciata. L’artista ha concepito una mostra di opere appartenenti alla sua produzione ultima o di anni recenti riunite per la prima volta in Italia, tracciando una traiettoria che racconti del suo costante interesse per un argomento di attualità come la pittura e per gli elementi che la costituiscono, in maniera tale da proporne una lettura del tutto anticonvenzionale, come da sempre testimoniato dalla sua pratica artistica nella sua interezza.

I materiali utilizzati sono quelli che contraddistinguono la produzione dell’artista e ne costituiscono la cifra, materiali che fanno diretto riferimento agli elementi primari – aria, fuoco, terra, acqua – e alle loro specifiche caratteristiche di essenzialità, purezza e di dinamismo trasformativo, alle quali si aggiungono quelle qualità tattili altamente evocative che sono invece specifiche del singolo materiale. La croccante ruvidezza cristallina del sale, lo spessore soffice e morbido del cotone dei mollettoni, le sottili lastre di metallo plasmato a rivelarne la duttilità sono le superfici su cui si innesta una narrazione scandita da elementi tonali quali conchiglie, fiammelle, piume, petali di fiori e frutti disseccati, che partecipano tutti di una lettura poetica del cosmo di cui siamo parte.

C’è una grande abilità nel gestire la scala dimensionale, cogliendo e conferendo l’adeguata dignità proporzionale agli oggetti scelti, sia in seno allo spazio dell’opera di cui fanno parte, sia nel riverbero che creano all’interno più vasto e ampio dello spazio in cui si trovano. Si ha la sensazione di essere costantemente sollecitati nella sospensione tra due e tre dimensioni, in uno spazio che può vedersi come paritetico in orizzontale e in verticale, la terza dimensione conferita da quanto poggiato a terra o sul piano dell’opera a parete. Si tratta di una negazione dello spazio prospettico, in favore di una dimensione e di una rappresentazione ad esso precedente che pone l’accento sulla grana e sulla trama delle superfici, percepite nella loro esatta e frugale eleganza, sul colore utilizzato come campo piatto o quale polvere di pigmento puro gestualmente disposta su di esso, e sugli oggetti che partecipano all’opera semplicemente presentandosi come sono in realtà, e di conseguenza tridimensionalmente.

Tre opere di ampie dimensioni dominano lo spazio della stanza principale della galleria, illuminate dal grande lucernario centrale. Valori Plastici cita il movimento omonimo e racchiude in sé sia gli elementi caratteristici degli esordi negli anni ’60, quali l’energia mutevole e trasformativa degli elementi ghiaccianti, sia quelli che si riferiscono più direttamente alla citazione e alla decostruzione della pittura e al suo sconfinamento nella terza dimensione. Un tableau vivant simile nell’impianto ad un’astratta natura morta, nella quale spiccano le forme assolute di un uovo, forse in omaggio a Piero della Francesca, e di un’enigmatica sfera nera, sullo sfondo di una tela rosa carnicino attivata dal disporsi naturalistico di un filo di rame che, quasi fosse un rovo, si tuffa nella brina di un tubo ghiacciante. Analogamente, nelle altre due opere nella stessa stanza, un paio di snelle bottiglie di rame sono compenetrate in una pioggia argentea di fiori recisi che attraversano la tela in verticale. Accanto, nella profonda luminescenza di un fondale di sale nero, compaiono puntine colorate che si accendono come minuscole stelle sulle punte fiorite di un ramo, trapunte in un firmamento celeste e riflesse nella trama multicolore di un vaso di ceramica giustapposto.

Su un’ultima parete, e in quelle della stanza a seguire con le vetrate a nastro affacciate su Via Mottalciata, una scelta di opere su fondo monocromo sono teatro di sorprendenti epifanie: pigmenti che alludono a paesaggi floreali, l’incresparsi biancastro delle onde marine sulla profondità del blu in cui è incastonata la valva di un’ostrica, piccoli fiori sferici tra le svelte pennellate oblique come gocce di pioggia, un cannolicchio infilzato sbieco nel giallo brillante della corolla di un fiore, come fosse il suo pistillo. La monocromia di gialli e blu è quindi il tema della stanza su via Mottalciata, nella quale si fronteggiano all’opposto due grandi opere che esplorano le possibilità espressive di questi due colori: la trama grossa di un ordito di fondo lascia comparire in primo piano e al centro quelli che compaiono come i contorni appiattiti di un limone su una tovaglia, o forse il colmo di una brocca dal lungo collo, mentre nell’opera opposta la forma sinuosa e organica e i rami tortuosi di un monumentale bonsai sembrano attraversare la terra e il cielo.

Terra e cielo si incontrano anche in ‘Trittico Haiku’ nell’ultima stanza, in cui un esile prato di steli essenziali e di petali eterei è monodimensionalmente descritto da colori liquidi e lattiginosi, una superficie permeabile come quella del quadro accanto, trapuntata di gocce dorate e popolata di brocche trasparenti. Di fronte una teoria di variazioni su rosso, che giunge al culmine in un quadro in cui un’esplosiva pastosità di pigmenti violacei irrompe, cromaticamente potente come un iris o come il gas di una fiamma che brucia, su un fondo intensamente saturo.