“Disabilità e partecipazione a Chieri: la dignità non può essere strumentalizzata”

prof. Romano Pesavento – presidente CNDDU
“Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani osserva con crescente preoccupazione l’ennesima vicenda in cui un tema tanto cruciale come quello della disabilità viene utilizzato come terreno di scontro ideologico e bandiera di opportunismo politico.
La polemica scoppiata a Chieri in merito alla mancata esposizione della bandiera del Disability Pride sul Palazzo Comunale e alla presunta assenza istituzionale durante la manifestazione, pur partendo da legittime istanze di visibilità e inclusione, ha finito per trasformarsi in una sterile battaglia di bandiere e presenze, svuotando il tema della disabilità del suo significato autentico: il riconoscimento concreto, quotidiano e sistemico dei diritti delle persone.
La disabilità non può e non deve diventare oggetto di propaganda, né da parte di chi rivendica l’inclusione solo quando torna utile, né da chi replica minimizzando o burocratizzando l’impegno istituzionale. I diritti umani non si celebrano con dichiarazioni d’intenti, ma si garantiscono con politiche coerenti, azioni visibili, infrastrutture accessibili e ascolto reale delle persone coinvolte.
Non si può parlare di inclusione senza aver abbattuto le barriere fisiche e culturali.
Il caso del montascale al Liceo Monti, ad esempio, dimostra quanto sia urgente passare dalla retorica ai fatti: un diritto rimandato, una rampa installata tardi, una protesta che deve esplodere per ottenere risposte. Non è questa la visione di una società realmente accessibile.
Il CNDDU esprime solidarietà a tutte le famiglie, gli studenti e i cittadini che ogni giorno si confrontano con l’invisibilità istituzionale e le mille difficoltà pratiche dell’accesso negato. Ricordiamo che l’inclusione è un percorso di consapevolezza, non un gesto simbolico a intermittenza.
Invitiamo le forze politiche tutte a uscire dalla logica del confronto strumentale e ad aprire un tavolo permanente sul tema della disabilità, che coinvolga scuole, famiglie, associazioni e persone con disabilità, senza esclusioni o slogan.
Siamo pronti, come CNDDU, a offrire competenze, strumenti didattici e spunti di riflessione affinché la cultura dei diritti umani non sia solo materia d’insegnamento, ma stile condiviso di cittadinanza.
In un Paese che aspira a essere civile, l’inclusione non è una bandiera da esporre, ma una responsabilità da esercitare.”
prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU