Legambiente. Ecosistema Urbano. Smog e rete idrica colabrodo le criticità. La situazione in Piemonte: Torino scala 23 posizioni, Novara ne perde 28, Alessandria in coda
La classifica di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, sulle performance ambientali di 106 capoluoghi di provincia
Criticità urbane: Smog e rete idrica colabrodo restano le principali criticità da affrontare per i capoluoghi di provincia. Diminuiscono troppo lentamente le città con perdite d’acqua superiori o uguali al 50%: 20 quest’anno (erano 24 nel 2023 e 27 nel 2022). Nel 2024, inoltre, cala la media della superficie urbana dedicata alle infrastrutture per la ciclabilità – 10,39 metri equivalenti ogni 100 abitanti (11,02 m eq/100 ab nella passata edizione e 10,69 due anni fa) – così come diminuisce sia l’estensione media delle isole pedonali nei comuni capoluogo passando dai 50,7 mq ogni 100 abitanti della scorsa edizione agli attuali 48,6 mq sia quella delle zone a traffico limitato che nel 2024 si attesta a 368,3 m² ogni 100 abitanti rispetto ai 406,9 della scorsa edizione. Cresce, stando i dati Ispra, il consumo di suolo nel totale dei capoluoghi: dal 2018 al 2023 è pari a circa 4500 Ha, a fronte di un calo del numero degli abitanti (-346.000 abitanti). Ne deriva una crescita del suolo impermeabilizzato per ogni abitante delle città, sempre su base quinquennale, pari a +6,3 mq/ab dal 2018 al 2023 (+3,5% rispetto al 2018), con forti variazioni da città a città.
Buone Notizie: Tra i segnali positivi che emergono dal nuovo report Ecosistema Urbano, c’è la raccolta differenziata che per la prima volta, tra i capoluoghi, supera la media del 65%. Inoltre, sono ben 15 i capoluoghi che sono oltre l’80% di RD. Cresce il numero dei passeggeri trasportati dal servizio di tpl nelle città capoluogo, anche se le performance generali sono ancora lontane dai livelli europei. Tra le città a prova di servizi tpl c’è Milano con 424 passeggeri nel 2024 rispetto ai 415 dello scorso anno, i 357 del 2022 e ai 303 del 2021. Anche Roma mostra lievi segnali incoraggianti salendo dai 259 viaggi procapite all’anno della passata edizione ai 277 di quest’anno. Venezia resta la migliore sebbene in calo, interrompendo una crescita costante, mentre Firenze prosegue a migliorare (sale dai 225 dello scorso anno ai 247 passeggeri/ ab/anno).
LA SITUAZIONE IN PIEMONTE E VALLE D’AOSTA Nel quadro di questa analisi annuale, i capoluoghi di provincia del Piemonte e della Valle d’Aosta mostrano dinamiche molto diverse tra loro, con alcune città che consolidano il proprio impegno verso la sostenibilità e altre che evidenziano criticità ambientali e urbanistiche.
Aosta si conferma tra le realtà più virtuose, guadagnando ben 17 posizioni e attestandosi all’11° posto nazionale con un punteggio del 68,08%. Il capoluogo valdostano si distingue per l’elevata percentuale di raccolta differenziata (78,8%), una rete di trasporto pubblico efficiente (28 viaggi/ab/anno e 37 km-vettura/ab), e una notevole estensione delle zone a traffico limitato (1132,1 mq/100 ab). Anche l’infrastrutturazione ciclabile (14,83 m eq/100 ab) e l’uso razionale del suolo (indice 8,0) contribuiscono al punteggio.
Il dato più sorprendente riguarda Torino, che scala ben 23 posizioni rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 62° posto con un punteggio del 52,84%. La città metropolitana mostra una forte ripresa grazie all’intensificazione dell’uso del trasporto pubblico – con 228 viaggi/ab/anno, il più alto tra le città piemontesi e valdostane – e a un’espansione delle aree pedonali (66,1 mq/100 ab) e ciclabili (8,48 m eq/100 ab). La raccolta differenziata è salita al 57,2%, mentre la disponibilità di verde urbano è pari a 22,7 mq/ab. Restano però aperte alcune sfide, come l’elevata concentrazione di NO₂ (33 µg/m³) e una produzione di energia rinnovabile pubblica ancora limitata (0,39 kW/1000 ab).
In netto contrasto, Novara registra una delle peggiori flessioni nazionali, perdendo 28 posizioni e scendendo al 72° posto con un punteggio del 49,38%. Il peggioramento è legato a un aumento dei giorni di superamento dei limiti di ozono (54 giorni, il dato più alto tra i capoluoghi analizzati), una significativa dispersione idrica (29,2% tra acqua immessa e consumata), e una disponibilità di verde urbano tra le più basse del campione (11,3 mq/ab). Anche la ciclabilità risulta limitata (4,39 m eq/100 ab) e la produzione di energia rinnovabile pubblica è di soli 2,95 kW/1000 ab.
In Piemonte, Cuneo e Verbania mantengono buone performance ambientali. Cuneo, 14° in classifica con il 67,04% (+3 rispetto al 2024), si caratterizza per un’ampia disponibilità di verde urbano (31,2 mq/ab), una rete ciclabile ben sviluppata (22,57 m eq/100 ab), e una raccolta differenziata al 69%. Verbania, al 19° posto con il 64,72% (+2), eccelle nella gestione dei rifiuti (75,5% differenziata), nella presenza di spazi pedonali (216,5 mq/100 ab) e ZTL (516,3 mq/100 ab), oltre a una buona dotazione di alberi per numero di abitanti (13 ogni 100 ab).
Biella e Asti mostrano segnali incoraggianti, con piccoli ma significativi miglioramenti. Biella, 29° con il 62,51% (+2), beneficia di una buona dotazione di verde urbano (19,2 mq/ab), una ciclabilità in crescita (7,94 m eq/100 ab), e una raccolta differenziata al 72%. Asti, salita di 7 posizioni fino al 42° posto (57,85%), registra una raccolta differenziata al 65,5%, un’offerta di trasporto pubblico di 36 viaggi/ab/anno, e una discreta infrastrutturazione ciclabile (7,74 m eq/100 ab).
Vercelli guadagna tre posizioni nella classifica nazionale, attestandosi al 56° posto con un punteggio del 54,85%. Cresce la raccolta differenziata (72,3%) e si riduce il consumo idrico domestico (133 l/ab/giorno), pur mantenendo elevate le perdite di rete (24,3%). Buona la dotazione di piste ciclabili (99,7 m/100 ab) e l’infrastrutturazione ciclabile (18,7 m eq/100 ab), mentre restano critici i dati sul trasporto pubblico (9,5 viaggi/ab/anno). La produzione di rifiuti urbani (633,6 kg/ab/anno) supera la media nazionale, ma l’uso del suolo si mantiene su livelli accettabili (indice 6,0).
Chiude la classifica regionale Alessandria, al 95° posto con un punteggio del 40,03%, invariato rispetto all’anno precedente. La città presenta valori ambientali critici, con una concentrazione di PM10 tra le più alte del campione (28 µg/m³) e una raccolta differenziata sotto la soglia del 50% (49,8%). Anche la mobilità sostenibile risulta poco sviluppata: solo 11 viaggi/ab/anno sul trasporto pubblico, 4,9 mq/100 ab di isole pedonali e 10,68 m eq/100 ab di ciclabilità. La disponibilità di verde urbano è discreta (25,1 mq/ab), ma la produzione di energia rinnovabile pubblica è tra le più basse (0,21 kW/1000 ab), e l’indice sintetico sull’uso efficiente del suolo si ferma a 4,0.