PIEMONTE ARTE: DE WAN, CAVALLERA, SACCOMANDI, ROLLE, COSMO DIGITALE…

coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

CARMAGNOLA, SOSPESA “ABOUT WOMEN”

A Carmagnola, la Mostra internazionale sul mondo femminile, prevista dal 13 al 22 marzo 2020 è stata sospesa e in attesa di valutare nuove date di allestimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

ARTE & ARTISTI: GESTO E COLORE NELLE IMMAGINI DI ROBERTO DE WAN

La poliedrica esperienza creativa del fashion designer torinese Roberto De Wan, si identifica sempre più con un’attività che unisce l’intensità del linguaggio a una interiore espressività. E dopo la mostra personale alla Alson Gallery di Milano, organizzata con il patrocinio della Regione Lombardia, il suo discorso pittorico si è sviluppato secondo una dimensione dove linea e colore, intuizione e rapidità d’esecuzione, mettono in evidenza il dialogo con l’ambiente, l’universo femminile e il mondo della moda. Vi è, quindi, nella sua vicenda il senso di una profonda appartenenza a questo nostro tempo, al fascino di una bellezza rievocata attraverso il vibrante dispiegarsi del segno che fissa emozioni, sensazioni, ricordi che prepotentemente affiorano dal tessuto della memoria. L’opera Roberto De Wan si misura con l’immediatezza e la stilizzazione del design, con la vivace tensione del colore che occupa lo spazio trasformandolo in una dinamica e coinvolgente rappresentazione. Una rappresentazione – suggerisce Rolando Bellini, docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Brera – che è caratterizzata dalla qualità di un’esecuzione «immediata e rapidissima, esito d’una grammatica generativa inimitabile ed unica». Colore e materia sono gli elementi che contraddistinguono l’attuale fase della sua sperimentazione, tra la stilizzata e armoniosa figura di Roberta Bruscolini (già Miss Italia) e il dipinto «Pandemia», ispirato alla grave emergenza sanitaria che paralizza la vita degli italiani, e non solo. E sono volti fortemente connotati, sguardi penetranti, immagini immerse in una materia avvolgente, che appartengono a una personalissima narrazione che sarà ospitata dalla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, nel mese di marzo del 2021. Da James Ensor ad Edvard Munch, al raffinato fraseggio di Filippo De Pisis, si snoda l’essenza di una visione in cui «l’artista ha la necessità – sottolinea Roberto De Wan – di trasmettere la propria esperienza, quale sia il suo mezzo espressivo».

                                          Angelo Mistrangelo

 

SALUZZO: RINVIATA ALLA STAGIONE ESTIVA LA MOSTRA OMAGGIO A ARALDO CAVALLERA PRESSO LA CASTIGLIA

A seguito dell’ultima direttiva del Governo per prevenire il diffondersi del Coronavirus, la Città di Saluzzo e la Fondazione Amleto Bertoni hanno posticipato l’inaugurazione della mostra “Araldo Cavallera. Solcando le onde” alla stagione estiva. Sarà cura della Fondazione Amleto Bertoni aggiornare la stampa e gli organi di informazione in merito alle nuove date alle quali sarà rimandato l’evento. Per informazioni, contattare i numeri 339/5422511, 0175/46710, 0175/43527 oppure scrivere a iat@comune.saluzzo.cn.it o info@fondazionebertoni.it.

 

 

 

 

 

 

TORINO, FLAH BACK OPERA VIVA, OTTAVA EDIZIONE

itorna anche per il 2020 la narrazione artistica di Flashback OPERA VIVA in piazza Giovanni Bottesini a partire da giovedì 12 marzo alle ore 18.30 con la fotografia Rubber Tire, First Lesson dell’artista italo-senegalese Maïmouna Guerresi.  Alla sua ottava edizione, Opera Viva porterà artisti di tutto il mondo in Barriera di Milano a partire dal 12 marzo fino alla fine dell’anno. Si alterneranno, così, sul manifesto 6×3 della piazza, diverse opere che accompagneranno le persone nella loro vita quotidiana, offendo a tutti, senza discriminazioni, un racconto artistico perché il fondamento della cultura, grazie alla quale alimentiamo la nostra umanità, non è l’attività pratica ma la libertà dello spirito e i Ludens – titolo dell’edizione 2020 della fiera d’arte Flashback – sono tutti gli individui pienamente liberi e coscienti di poter agire sul mondo ricreandolo, giorno dopo giorno, in qualsiasi condizione, attraverso la creatività.

Il primo manifesto della serie OPERA VIVA 2020 verrà svelato giovedì 12 marzo alle ore 18.30 in piazza Giovanni Bottesini e resterà fruibile fino al 12 aprile.

 

 

 

 

ARTE & ARTISTI: SERGIO SACCOMANDI TRA PITTURA E TEATRO

Da sempre l’esperienza artistica di Sergio Saccomandi si sviluppa in parallelo tra pittura e teatro, grafica e recitazione.In particolare, Saccomandi ha realizzato nel corso degli anni, una serie di pregevoli scenografie e bozzetti teatrali, che appartengono ai vari aspetti, diversi e complementari, del suo discorso artistico, trasformando ogni volta lo spazio in uno straordinario e singolare palcoscenico. In questa direzione, si ricordano le affascinanti e coinvolgenti scenografie ideate per gli spettacoli del Gruppo Teatro Specchio del Circolo Culturale Ars et Labor di Ciriè, di cui è, dal 1975, contemporaneamente, animatore, attore e regista. Diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti, allievo di Enrico Paulucci e Mario Calandri, e già titolare della Cattedra Discipline Pittoriche del Liceo Artistico di Torino, Saccomandi racconta la natura, i colli di Barbania, la magia della laguna veneta e del Teatro La Fenice, mediante una suggestiva e poetica interpretazione delle strutture architettoniche.  Una visione che affiora dai versi «La luce si spense lentamente/ le tenebre ebbero il sopravvento/ lui rimase in attesa…». E, perciò, si passa dalla pittura alla progettazione e creazione delle scenografie per il «Matrimonio per forza» di Molière, «L’inventore del cavallo» del drammaturgo Achille Campanile e «Lo specchio curvo» di Anton Checov. Vi è nell’esperienza di Saccomandi l’incontro con l’ambiente, con «il mistero delle cose», con gli oggetti di una quotidianità rivissuta attraverso metafisiche atmosfere: dall’interno con poltrona al grande albero, dalle realistiche uova di «A cena» al paesaggio con zucca del luminoso dipinto «Raccolto».

                                           Angelo Mistrangelo

 

 

TORINO, LUISELLA ROLLE, MOSTRA “LETTURE PITTORICHE PALINDROME”

BIBLIOTECA NAZIONALE UNIVERSITARIA

SALA MOSTRE VIVALDI

Piazza Carlo Alberto 3  – Torino

dal 14 marzo al 11 aprile  2020

INAUGURAZIONE

Sabato 14 marzo 2020, ore 17,30

Sabato 14 marzo alle ore 17,30 si inaugura, presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, la mostra personale dell’artista Luisella Rolle che presenta in questa occasione una mostra frutto di un progetto sviluppato in molti anni intorno al mondo urbano, attraverso lo spostamento del punto di vista. Intitolata Letture Pittoriche Palindrome. Luoghi di vita e di pensiero la mostra a cura di Silvana Nota, e un intervento critico in catalogo di Angelo Mistrangelo, propone opere da leggere con un’ottica palindroma o bifacciale: la realtà percepita in una doppia visione: la prima come impatto e la seconda invece riletta con un’ottica diversa e aperta. «La mostra trova la sua fonte iniziale di riferimento nel palindromo di Primo Levi IN ARTS IT IS REPOSE TO LIFE / È FILO TESO PER SITI STRANI contenuto nel racconto Calore vorticoso tratto da Lilith e altri racconti, per tracciare, in totale libertà e indipendenza dal testo, un viaggio nella città odierna suggerita nella sua immagine da un’ottica che invita a guardare la realtà e rileggerla da un altro punto di osservazione. Il palindromo ne è il veicolo identificato in un doppio filone: nei titoli, parte integrante delle opere, e in alcune tele installative bifacciali. Torino, rivisitata in angolazioni molteplici, diviene invece lo sfondo sul quale l’artista dipana il suo tema che sfoca confini e apre orizzonti. L’itinerario espositivo si sviluppa in più sezioni, con un percorso che vede ogni area tematica collegarsi con le altre seguendo il senso compiuto del progetto, oppure vivere come un’isola a sé stante. Leggendo i supporti scritti, e spostandosi fisicamente tra gli spazi della mostra, ciascuno potrà perciò scoprire una dimensione altra, pensata dall’artista per suggerire e non imporre, lasciando  totalmente aperta la possibilità interattiva all’osservatore. Tessuti  e fili di materiali diversi scorrono e uniscono l’intero corpus di opere che si compone di 25 pezzi, tra questi anche alcuni di grandi dimensioni. Il percorso si snoda da L’incrociarsi dei passi, prima area monotematica nella quale l’artista racconta piazze e vie affollate dove gli incontri, rapidi e distratti, vedono l’affiancarsi di incalcolabili masse che condividono uno spazio, ma non si relazionano, vivendo senza consapevolezza e impersonalmente attimi fuggenti. Nice to meet you ha  per soggetto quello che potrebbe definirsi lifestyle, uno stile di vita non necessariamente ascrivibile agli stereotipi che il termine evoca, ma nel senso delle scelte che si fanno nel tempo libero e nei rapporti interpersonali, sia per affinità culturali e di gusto che per interrelazioni sociali. Ambienti e atmosfere dove lo scambio umano e intellettuale diviene importante e di rilevante valore. Renaissance è la terza area tematica, dove l’archeologia di edifici urbani, dismessi e recuperati, fanno da contenitori ai nuovi riusi di una città rinata, tra storia ancor recente, spesso legata al lavoro, e contemporanee dimensioni: la biblioteca tra le arcate dei Murazzi, le officine OGR, la fabbrica del Lingotto, le Ferriere e la Mole, simbolo iconico di Torino e seducente Museo del Cinema. Le tracce del lavoro tra vita operaia e territorio sbocciano di fresca e nuova linfa vitale, danno voce al passato e rendono più affascinante il presente. Fusion fotografa idealmente il mescolarsi delle culture nella cornice che fonde  torinesità e  tradizioni da ogni parte del mondo. Questa sezione, dove le barche e le reti assumono simbolici riferimenti di accoglienza e intercultura, propone, accanto a installazioni inedite, due importanti lavori: un lungo telo dedicato alla Gente di città, selezionato ed esposto a Chieri nel corso della 4 Biennale di Fiber Art del 2004, e Fusion, oggi entrato a far parte della Collezione Civica di Chieri Trame d’Autore, presentata alla Chiamata Aperta – Tramanda del 2018 e scelta come copertina del catalogo che ha accompagnato la mostra, Un site specific rende Omaggio a Primo Levi. Progettato per essere percorso interattivamente dai visitatori che potranno attraversarlo, propone approfondimenti e significati diversi grazie alla struttura bifacciale delle tele. Dipinte da un lato e dall’altro ricreate con interventi di fili, cuciture e frasi, rivelano concetti e una molteplicità di stratificazioni contenutistiche e letterarie. Un nucleo installativo che al centro della sala può essere fruito, anche in questo caso, da due punti diversi: in chiusura del percorso o in  apertura». (estratto dal testo in catalogo di Silvana Nota).

La mostra è aperta con il seguente orario:

dal lunedì al venerdì 10-18

sabato 10-13

INGRESSO LIBERO

 

IL CASTELLO DI RIVOLI APRE COSMO DIGITALE

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea annuncia l’apertura di COSMO DIGITALE, nuova sede virtuale del Museo contenente creazioni artistiche, conferenze in streaming e documentazioni che integrano la fisicità del percorso di visita al Museo offrendosi allo sguardo del visitatore online in una dimensione di esperienza indiretta e aggiuntiva. A seguito del primo e importante incontro con il pubblico digitale il 24 febbraio in occasione dell’evento live streaming organizzato dal Museo e che ha avuto come ospiti prestigiosi il collezionista Uli Sigg e l’artista Ai Weiwei, il Castello di Rivoli – prima istituzione in Italia a realizzare questa tipologia di progetto – inaugura COSMO DIGITALE, sede virtuale che ospita una selezione di opere inedite e a volte espressamente realizzate dagli artisti per la fruizione digitale. Questo progetto va ad aggiungersi all’ampia raccolta di conferenze, incontri, film e video di mostre disponibile sul sito web del Museo. Afferma Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea “Conservare, studiare ed esporre opere d’arte è un compito centrale del Museo ma da soli non sono sufficienti a perseguire gli obiettivi di un museo d’arte contemporanea del XXI secolo. Un’identità che si forma attraverso l’incontro e l’apertura esige infatti un rinnovamento ininterrotto, in sintonia con la rapida e profonda evoluzione della società. La scelta di aprire ora una sede virtuale nasce dalla nostra consapevolezza di come in un momento di emergenza sanitaria che coinvolge l’intero Paese sia oltremodo necessario rendere condivisibili iniziative e contenuti culturali che consentano di oltrepassare i limiti fisici della fruizione culturale contingentata e avvicinino il pubblico all’istituzione. Il COSMO DIGITALE non sostituisce una visita al Museo, né l’unicità dell’intenso incontro fisico ed emozionale che si può vivere soltanto negli spazi reali e con il corpo delle opere o delle performance, ma aggiunge dimensioni ed esperienze più private e screen-based”. COSMO DIGITALE rientra in un progetto già esistente di aggiornamento tecnologico del Museo. Il progetto, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo, si propone di aggiornare l’infrastruttura tecnologica del Museo, aggiornare il linguaggio e la funzione dei social media attraverso uno spirito poetico e letterario, creare un archivio digitale di saperi prodotti in oltre trentacinque anni di attività del Museo, nonché trasformare il sito Internet da semplice luogo di informazione sulle attività del Museo ad archivio digitale online e spazio virtuale dell’arte digitale, vero e proprio “Museo” di opere realizzate appositamente per questa nuova dimensione artistica ed elaborate in modo da creare un rapporto inedito con la coscienza del visitatore online.

COSMO DIGITALE è consultabile all’indirizzo https://www.castellodirivoli.org/mostra/digital-cosmos/

 

CUNEO, MOSTRA FOTOGRAFICA “QUEI TEMERARI DELLE STRADE BIANCHE”

La “riscoperta” dell’archivio del fotografo Adriano Scoffone è l’occasione per una grande mostra dedicata a Nuvolari, Varzi, Campari e ai piloti eroi della Cuneo – Colle della Maddalena. Venerdì 13 marzo alle h. 12.00 a Cuneo presso il complesso monumentale San Francesco inaugura Quei temerari delle Strade Bianche, una mostra realizzata dalla città di Cuneo e i musei Civici, con il MAUTO – Museo dell’Automobile di Torino, curata da Giosuè Boetto Cohen.

 

 

 

 

NOIRE GALLERY, MOSTRA DI PETER WÜTHRICH

Noire Gallery presenta la mostra personale Literary Pharmacy & Two Books di Peter Wüthrich, che si terrà dal 26  Marzo al 30 Aprile 2020. Il vernissage dell’esposizione sarà il 26 Marzo 2020, dalle ore 18 alle ore 20, presso la Noire Gallery, in via Piossasco 29 b, Torino.

 

PROROGATA FINO AL 10 APRILE A PALAZZO LASCARIS LA MOSTRA “AUGUSTO CANTAMESSA. ATMOSFERE PIEMONTESI”

La mostra fotografica dell’autore torinese Augusto Cantamessa, allestita a Palazzo Lascaris (via Alfieri 15 a Torino), è stata prorogata fino a venerdì 10 aprile 2020. Orario continuato dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, con ingresso gratuito. In ottemperanza alle norme di prevenzione sanitaria di questo periodo l’accesso alle sale espositive di Palazzo Lascaris è consentito fino a 5 persone per volta. Dal 6 marzo ai visitatori viene consegnata in omaggio una copia del catalogo della mostra.

L’esposizione fa parte delle iniziative promosse nell’ambito delle celebrazioni per il 50° anniversario dell’istituzione della Regione Piemonte ed è organizzata con l’associazione culturale In Arte, in collaborazione con Bruna Genovesio e Patrik Losano dell’Archivio Augusto Cantamessa. La mostra presenta un nucleo di una trentina di immagini, esclusivamente in bianco e nero, realizzate dal fotografo piemontese Augusto Cantamessa (Torino 1927 – Bibiana 2018) tratte dall’immenso patrimonio fotografico dell’autore. Inoltre sono esposti alcuni cataloghi delle mostre a cui Cantamessa ha partecipato in tutto il mondo in 70 anni di attività e la macchina fotografica che lo seguiva nei suoi spostamenti quotidiani. Un video introduce i visitatori alla mostra: si tratta di una intervista della durata di circa 20 minuti realizzata nel 2017 da Federico Cramer, in occasione del novantesimo compleanno del fotografo. La selezione delle opere esposte rimanda ad alcune delle tematiche cardine della ricerca fotografica di Augusto Cantamessa: terra, paesaggi, ritratti.

La mostra restituisce immagini colme della bellezza del territorio che nel tempo muta e si trasforma insieme ai suoi abitanti. Tanti sguardi su innumerevoli paesaggi, sulle campagne e sui paesi della provincia e anche su Torino con le sue prestigiose piazze, i suoi quartieri caratteristici, le luci dei Luna park, i giochi dei bambini sulla neve e le zone periferiche avvolte dalla nebbia. Gli scatti di Cantamessa raccontano un universo di vita vissuta in Piemonte, dagli anni Cinquanta ad oggi, con una forte appartenenza ai luoghi, attraverso la rappresentazione del paesaggio, di intensi ritratti di contadini, donne e bambini, di operai alle prese con l’edilizia popolare ma anche di persone che passeggiano per le strade della città.

 

SALUZZO: IL 42° PREMIO MATTEO OLIVERO ASSEGNATO ALL’ARTISTA TEDESCO VEIT LAURENT KURZ

L’opera site specific “The Campi Flegrei Conferenca” sarà realizzata in occasione di START festival dedicato all’arte in tutte le sue forme (Saluzzo dal 24 aprile al 31 maggio)

È l’artista tedesco Veit Laurent Kurz il vincitore della 42° edizione del Premio Matteo Olivero, promosso dalla città di Saluzzo e organizzato dalla Fondazione Amleto Bertoni con l’intento di costruire un percorso artistico che rilegga l’arte classica con gli occhi del contemporaneo. Il Premio è realizzato all’interno di START/storia e arte a Saluzzo, il festival dedicato all’arte in tutte le sue forme che ha luogo nella capitale del marchesato dal 24 aprile al 31 maggio e che quest’anno avrà come tema La Rivoluzione. Per Saluzzo Kurz ha pensato all’opera site specific “The Campi Flegrei Conferenca” che andrà ad arricchire il percorso del contemporaneo offerto dal territorio che già ha avuto inizio con le scorse edizioni del Premio Matteo Olivero. Negli anni precedenti il riconoscimento è stato assegnato al colombiano Santiago Reyes Villaveces con Harp (2019) e al duo newyorkese composto da Mark Barrow e Sarah Parke con Analemma (2018). La direzione artistica di START è affidata a Soluzioni Turistiche Integrate che si avvale della collaborazione di Stefano Raimondi per la curatela del Premio Olivero; Raimondi, già curatore della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e ora direttore artistico di ArtVerona e direttore di The Blank Contemporay Art, il principale network italiano di promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea. Veit Laurent Kurz, classe 1985, è nato a Erbach, nel land dell’Assia, e vive tra Francoforte, Berlino e New York. Il suo progetto per START è pensato appositamente per la sala Sala “de Foix” di Casa Cavassa: un luogo con connotati fortemente storici, in cui si respira il clima della corte dei Marchesi di Saluzzo e in cui si trova la pala d’altare del pittore fiammingo Hans Clemer “Madonna della Misericordia”; una scelta voluta per marcare il dialogo artistico tra il classico e il contemporaneo. L’opera di Kurz segue la scia dei suoi recenti lavori, collocati a cavallo tra i temi scientifici e quelli archeologici. La sua attenzione è stata attirata dai vulcani, che ha studiato da vicino in tutto il mondo e che l’artista accosta alle centrali nucleari. Nelle società moderne sostituiamo costantemente i fenomeni naturali con quelli creati dall’uomo. A causare questo cambiamento sono soprattutto gli sviluppi tecnologici che, se da un lato sono considerati rivoluzionari in modo positivo (così come nel tema di START 2020), dall’altro ci portano a rivivere le nostre paure più esistenziali. Ed è così che si accorciano le distanze tra i vulcani e le centrali nucleari. Ma non solo: il Vesuvio e i Campi Flegrei mostrano come l’umanità si sia stabilizzata per motivi storici vicino ai centri eruttivi. Oggi, l’aumento di fabbisogno energetico, porta alla costruzione di nuove strutture vulcaniche nel loro habitat immediato. Nel 2020 siamo costretti ad agire per spegnere i vulcani “vecchi” e possiamo chiudere e ripensare i vulcani “nuovi”.

Per Casa Cavassa Kurz realizzerà un vulcano artificiale, abitato dai Dilldapp, creature ideate dall’artista stesso che, cibandosi di pietre e vegetazione vulcanica, hanno resistito al tempo e sono sopravvissute a vecchie e nuove eruzioni. Un incontro che mescola realtà e immaginazione, il nostro mondo e quello dei Dilldapp. La giuria internazionale del Premio Matteo Olivero, dedicato al celebre pittore e scultore dell’800 divisionista, è composta da Marianna Vecellio, curatrice del Castello di Rivoli di Torino; Ruba Katrib, curatrice del MoMA PS1 di New York; Stefano Raimondi, direttore di The Blank Contemporary Art e direttore artistico di ArtVerona; Roberto Giordana, vicedirettore generale della Fondazione CRC di Cuneo e Arturo Demaria, membro della Fondazione Amleto Bertoni ha assegnato questa edizione del premio a Veit Laurent Kurz (segnalato da Caterina Molteni) su 28 artisti invitati, provenienti da tutto il mondo.

A segnalarli, prestigiosi advisor internazionali: Ilaria Bonacossa (direttrice di Artissima, Torino), Michele Bonuomo (direttore del mensile «Arte»), Elisa Carollo (consulente d’arte), Irene Sofia Comi (curatrice indipendente e critica d’arte), Laura Copelin (direttrice esecutiva e curatrice Ballroom Marfa), Alfredo Cramerotti (direttore MOSTYN, Galles), Giacinto Di Pietrantonio (Professore di Storia dell’Arte Accademia di Brera, Milano, critico e curatore indipendente), Matilde Galletti (storica d’arte, critica e curatrice), Matteo Ghidoni (architetto ed editore), Antonio Grulli (critico d’arte e curatore indipendente), Laura Lecce (buyer per la sezione Design+Art del gruppo Yoox Net-A-Porter), Caterina Molteni (curatrice indipendente), Hanne Mugas (direttrice Kunsthall Stavanger), Andrea Neustein (curatrice indipendente), Letizia Ragaglia (direttrice Museion, Bolzano), Maria Chiara Valacchi (fondatrice spazio non-profit Cabinet di Milano), Benjamin Weil (direttore artistico Centro Botín, Santander).

L’inaugurazione di “The Campi Flegrei Conferenca” sarà nel giorno inaugurale di START venerdì 24 aprile 2020 alle ore 19 nella Sala “de Foix” di Casa Cavassa (Saluzzo, Piemonte).

 

CREA: “GIROTONDO SACRO” PER LA GIORNATA NAZIONALE DEL PAESAGGIO

14 marzo 2020

In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio, sarà promossa dall’Ente di Gestione dei Sacri Monti “Riserva Speciale del Sacro Monte di Crea” in collaborazione con l’Ente Santuario Madonna di Crea una camminata (gratuita) all’insegna della scoperta del proprio territorio. La camminata sarà guidata da un Guardiaparco della Riserva che vi porterà a spasso tra sentieri già conosciuti ai più e ad altri ancora da scoprire. L’appuntamento per la partenza è al Parcheggio in erba situato fra il Sacro Monte e la Sede della Riserva alle ore 10,00.

Il percorso inizierà dalla strada asfaltata che conduce al Sacro Monte tagliando poi a sinistra dal parcheggio del Medico Condotto ed imboccando il viale sulla destra fino ad arrivare sul piazzale del Santuario, attraversatolo si imbocca la scalinata che costeggia il Bar del Santuario e procede sul sentiero che porta alla seconda Cappella (Riposo di Sant’Eusebio) e prosegue fin sulla Provinciale dove arrivati si gira a sinistra sulla strada asfaltata arrivando alla Cappella prima (Martirio di Sant’Eusebio), visitata la Cappella si prosegue sulla strada ed entrati nell’abitato di Forneglio si gira nella curva subito a sinistra, si costeggia una casa bianca per imboccare il sentiero di confine del Sacro Monte che porta abitualmente sul viale di circonvallazione all’altezza dell’ottava Cappella (Annunciazione). Inerpicandosi sul sentiero, arrivati all’ultima curva chiusa che proseguendo vi porterebbe sul viale, si tira invece diritto e si prosegue sul sentiero che dopo un po’ si trasformerà in pedonale lungo un percorso obbligato in mezzo al bosco che vi porterà sino al parcheggio da dove eravamo in precedenza partiti.

Per informazioni:

Ente di Gestione dei Sacri Monti

Riserva Speciale del Sacro Monte di Crea

Tel. 0141/927120

E-mail: info.crea@sacri-monti.com

 

LET’S READ, FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO

Sabato 14 marzo 2020, ore 16

Sabato 14 marzo, alle ore 16, prende il via il primo appuntamento di Let’s Read, un ciclo di incontri che la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha ideato con le Biblioteche Civiche Torinesi, da anni impegnate nella promozione e diffusione dei Gruppi di lettura. Let’s Read trasforma il museo in uno spazio del dialogo e dell’alta voce. Grazie alla collaborazione e allo scambio con un’importante istituzione quale Biblioteche Civiche Torinesi, contribuisce al principio di cittadinanza culturale e alla vita culturale pubblica della città. Nello spazio della mostra, in mezzo e accanto alle opere degli artisti, Let’s Read propone un percorso di condivisione di pagine di letteratura e arte, un’occasione per pensare collettivamente, per discutere ed esprimere idee ed emozioni utilizzando i diversi strumenti e linguaggi della contemporaneità. Guidati da Cristina Fanelli della Biblioteca Civica Centrale di Torino e da una delle mediatrici culturali d’arte della Fondazione, i gruppi di lettura affronteranno nel corso dell’anno il tema del cambiamento e della trasformazione, un filo rosso che attraversa e intreccia la programmazione espositiva del 2020. Il primo gruppo di lettura di Let’s Read avrà luogo sabato 14 marzo tra le opere dell’artista Berlinde De Bruyckere (Gand 1964), realizzate per la mostra monografica intitolata Aletheia: una grande narrazione che con una serie di sculture monumentali e un’installazione dal forte impatto emotivo si dispiega nelle sale della Fondazione e invita a riflettere sui temi universali del corpo, della memoria, della sofferenza, della necessità del superamento e della trasformazione. La mostra non è una semplice cornice ma una vera e propria fonte d’ispirazione che guida il gruppo di lettura, indirizzando la scelta dei testi su cui i partecipanti saranno invitati a confrontarsi. In occasione del lancio del programma Let’s Read, la Fondazione inizia a costruire la sua Biblioteca delle artiste e degli artisti, chiedendo ai protagonisti delle personali di suggerire tre libri, tre letture utili per accompagnare le opere esposte. I titoli di racconti, romanzi e poesie comporranno una lista di consigli da condividere con i visitatori, in una staffetta tra artista e pubblico pensata per incrociare pensieri, predilezioni, culture e per allargare la mostra alla sfera personale della lettura e dell’immaginazione. La Biblioteca e la sua lista in progress avrà un piccolo spazio dedicato in Fondazione, sul sito e sui social. Let’s Read è un programma nuovo, una sperimentazione che rispecchia la filosofia della mediazione culturale d’arte, la pratica discorsiva che la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha scelto fin dal 2002 per stringere una relazione con i propri pubblici. Il rapporto uno a uno e la dimensione del piccolo gruppo facilitano informazioni e spiegazioni, innescando percorsi di interpretazione personali e condivisi. Let’s Read si aggiunge all’offerta della mediazione culturale, continua e gratuita in ogni mostra, al programma dei Let’s Talk, il calendario di visite dialogate aperte a tutti, e ai periodici Laboratori per giovani e adulti, progettati in Fondazione per tutti coloro che desiderano trascorrere una serata al museo svolgendo un’attività in gruppo, basata sulla relazione diretta, personale e creativa con le opere esposte.

La partecipazione al gruppo di lettura di Let’s Read e l’ingresso in mostra sono gratuiti per tutti coloro che possiedono la tessera delle Biblioteche Civiche Torinesi, l’abbonamento Musei Torino Piemonte e altre forme di gratuità riconosciute dall’istituzione.

Prenotazione obbligatoria al numero 011 3797631 oppure scrivendo a biglietteria@fsrr.org.

Al fine di rispettare l’indicazione relativa al decreto in tema di sicurezza sanitaria, l’attività si terrà con un numero limitato di 15 partecipanti.

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Via Modane 16, Torino

 

IL PIEMONTE AGRICOLO TRA MEMORIA E FUTURO, UN LIBRO DI SALVATORE VULLO

Il Piemonte, oggi, è una regione famosa, in Italia e nel mondo, per le qualità della sua agricoltura e delle sue produzioni agroalimentari. Ciò è il frutto di un processo virtuoso derivante da una serie di fattori, come la proverbiale serietà e laboriosità dei suoi produttori, il buon operato delle organizzazioni economiche e professionali, delle associazioni e delle istituzioni che hanno sostenuto tale processo anche con leggi e norme adeguate e all’avanguardia, specie nella tutela e   valorizzazione. Qualità coltivate e sviluppate con la tutela del paesaggio agrario e rurale, la difesa della biodiversità animale e vegetale, l’adozione di sistemi di coltivazione e produzione rispettosi dell’ambiente, del benessere degli animali da alleva mento, la diffusione dei sistemi per garantire salubrità e qualità attraverso certificazioni, marchi, denominazioni. Da tutto ciò ha avuto origine un gran numero di produzioni agricole, agroalimentari e zootecniche, conosciute e apprezzate in tutto il mondo; prodotti che sono persino diventati simboli e oggetti di culto, sinonimo di bontà, genuinità, tradizioni, apoteosi del gusto, espressione dei territori che li producono e li propongono.

Questo libro ne ricostruisce la storia, ne descrive la straordinaria evoluzione, traccia il profilo e l’opera di tantissimi uomini e donne che, come singoli produttori e rappresentanti di enti, associazioni, consorzi, organizzazioni e istituzioni, hanno contribuito a creare la grande storia del Piemonte agricolo. Un libro ricco di dati, valori, fatti, avvenimenti che danno subito il senso e le dimensioni particolari e complessive del Piemonte agricolo e del suo contesto economico-sociale, storico, civile, culturale. L’autore, con un affinato stile narrativo e con la chiarezza, la concisione, la “verità”, il “sentimento” (che in uno scrittore possono solo derivare dall’aver visto, sentito, vissuto le cose di cui parla), ci fa scoprire e riscoprire questa grande storia del Piemonte agricolo,

in una dimensione, appunto, tra memoria e futuro. SALVATORE VULLO, nato nel 1952 a Marianopoli (CL), diploma di Perito Agrario, vive a Torino dal 1972. La sua è stata una lunga e intensa attività svolta nel mondo agricolo; cominciata con una prima esperienza di lavoro nell’Alleanza Contadini- Confcoltivatori di Torino (1977-1978), proseguita (dal 1980 al 1992) come funzionario dell’Ente di Sviluppo Agricolo del Piemonte; quindi (dal 1993 al 2016)

all’Assessorato agricoltura della Regione Piemonte dove ha operato prevalentemente

nel settore della promozione, con l’incarico di “Esperto di politiche di valorizzazione

dell’agricoltura e sue produzioni”. Ha pubblicato i libri: Manchi alla memoria, 1984, Salvatore Sciascia editore; Viva le spighe, 1988, Firenze Libri; Mitistrato, 1991, Lalli editore; Dalla parte degli inquisiti, 1996, Gruppo Edicom; La cucina di Sicania, 2001, Gruppo Edicom, ripubblicato nel

2012 in edizione accresciuta, e con una prefazione di Paolo Massobrio; Di terra e di

cibo – Fra le pagine di Leonardo Sciascia, 2014, con una prefazione di Carlin Petrini,

Salvatore Sciascia Editore; Gli ultimi frutti dell’estate, 2016, Nerosubianco edizioni.

www.nerosubianco-cn.com