PIEMONTE ARTE: MANTEGNA, PRALORMO, SETTEMBRE MUSICA, UNIA, ROBERT…

coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

PALAZZO MADAMA, RIAPRE LA MOSTRA SU ANDREA MANTEGNA

Il prossimo 28 maggio, con la riapertura della mostra “Andrea Mantegna. Rivivere l’antico, costruire il moderno”, nelle sale monumentali di Palazzo Madama, ricomincia il viaggio alla scoperta del grande maestro. La rassegna che tanto successo di pubblico ha ottenuto sino al momento della chiusura per l’emergenza sanitaria, è praticamente rimasta intatta, grazie alla disponibilità dei numerosi musei prestatori che hanno permesso la proroga dei prestiti sino al 20 luglio. La mostra si articola in sei sezioni che evidenziano momenti particolari della sua carriera e significativi aspetti dei suoi interessi e della sua personalità artistica, illustrando al tempo stesso alcuni temi meno indagati come il rapporto di Mantegna con l’architettura e con i letterati. Viene così proposta ai visitatori un’ampia lettura della figura dell’artista, che definì il suo originalissimo linguaggio figurativo sulla base della profonda e diretta conoscenza delle opere padovane di Donatello, della familiarità con i lavori di Jacopo Bellini e dei suoi figli (in particolare del geniale Giovanni), delle novità fiorentine e fiamminghe, nonché dello studio della scultura antica. Un’attenzione specifica è dedicata al suo ruolo di artista di corte a Mantova e alle modalità con cui egli definì la fitta rete di relazioni e amicizie con scrittori e studiosi, che lo resero un riconosciuto e importante interlocutore nel panorama culturale, capace di dare forma ai valori morali ed estetici degli umanisti. Il percorso della mostra è preceduto e integrato, nella Corte Medievale di Palazzo Madama, da una coinvolgente proiezione multimediale: con tre grandi schermi, ai visitatori viene proposta una esperienza immersiva nei luoghi e nelle opere di Mantegna, così da rendere accessibili anche i capolavori che, per la loro natura o per il delicato stato di conservazione, non possono essere presenti in mostra, dalla Cappella Ovetari di Padova alla celeberrima Camera degli Sposi, dalla sua casa a Mantova al grande ciclo all’antica dei Trionfi di Cesare e al Cristo morto. Il Piano Nobile di Palazzo Madama accoglie, quindi, l’esposizione delle opere, a partire dalla Sant’Eufemia proveniente dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e dalla lunetta con Sant’Antonio e San Bernardino da Siena proveniente dal Museo Antoniano di Padova. Di Mantegna restano esposti una ventina di dipinti, altrettanti disegni e opere grafiche, oltre ad alcune lettere autografe. Il percorso espositivo non è solo monografico, ma presenta capolavori dei maggiori protagonisti del Rinascimento che furono in rapporto col Mantegna, tra cui opere di Donatello, Antonello da Messina, Pisanello, Paolo Uccello, Giovanni e Jacopo Bellini, Leon Battista Alberti, Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti, Pier Jacopo Alari Bonacolsi detto l’Antico e infine il giovane Correggio. Accanto a dipinti, disegni e stampe del Mantegna, saranno esposte opere fondamentali dei suoi contemporanei, così come sculture antiche e moderne, dettagli architettonici, bronzetti, medaglie, lettere autografe e preziosi volumi antichi a stampa e miniati. Il comitato scientifico della mostra è composto dai curatori Sandrina Bandera e Howard Burns, con Vincenzo Farinella come consultant curator per l’antico, insieme a Laura Aldovini, Lina Bolzoni, Molly Bourne, Caroline Campbell, Marco Collareta, Andrea Di Lorenzo, Caroline Elam, David Ekserdjian, Marzia Faietti, Claudia Kryza – Gersch, Mauro Mussolin, Alessandro Nova, Neville Rowley e Filippo Trevisani. La mostra è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, Intesa Sanpaolo e Civita Mostre e Musei. Il catalogo, comprendente numerosi saggi introduttivi e di approfondimento oltre alle schede scientifiche di tutte le opere in mostra, è pubblicato da Marsilio Editori.

 

CASTELLO DI PRALORMO: RIAPERTURA ALLE VISITE DA DOMENICA 7 GIUGNO 2020

Dopo il periodo di chiusura dovuto all’emergenza sanitaria per via del coronavirus, il Castello di Pralormo riapre al pubblico domenica 7 giugno 2020 con orario 10-18. Sono stati messi in atto degli accorgimenti nell’organizzazione delle visite che permettono l’accesso in sicurezza dei visitatori sia all’interno del Castello, con ingressi programmati in piccoli gruppi, che nel parco storico, con accessi contingentati in base all’affluenza. Il Castello quindi riapre con due proposte di visita:

VISITA DEL PARCO

Allietata da fioriture sempre diverse fra cui la rosa, regina assoluta, con varietà speciali come la “Variegata di Bologna” dalle screziature che rendono i fiori uno diverso dall’altro, la passeggiata si snoda tra alberi secolari, il laghetto delle rane, il rosmarino gigante, piante di limoni e sinuosi sentieri da cui si godono straordinari scorci sulle catene montuose circostanti. Nei viali del parco panchine per sostare e ascoltare i suoni della natura e musiche particolarmente suggestive. Nell’antica serra francese, bellissima costruzione del XIX secolo in ferro e vetro proveniente da Parigi, una collezione di orchidee e di felci vegetano indisturbate. Nel sentiero del boschetto si affacciano “alberi animati” dove un gufo, intagliato nel tronco di un vecchio acero, sorveglia cosa accade nel bosco, e poi gli alberi degli scoiattoli, degli gnomi e degli uccellini: un merlo, una ghiandaia, un picchio, uno scricciolo e un pettirosso sembrano allietare con i loro delicati cinguettii la quiete del parco. Inoltre per i bambini un burattino gigante di Pinocchio e tante scenografie e allestimenti per scattarsi simpatiche fotografie, l’officina del Signor Binocolo in cui curiosare per scoprire i segreti e le stranezze di questo fantastico personaggio, l’albero dei caleidoscopi per osservare scorci del parco trasformati in strane forme colorate e fantastiche immagini…

VISITA DEL CASTELLO

La visita all’interno del Castello è guidata e si propone di illustrare ai visitatori alcuni dei principali ambienti, mostrando loro come si svolgeva la vita delle persone che vi lavoravano e vi abitavano nel periodo tra la metà del XIX° e l’inizio del XX° secolo. L’itinerario si snoda attraverso diversi ambienti,  penetrando nelle più intime zone della dimora: la Cantina, dedicata alle attrezzature per la vendemmia e la vinificazione; l’Office dove si conservano i servizi di ceramica e di porcellana, argenti e cristalli; la stanza dei domestici, dove il personale del Castello aveva il proprio tavolo da pranzo, l’armadio delle livree, la speciale stufa per i ferri da stiro; la Cucina, con pentole di rame, mortai di pietra, tosta caffé, ghiacciaie, forme per i dolci e altri innumerevoli strumenti che servivano ai cuochi e ai pasticceri per confezionare i loro prelibati e scenografici piatti; il grande salone d’onore, l’ambiente più spettacolare del progetto che nella metà del 1800 ha trasformato la fortezza in dimora di rappresentanza: il pavimento è in mosaico alla veneziana e riprende i colori delle facciate interne mentre un sontuoso lampadario a candele rievoca le feste e i balli vissuti per più di 300 anni dalla stessa famiglia, che ancora oggi vive nel castello. Infine la camera da pranzo in stile neoclassico dove è apparecchiata la tavola per un’occasione importante; lo studio del Ministro Carlo Beraudo di Pralormo (1784-1855), ambasciatore a Vienna e a Parigi, decorata in stile pompeiano e ricca di testimonianza storiche; il salotto azzurro dove si conclude la visita le cui pareti e la volta, completamente dipinti a trompe l’oeil a motivo di tendaggio, danno all’ambiente un’atmosfera di intimità e rievocano pomeriggi trascorsi fra amiche a eseguire il ricamo bandera, antica tradizione barocca piemontese, per gli arredi delle dimore.

Per entrambe le proposte alcuni prati sono a disposizione per i picnic portati dai visitatori sull’erba, ma vi è anche una zona attrezzata con tavoli e panche sotto ad altissimi porticati.

Il Castello rimarrà aperto tutte le domeniche dalle 10 alle 19.

 

MITO SETTEMBREMUSICA 2020: CONFERMATA LA 14a EDIZIONE DEL FESTIVAL

Dal 4 al 19 settembre a Torino e a Milano

Le due città di Torino e di Milano saranno nuovamente unite nel segno della grande musica, affrontando insieme le difficoltà legate all’emergenza sanitaria. È infatti confermata la quattordicesima edizione del Festival MITO SettembreMusica, che si svolgerà dal 4 al 19 settembre 2020 a Torino e a Milano.

“Abbiamo scelto di portare avanti, nonostante il quadro difficile – dicono gli Assessori alla Cultura di Torino e Milano Francesca Paola Leon e Filippo Del Corno – un festival che mette insieme le città di Torino e di Milano e che offre la possibilità ai cittadini di condividere l’esperienza della musica dal vivo, con un programma che, pur nelle mutate condizioni produttive, sarà di altissimo livello. Quest’anno privilegeremo le sedi all’aperto, secondo le indicazioni per le misure di contenimento del contagio, perché il festival possa svolgersi in sicurezza per il pubblico, per gli artisti e per il personale coinvolto nell’organizzazione. Ci auguriamo che l’edizione 2020 di MITO SettembreMusica possa rappresentare per le due città unite un primo passo verso una ripresa che avvenga anche attraverso la cultura”.

Il programma della quattordicesima edizione di MITO SettembreMusica verrà annunciato durante il mese di luglio.

 

CHERASCO, RIAPRE SERGIO ÙNIA CON LA MOSTRA “RI-CERCARE LA FIGURA INFINITA”

Dal 2 giugno Palazzo Salmatoris è aperto al pubblico

Martedì 2 giugno 2020 Palazzo Salmatoris di Cherasco riapre le sue sale al pubblico proponendo la mostra che l’emergenza Covid-19 aveva bloccato: “Ri-cercare la figura infinita” di Sergio Ùnia. Le sue sculture, le donne, le figure umane, sono rimaste ad aspettare, in attesa di essere nuovamente ammirate. Grande scultore, disegnatore raffinato e intenso, Ùnia interpreta con dolcezza, spontaneità e forte valenza espressiva l’universo femminile e giovanile, alla ricerca della grazia, dell’armonia e della vita che pulsa. L’artista indaga da sempre la figura umana, soprattutto il mondo femminile: attenzione ai dettagli e una grande carica espressiva sono le caratteristiche che rendono uniche le sue statue. Fa parte delle personalità che hanno scelto di aderire al progetto “Donare”, donando alla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo la scultura “Nudo con asciugamano” (presente nella rassegna cheraschese) e 646 disegni. La mostra di Cherasco si inserisce tra gli eventi culturali che la Fondazione CRC sostiene con l’obiettivo di avvicinare l’arte alla comunità e stimolare la sperimentazione di linguaggi espressivi, valorizzando e facendo conoscere il talento degli artisti della nostra provincia. Nato a Roccaforte di Mondovì, Ùnia si è trasferito giovanissimo a Torino. Qui è entrato in contatto con gli ambienti artistici della città. Nel 1970 segue i liberi corsi di nudo all’Accademia Albertina, l’anno seguente realizza la sua prima mostra personale. Da allora è un crescendo, il suo lavoro si intensifica e si evolve, privilegiando la scultura, che diventa il centro dei suoi interessi. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche, spaziando dal Piemonte alla Valle d’Aosta. Nel 2011 è invitato da Vittorio Sgarbi a partecipare alla biennale di Venezia. Nel marzo 2013 è stato nominato accademico ad honorem della Pontifica Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi, sezione scultura. Ha all’attivo oltre 160 esposizioni personali in tutto il Paese e all’estero.  Alcune sue sculture, inoltre, si potranno anche continuare ad ammirare nel centro di Cherasco, soprattutto nella piazza antistante il municipio, a cielo aperto: è l’omaggio che lo scultore fa alla Città creando un ponte immaginario attraverso l’arte tra il palazzo sede di importanti rassegne artistiche e un centro storico caratterizzato da monumenti e palazzi del passato. «Dopo questa chiusura forzata – commenta il vicesindaco Claudio Bogetti – riapriamo le porte dello storico Palazzo che ospita le opere di un artista cuneese che ha saputo andare oltre i confini, affermandosi in tutto il Paese e oltre. Questa riapertura vuole essere un segno di ripresa per la nostra città che da anni, tra le sue voci economiche più importanti, ha quella del turismo. L’emergenza che abbiamo vissuto in questi mesi e che ancora non ci permette di riprendere del tutto la normale attività, ci costringe a rinunciare a tanti eventi quest’anno, ma la cultura non si deve fermare. La riapertura di palazzo Salmatoris va in questa direzione. Saremo costretti a rinunciare alle manifestazioni diventate ormai una tradizione per la nostra città, che attirano tante persone, dovremo ripensare alle proposte da mettere in campo. In attesa di poter ripartire davvero, invito tutti ad approfittare di questi momenti culturali, come la mostra di Ùnia e a scoprire una città ricca di storia come Cherasco». La rassegna di Palazzo Salmatoris sarà visitabile, ad ingresso libero, rispettando le norme per la sicurezza anti-covid, dal mercoledì al venerdì dalle 14,30 alle 18,30, sabato e domenica e festivi dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30.

Martedì 2 giugno aperto mattino e pomeriggio, con gli stessi orari della domenica.

Per info tel. 0172427050.

 

ROCCATRE: MOSTRA VIRTUALE DI CLAIRE ROBERT

La galleria Roccatre è lieta di invitarvi a visitare la mostra virtuale dell’artista Claire Robert

sul proprio sito www.galleriaroccatre.com

 

 

 

 

 

RIAPERTURA POSTICIPATA DELLA GAM E DEL MAO TORINO

La Fondazione Torino Musei sta affrontando la delicata fase della riapertura insieme al Politecnico di Torino, che conduce l’iniziativa di ricerca “Imprese aperte, lavoratori protetti”. Il gruppo di esperti tecnico-scientifici ha elaborato un Rapporto dettagliato che tiene conto delle specificità di ciascun museo, indicando le differenti misure da adottare per garantire la visita ai musei in completa sicurezza. La tutela del personale di custodia, dei visitatori, e non ultima delle opere esposte, comporta un’attenta revisione delle procedure e interventi di adeguamento nel complesso sistema di areazione. Al fine di condurre con scrupolo tutte le verifiche necessarie, la Fondazione ha ritenuto opportuno posticipare di alcuni giorni l’apertura della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e del MAO Museo d’Arte Orientale per completare nel dettaglio l’adeguamento dei musei alle prescrizioni imposte dall’emergenza Covid-19, nel pieno e completo rispetto delle linee guida contenute nel DPCM del 17 maggio 2020. Alla riapertura dei musei saranno annunciate le mostre previste al MAO e alla GAM, tra cui la già segnalata mostra in VideotecaGAM dedicata a Giuseppe Chiari.

Sarà nostra cura comunicare quanto prima la data di riapertura della GAM e del MAO di Torino.

Per informazioni  www.fondazionetorinomusei.it

 

“IL MIO CUORE NON TEME”, POESIE E PREGHIERE DELL’ANDEZENESE LUCA RUBIN

Un libro che è un po’ raccolta di poesie e un po’ preghiera. Luca Rubin ha messo insieme tutto  nel libro “Il mio cuore non teme. Preghiere per oggi e per domani” (Editrice Vita, 120 pagine, 12 euro). Rubin , andezenese, è insegnante di sostegno alla Primaria di via Nostra Signora della Scala, a Chieri, ha 49 anni ed è Laureato in teologia. Stretto collaboratore del parroco di Andezeno don Enrico Trombino, si occupa di liturgia, catechesi, formazione dei catechisti, della pagina Facebook e del bollettino parrocchiale. In queste settimane ha collaborato col parroco per le riprese della S. Messa, trasmessa su Facebook e su YouTube. Ha un sito, www.lucarubin.it, su cui pubblica poesie, commenti alle pagine evangeliche, articoli e riflessioni. Nel 2016, con altri autori, ha contribuito alla raccolta “Dimmi qualcosa di bello”. Ora ha creato qualcosa di suo, raccogliendo poesie che ha scritto nel tempo.  Trae spunti dalle riflessioni sulle Scritture, emozioni, l’osservazione di immagini, di aspetti della natura. Il libro, che ha una prefazione del monaco cistercense Cesare Falletti, fondatore del monastero “Dominus Tecum” a Bagnolo Piemonte, è diviso in sei parti, seguendo le varie fasi del giorno: alba, mezzogiorno, pomeriggio, sera, notte, ognuno con venti componimenti. Più un ultimo testo, dedicato al domani. Chi desidera prenotare il libro può richiederlo direttamente all’autore (luca.rubin1971@gmail.com) o alla mail diffusione@vitadiocesanapinerolese.it

 

ROSIGNANO MONFERRATO, CONTEST FOTOGRAFICO DEDICATO A MORBELLI

Dopo la forzata sospensione per l’emergenza sanitaria – è stato rilanciato il contest fotografico promosso dal Comune di Rosignano Monferrato nell’ambito delle manifestazioni legate alle recenti celebrazioni del Centenario della morte del pittore divisionista Angelo Morbelli, uno dei massimi esponenti del Divisionismo italiano. L’iniziativa è anche occasione per onorare la memoria e perpetuare il ricordo di Elena Marchis e Roberto Morbelli, recentemente e prematuramente scomparsi, entrambi fortemente legati al Territorio Rosignanese per vincoli famigliari, amore per l’arte e la storia.