Asti. La statuina del Presepe per il Vescovo

Donata da Confartigianato Asti e Coldiretti Asti al Vescovo di Asti Mons. Marco Prastaro la statuina del Presepe 2025 simbolo di integrazione, inclusione, sicurezza sul lavoro

Confartigianato Asti e Coldiretti Asti hanno consegnato al Vescovo di Asti Marco Mons. Prastaro oggi 4 dicembre 2025, la statuina del presepe che quest’anno rappresenta il lavoro nei settori dell’agricoltura e delle costruzioni, con l’obiettivo di far emergere i temi dell’integrazione e dell’inclusione anche attraverso la cultura della sicurezza sul lavoro e aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente, ma anche del futuro.

Il Presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando, è la “buona Novella” che diventa presente e significa rinascita, mettersi in cammino, stare vicini alle persone e al territorio.

Per rafforzare l’attualità di questo messaggio aggiungiamo ogni anno nuove figure e nuovi mestieri. Nel 2020 la statuina rappresentava i valori della solidarietà durante il Covid, nel 2021 l’innovazione digitale, nel 2022 la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente, nel 2023 la formazione e l’apprendistato, nel 2024 la qualità del cibo made in Italy.

Affrontare con coraggio i cambiamenti rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro

«La statuina di quest’anno – sottolineano i Presidente di Confartigianato Asti, Roberto Dellavalle e La Presidente di Coldiretti Asti Monica Monticone – rappresenta la capacità degli imprenditori del settore Artigiano e del mondo Agricolo, di costruire comunità attorno al lavoro, promuovendo integrazione, rispetto e collaborazione, così come richiama l’importanza della sicurezza sul lavoro come attenzione concreta verso le persone e il nuovo protagonismo femminile nelle nostre campagne, dove la figura dell’imprenditrice sta diventando sempre più determinante in termini di innovazione e di welfare

Anche quest’anno il manufatto è stato realizzato dal Maestro artigiano leccese Claudio Riso, che ha saputo tradurre questi valori in un simbolo semplice e immediato