Passione Fumetti, senza parole (VII): l’erotismo di Don Lawrence, Elena Ominetti e Barbe

Nell’ultimo articolo che ho dedicato ai Fumetti senza parole – Silent book o Wordless novel – del gennaio 2025, ho parlato dell’Amore, in particolare di Beatrice – un amore senza tempo, di Joris Mertens e Un oceano d’amore di Wilfrid Lupano e Grégory Panaccione, due libri meravigliosi e intensi che vale veramente la pena di “leggere”.
Se è vero che l’amore non ha bisogno di parole – ma nei fumetti certamente ha bisogno di bravi disegnatori, espressivi ed empatici – qualcuno ha detto che nei fumetti erotici le parole servono ancora meno. Eppure, nelle mie ricerche, di fumetti erotici senza parole ne ho trovati pochissimi – anche consultando il preparatissimo Davide Barzi, curatore di numerose collane per l’Editoriale Cosmo e autore dei saggi Colpo d’osceno e Eros in fabula (Cut-up Publishing) – e quasi nessuno pubblicato in Italia. Tra questi, in un articolo del maggio 2024 ho parlato del numero zero di Druuna: Anima (Edizioni Lo Scarabeo), che è sì un’avventura muta, ma tra quelle di Druuna si può dire che è quella meno erotica. Forse che l’erotismo ha bisogno anche delle parole? Chissà. Ma in questa rubrica voglio parlare di fumetti muti, per cui vado a presentarne alcuni, due dei quali – per quanto in mia conoscenza – non hanno mai avuto edizioni italiane:
Les malheurs de Sophie di Don Lawrence

Don (Donald Southam) Lawrence è stato un illustratore e fumettista inglese (1928 – 2003), dotato di un grandissimo talento artistico e visionario, noto in tutto il mondo per opere come The Rise and Fall of the Trigan Empire, scritta da Miker Butterworth, e Storm, in collaborazione prima con lo scrittore Philip Dunn e poi con Martin Lodewijk, Dick Matena e Kevin Gosnell. Oltre alla fantascienza (Fireball XL5 e Thunderbirds) e alla storia (Olac the Gladiator, Eric the Viking, Karl the Viking), Don Lawrence si è dedicato al western con fumetti sulla serie TV Bonanza e poi su Davy Crockett, Wyatt Earp, Billy the Kid, Wells Fargo, Pony Express, Cheyenne Vengeance e altre, ma anche ai supereroi con Miracleman, nato come Marvelman alle fine degli anni ’50, e ristampato qualche anno fa da Panini Comics. Più difficile trovare notizie di Carrie, serie erotica scritta da Vince Wernham, nata per l’editore olandese Eppo e pubblicata in storie di due pagine ciascuna, sulla rivista maschile Mayfair dal 1972. A Don Lawrence sono poi succeduti Mario Capaldi dal gennaio 1976 a maggio 1977 e da Steve Kingston da giugno 1977 al 1986.

Le avventure di Carrie sono state raccolte in volume e pubblicate anche in altri paesi, se pure con nomi diversi: Cathy in USA, Virginia in Germania (dove però risulta anche come Cathy) e Sophie in Francia. Proprio in Francia, dopo non poche ricerche, sono riuscito a recuperare il bel volume Les malheurs de Sophie, pubblicato nel luglio 1988 sulla collana Le Marquis delle edizioni Glénat. Tranne che per la prima avventura – nella cui ultima vignetta c’è una nuvoletta in cui vengono riportati i pensieri della protagonista – le avventure di Carrie/Sophie sono mute. Non mancano invece esclamazioni ed onomatopee, un po’ come se fossero degli sketch del cinema muto. Carrie è una bionda ingenua e un po’ goffa, sicuramente di buon carattere e di buon cuore, visto che non perde mai il sorriso nonostante sia continuamente vittima di scherzi e incline agli incidenti (anche nei sogni), in cui si ritrova immancabilmente in situazioni imbarazzanti, accidentalmente e innocentemente nuda.
Sans un mot… di Elena Ominetti & Jerrert

Elena Ominetti è una fumettista italiana, diplomata in Fumetto e Colorazione Digitale presso l’Accademia Acca di Jesi nel 2016. È co-fondatrice del collettivo Cappuccino ExPress, nato nel 2018, con cui ha pubblicato Caroline (su testi di Simone Paggetti) e lo sketchbook Love Music. Elena ha lavorato inoltre per Cronaca di Topolinia, ha disegnato diversi webcomic e ha collaborato a diverse serie a fumetti per editori indipendenti e progetti di crowdfunding. Per la Cappuccino ExPress ha dato vita, insieme a Maurizio Palarchi, al progetto Don’t Open – Sex inside, un crowdfunding che ha portato alla realizzazione di un’antologia corale di racconti a fumetti erotici molto ben fatta. Oltra ad averla promossa e curata, Elena Ominetti vi ha partecipato come autrice completa del racconto Disperato erotico e dei testi di Scambio, per i disegni di Bianca Maria Costa Barbè. Tra i racconti dell’antologia, uno solo è totalmente senza parole: It’s all in your head di Alessia Gasperini.

Ma soprattutto Elena Ominetti ha pubblicato diversi volumi a fumetti per la Francia, tra cui Sans un mot… uscito nel 2022 per l’editore francese Tabou Éditions e, come altri suoi lavori, anche sulla prestigiosa rivista Blandice. Come recita il titolo, i quattro racconti contenuti in Sans un mot… sono completamente senza parole, esprimendosi solo attraverso i gesti, le situazioni e gli sguardi. Assenti anche i suoni, in particolare nei due racconti interamente privi di onomatopee: L’objet du délit, che mette in scena una movimentata inversione di ruoli, e International Exchange, che vede protagonista la rossa della copertina in un particolare servizio fotografico.

Nel racconto Live Tonight, scopriamo dall’insegna che il titolo si riferisce al nome del locale notturno dove si svolge l’azione – a cui parteciperanno quasi tutti i clienti – accompagnata da una colonna sonora musicale per pianoforte. Anche nell’ultimo racconto, Silence!, ritroviamo il titolo nel cartello che avverte gli utenti della biblioteca universitaria dov’è ambientato. In verità, alcuni suoni ci sono, quelli che disturbano la quiete degli studenti e che danno il via all’azione. Se vi capitasse di leggerlo, occhio al tatuaggio. Un’altra caratteristica di questo volume è che ogni racconto è caratterizzato da un diverso colore, che mette in risalto i protagonisti e le scene.

Per la Tabou Éditions Elena Ominetti ha pubblicato finora altri due libri: Les mots pour le dire (2023) e ONI, Plaisirs intimes (2025). Come per Sans un mot…, anche Les mots pour le dire è stato scritto e sceneggiato da Jerrert (Luca Rossi), mentre ONi, Plaisirs intimes, vede ai testi di Cyril Corti e Chaytan. In uscita il prossimo 5 febbraio 2026 un nuovo libro, Seconde Chance, interamente realizzato da Elena Ominetti per testi e disegni.
L’uccello Sacro e altre storie di Barbe

André-François Barbe (1936 – 2014) è stato un fumettista francese in attività fin dal 1958. Dopo i primi disegni pubblicati su Le Rire, ha lavorato per diverse riviste francesi, tra cui Charlie Mensuel, L’Expansion, Hara-Kiri, l’Écho des Savanes, Pilote, Le Monde, L’Express e Les Echos, ma anche per riviste straniere come Punch, in Inghilterra, e Playboy, in USA. È stato membro degli Humoristes Associés, insieme ad Avoine, Blachon, Bridenne, Lacroix, Laville, Loup, Mose, Napo, Nicoulaud, Sabatier, Serre, Siné, Soulas e Tres, contribuendo a diversi album collettivi, tra cui Le Ski, Les Sept Pêchés Capitaux, La Table, La Mer e Le Vin. Inoltre Barbe ha partecipato alla realizzazione di “Monsieur Schulz et ses Peanuts” di Marion Vidal (Albin Michel, 1976), un saggio sui “Peanuts” di Charles M. Schulz, illustrato con parodie sovversive del fumetto, che Schulz cercò senza successo di citare in giudizio.

In Italia Barbe è stato pubblicato sull’albo monografico n. 15 della collana 1984 – I grandi protagonisti del fumetto mondiale, collana che, nei primi anni ’80, ha raccolto in 22 volumi il meglio dei fumetti pubblicati tra le pagine del periodico 1984, e non solo, prevalentemente di fantascienza, ma anche di altri generi tra cui l’erotico, vista la presenza di opere di Georges Pichard, José “Pepe” González e Esteban Maroto. L’uccello Sacro e altre storie di Barbe contiene diversi racconti muti, a partire proprio da quello che dà il titolo al volume, poche pagine in cui viene messo in scena il circolo vizioso della guerra. Seguono una serie di mini-racconti di una o due pagine, tutti a sfondo erotico e in buona parte senza – o con pochissime – parole. Una caratteristica questa, su cui l’autore gioca, come nel racconto che termina con il ballon “gli manca solo la parola”. I racconti, quasi tutti in bianco e nero, hanno uno stile grafico morbido e pulito in una linea chiara corposa ed efficace, e una composizione delle tavole che cambia ad ogni storia. Tra queste, una sequenza di tre raccontini che mettono in scena una donna invisibile, una sorta di Profumo dell’invisibile di Milo Manara al contrario, di cui il terzo episodio completamente muto. Diverse altre storie giocano invece su effetti ottici e metamorfosi grafiche. Nei suoi racconti Barbe mescola erotismo e fantasia in modo naturale e divertente, in un albo che si può trovare nei mercatini o su fumetterie che vendono online.

Immagini © Glénat / Tabou Èdition / Elena Ominetti



