PIEMONTE ARTE: LEONARDO A FOSSANO, ORSI, AIME, ALBERTINI, OULX, NIQUIDETTO
“LEONARDO OPERA OMNIA”, DA SETTEMBRE A FOSSANO LA MOSTRA SUL GENIO FIORENTINO
Il percorso artistico del pittore in 17 riproduzioni a dimensioni originali di capolavori assoluti
Dopo il successo di pubblico ottenuto nel 2017 con la mostra dedicata a Caravaggio, la città di Fossano si appresta ad abbracciare una nuova grande esposizione. Dal 21 settembre 2018 fino al 13 gennaio 2019 il Castello degli Acaja, il Museo Diocesano e la Chiesa della Santissima Trinità ospiteranno la mostra “Leonardo Opera Omnia”, curata da Antonio Paolucci, promossa e organizzata da Rai, Rai Com, Comune di Fossano, Diocesi di Fossano e ProgettoMondo Mlal, in collaborazione con Fondazione Artea e Regione Piemonte. Tutti i dettagli di questo nuovo imperdibile appuntamento con l’arte italiana saranno illustrati in una conferenza stampa in programma a inizio settembre a Torino.
“Leonardo Opera Omnia” restituisce la vita e il genio di un grande maestro, attraverso la sua opera pittorica. Le 17 riproduzioni, rappresentative del percorso artistico del pittore e realizzate impiegando sofisticate tecniche digitali, collocano virtualmente lo spettatore dinanzi all’opera originale. Capolavori quali la “Monna Lisa” e “L’Ultima cena”, sono presentati nelle dimensioni reali e, grazie ad una sapiente regolazione della luce, restituiscono quell’emozione che solitamente si prova dinanzi all’opera autentica. Questa visione d’insieme costituisce un’occasione straordinaria di conoscenza.
LEONARDO OPERA OMNIA
Tutte le opere pittoriche di Leonardo in alta definizione e a grandezza naturale
21 settembre 2018 – 13 gennaio 2019
BARDONECCHIA: IL FASCINO DELLA NATURA NELLE OPERE DI EMMA ORSI
Al Palazzo delle Feste di Bardonecchia si è inaugurata la mostra di Emma Orsi, intitolata le «Magie del bosco», alla presenza del consigliere comunale al turismo di Bardonecchia Carola Scanavino, delle pittrici Angela Guiffrey, Clotilde Ceriana Mayneri e Luisa Porporato, del fotografo Giorgio Stella e il pittore Francesco Preverino, del dr. Enrico Campo e dal pubblico che ha apprezzato l’ultima produzione dell’artista.
La mostra, che si può visitare sino al 18 agosto, è accompagnata dai versi del poeta giapponese Issa: «Pioggia di primavera -/sulla lettera gettata nel bosco/il vento soffia».
E una lettera gettata nel bosco si confonde con il terreno, la vegetazione e la corteccia degli alberi e diventa testimonianza di un territorio vissuto, magicamente percorso, legato alla visione di Emma Orsi che ritorna così ad esporre al Palazzo delle Feste. In questa nuova personale si avverte il clima di una continua ricerca che unisce immagine e colore, grafia e sogno, in una dimensione intimamente caratterizzata da una serie di poesie haiku, che, scritte per l’occasione, concorrono a definire maggiormente il senso delle opere esposte e pubblicate in catalogo: «Sole radioso/illuminami ombre/oscure della notte».
Il fascino del bosco emerge dalla sequenza di oltre venti lavori che esprimono l’attuale momento espressivo di questa artista che, nata a Zurigo, vive e lavora a Bardonecchia, dove la natura ha un fascino del tutto particolare tra albe rosseggianti che accendono le vette e la profondità dei notturni silenzi.
Vi è nel fluire inesausto delle stagioni l’essenza del suo mondo, in cui le installazioni con animali, le strutture lignee, gli interventi pittorici su scatti fotografici, le permettono, per un impercettibile istante, di delineare immateriali parvenze di immagini o l’ombra di una bicicletta, di una mano o di una figura umana, lieve ed evocativa, che si stempera sul tronco di un albero.
Ritorna, quindi, l’esperienza di Emma Orsi, l’energia di un percorso che, di volta in volta, trasforma i segni del tempo in una rappresentazione capace di attirare l’attenzione del pubblico, di rinnovare le cadenze di una luce che percorre il paesaggio montano, scopre chiesette e campanili, delinea declivi e rocce e acque.
Arte, storia e riferimenti culturali, mettono in evidenza un discorso sempre misurato, calibrato, meditato, in una sorta di interiore comunicazione scandita da luoghi ed emozioni che le appartengono indissolubilmente.
Angelo Mistrangelo
SUSA: MOSTRA “TINO AIME. LA VERITÀ DEL SILENZIO”
Il castello di Adelaide, a Susa, apre la stagione delle mostre con un’antologica di Tino Aime. Nelle prestigiose sale del piano terreno fino al 14 ottobre un viaggio nella carriera artistica del Maestro di Gravere, omaggio all’uomo e all’artista. Nato a Cuneo, dopo Torino decise di abitare in frazione Bastia, con la moglie Giuse da cui è nata Paola. A Torino frequentò la Libera Accademia ove incontrò la guida illuminante di Idro Colombi, rivelatosi maestro di vita e d’arte. Iniziò con l’esporre le sue sculture, per poi dedicarsi alla pittura e alle incisioni, tecnica nella quale si è ben presto imposto come interprete riconosciuto in campo nazionale e internazionale, al punto da valergli, dal1983, la presenza sul prestigioso catalogo Prandi di Reggio Emilia riferimento di tutti gli appassionati e collezionisti di grafica artistica.
L’attività espositiva, iniziata nel 1963 lo ha visto protagonista di mostre allestite oltre che in Italia, in Francia, Romania, Germania, Svizzera e Stati Uniti, ottenendo ovunque grande successo e prestigiosi riconoscimenti. «La mostra antologica che la Città di Susa, a quasi un anno dalla sua scomparsa dedica a Tino Aime è ospitata nelle sale del castello di Adelaide, dalle cui bifore l’artista ha guardato molte volte verso Susa e la sua Valle, tra passato e futuro, con lo sguardo di chi, prima di essere artista, è stato uomo, semplice e complesso, straordinariamente antico e attuale», commentano il Sindaco Sandro Plano e l’Assessore alla cultura Antonita Fonzo. Angelo Mistrangelo, tratteggia così la personalità e il lavoro dell’artista: «La pittura di Aime è, contemporaneamente, realtà e sogno, incontro e storia, sensazione e purissima emozione nel fluire incessante del segno che fissa un paesaggio, una bicicletta antica come antiche sono le stagioni e gli sguardi delle fanciulle, un alternarsi di baite e finestre e interni ricchi di leggende e voci soffuse. (…) La mostra ricrea l’essenza di una ricerca sempre legata a una umanità rivisitata, ai passi lontani dei pastori, alle giornate trascorse tra sentieri e rocce e arbusti, in una sorta di continua scoperta della propria interiorità, di una società in continuo divenire e di quell’«Inverno dei sogni» raccontato da Giorgio Cattaneo. In questo percorso, si misura il senso e l’evoluzione del discorso di Aime, l’amore per le montagne e le Langhe, per gli orti e merli, per le origini della propria vita, della pittura e per “i sentieri della memoria” (…). E sono le montagne dall’atmosfera rarefatta, che prendono forma nei quadri sotto la luna piena. (…) Aime e le alte vette, i pascoli e i tetti delle case imbiancati dalla neve, sono testimonianze di un itinerario mai concluso, mai riassorbito dalla profondità della notte, mai segnato dal trascorrere degli anni, ma sempre e comunque documento di una pennellata o di un segno inciso o del vento tra i salici, mentre sembra di «Volare nel suono», suggerisce il poeta Marco Franceschetti…»
I DISEGNI DI ROBERTO ALBERTINI A MEZZENILE
Al Borgo del Castello Francesetti a Mezzenile, è aperta la mostra «Lungo i sentieri del lupo cerviero. Certezze scientifiche e presenze misteriose per Luigi Francesetti di Mezzenile», che propone i disegni di Roberto Albertini.
Inaugurata alla presenza di Bruno Guglielmotto-Ravet e Gian Giorgio Massara, di Roberto Albertini, del critico Tiziano Rossetto e di un pubblico interessato all’evento, l’esposizione offre un pregevole percorso di immagini, corredato dal catalogo della collana editoriale Stille della Società Storica delle Valli di Lanzo, presieduta da Ezio Sesia.
Nello spazio della memoria, della rievocazione, della rivisitazione grafica delle «Lettres sur les Vallées de Lanzo»» di Luigi Francesetti di Mezzenile, prendono forma e narrazione le «tavole» di Roberto Albertini: grafico, illustratore e autore dei disegni di una mostra, all’interno del progetto europeo «Le strade degli Ugonotti e dei Valdesi», per il Centro culturale Valdese di Torre Pellice.
Tavole in cui segno e immagine, misura espressiva e territorio, mettono in evidenza un percorso che emerge dalle pagine di un racconto illustrato (o «graphic novel») e stabilisce un diretto rapporto tra autore e osservatore, contenuti storici e comunicazione, in un viaggio attraverso un ambiente profondamente amato e indagato, perché – sottolinea Albertini – rivolgo il mio interesse al «territorio in cui vivo, quello in cui più frequentemente mi sposto, soddisfacendo curiosità infantili coniugate a un più maturo desiderio e appartenenza…».
E il discorso si snoda con un segno puntuale, incisivo, realisticamente rigoroso nel fissare una diligenza tirata da quattro possenti cavalli, il ritratto di Luigi Francesetti, conte di Hautecour e di Mezzenile, e la Cappella di Santa Cristina sopra Ceres.
E’, quindi, quello di Albertini, un segno che trasmette emozioni purissime, mentre travalica la sola, seppur attenta, visione della natura per trasmettere e trasmetterci una sensazione, un volo di pipistrelli o l’itinerario per raggiungere le pendici del Rocciamelone. E, ancora, s’incontrano nella raffigurazione capre, pecore e le «vacche rientrate dai pascoli estivi».
Una rappresentazione che unisce ricordi di un tempo ormai lontano al gesto cadenzato del contadino che taglia il fieno, il lavoro dei «chiodaioli» di Mezzenile alle donne che trasportano il carbone alle fonderie coi «Gabin», in una sorta di ritualità, magicamente affascinante, che appartiene alle tradizioni popolari, alla fatica quotidiana, ai ruoli all’interno della famiglia tra uomini e donne.
E nella luce del giorno, si profila in lontananza il panorama
della pianura piemontese, il passo degli escursionisti verso un’ultima cresta pietrosa, il volto di un montanaro segnato dalle rughe di un tempo intensamente vissuto, di stagioni percorse dal vento, di valli alpine dove – ha scritto il poeta Tino Richelmy – «tra le selve estreme/ dai larici di nuovo/ a cuspidi, nel covo/una tortora geme…/ e l’uomo che risale/ verso i deserti giuoghi/ sente se stesso eguale/ ai primigeni luoghi» (da «In cima a una valle», «L’arrotino appassionato», Einaudi Editore, 1965).
Nell’opera di Albertini, il segno diviene storia e la storia ripropone vedute con castelli e ponti e le baite di un vivere assorto, al di fuori dai clamori cittadini, dalla folla, dal pressante traffico urbano, per ritrovare un sentiero tra i castagni, il silenzio della sera e un’antica maschera dall’«enigmatico sguardo».
In contemporanea, si può vedere la mostra fotografica «Tra nobili mura. Le pietre del restauro» di Giorgio Cravero.
Angelo Mistrangelo
Mezzenile, orario: martedì-domenica 10-19, sino al 2 settembre.
AD OULX ARTE E CULTURA NEL MESE DI AGOSTO 2018
L’estate a Oulx, in alta Vallesusa, propone iniziative culturali, presentazioni di libri e mostre d’arte figurativa.
Nella trecentesca Torre Delfinale, è in corso la mostra «Madreterra. Scultura e fotografia dialogano con la natura», con opere di Maurizio Perron e Gianalberto Righetti, a cura dell’Associazione Aime. Una rassegna che si sviluppa attraverso una serie lavori che documentano l’attività dei due artisti tra sculture in legno e immagini calibrate, tensione espressiva e una rappresentazione rigorosamente meditata(aperto tutti i giorni dalle 17 alle 20, sino al 18 agosto).
Alla Casa delle Culture, in via Vittorio Emanuele 24, sino al 15 agosto, è aperta la mostra di pittura di Paolo Pirrone, organizzata dall’Associazione Lat’Art e Casa delle Culture, che rivela il clima di una personale esperienza, mentre sino al 26 agosto, è possibile visitare tutti i sabati e le domeniche l’ex scuola di Chateau ora Museo Montano.
Sempre a Oulx, si possono vedere, sino a fine agosto, al Malaika Café, in via Monginevro 41, le recenti opere di Guido Mannini che fanno parte del ciclo «Metamorphosis». Il ritmo dinamico delle composizioni astratte è accompagnato dalla vibrante cadenza del colore, dalla piena definizione delle forme che affiorano dallo spazio «come una dirompente deflagrazione»(Silvana Lo Maglio).
Allo Studio Immobiliare «Grand Hoche», in via San Giusto 14 a Beaulard, mostra permanente di pittura con i quadri di Claudio Fassio e Antonio Manfrino (ingresso libero)
TORINO, FERRAGOSTO AL MUSEO
Il giorno di Ferragosto la Fondazione Torino Musei offre l’ingresso, per singolo museo, al prezzo simbolico di 1 euro per visitare le collezioni di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, GAM- Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e MAO Museo d’Arte Orientale.
Aggiungendo 1 euro, sarà possibile visitare a Palazzo Madama la mostra Carlo Magno va alla guerra. Cavalieri e amor cortese nei castelli tra Italia e Francia e al MAO Orienti. 7000 anni di arte asiatica dal Museo delle Civiltà di Roma.
Inoltre nel pomeriggio, in ogni museo, sarà possibile seguire una visita guidata a tema.
ORARI DI APERTURA DEI MUSEI DELLA FONDAZIONE
GAM – MAO – Palazzo Madama – APERTI REGOLARMENTE
dalle 10.00 alle 18.00. Ultimo ingresso alle 17.00
TARIFFE SPECIALI 15 AGOSTO 2018:
- GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Collezioni del Novecento + mostra Suggestioni d’Italia. Dal Neorealismo al duemila. Lo sguardo di 14 fotografi – 1 euro (chiuse le collezioni dell’Ottocento per lavori di manutenzione straordinaria)
- PALAZZO MADAMA – Museo Civico d’Arte Antica
Collezioni + mostre Pietro Piffetti tra arte e scienza. Il restauro del planetario e le meraviglie dell’intarsio; Una ritrovata Madonna della Fabbrica di San Pietro; 8 scenografie per Macbeth; e “Lasciare il segno” a cura degli studenti della Summer School – 1 euro
Mostra Carlo Magno va alla guerra. Cavalieri e amor cortese nei castelli tra Italia e Francia – 1 euro
- MAO Museo d’Arte Orientale
Collezioni + mostra Màn Vietnam Street Heroines. Fotografie di Ottavia Castellina – 1 euro
Mostra Orienti. 7000 anni di arte asiatica dal Museo delle Civiltà di Roma – 1 euro
Visite guidate:
Mercoledì 15 agosto 2018, ore 16.00
FERRAGOSTO IN COMPAGNIA DELLA GAM
GAM – visita guidata alle collezioni permanenti del Novecento
Nella giornata di Ferragosto, come da migliore tradizione, i musei sono meta privilegiata per il pubblico, per questo la GAM propone un affascinante itinerario per presentare i suoi capolavori del Novecento. Si parte dalle sculture di Marino Marini, Ettore Colla e Giacomo Manzù, introducendo la storia degli avvenimenti artistici e dei principali protagonisti di quel periodo, senza perdere di vista i riferimenti al contesto storico del tempo e alle trasformazioni che la stessa GAM ha attraversato in quegli anni, prima fra tutte la costruzione della sua nuova sede inaugurata nel 1959.
Il clima culturale di inizio secolo trova una chiave di lettura nelle opere esposte dei futuristi Balla e Depero, e ancora nell’esperienza di Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Felice Casorati, Otto Dix e Paul Klee. Nella seconda parte del percorso entreremo nel vivo degli anni Trenta, per soffermarci sull’attività degli astrattisti italiani e le sperimentazioni dei decenni successivi, a partire dai lavori di Alberto Burri e di Lucio Fontana. In conclusione saranno descritte le tendenze artistiche e culturali degli anni Sessanta, rappresentate dalle opere di Yves Klein, Michelangelo Pistoletto ed Andy Warhol.
Costo: € 5 + € 1 biglietto d’ingresso alla mostra, biglietto d’ingresso gratuito per aventi diritto.
Info e prenotazioni t. 0115211788, prenotazioniftm@arteintorino.com
Mercoledì 15 agosto 2018, ore 16.00
FERRAGOSTO IN COMPAGNIA DI PALAZZO MADAMA
Palazzo Madama – visita guidata
L’itinerario conduce i visitatori alla scoperta di Palazzo Madama soffermandosi sull’evoluzione architettonica dell’edificio, da porta romana a residenza medievale e sabauda, per proseguire nella presentazione delle magnifiche sale barocche e di alcuni capi – d’opera appartenenti alle collezioni civiche della città, tra cui il famoso ritratto d’uomo, opera di Antonello da Messina.
Il percorso si conclude presso la mostra 8 Scenografie per Macbeth, in una libera passeggiata tra progetti e lavori realizzati dagli studenti del Politecnico, che hanno frequentato il workshop di scenografia e musica organizzato dalla facoltà di Architettura e dal Teatro Regio di Torino: fonte di ispirazione il Macbeth di Giuseppe Verdi in scena al Teatro Regio la scorsa stagione.
Costo: € 5 + € 1 biglietto di ingresso al museo, gratuito per gli aventi diritto
Info e prenotazioni: t. 0115211788 – email prenotazioniftm@arteintorino.com
Mercoledì 15 agosto 2018, ore 16.00
FERRAGOSTO IN COMPAGNIA DEL MAO MUSEO D’ARTE ORIENTALE
MAO – visita guidata
Palazzo Mazzonis: monumento di arte e storia, da residenza privata a porta sull’Oriente
Palazzo Mazzonis, attualmente sede del MAO Museo d’Arte Orientale, ha subito nel corso della sua storia diverse trasformazioni della destinazione d’uso, che ne hanno modificato progressivamente aspetto e struttura interni. Attraverso una passeggiata nelle gallerie espositive, il percorso ricostruisce quattro secoli di vita di un edificio che riassume in sé i grandi cambiamenti avvenuti nella storia della città. Palazzo Mazzonis è stato fin dall’inizio un edificio di alta rappresentanza, probabile frutto del rifacimento di un immobile d’origine seicentesca, di proprietà dei marchesi Solaro della Chiusa. Nel 1830, passò al conte Clemente Solaro della Margherita e nel 1870 il complesso immobiliare al Cavaliere Paolo Mazzonis, industriale tessile, nominato barone di Pralafera nel 1880.
Nel 1910 avvenne la notifica del Ministero della Pubblica istruzione per il palazzo come “monumento pregevole di arte e di storia”. Negli anni ’50 del sec. XX vennero fatti eseguire dal barone Ottavio Mazzonis alcune modifiche interessarono soprattutto lo scalone aulico. Nel 1982 l’edificio venne sottoposto a restauro e destinato a sede degli uffici giudiziari sino al loro trasferimento nel nuovo Palazzo di Giustizia nel 2001, subito dopo iniziarono i lavori per trasformare il Palazzo in sede museale.
Costo: € 5 + € 1 biglietto di ingresso al museo, gratuito per gli aventi diritto
Info e prenotazioni: t. 0115211788 – email prenotazioniftm@arteintorino.com
APPUNTAMENTI DI FERRAGOSTO ALLA PINACOTECA ALBERTINA
ore 11.00 – SUONI, PROFUMI E COLORI ALL’ALBERTINA
Visita guidata per famiglie con bambini dai 6 agli 11 anni. Passeggiando per le sale della Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti, scopriremo le opere attraverso i cinque sensi. Ci aspetta un tuffo nell’estremo Oriente, così caro al pittore Cesare Ferro Milone!
Visita guidata e materiali didattici sono offerti da CoopCulture.
ore 16.00 VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA + AULE STORICHE DELL’ACCADEMIA ALBERTINA € 4,00 oltre al biglietto di ingresso
COSTO BIGLIETTI: Intero € 7,00; Ridotto € 5,00; Gratuito under 6 anni, insegnanti, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card.
ORARI: lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato, domenica e festivi (15 agosto) 10.00-18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)
Visita guidata alla mostra + aule storiche dell’Accademia Albertina (sabato, domenica e festivi, ore 16.00)
Per informazioni e prenotazioni:
PINACOTECA DELL’ACCADEMIA ALBERTINA
Via dell’Accademia Albertina 8, Torino │T. 011 0897370
www.pinacotecalbertina.it │pinacoteca.albertina@coopculture.it
NIQUIDETTO, IL BORGO DELLE LOSE DIPINTE
ANDREA PESCIO. PAINTED PAPERS BETWEEN STONES
Da sabato 11 a domenica 26 agosto 2018
Inaugurazione sabato 11 agosto ore 19
All’interno delle storiche mura della Torre Saracena, nel centro storico del Comune di Deiva Marina (SP), in collaborazione con la Galleria Pirra di Torino, Andrea Pescio ha il piacere di presentare la mostra Painted Papers Between Stones.
Il percorso espositivo mostrerà il sapiente uso di più tecniche, dalla penna Bic all’acquerello, su supporti che vanno dalla carta alla tela e al tessuto. Oltre ad alcuni pezzi esposti in occasione della partecipazione all’ultima edizione della Biennale di Venezia, ospite nel padiglione della Repubblica di San Marino, la mostra raccoglie principalmente l’ultima produzione di Pescio di acquerelli dalla cifra figurativa. Infatti, l’apparente contrasto che si prefigura dal titolo, si risolve in un’armonica fusione tra la leggerezza e la fragilità della carta dipinta e la durezza modellata delle pietre, elemento fondamentale delle architetture a scopo difensivo. L’evoluzione artistica di Andrea Pescio rivela la capacità di coniugare con naturalezza la padronanza tecnica, l’impulso creativo e l’intenzione intellettiva, dimostrando un eclettismo manuale in armonia con quello onirico.
Orari e giorni di apertura:
12 Agosto 20-23,30
16/17/18/19 Agosto 20-23,30
23/24/25/26 Agosto 20-23,30
MEZZENILE, MOSTRA “LUNGO I SENTIERI DEL LUPO CERVIERO”
Sabato 4 agosto è stata inaugurata a Mezzenile (TO), Borgo del castello Francesetti, la mostra dal titolo “Lungo i sentieri del lupo cerviero. Certezze scientifiche e presenze misteriose per Luigi Francesetti di Mezzenile”, con disegni di Roberto Albertini, a cura di Bruno Guglielmotto-Ravet, Gian Giorgio Massara e Angelo Mistrangelo.
La mostra rimarrà aperta dal 5 agosto al 2 settembre 2018, nei giorni da martedì a domenica, ore 10,00 -19,00