Asti- Le assessore Cotto e Pietragalla al campo di via Guerra per risolvere il problema della dispersione scolastica

Ci si sono messe in tre per risolvere la questione. Tre donne delle istituzioni che hanno deciso affrontare in modo diretto la diserzione scolastica dei bambini Rom del Campo di via Guerra. Le assessore Mariangela Cotto, Elisa Pietragalla e la magistrata del Tribunale di Asti Donatella Masia  si sono recate nel sito lunedì mattina per chiedere conto alla comunitĂ  del fatto che piĂą di venti bambini non frequentano piĂą la scuola dell’obbligo.

La temporanea sospensione del servizio scuolabus, che da anni assicurava la regolare frequenza scolastica dei circa 60 alunni del campo Rom di via Guerra, era stata decisa per le ripetute aggressioni subìte dall’autista da parte di alcuni ragazzi. Il trasporto però non può essere una scusante per privare i bambini del loro diritto all’istruzione.

Dal confronto di lunedì è emerso che i bambini non venivano mandati a scuola per “ritorsione”, sia contro la soppressione dello scuolabus sia per la sospensione dei servizi idrici ed elettrici, per i quali i Rom sono inadempienti sulla messa in regola degli allacciamenti e dei pagamenti.

Chi non è mai stato all’insediamento di via Guerra dovrebbe sapere che lì convivono due realtĂ  separate: i Sinti al confine della ferrovia  in una situazione di casette e roulotte ordinate e piĂą in lĂ  il campo Rom che, balza evidente alla vista, non se la passa proprio bene. La comunitĂ  Sinti è in regola con gli obblighi assunti verso l’amministrazione. I Rom, invece, faticano ad accettare gli accordi assunti con il sindaco Rasero.

La frequenza a scuola è un tassello importante per crescere con altri e apprendere comportamenti regole  e sapere, utili a crescere – hanno ribadito le assessore Elisa Pietragalla e Mariangela Cotto – e non può essere oggetto di ricatto.”

La magistrata Donatella Masia ha fatto capire ai rappresentanti della comunità Rom che l’obbligo scolastico va rispettato fino ai 16 anni  e che continuare a non mandare i bambini a scuola potrebbe portare ad aprire azioni penali.

Dall’incontro di lunedì l’amministrazione ha ottenuto dalla comunitĂ  Rom l’impegno alle scuse verso l’autista e a fornire un adulto “accompagnatore” sullo scuolabus in modo da evitare nuovi episodi di intolleranza.

Il Comune ha così ripristinato il servizio di scuolabus in modo da risolvere l’accompagnamento a scuola dei circa 60 bambini e ragazzi coinvolti.

Carmela Pagnotta