PIEMONTE ARTE: DE-COLL, M.A.O., CARRASCO, UOMO VIRTUALE, CEDAS, TRANA…

Coordinamento artistico di Angelo Mistrangelo

 

IL PREMIO CHARLOT A SALERNO ALL’ARTISTA CHIERESE PIER TANCREDI DE-COLL

Nell’ambito delle manifestazioni del premio Charlot, il 22 luglio scorso il pittore chierese Pier Tancredi De-Coll’ ha ricevuto a Salerno il prestigioso premio  Charlot 2019 “Performance d’Artista”. Il premio , alla sua 31 edizione,  viene riconosciuto tradizionalmente a personalità del mondo dello spettacolo, del cinema e del teatro.

Quest’anno l’ideatore della importante manifestazione , il regista e scrittore Claudio Tortora (affiancato dal figlio Gianluca ), ha voluto estendere la kermesse all’arte contemporanea,  chiedendo al pittore torinese, già illustratore de La Stampa e molto presente negli ultimi anni sulla scena nazionale,  di cimentarsi in una vera e propria live performance, con un’opera da realizzare “all’impronta” davanti ad un pubblico di oltre 3000 spettatori.

La presenza di De-Coll’ a Salerno è dovuta all’opera instancabile di promozione dell’arte contemporanea svolta dal Maestro Antonio Perotti,  designer e artista di fama internazionale.

Il quadro , un delicato Charlot con l’immancabile fiore , è un omaggio ad uno dei più bei film della storia del cinema, Luci della Città.

 

 

M.A.O.: DI GRANDI EPOPEE E GLORIOSI GUERRIERI GIAPPONESI

Rotazione di paraventi giapponesi

MAO Museo d’Arte Orientale

Via San Domenico 11, Torino

A partire da martedì 30 luglio si rinnova al MAO Museo d’Arte Orientale di Torino l’esposizione dei grandi paraventi giapponesi a sei ante. La necessità di mettere a riposo periodicamente le opere più delicate – come quelle in carta o seta –  offre l’occasione per rendere visibile al pubblico, a rotazione, tutta la collezione di opere del Museo.

La prima sala dedicata al Giappone inviterà il visitatore ad apprezzare due coppie di grandi paraventi, byobu, sui quali sembrano animarsi, con pieno vigore, i gloriosi combattenti protagonisti delle grandi epopee giapponesi del passato.

La parete di sinistra sarà occupata da una coppia di importanti paraventi a sei ante, dipinti nel primo quarto del XVII secolo da pittori della scuola Tosa, dedicata ad illustrare le insurrezioni delle ere Hogen e Heiji. Queste due ribellioni, avvenute rispettivamente nel 1156-59 e 1159-60, aprirono lo scontro fra i clan Minamoto e Taira e vennero poi descritte in due poemi epici del periodo Kamakura (1185-1333).

Due dei momenti decisivi nello scontro tra i due clan furono le battaglie di Ichinotani (1184) e di Yashima (1185), descritte minuziosamente nella coppia di grandi paraventi della prima metà del XVII secolo, che occuperà la parete di fondo della sala. Entrambi gli scontri ebbero come protagonista Minamoto no Yoshitsune, celeberrimo eroe della storia giapponese, che si batteva per il fratello Yoritomo, comandante supremo delle truppe dei Minamoto. Quest’ultimo risultò vincitore nel 1185, diventando, così, il primo shogun del Giappone. Questa coppia di byobu è arricchita dal finissimo utilizzo della foglia d’oro, che mette in risalto gli episodi salienti e i loro gloriosi protagonisti.

Al tempo della realizzazione di questi paraventi, l’evocazione delle scene di battaglia godeva di grande popolarità e dipinti di questo tipo venivano generalmente commissionati da famiglie di samurai, a testimonianza del proprio attaccamento agli ideali marziali.

MAO Museo d’Arte Orientale Via San Domenico 11, Torino

Info t. 011.4436927 – mao@fondazionetorinomusei.it – www.maotorino.it

Facebook: MAO. Museo d’Arte Orientale – Instagram: mao_torino

Orario mar-ven 10-18; sab-dom 11-19; chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima.

 

TORINO, UN MURALE DI CARRASCO CONTRO IL RAZZISMO

Sabato 3 agosto 2019, dalle 18 alle 23, nel cortile di via Rocciamelone 9, posto frontalmente ai numeri 12 e 14 della via, si terrà l’inaugurazione della nuova opera contro il razzismo del più significativo muralista cileno, Hector “Mono” Carrasco.

L’opera è stata prodotta dal Museo d’Arte Urbana, con la collaborazione della Cabina dell’Arte Diffusa di Daniele D’Antonio.

Un grande ringraziamento va alla Fiammengo Federico srl (www.fiammengofederico.com) per la fornitura del ponteggio, dove Mono Carrasco ha lavorato in collaborazione con amici e cittadini di Borgo Campidoglio, e ad OIKOS Colore e Materia per l’Architettura (www.oikos-group.it) per le vernici, oltre naturalmente ai sostenitori istituzionali Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Comune di Torino Settore Tempo Libero.

Ospite speciale della serata l’atleta delle Fiamme Gialle Daisy Osakue, di cui sotto si può leggere una sintetica biografia, la cui vita è esemplare monito al razzismo e simbolo di integrazione

Nel corso della serata, allietata da musica e bevande, in collaborazione con la Birreria Artigianale Dogana di via Rocciamelone 12, interverrano Carolina Lara, con i balli ancestrali del Cile, ed il cantautore argentino Miguel Angel Acosta. Saranno inoltre presenti rappresentanti  della Cooperativa Sociale Sanitalia Service, con le loro testimonianze di un’integrazione possibile.

Eduardo “Mono” Carrasco è il nome, clandestino e provvisorio, di Hector Carrasco (Santiago del Cile 1954), grafico, muralista, promotore culturale , fondatore della Brigada Ramona Parra (gruppo muralista cileno). L’artista vive e lavora in Italia dal 1974, anno in cui è arrivato dal suo paese come rifugiato politico, dopo l’avvento della dittatura di Augusto Pinochet www.muralescarrasco.com

Daisy Osakue nasce a Torino da genitori nigeriani emigrati in Italia. Cresciuta in una famiglia di sportivi, da bambina si appassiona al tennis.

La carriera della Osakue nel mondo dell’atletica leggera è inizialmente improntata sulle prove ad ostacoli, nelle quali riesce ad ottenere un titolo cadetti nel 2011. Benché principalmente ostacolista, il suo talento come discobola e pesista è visibile fin dai primi anni e i buoni risultati portano la giovane Daisy a focalizzarsi su queste due discipline.

Ora sotto la guida dell’ex discobola azzurra ed ex primatista italiana Maria Marello, a partire dal 2013 la torinese inizia ad ottenere risultati importanti nel lancio del disco, ma poiché non ancora considerata italiana per legge, deve rinunciare all’ingresso nella Nazionale allievi.[1] Ottiene la cittadinanza italiana nell’inverno del 2014, dopo aver compiuto i 18 anni.

Il 16 luglio 2015 vola a Eskilstuna, in occasione degli europei juniores 2015. Dopo aver messo in fila un lancio da 40,96, un nullo ed un 42,29 finale si deve accontentare della 19ª piazza, che ne sancisce l’eliminazione alle qualificazioni.

Nel gennaio del 2017 si trasferisce alla Angelo State University, nel Texas, per proseguire gli studi. Due mesi dopo, in un meeting ad Abilene, stabilisce un nuovo primato italiano under 23, scagliando il disco a 57,49 metri.[2] Il precedente limite era di 55,18 m, stabilito nel 1978 da Maristella Bano.

Nell’estate dello stesso anno rappresenta per la prima volta la Nazionale maggiore agli europei a squadre di Lilla,[3] nei quali ottiene un sesto posto e ha l’occasione di migliorare il suo primato personale a 57,64 metri, settima miglior prestazione di sempre tra le discobole italiane.

Il 13 luglio vola nella città polacca di Bydgoszcz per partecipare agli Europei under 23 2017. Partita con buoni propositi, la prova del disco le riserva una delusione: con tre nulli in qualificazione, la giovane torinese non fa registrare neppure una misura valida ed è pertanto eliminata anzitempo. Dopo la delusione nel disco, si qualifica alla finale del peso con un lancio da 15,34 metri, terminando poi la gara al tredicesimo posto con una misura di 14,64 m.

L’8 aprile 2018, gareggiando nella sua facoltà, la Angelo State University, nel Texas, porta il suo personale a 59,72 m, record italiano promesse e quarta miglior prestazione di sempre tra le discobole italiane.

Il 29 luglio 2018 è stata vittima di un’aggressione a Moncalieri, venendo colpita al volto da un uovo lanciato da un’auto in corsa; medicata all’ospedale oftalmico di Torino, le è stata riscontrata un’abrasione alla cornea.[4][5] Nonostante ciò riesce a prendere parte, per la prima volta, alla rassegna europea di Berlino con i colori della nazionale maggiore, centrando la finale e aggiudicandosi il quinto posto, suo miglior piazzamento internazionale, con un lancio a 59,32 m, poco inferiore al suo primato stagionale.

Il 2019 è l’anno della svolta per la discobola italiana: il 15 marzo ad Abilene, nel Texas, sfonda per la prima volta il muro dei 60 metri con un lancio a 60,04 m; quindici giorni più tardi apporta una piccola miglioria al suo record (60,13 m), ma è il 25 aprile che, nel meeting Oliver Jackson Twilight Open 2019 sempre ad Abilene, fa segnare la seconda miglior prestazione italiana di sempre, migliorando di oltre un metro e mezzo il suo primato portandolo a 61,35 m, misura che le garantisce la partecipazione ai mondiali di Doha. Il 9 luglio dello stesso anno ha conquistato la medaglia d’oro nel lancio del disco alle Universiadi di Napoli.

 

TORINO: ‘UOMO VIRTUALE. CORPO, MENTE, CYBORG’ AL MASTIO DELLA CITTADELLA FINO AL 13 OTTOBRE

Mastio della Cittadella, via Cernaia ang. corso Galileo Ferraris, Torino

L’uomo come non l’avete mai visto. Scomposto, analizzato, studiato, e ricostruito grazie a occhi tecnologici, inquadrature virtuali e protesi bioniche che compongono un corpo nuovo. Questa è ‘Uomo Virtuale. Corpo, Mente, Cyborg’, la mostra di divulgazione scientifica dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare allestita al Mastio della Cittadella di Torino fino al 13 ottobre 2019.

Il nostro corpo è un mondo straordinario, un universo segreto, che abbiamo esplorato, fin dagli albori della scienza, come gli spazi cosmici più remoti o il nucleo infinitamente piccolo della materia. Dall’inizio del secolo scorso, con la scoperta dei raggi X e della radioattività, e poi con l’invenzione di tecnologie sempre più potenti e precise, come la tomografia computerizzata, l’ecografia, la risonanza magnetica, la PET, la ricerca scientifica ha completamente rivoluzionato la nostra conoscenza dei processi vitali e dell’intima struttura del nostro corpo.

‘Uomo Virtuale’ propone un viaggio in questo affascinante paesaggio interiore fino dentro il cervello e l’intrico di miliardi di connessioni neuronali in cui si nasconde il segreto della nostra mente. E da lì a scoprire come, con strumenti sempre più sofisticati, proviamo a riparare il corpo, a ricreare organi artificiali o addirittura a riprodurre i nostri comportamenti intelligenti.

I visitatori potranno entrare nell’intrico di neuroni di una porzione di cervello e attivarli con i propri gesti, vedere le proprie mani trasformarsi virtualmente secondo le rappresentazioni del corpo, muovere l’estremità dell’arto bionico e insegnare a un computer intelligente a riconoscere oggetti espressioni del viso.

Un viaggio scientifico e tecnologico – in uno spazio di 1000 metri quadri diviso in grandi isole tematiche – che comincia all’inizio del Novecento, con la scoperta dei raggi x, e porta al futuro con le nuove frontiere dell’imaging e della robotica.

Un coinvolgente racconto fatto di oggetti, installazioni e giochi interattivi guiderà lo spettatore dalle tecnologie che ci guardano dentro fino all’ingegneria bionica e alle promesse dell’intelligenza artificiale o di una medicina, che curi ogni individuo in modo personalizzato. L’uomo virtuale ricostruito al computer, ci fa riconoscere l’unicità e la complessità di ognuno di noi.

La mostra è inserita nel programma di iniziative, coordinato dalla Città di Torino, per celebrare i 500 anni della morte di Leonardo da Vinci.

ORARIO ESTIVO MOSTRA:

dal 6 al 31 agosto

martedì – venerdì: 15.00 – 20.00 | sabato – domenica e festivi: 10.00 – 20.00

Lunedì: chiuso – FERRAGOSTO: chiuso

BIGLIETTO INGRESSO

Intero 5 euro

Ridotto 3 euro

Scuole  e gruppi scuola 2 euro

Ingresso gratuito per i possessori di abbonamento Musei Piemonte.

Ingresso ridotto per possessori abbonamento GTT e Formula.

VISITA GUIDATA

senza prenotazione – costo 3 euro a persona: da martedì a venerdì inizio visita alle 17.30 – sabato e domenica inizio visita alle 10.30 e alle 17.30

Dall’1 settembre sarà ripristinato il precedente orario: martedì – venerdì 9.30 – 19.00

sabato e domenica 10.00 – 20.00

Per informazioni: www.torinoscienza.it

Tel +39 011 6698904 – attivo da martedì a domenica h 15.00 – 19.00 | uomo.virtuale@to.infn.it

 

A MONTIGLIO MONFERRATO MOSTRA ARTI FIGURATIVE CEDAS

Il suggestivo paesaggio di Montiglio Monferrato è stato lo scenario dell’estemporanea di pittura e del concorso «Chiese e Castelli, Vigneti e Leggende – i tesori del Monferrato», organizzato dal Gruppo Arti Figurative Cedas, coordinato da Laura Rodino. Presso il Ristorante del Lago di Codana si è tenuta la premiazione delle due sezioni, con la presenza della giuria composta da Angelo Mistrangelo, Gian Giorgio Massara, Luisa Albert, Giulia Gallo, Paolo Brencella e Marco Piva.

Per l’estemporanea a Montiglio Monferrato sono risultati vincitori: 1° Premio dipinto ad olio di Gian Giorgio Zacà, 2° Premio dipinto ad olio di Adriano Daidone.

1° Premio acquerello e tecniche miste a Giacomo Sodaro.

2° Premio acquerello e tecniche miste a Antonio Costantin,

3° Premio acquerello e tecniche miste a Carmelo Bramato.

Premio Speciale della Giuria a Barbara Caricchi. Segnalati Barbara Gorini e Roberto Cagliano.

Per il Concorso «Chiese e Castelli, Vigneti e Leggende – i tesori del Monferrato», sono risultati vincitori: 1° Premio a Ingrid Barth, 2° Premio a Bruna Collino, 3° Premio a Giorgio Cestari.

Premio Speciale della Giuria a Loretta Pasta, Premio Speciale del Comune a Luigi Garelli. Segnalati Renzo Musso, Silvia Ottonello e Antonio Costantin.

Tra i lavori presenti alla manifestazione, quelli delle pittrici Rita Scotellaro e Laura Rodino erano fuori concorso, mentre sono state esposte al pubblico le opere, tra ricerche figurali e immagini ispirate al territorio e alla natura, di Carla Bovi, Barbara Borini, Eva Caresio, Eleonora Fasano, Adriano Franco, Marianne Freiesleben, Orsolina Gillardi, Donata Magario, Nella Parigi, Oleksii Skorokhod, Laura Torta, Giusy Uljanic e Giovanna Zaccone.

La premiazione e le opere sono state riprese dal gruppo fotografico Cedas, che ha realizzato un servizio con una serie di pregevoli scatti.

 

 

 

TRANA, GIARDINO BOTANICO REA: APPUNTAMENTI DI AGOSTO

Nel mese di agosto 2019 e sino al 30 settembre il Giardino Botanico Rea è sempre aperto al pubblico, in settimana, da lunedì a venerdì, feriali, con orario 9:00-12:00/13:00-17:00;

domenica e festivi infrasettimanali (giovedì 15 agosto), con orario festivo, dalle 14:00 alle 19:00

Domenica 11 agosto 2019, come ogni seconda domenica del mese, è prevista la visita guidata a tema, alle ore 16:00. Tema del mese le fioriture estive del Giardino Botanico Rea, a cura di Liliana Quaranta.

Giovedì 15 agosto, di comune accordo con il Giardino Botanico di Oropa (BI), promuoviamo l’iniziativa “Omaggio al Giardino”: ad ogni visitatore verrà omaggiata una piantina in vaso, di nostra produzione. Fino ad esaurimento scorte.

L’iniziativa “Omaggio al Giardino” è promossa dall’AIGBA, Associazione Internazionale Giardini Botanici Alpini, nata a Rea nel 1970 e di cui i Giardini di Oropa e Rea sono membri. L’AIGBA è una rete che riunisce i Giardini Botanici con lo scopo di studio, ricerca e conservazione della flora locale, oltre al supporto e divulgazione delle loro attività. Visitate i Giardini Botanici delle nostre montagne!! A Rea sono inoltre disponibili i segnalibri magnetici dell’AIGBA, colorati e utili per le nostre letture estive!

Domenica 25 agosto ultimo appuntamento con i Pomeriggi letterari a tema, alle ore 16:30  con il gruppo “Quattro amici al bar”, parliamo di … romanzo storico e di genere con Claudio Cantore e Sergio Vigna, sotto gli alberi e con una bibita rinfrescante!

Ricordiamo inoltre che,  al Giardino Rea, sono visitabili due Mostre:

-“Focus su la Vergine delle rocce”, dedicata al famoso quadro di  Leonardo da Vinci, in occasione dei nel 500 anni dalla morte. La Mostra  resterà esposta sino al 30 settembre;

-“I grani recuperati”, che racconta il percorso evolutivo del grano dai progenitori sino alle cultivar ibridate da Nazareno Strampelli, che comprende anche i risultati delle semine al Giardino Rea. Questa Mostra sarà esposta sino al 1° settembre 2019.

Ingresso al Giardino a pagamento. Biglietti: intero 5,00€, ridotto 3,00 €

Visite guidate e incontri inclusi nel biglietto.

Giardino Botanico Rea

via Giaveno, 40 – frazione San Bernardino – 10090 Trana TO

tel. 339/5341172     E-mail infogbrea@gmail.com   

Facebook Rea.Giardino.Botanico

 

LIBRI ESTATE 2019

Tra i libri dell’estate 2019, si segnala la storia romanzata di Lorenza Garbarino «Hauswirth della montagna. Storia di un poeta della carta», delle edizioni Fusta di Saluzzo, che viene presentata sabato 6 agosto, alle 20,30, in via Magenta a Carloforte-Isola di San Pietro, in Sardegna.

Con la scrittrice carlofortina, intervengono la giornalista saluzzese Anna Cavallera e l’artista Oriana Bassani dell’Atelier in via venti settembre, che ha impreziosito il libro con le sue illustrazioni («E’ tempo/ di andare/ Ora»), mentre la copertina è di Gianni Audisio.

La serata, che s’inserisce all’interno del programma dell’Associazione Culturale «Saphyrina L’isola dei libri», costituisce un ulteriore momento di attenzione intorno all’esperienza culturale della Garbarino che, laureata il Materie letterarie, ha pubblicato la raccolta di poesie «I colori di ieri», il saggio «La Liguria di Montale» e i testi per i libri fotografici di Tiziana Savinelli.

Nelle pagine di «Hauswirth della montagna», la scrittrice ripercorre la vita e la personalità dello svizzero Jean-Jacques Hauswirth (1809-1871),che fu il primo artista dello Scherenschnitt o della «carta ritagliata».

Una vicenda che lega l’uomo alla montagna, la delicatezza dei lavori al suo «incedere con passi lenti e pesanti tra le fitte pinete, da Rougemont a Chateau-d’OEx, spesso carico di legna e carbone….», come scrive Anna Cavallera nella prefazione al volume.

La Garbarino ci restituisce la profonda interiorità di un personaggio che emerge alla luce attraverso un testo limpido, misurato, poetico nella descrizione di luoghi, emozioni e sentimenti, talora, taciuti, ma che affiorano e vengono rivelati da un gesto che traccia nello spazio un’immagine che è purissima narrazione e memoria: «Estrae dalla sua borsa carta e forbici Jean-Jacques. E quando a sera le braccia sono stanche, le mani ritrovano una forza nuova che asseconda un pensiero, linee e curve che si combinano a formare un disegno. Su cui le forbici faranno poi il resto». E sembra di risentire l’eco dei versi di «Compito in classe» di Jacques Prévert: «E i vetri diventano sabbia/ l’inchiostro ritorna acqua/ i banchi ritornano alberi/ il gesso ridiventa scoglio/ la penna ridiventa uccello».

 

Angelo Mistrangelo