EMERGENZA – I CINGHIALI DISTRUGGONO I RACCOLTI

Continua l’emergenza cinghiali, anzi peggiora, visto che ora sono i campi ormai prossimi al raccolto a essere danneggiati o distrutti. Già all’inizio di giugno la presidente di Coldiretti Novara e VCO aveva lanciato l’allarme, dichiarando che la situazione aveva ormai raggiunto un livello di gravità assoluta anche nelle province del Piemonte orientale: “Si tratta di animali che si avvicinano senza paura ai campi coltivati, ai centri abitati e corrono indisturbati anche su strade e autostrade, dove diventano un pericolo serio per la sicurezza dei cittadini”. Più recentemente l’UNCEM si è unita al grido di allarme di Coldiretti e associazioni di categoria, sottolineando che ormai gli ungulati sono troppi e costituiscono un vero danno per l’agricoltura e un pericolo sulle strade per i cittadini, come purtroppo confermato dall’incidente mortale sulla tangenziale di Alba. A questo proposito, tra l’altro, gli assessori regionali Carosso e Protopapa, con delega rispettivamente alla montagna e all’agricoltura, hanno incontrato gli agricoltori, annunciando opportuni interventi. Per arginare il problema e tenere sotto controllo il numero di cinghiali, il cui incremento annuo arriva al 200 %, con una popolazione talmente in espansione da sconfinare ormai in città, l’UNCEM propone, come strumenti aggiuntivi, oltre a esche sterilizzanti, una decisa caccia di selezione, che prevede il prelievo di capi con caratteristiche precise, per sesso ed età, scelti sulla base di censimenti e piani faunistici, come avviene per il capriolo, il cervo e il camoscio. La caccia di selezione prevede l’impiego di personale munito di fucile, in grado di abbattere solo gli esemplari ritenuti necessari, per contenere gli effetti riproduttivi.

L’Assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa ha sottolineato il grave danno alle colture e il rischio per la sicurezza umana. “L’incidente di Alba, pagato con il prezzo di una vita –ha dichiarato- ha concretizzato in modo drammatico i nostri timori. Serve un piano di emergenza straordinario che ci permetta di contenere il fenomeno”.

E.D.P.