CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – L’ Edicola di ieri a cura di Valerio Maggio

Il lavoro serve a realizzarci come persone

(Mons. Roberto Repole Arcivescovo di Torino, La Voce e il Tempo 28/30 aprile 2023)

«Il Primo Maggio, Festa del Lavoro, la Chiesa fa memoria di san Giuseppe Artigiano, (…) che accolse Gesù come figlio e lo allevò insieme a Maria nella sua famiglia. È un accostamento molto bello e carico di significato: Giuseppe è la persona che si realizza e può essere padre, può farsi carico di una famiglia, perché ha un lavoro che gli dà sicurezza. Dovrebbe essere la condizione di tutti: avere un lavoro sicuro e adatto ai ritmi della vita. (…) Invece oggi la caratteristica principale del lavoro è purtroppo l’insicurezza, l’instabilità (…)  che non danno garanzie di durata nel tempo, è svuotamento dei salari che non reggono l’aumento vertiginoso dei prezzi, è deregolazione dei turni del lavoro e del commercio che non hanno più orari e stravolgono i ritmi delle famiglie, tengono i genitori lontani dai figli o dai familiari anziani anche nei giorni di festa, anche la sera… Stiamo entrando nel tempo della precarietà, che è l’esatto contrario della sicurezza. (…) La maggior parte degli impieghi è a tempo determinato oppure stagionale, intermittente. (…) Viene meno la possibilità di essere pienamente uomini e donne, pienamente liberi e dignitosi. Perché il lavoro non è solo l’attività che ci permette di sopravvivere: serve a realizzarci come persone. Dobbiamo rassegnarci a tutto questo? (…) Carissimi, il presente è difficile, ma possiamo affrontarlo con speranza: il futuro è sempre nelle nostre mani. (…) Voglio credere che le organizzazioni sindacali, le imprese e i loro sistemi di rappresentanza, l’educazione, la scuola e la formazione professionale, il prezioso universo del Terzo Settore e le istituzioni pubbliche possano invertire la rotta per ri-centrare il nostro modello di sviluppo sulle qualità delle persone e sul valore del lavoro come esperienza liberante e non opprimente. (…) Perché la Festa del Lavoro sia davvero autentica, occorre riscoprire il valore autentico del lavoro per l’esperienza umana: un’occasione di crescita “materiale e spirituale” per tutta la società, come la stessa nostra Costituzione ci ricorda nell’articolo 4».