CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA. La cappella della Beata Vergine della Provvidenza al castello di Pessione

Oggi è dedicata a Santa Rosalia, la cui immaginefunge da pala dell’altare.

di Antonio Mignozzetti

Il castello di Pessione esiste da prima del Mille, ma come si presenta attualmente è una elegante costruzione della metà del XVIII secolo, che la marchesa di Roccabigliera fece ricostruire interamente in forma di villa barocca probabilmente dall’architetto conte  Benedetto Alfieri, allievo di Filippo Juvarra. Da lei la proprietà passò alla famiglia Garagno. Espropriato dal Governo Repubblicano nel 1798 e messo all’asta, il castello venne acquisito dai Balbiano di Viale, dai quali in seguito passò ai Ricci di Ferres, poi alla marchesa Fassati Roero di Sanseverino, quindi alle Suore di Maria Ausiliatrice e infine al Comune di  Chieri, che all’inizio del 2000  lo mise all’asta. Ad aggiudicarselo è stato l’attuale proprietario, Alberto Filipello di Andezeno.

Verosimilmente, nel castello è sempre esistita una cappella, della quale per lungo tempo non ci sono pervenute notizie. Quella attuale è coeva del castello. Era dedicata alla Beata Vergine della Provvidenza (probabilmente è per un equivoco che un documento dell’Archivio Arcivescovile la definisce cappella della Maternità di Maria). Per  volontà dell’attuale proprietario, che volle dedicarla alla Santa della quale sua madre portava il nome, oggi è dedicata a Santa Rosalia, la cui immagine, dipinta da certo Donpino, funge da pala dell’altare. Con una coincidenza sorprendente, a circa metà strada fra Chieri e Pessione, nei pressi della villa dei fratelli Vigitelli, fino alla fine dell’Ottocento c’era già stata  un’altra cappella intitolata a Santa Rosalia.

     E’ a tre navate, suddivise da due file di cinque colonne in mattoni. Originariamente, comunicante con la navata destra c’era una stanza dalla quale i proprietari del castello partecipavano alla Messa.  Nel Novecento, quando il castello passò alle suore Figlie di Maria Ausiliatrice, queste  ampliarono la cappella aggiungendo sul lato destro una quarta navata che inglobò anche quella stanza.

L’altare è di marmo. Dello stesso pregiato materiale sono anche il bel tabernacolo e la balaustra. Dietro l’altare c’è un’ampia sacrestia, parallelamente alla quale sorge il campanile con due campane. Attiguo alla sacrestia, l’alloggio per il cappellano.

All’epoca della visita pastorale di mons. Roero (1750) nella cappella si conservava già il SS. Sacramento in virtù di un indulto dell’ 8 giugno 1741. Sopra l’altare campeggiava una pala con la Madonna della Provvidenza che recava in braccio Gesù Bambino, entrambi con corona d’argento sul capo, e i Santi Giuseppe, Giovanni Battista, Grato, Antonio da Padova, Lorenzo e Giorgio. Molti erano gli ex voto d’argento, riuniti in varie cornici.

Il 3 marzo del 1880, su richiesta del cappellano don Domenico Burzio e il parere favorevole del curato don Andrea Oddenino, l’arcivescovo mons. Lorenzo Gastaldi concede “… sia eretto il Battistero ed i battezzandi delle famiglie appartenenti a questa Cappellania ivi possano ricevere il Santo Battesimo dal proprio cappellano pro tempore”. (Archivio Arcivescovile di Torino, Provvisioni semplici).

La cappella, oggi situata all’interno del muro che cinge il castello, in passato si apriva sulla  via pubblica per poter accogliere gli abitanti delle cascine circostanti. Infatti, prima che venisse fondata la parrocchia di Pessione (1939), ad essa faceva capo l’assistenza religiosa della zona, esercitata da un  cappellano che veniva designato dal titolare del castello (cioè dal conte, poi dal  barone, poi dalla marchesa e infine dall’Istituto di Maria Ausiliatrice) ma dipendeva dalla parrocchia di Santa Maria della Scala di Chieri. Veniva economicamente sostenuto, oltre che dal castellano, anche con il contributo della gente: risulta, ad esempio, che nel 1750, anno della visita pastorale Roero, oltre a L. 40 somministrate dal conte, il cappellano riceveva 11 sacchi di grano dai contadini delle cascine .

Quando nel castello si insediarono le Figlie di Maria Ausiliatrice, i cappellani diventarono due: uno che si dedicava esclusivamente ad esse, l’altro che gestiva la pastorale della zona. Questo fino al 1939, anno in cui fu fondata la parrocchia di Pessione.