Cappella dei Re Magi

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Cappella dei Re Magi

L’odierna, piccola cappella dei Re Magi, situata a sinistra dell’ingresso del battistero, è una di quelle che nella storia della Collegiata ha cambiato più volte titolo e patroni. Prima dedicata a San Martino e di proprietà dei Diano (che ne nominarono cappellano il canonico fiammingo Enrico Rampart, la cui tomba vi è stata recentemente riscoperta) passò ai Berra (che la dedicarono alla Visitazione) per poi tornare ai Diano e quindi passare ai Salvio (che la dedicarono a San Carlo Borromeo), ai Ripa di Meana, ai Baronis di Buttigliera, ai Balbiano di Aramengo e ai Colomiatti. Negli ultimi anni Settanta dell’Ottocento fu Luigi Colomiatti a dedicarla ai Re Magi. 

FERRERO Gabriele. Adorazione dei Magi (1879)

FERRERO Gabriele. Adorazione dei Magi (1879)

La pala fu commissionata dai fratelli Colomiatti a Gabriele Ferrero, il quale alla fine degli anni Settanta dell’Ottocento stava decorando il Duomo in collaborazione con altri artisti come Andrea Gastaldi ed Enrico Gamba.

Nel dipingere la pala il Ferrero si ispirò a quella dello stesso soggetto attribuita a Giovanni Claret nel Santuario dell’Annunziata. Il risultato è la riedizione nel linguaggio realistico di fine Ottocento di un’opera di ispirazione caravaggesca di due secoli prima.

L’anno esatto di esecuzione, riportato sulla tela insieme alla firma dell’autore, è il 1879. Del resto, dalle Memorie Storico-Religiose… di Antonio Bosio, pubblicate nel 1878, si apprende che a quella data c’era ancora la vecchia pala di San Carlo Borromeo, e nel 1880 il parroco don Andrea Oddenino, descrivendo il Duomo restaurato, definisce questa cappella “… della sacra Epifania: quindi c’era già la pala dei Re Magi. Che, quindi, fu dipinta nel 1779.

GARIGLIO C. Santa Zita (1913)

GARIGLIO C. Santa Zita (1913)

Sulla parete sinistra è esposto un quadro raffigurante Santa Zita, patrona delle donne di servizio, opera firmata C. Gariglio (del quale non si conoscono altre opere) e datata 1913. Postavi nel  2004, è l’ultima di varie sistemazioni ricevute dopo che nel 1989 aveva lasciato la cappella di Santa Rita per cedere il posto al trittico di Luigi Benedicenti.

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