ALBERTO MASO GILLI: presso il Palazzo Municipale

Pubblicità
Autoritratto

Autoritratto

Autoritratto

Si conoscono diversi autoritratti del Gilli eseguiti all’acquaforte. Questo è l’unico, o uno dei pochi,  che si conosca  dipinto ad olio su tavola.

L’artista si rappresenta seduto, nell’atto di dipingere, con la tavolozza nella mano  sinistra, il pennello nella destra e guardandosi allo specchio per potersi ritrarre.

Colpisce il rosso come colore dominante, sia dello sfondo che dell’abbigliamento da lavoro dell’artista (una scelta con qualche significato recondito?).

Colpisce anche la precisione fino al dettaglio con cui il pittore riproduce la seggiola, in particolare la seduta dotata di imbottitura e le alzate elegantemente tortili dello schienale: un realismo che richiama quello delle sue incisioni.

Michelangelo Buonarroti con il bozzetto del Mosè. Olio su tavola

Michelangelo Buonarroti con il bozzetto del Mosè. Olio su tavola

Michelangelo Buonarroti con il bozzetto del Mosè. Olio su tavola

All’Accademia Albertina, alla scuola di Andrea Gastaldi ed  Enrico Gamba, Alberto Maso Gilli si era formato alla “pittura Di storia”, allora di gran moda: alla pittura, cioè, che come soggetti prediligeva avvenimenti e personaggi storici. Molte delle sue opere, comprese alcune delle più famose,  sono di soggetto storico, come “La vendetta del Conte di Monforte”, con la quale nel 1860 partecipò per la prima volta alle esposizioni della Società Promotrice di Belle Arti di Torino, e l’ “Arnaldo da Brescia dopo il diverbio con il papa Adriano IV”, considerato il suo capolavoro pittorico, esposto  presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino.

Quanto ai personaggi storici, per motivi che non conosciamo, si dimostrò particolarmente attratto dalla figura di Michelangelo, che riprodusse in varie pitture, incisioni e disegni. Ad  esempio, oltre a questo quadro di proprietà del Comune di Chieri, dove il grande scultore viene raffigurato mentre, con la spatola in mano, esegue in creta il bozzetto del suo Mosè e rivolge verso l’osservatore uno sguardo visibilmente soddisfatto del suo lavoro, eseguì un “Michelangelo nella Cappella Sistina”, che presentò all’esposizione del 1863, e che attualmente è esposto nella pinacoteca Civica di Carrara, dove il grande artista, alle cui spalle si intravedono le parti già realizzate dell’imponente ciclo pittorico, con il pennello nella mano destra ed un foglio di carta nella sinistra, valuta la resa dell’immagine appena abbozzata, che replicherà sulla parete della cappella.

 

 

 

 

© Tutti i diritti riservati ©
Vietata la riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta