Scimone (Ascom): Chieri e fiera ad un bivio, bisogna ripartire dal grissino

 

san martino bambini grissiniLa Fiera di San Martino, l’Ente Fiere, il futuro del commercio a Chieri. E’ a 360 gradi la riflessione, a qualche giorno da San Martino, del presidente dell’ASCOM chierese Ferdinando Scimone.

“Sull’Ente Fiere o su questa associazione delle associazioni che dovrebbe organizzare eventi, non si sono più fatti passi significativi. Ho l’impressione che ci abbiano dato un contentino; avevo chiesto all’assessore, da molto tempo, che partisse una iniziativa del genere e mi era stato promesso che la ‘cosa’ sarebbe nata per San Martino. Ma San Martino è passato e siamo sempre lì. Vediamo se adesso si muoverà qualcosa. Diciamola tutta: sul fatto che si possa fare una cosa del genere come associazione di associazioni siamo tutti assai perplessi. Ma se la volontà politica è questa, la vedo dura…” Scimone torna poi sul tema ancora caldo della Fiera di San Martino. “Il problema non è quello di creare consenso per la politica – dice – ma di far crescere l’evento. Siamo ad un bivio: o a Chieri i politici capiscono che si deve fare un passo avanti o qualsiasi cosa diventa impossibile. Partiamo da un dato: il commercio è ormai la prima azienda di Chieri, con il 90% di aziende che sono ditte individuali o società in nome collettivo. Bisogna lavorare su questo tessuto. Una fierea ha senso se c’è un prodotto forte di richiamo, e questo c’è, si chiama grissino rubatà. Secondo me, con il grissini rubatà si possono avere ricadute importanti, sfruttiamole. Il Freisa? Promuoverlo è lodevole, ma le prospettive sono ben più modeste: ogni paese, ogni cittadina ha un suo vino, e a meno che non si chiami Barolo è difficile che eserciti un richiamo turistico. Quindi, il griussino, che è nostro. Molto più della focaccia. Già prima della Fiera di San Martino, Tamagnone con la Pro Chieri aveva venduto più di 5 mila confezioni-tubo di rubatà, e chissà quante ne ha vendute a San Martino: questi sono numeri da cui partire. Se fossi l’assessore, girerei per la città con la macchina decorata dai rubatà…”