‘Chieri sarà una città dormitorio? Noi lavoriamo per un vero sviluppo’. L’assessore Ceppi risponde a Manolino

 

Massimo Ceppi, assessore ai lavori pubblici

Massimo Ceppi, assessore ai lavori pubblici

Non si fa attendere la replica dell’assessore all’urbanistica e lavori pubblici, Massimo Ceppi, all’imprenditore edile Sergio Manolino e alle sue critiche all’azione dell’attuale giunta nell’ambito dello sviluppo economico di Chieri. Manolino, partendo  dai problemi del suo cantiere in Via Principe Amedeo,  ha paventato un futuro da città dormitorio, accusando l’amministrazione di non favorire (o addirittura ostacolare) l’arrivo di nuove imprese a Chieri.Manolino Sergio

“I contenuti dell’intervista a Sergio Manolino – dice Ceppi –  devo dire che in parte mi hanno sorpreso e in parte no. Mi lascia perplesso il fatto che il signor Manolino si risenta rispetto alla richiesta dell’Amministrazione di trovare una soluzione per il Residence Principe Amedeo. Mi pare ovvio che l’Amministrazione comunale richieda la ricerca di una soluzione e anche in tempi brevi; penso che tutta la cittadinanza si auguri la ripresa e l’ultimazione dei lavori in tempi brevi. Inoltre, nell’intervista rilasciata a 100torri, rimarcavo la nostra disponibilità a valutare soluzioni alternative a quelle originarie al fine di riaprire il cantiere, per cui non capisco l’accusa di faciloneria mossaci. Non mi stupisce invece la differente visione di sviluppo tratteggiata. La politica di sviluppo urbanistico è chiaramente differente rispetto a quella della giunta precedente vicina al Signor Manolino; non sono chiaramente d’accordo sulla su visione bucolica della nostra politica. Certamente riteniamo che il territorio abbia molte caratteristiche intrinseche e molte potenzialità sinora poco sfruttate, perchè completamente offuscate da un modello di sviluppo che con la crisi ha mostrato tutto il suo lato debole. Questo non vuol dire voler trasformare Chieri in un dormitorio di persone che vanno in bici, o che Chieri possa vivere di solo turismo, ma certamente questi aspetti non sono marginali e possono rappresentate piccoli spazi di economia che sommati, possono dare risultati significativi. Inoltre anche il mercato immobiliare, da parchi, verde, vivibilità, non può che trarne beneficio. Sul piano più squisitamente produttivo stiamo cercando, con più azioni, di rendere più appetibile l’area industriale che è sottosatura, e stiamo cercando soluzioni, in sinergia con gli istituti tecnici e con l’università, per l’occupabilità e per la formazione nell’ambito agricolo. Certamente non è semplice, e questo penso che il Signor Manolino lo sappia, visto che, avendo seguito da vicino l’operato dell’amministrazione precedente, la nostra città, anche nei cinque anni precedenti la nostra amministrazione, non ha avuto un incremento di posti di lavoro e le azioni di politica urbanistica, nonostante fossero caratterizzare da una deregulation generalizzata, non hanno fatto decollare nè opere pubbliche nè il mercato immobiliare. Sull’ultimo punto, riguardante l’operatore economico disincentivato, devo dire di non aver mai incontrato nessun imprenditore che mi abbia posto il tema della viabilità a Fontaneto. Per quanto concerne invece la dichiarazione circa l’atteggiamento degli uffici (“hanno solo rotto le scatole”) vorrei capire cosa vuol dire rompere le scatole… Se vuol dire: “mi hanno ostacolato”, allora il fatto è grave, e quindi se è vero questo, e ci sono le prove, invito l’interessato a denunciare il fatto. Diversamente è solo un’affermazione tra le tante. E, se non è vera, è da considerarsi calunniosa…Comunque vorrei concludere dicendo che noi siamo disponibili a “ragionare su come attrarre imprenditori con un vero sviluppo, legato a settori oggi trainanti come l’agroalimentare”, e che se il Signor Manolino vuole darci qualche suggerimento più specifico noi siamo assolutamente aperti e ben disposti.