PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto: “Il suono del mondo a memoria” di Giacomo Bevilacqua

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“Il suono del mondo a memoria” è un libro bellissimo. Uno di quelli che, quando lo hai finito, chiudi gli occhi e ti godi le belle sensazioni che ti ha regalato. Uno di quelli che ti lascia un buon sapore e la voglia di rileggerlo. “Il suono del mondo a memoria” è un libro a fumetti, o meglio – come viene ormai comunemente definito anche in Italia – una “graphic novel”. E’ l’ultima opera di Giacomo Bevilacqua, un disegnatore e autore completo di 33 anni, famoso soprattutto per le strisce di “A Panda piace”, nate sul web e successivamente pubblicate su carta da Edizioni BD, GP Publishing e Panini. Giacomo Bevilacqua è uno di quegli autori moderni – insieme a Gipi, Zerocalcare, Leo Ortolani, Siò, solo per fare qualche esempio – che hanno trovato un nuovo modo per comunicare con i lettori utilizzando il fumetto in modo personale e innovativo, sia in termini grafici che narrativi.

 

 

 

IlsuonodelmondoamemoriaTOUR al Circolo dei Lettori 14 ottobre 2016

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“Il suono del mondo a memoria” è stato presentato venerdì 14 ottobre alle ore 21 nella prestigiosa sede del Circolo dei Lettori di Torino in un incontro con l’autore, presentato da Michele Foschini della BAO Publishing, l’editore del libro. Sala piena di lettori entusiasti – peraltro di età media piuttosto giovane – per un incontro allegro e brillante, grazie alla simpatia dell’autore e ai notevoli spunti portanti dall’editore, ad oggi uno dei più attivi nel mercato dei fumetti (non a caso editore anche di Zerocalcare). In un’ora di inteso dialogo che ha coinvolto anche il pubblico, Giacomo Bevilacqua ha risposto a numerose domande, sia relative alla sua esperienza nel mondo del fumetto, sia soprattutto al libro – che rappresenta peraltro il suo esordio nel settore del romanzo grafico adulto – ambientato a New York e il cui protagonista è un fotografo che si è imposto di viverci per 2 mesi senza parlare con nessuno.

 

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Partendo proprio dal protagonista del romanzo, Giacomo ricorda che “Sam è un fotografo. Io non so fare fotografie. E’ un personaggio agli antipodi rispetto a me ed è anche un personaggio con cui non è facile empatizzare. Come lui però io sono abituato a non parlare con nessuno. Cosa che viene più facile a Roma, non a New York. Lì è impossibile, come è impossibile lavorare stando a casa. New York ti porta ad uscire. Io ci sono stato due volte per circa 6 mesi ognuna, andavo sempre nella stessa caffetteria e dopo un po’ si era creato una specie di circolo di disegnatori, un punto di ritrovo. Non è un romanzo autobiografico. Di mio, di personale, c’è solo la visione di New York e alcuni dialoghi. Non mi identifico con il protagonista:  non ho i suoi capelli a banana!”

 

 

 

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“Il romanzo è nato in divenire. All’inizio c’era solo l’immagine di pag. 65. Poi ho fatto un abbozzo di trama che, alla fine, si è concretizzato in una graphic novel di 192 pagine a colori.” L’editore Michele Foschini ha citato il positivo rapporto che si è instaurato durante la realizzazione dell’opera, sia nella sua formazione, sia per quanto riguarda la scelta del titolo, oggetto di alcuni gustosi aneddoti e sostanzialmente parte dell’opera nella sua versione definitiva. “Questa è stata la prima cosa che ho fatto a colori” dichiara l’autore “ed è stata fonte di grande ansia, ogni giorno era una nuova sfida. Ho utilizzato foto che avevo fatto a New York, ma solo in bianco e nero (come peraltro fa il protagonista del libro), perché volevo dare alle immagini la luce dei miei ricordi.”

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“Io non mi innamoro mai eccessivamente delle mie idee e non mi sono mai focalizzato su un solo genere, mi piace raccontare più cose possibili a più gente possibile” dice l’autore riferendosi al suo lavoro. “Ora sto lavorando ad una nuova graphic novel  che uscirà nel 2017 e che avrà un tema horror, stile anni ’70. E’ un genere che mi piace, ma non ci sarà nulla di mio, sarà qualcosa di completamente diverso. Mi piace anche raccontare qualcosa che ad un certo punto prende una direzione che non ti aspetti, come succede anche ne ‘Il suono del mondo a memoria’ verso la fine. In ‘Metamorphosis’ questo era più evidente già dall’inizio, mentre nella graphic novel che uscirà il prossimo anno il cambio di direzione si sposterà ancora più avanti, alle ultime pagine”.

Giacomo Bevilacqua

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Nato a Roma nel 1983, Giacomo Bevilacqua, dopo il Liceo Artistico e la Scuola Internazionale dei Comics, ha esordito nel mondo del fumetto nel 2003 per la Eura con l’albo 22 di Detective Dante per poi passare a John Doe. Ha lavorato anche per il teatro e la TV in qualità di autore e attore. Nel 2008 crea la striscia umoristica “A Panda piace”, inizialmente solo su blog, poi successivamente ristampata più volte su carta, dove ha continuato ad essere pubblicata da diversi editori. E’ il personaggio che lo ha portato alla notorietà, grazie al successo che ha ottenuto nei fumetti(anche all’estero), ma anche su riviste, in TV (su La7) e nel merchandising. Giacomo Bevilacqua ha lavorato anche per il mercato USA, dove ha disegnato una miniserie dei G.I. Joe intitolata Future Noir.
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Per la Eura Editoriale crea nel 2012 la miniserie di 3 numeri “Metamorphosis”, ambientata a Roma, dai toni drammatici, ma anche sovrannaturali e comici. Nel 3013 la Panini ne pubblica un’edizione definitiva in versione Deluxe. Nel 2014 pubblica anche il volume autoconclusivo “A Panda piace fare i fumetti degli altri (e viceversa)” che vanta la partecipazione di autori del calibro di Leo Ortolani, Gipi, Roberto Recchioni, Zerocalcare, Ale Giorgini, Stefano Caselli, Silver, Federico Rossi Edrighi, Donald Soffritti, Sio e Nicola Righi. Nel 2016 inizia a collaborare con la Sergio Bonelli Editore per cui ha già scritto, disegnato e colorato una storia per la collana Dylan Dog Color Fest (di prossima uscita) e sta lavorando sullo speciale a colori 2017 della collana LeStorie, con una storia sempre scritta, disegnata e colorata da lui, dal titolo “LAVENDER”.

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