Moncalieri, continua la saga dello “spacciatore di merendine”

 

Per il ragazzo dell’Istituto Pininfarina, diventato famoso perché ha pensato di mettersi nel commercio di merendine e patatine con i compagni di scuola, inizia oggi un percorso di “rieducazione”. Il preside dell’istituto, Stefano Fava, ha emesso un provvedimento affinché la sospensione di 15 giorni inizialmente prevista venga sostituita con la partecipazione per lo stesso periodo di tempo ad un progetto di aiuto sostenibile per le famiglia in stato di difficoltà economica portato avanti dall’associazione Terza Settimana di Torino. È questa l’ultima tappa in ordine di tempo per una vicenda che non è chiaro meritasse tutta questa attenzione: a inizio dicembre il ragazzo venne colto da un insegnante mentre vendeva le merendine ai compagni e portato dal preside. Il ragazzo ha dichiarato di non sentirsi affatto pentito e di averlo fatto non solo perché ha fiutato il business, ma anche per offrire ai compagni gli stessi prodotti ad un prezzo minore. La sua abilità imprenditoriale è stata apprezzata dalla Fondazione Luigi Einaudi che gli ha offerto una borsa di studio e anche altre aziende hanno già manifestato l’intenzione di assumerlo una volta terminati gli studi.

Per il momento al ragazzo è stato imposta una punizione per cui la mattina dovrà recarsi al centro agroalimentare di Torino, caricare le cassette di frutta con il cibo donato dai grossisti e smistarlo nelle famiglie che hanno richiesto aiuto. Il commento del giovane è stato che nel frattempo a scuola i prezzi delle merendine non sono diminuiti.