ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati

TORINO- UN PIANISTA DAL CUORE DELLA RUSSIA EUROPEA- Presso il Conservatorio “Verdi” l’Unione Musicale inaugura la stagione concertistica 2017/18 con il recital del pianista russo DANIL TRIFONOV (foto), originario di Niznij Novgorod. Fu ospite della stessa Unione Musicale nel 2011, quando a soli vent’anni si piazzò terzo al Concorso “Chopin” di Varsavia. Venne invitato per un concerto della serie “Fuori i secondi” dedicata ai non vincitori di concorsi internazionali. Nel frattempo, però, Trifonov vince gli importanti concorsi “Cajkovskij” di Mosca e “Rubinstein” di Tel Aviv che lo lanciano sulla scena internazionale. Talento con una sensibilità musicale fuori del comune che rapisce per l’impressionante virtuosismo tecnico e per il controllo totale della tastiera come per la varietà del suono ricco di sfumature. Il programma sarà un omaggio al genio romantico di Chopin che si richiama all’uscita del doppio album “Chopin Evocations” (Deutsche Grammophon), una vera e propria immersione nella musica del compositore polacco e nell’ispirazione che essa ha germogliato in altri autori. La prima parte del concerto si aprirà e si chiuderà con due brani che nascono dal mondo chopiniano: le Variazioni di Federico Mompou (1893-1987) e le Variazioni p. 22 di Rachmaninov. Seguiranno alcuni brani dedicati a Chopin: da Carnaval op. 9 (Chopin) di Schumann, Hommage à Chopin di Grieg dalla raccolta op.73, Nocturne op. 33 di Barber. Chiuderà la Sonata in si bemolle maggiore op. 35 scritta da Chopin  nel 1839 a Nohant in Francia, una sorta di “poema della morte” che vide la luce al culmine di un periodo critico della vita del compositore in preda all’affanno per il peggiorare delle sue condizioni di salute. Il terzo movimento contiene la celebre Marcia funebre, già composta due anni prima, attorno a cui si sviluppa tutto il resto, una sorta di elemento psicologico centrale. Quando venne pubblicata diede vita a pareri discordi, anche presso musicisti che non avevano mai celato la loro ammirazione per Chopin, come Mendelssohn o Schumann. Quest’ultimo commentò: Una cupa marcia funebre che ha persino qualcosa di repulsivo (…)Quel che appare nell’ultimo tempo sotto il nome di Finale è simile a un’ironia, un pezzo senza melodia e senza grazia su cui poggia uno strano e orribile spunto che annienterebbe con un pesantissimo pugno qualsiasi cosa. Al grande pianista Alfred Cortot lo stesso Finale sembra il terrificante mormorio del vento sulle tombe, nonostante la nota smitizzazione fatta da Chopin secondo cui nel Finale la mano sinistra chiacchiera con la destra. In realtà l’op. 35 è un perfetto esempio del presunto disagio chopiniano alle prese con la costruzione formale e tradizionale del genere della Sonata.

 

Torino, Conservatorio “Verdi”, p. Bodoni

Unione Musicale

Mercoledì 18 novembre, ore 21.00

DANIL TRIFONOV, pianoforte

Musiche di: Mompou, Rachmaninov, Schumann, Grieg, Barber, Chopin

 

TORINO- INTEGRALE DELLE SINFONIE DI BRAHMS- Lo statunitense JAMES CONLON (foto)  apre i concerti 2017/18 dell’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI nel ruolo di padrone di casa, essendone il direttore musicale principale.  Primo concerto dedicato all’integrale delle quattro Sinfonie di Brahms. La Sinfonia n. 1 in do minore op. 68 venne scritta da un Brahms quarantenne a Sassnitz nell’isola di Rugen (mar Baltico). Un capolavoro ostico, non del tutto amabile che si riallaccia a Beethoven come sottolinearono senza esitazione alcuni critici dell’epoca che la salutarono come la “Decima” ideale continuazione del catalogo beethoveniano. A quest’ultimo rimandano la densità contrappuntistica, la serietà etica, evidenti nei movimenti estremi assai dilatati a cominciare dal Poco sostenuto che enuncia il materiale tematico. Il tradizionale Scherzo viene sostituito da un Poco allegretto grazioso che ha come guida la dolce melodia del clarinetto che dà vita a una serena pagina. Il monumentale Finale in tempo di Sonata dove ricchezza melodica e compattezza architettonica giocano alla pari. La Sinfonia n. 3 in re maggiore (1883) venne concepita quando Brahms era al vertice della fama e della maturità artistica. Ebbe subito immediato successo tanto da fare esclamare al suo ombroso autore Ha un solo difetto è diventata subito celebre. Un lavoro coeso con la cifra stilistica. Il compianto Sergio Sablich configurò la Terza

Come una creazione musicale intrisa di tragico fatalismo, di pathos e di eroismo sublimati nella categoria della musica assoluta.

 

Torino, Auditorium “Toscanini” RAI, p. Rossaro

Giovedì 19 ottobre ore 21.00 e venerdì 20, ore 20.3

0RCHSTRA SINFONICA NAZIONALE RAI diretta da JAMES CONLON

Musica di Brahms

 

 

TORINO-IL CONGEDO DI MAHLER- La sinfonia n. 9 in re maggiore è l’ultima sinfonia completa di Mahler (1909/10) che viene proposta nel primo concerto della stagione sinfonica dell’Orchestra del Teatro Regio e affidata alla bacchetta di GIANANDREA NOSEDA (foto). Il compositore boemo vi imprime il sapore amaro del congedo. Era consapevole che la malattia cardiaca di cui soffriva non gli avrebbe lasciato molto tempo e che presto avrebbe fatto sentire i suoi effetti. Parla di presentimento della morte alla moglie Alma.  Alban Berg, tra i primi ammiratori di Mahler, affermò che la Nona è l’espressione di un amore inaudito per questo tema, del desiderio di vivere in pace e di poter vivere fino in fondo la natura, prima che giunga la morte. Ambigua è la collocazione di questa Sinfonia nel mondo del sinfonismo: Un grandioso elogio funebre della grande tradizione viennese (S. Martinotti). La Nona è suddivisa in quattro movimenti, ma risulta lontana dall’architettura quadripartita cara ai classici. Il movimento d’esordio Andante comodo, amplissimo, è caratterizzato da un ordito che divaga intorno  un insieme di motivi imbrigliati in audaci tessiture contrappuntistiche, sonorità distorte, episodi onirici, cupi presagi di marcia funebre. Il secondo movimento  In tempo di un tranquillo Landler è rude, quasi goffo nel richiamo tematico alla natura popolaresca (in questo caso una danza tirolese). Gli accenti sono sarcastici. Il demoniaco e il grottesco dominano il Rondò Burleske (Allegro assai in modo ostinato) dal vitalismo ritmico espresso in una scrittura colma di contrappunto e di asperità ritmiche. Infine, l’estenuante Adagio dove dominano gli archi sulle nude sonorità degli “strumentini” che danno il senso di un moto ondoso dove la soluzione finale non può essere altro che un congedo, estinto nel silenzio dietro cui s’intravede il ricordo di lunghe memorie.

 

Torino, Teatro Regio, p. Castello

Sabato 21 ottobre, ore 20,30

ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO diretta da GIANANDREA NOSEDA

Musica di Mahler

 

 

TORINO- UN TALENTO NOSTRANO CON ARCHI SVIZZERI- Il violoncellista LORENZO GUIDA (foto),  è un talentoso frutto uscito dal Conservatorio torinese. Lo scorso anno ha vinto l’International Cello Competion di New York. Attualmente frequenta il master di Johannes Goritzky, violoncellista e direttore d’orchestra docente al Royal College Music di Londra. L’ENSEMBLE DI ARCHI DEL CONSERVATORIO DELLA SVIZZERA ITALIANA è formato dai migliori allievi e professionisti che si stanno specializzando. La locandina prenderà avvio con la Sinfonia n. 4 per archi op. 160 di Leopold van der Pals, nato a San Pietroburgo da genitori olandesi-danesi e vissuto per gran parte della vita in Svizzera, Seguiranno le Variations de concert per violoncello e archi, opera giovanile del francese Jean Francaix, scomparso nel 1987 all’età di 85 anni, caratterizzate da scrittura raffinata e spumeggiante virtuosismo del solista. La seconda parte del concerto sarò occupata dalla Serenata in mi maggiore op. 22 dove Dvorak ritorna agli ideali classici che lo avevano interessato nella prima età giovanile. Articolata in cinque movimenti: un iniziale Moderato effusivo nella sua intensità, un Tempo di valse con una vaporosa sezione centrale; uno Scherzo improntato a un ritmo di danza,; un Larghetto immerso in lirica atmosfera e un Finale sviluppato in un’accentuata scansione ritmica.

 

Torino, Conservatorio “Verdi”, p. Bodoni

Unione Musicale, serie “didomenica”

Domenica 22 ottobre, ore 16,30

ENSEMBLE DI ARCHI DEL CONSERVATORIO DELLA SVIZZERA ITALIANA diretto da JOHANNES GORITZKY

Solista, LORENZO GUIDA (violoncello)

Musiche di: van der Pals, Francaix, Dvorak

 

 

TORINO- EVOLUZIONE DEL VIOLONCELLO- Dopo i recenti successi in Francia, Germania e Gran Bretagna arriva per l’Unione Musicale il violoncellista EDGAR MOREAU (foto) in compagnia dell’ ENSEMBLE IL POMO D’ORO per aprire la serie “L’altro suono”. Il ventitreenne  violoncellista francese, enfant prodige, a quindici anni vince il Concorso “Rostropovic” di Parigi e a diciassette il secondo premio al “Cajkovskij” di Mosca. Il Pomo d’oro, invece, è un gruppo di livello  qualitativo alto per l’interpretazione su strumenti d’epoca. Il concerto focalizzerà l’attenzione sull’evoluzione e lo sviluppo delle potenzialità espressive  del violoncello nel corso del secolo XVIII° che vide rapidi sviluppi nella tecnica e nel repertorio: da ruolo di semplice accompagnamento passa, gradualmente, a quello di strumento indipendente al punto di influenzare la nascita del concerto solistico. Proprio il Concerto RV 439 di Vivaldi (del 1720) è uno dei primi esempi di concerto per violoncello: tripartito con alternanza solista-orchestra  dove passaggi virtuosistici si  susseguono ad elegiache digressioni. Alla matrice vivaldiana si richiamano i Concerti in re maggiore del bergamasco Giovanni Battista Platti improntato a semplice melodia e il Concerto in re maggiore G. 479 del lucchese Luigi Boccherini, celebre virtuoso che diede un contributo fondamentale all’evoluzione dello strumento sia sul piano tecnico che su quello del repertorio. Verranno anche eseguiti i seguenti brani per archi: Grave e Fuga in sol minore di Johann Adolph Hasse, il Concerto a quattro in minore di Francesco Durante, la Sinfonia in sol minore op.6 n.5 di Vivaldi e il Divertimento in si bemolle maggiore n.. 25 di Georg Philip Telemann.

 

Torino, Teatro Vittoria, v. Gramsci, 4

Unione Musicale, serie “L’altro suono”

Lunedì 23 ottobre, ore 19,30

ENSEMBLE IL POMO D’ORO / EDGAR MOREAU, violoncellista

Musiche di: Hasse, Platti, Durante, Vivaldi, G.Ph. Telemann, Boccherini