Asti. Inaugurazione della mostra “Nella città di Asti in Piemonte” a Palazzo Mazzetti

Sarà inaugurata alle 18 a Palazzo Mazzetti la mostra “Nella città d’Asti in Piemonte. Arte e cultura in epoca moderna”, che rimarrà aperta dal 28 ottobre al 25 febbraio 2018.

Organizzata da Fondazione Palazzo Mazzetti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Città di Asti, la mostra è stata curata da Alberto Marchesin, Paola Nicita, Blythe Alice Raviola e Andrea Rocco ed è stata realizzata con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo e le Diocesi della provincia.

Il titolo della mostra è una citazione dell’astigiano più illustre:

Nella città di Asti, in Piemonte, il dì 17 gennaio dell’anno 1749, io nacqui di nobili, agiati ed onesti parenti”.

Comincia così l’autobiografia “Vita di Vittorio Alfieri scritta da esso” conclusa nei primi anni del 1800, nella quale metteva all’indice la provincialità della città che gli diede natali e che aveva conosciuto ben altri fasti nelle epoche precedenti.

Partendo proprio dalle epoche fiorenti, i curatori della mostra hanno cercato la connessione tra le opere restaurate e la ricostruzione culturale del ruolo di Asti nel mosaico storico che abbraccia il seicento fino all’età moderna. Ripercorrendo i momenti in cui Asti è stata protagonista, dall’assedio del 1615 fino alla Repubblica Astese del 1797, si passa dal barocco, rielaborato dalle sollecitazioni delle corti torinesi, all’arte figurativa astigiana del settecento e fino alle sculture lignee di inizio ottocento e alla visione neoclassica e preromantica delle vedute di Pietro Bagetti.

Tra le tante opere esposte le quattro Battaglie dell’Assedio di Asti dell’ambito del Cerano (provenienti dal Museo del Greco di Toledo), i dipinti di Guglielmo Caccia e di sua figlia Orsola Maddalena, di Pietro Laveglia e di Giovan Bartolomeo Caravoglia, la tela attribuita a Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato, le sculture lignee della bottega degli Enaten, le armature provenienti dall’Armeria Reale di Torino, gli argenti dell’orafo Giovanni Tommaso Groppa commissionati dal vescovo Milliavacca e preziose pianete di manifattura italiana e francese e ancora le sculture lignee di Giovanni Battista Bonzanigo, Francesco Maria Riva e Stefano Maria Clemente.

La mostra ha ricevuto il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Asti, Mibact e Ministero della Cultura spagnolo e si inserisce tra gli eventi  voluti per le celebrazioni del 25° anniversario della nascita della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti.

 

Carmela Pagnotta