PIEMONTE ARTE: MUSEI REALI, INCIPIT OFFRESI, STORIE DI CHIERI, ALFIERI, PRESEPI NEL MONFERRATO, GALVANO, MIIT…

coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

#NATALEDARE CON I MUSEI REALI TRA WEBINAR, TUTORIAL E APPUNTAMENTI SOCIAL

Sono tante le iniziative proposte dai Musei Reali per il mese di dicembre in occasione delle sempre più vicine festività natalizie.

I WEBINAR

Si parte giovedì 17 dicembre, alle ore 17, con il webinar Dialoghi sotto l’albero. Dalle antiche ricorrenze pagane alle immagini della Natività, dai doni dei Magi alla forma delle stelle, fino alle cerimonie di corte: tutto quanto ci parla del Natale nelle opere d’arte e archeologia conservate nei Musei Reali, sarà raccontato dai curatori delle collezioni in un incontro con il pubblico all’ora del tè. Un’occasione per intrecciare dialoghi su epoche, forme d’arte e tradizioni diverse, porre domande, scambiare riflessioni e auguri. Webinar con partecipazione gratuita, fino a esaurimento dei posti disponibili, collegandosi al link: https://museireali.my.webex.com/museireali.my-it/j.php?MTID=m5e6c7ae39a64b8b7a868132dfc40ea51

Per informazioni e iscrizioni: mr-to.edu@beniculturali.it

Si prosegue lunedì 21 dicembre alle ore 17 con lncensum. Dalla mostra al web, a cura dei Musei Reali in collaborazione con l’Associazione Per Fumum. Il profumo rappresenta da sempre un importante percorso privilegiato di conoscenza del mondo antico e in modo particolare la storia dell’incenso, del suo commercio e della sua diffusione, propone interessanti intrecci tra archeologia e storia dell’arte. Sarà possibile approfondire alcune tematiche legate alle vie commerciali che un tempo mettevano in contatto popoli e culture, appartenendo in modo trasversale alle diverse tradizioni religiose e ricorrendo negli omaggi dovuti ai potenti della terra, il cui ricordo è ancora oggi vivo nell’iconografia cristiana del Natale. Per informazioni e iscrizioni: mr-to.edu@beniculturali.it

APPUNTAMENTI SOCIAL

Sapete quale fu la Regina che introdusse a Corte la tradizione dell’Albero di Natale? Conoscete la Festa dello Zapato? Per scoprire queste curiosità e festeggiare insieme, seppur distanti, nella magica atmosfera di un #NataledaRe, ogni sabato di dicembre i Musei Reali aspettano appassionati e curiosi sui propri canali social. Un’occasione per vivere tutti insieme la magia del Natale. Dipinte sui soffitti e nei quadri, incise nel metallo lucente, intarsiate sui pavimenti di legno… Quante stelle brillano nelle sale dei Musei Reali! Perché tutti possano ammirarle, trasformeremo le loro forme fantastiche in decorazioni splendenti per l’albero o per la casa. Venerdì 18 dicembre, sul sito e sui canali social dei Musei Reali sarà disponibile il tutorial fotografico Quante stelle brillano quaggiù! dedicato alle famiglie per realizzare insieme i decori natalizi.

APERTURA BOOKSHOP

Sabato 19 e domenica 20 dicembre, dalle 15 alle 19, il bookshop dei Musei Reali e il bookshop della mostra Capa in color resteranno eccezionalmente aperti. Un’occasione per acquistare i cataloghi delle collezioni permanenti, delle esposizioni, volumi sui maestri della fotografia e vari gadget per i regali di Natale. Inoltre, dall’8 dicembre al 6 gennaio, la cupola della Cappella della Sindone sarà illuminata scenograficamente ogni sera per celebrare le feste.

 

BIBLIOTECA: “INCIPIT OFFRESI” SBARCA A CHIERI

Incipit Offresi sbarca in streaming a Chieri, premi per partecipanti e spettatori… divertimento assicurato! Per iscriversi bastano 1.000 battute inedite “nel cassetto”, una breve descrizione dell’opera, connessione internet e la voglia di mettersi in gioco.

Appuntamento giovedì 17 dicembre ore 18 in diretta sulla pagina FB del premio e su www.7web.tv, in collaborazione con Biblioteca Archimede di Settimo Torinese.

 

 

 

“STORIE DI CHIERI”, BEPPE CONTI RACCONTA IN UN LIBRO CURIOSITA’ E LATI NASCOSTI DELLA CITTA’

E’ appena uscito “ Storie di Chieri” di Beppe Conti, edito da Graphot, 192 pagine, 18 euro: un libro che racconta una città antica e suggestiva sia a chi non la conosce ancora, sia a chi la apprezza e la abita, svelandone curiosità e lati nascosti. Graphot Editrice da anni si dedica a ripercorrere e descrivere le strade dei quartieri torinesi e ha da poche settimane inaugurato una nuova collana dedicata alla memoria e ai racconti dei borghi della città. L’interesse per il territorio si estende anche al di fuori del capoluogo piemontese, con i libri che riguardano le “Storie di” Grugliasco, Moncalieri, San Mauro e finalmente anche Chieri. L’autore, Beppe Conti, negli anni ha intrecciato le vicende personali e lavorative con quelle della splendida cittadina, dalle corse ciclistiche col Pedale Chierese da ragazzo alle collaborazioni con il Corriere di Chieri. È dunque un giornalista sportivo a mettere mano alla grande mole di informazioni che riguardano un territorio che ha moltissima storia da raccontare, in parte nota e in parte invece nascosta. Il racconto delle molteplici sfaccettature della città assume il ritmo di una cronaca giornalistica, alternata a momenti di intenso coinvolgimento, quando la Storia incontra le persone e le realtà che l’autore ha conosciuto in prima persona. Partendo dalla storia della città e dei suoi numerosi monumenti e opere d’arte, l’autore ci accompagna nella “chiocciola”, l’antico tracciato stradale del centro storico dove convivono medioevo e barocco. Il viaggio prosegue con una galleria di ritratti illustri, chieresi di origine o di adozione, come San Luigi Gonzaga, Don Giovanni Bosco, Giuseppe Benedetto Cottolengo, Giuseppe Avezzana, Eugenia Burzio, Ernesto Olivero per fare alcuni esempi. E non mancano le eccellenze culturali della città, quelle del passato come la prestigiosa Università e quelle che persistono nel presente, come la Biblioteca dedicata a Nicolò e Paola Francone e l’Archivio Storico. Il libro dedica anche spazio e attenzione alle vicende dell’arte tessile, all’arte pittorica, al giornalismo, alla televisione e alla sublime tradizione enogastronomica, dalla Freisa al caffè. Non è noto a tutti che Chieri è fra i borghi della primogenitura di un indumento che ha segnato differenti epoche della vita di tanta gente, i jeans, e che qui probabilmente vennero fabbricati quelli indossati da Garibaldi e da tanti dei suoi Mille. Curioso è scoprire che il vino di Chieri, la Freisa, di cui sono già stati festeggiati i 500 anni, si considerava come un vino medicinale usato per curare la peste. Per ultimo, l’autore torna alla sua grande passione raccontando la Chieri dello sport di ieri e di oggi: dalla bicicletta al calcio alla pallavolo. Il libro è corredato di numerose immagini d’epoca e fotografie, che raccontano i cambiamenti di una città che è rimasta fedele a se stessa pur cercando sempre di aprirsi a nuove sfide.

 

 

FIORENZO ALFIERI TRA INSEGNAMENTO, POLITICA E CULTURA

Laureato in pedagogia, insegnante, amministratore pubblico, Fiorenzo Alfieri è scomparso a 77 anni a causa del Covid-19. Nato a Polignano a Mare l’11 settembre 1943, ha attraversato il mondo della scuola, della cultura, dell’impegno sociale e politico di una Torino in cui ha ricoperto per 25 anni il ruolo di Assessore alla Gioventù, Sistema Educativo, promozione della Città e alla Cultura. Un lungo e intenso percorso caratterizzato da una serie di iniziative innovative che rimangono a testimonianza della sua continua e inesauribile attività: dal Festival Cinema Giovani a Luci d’Artista, dalla riapertura di Palazzo Madama al rinnovamento del Museo dell’Automobile. E accanto, si annoverano i progetti di Settembre Musica (diventato Mito), Torinodanza e le numerose mostre d’arte figurativa promosse all’interno dei programmi culturali della Città ospitate dalla GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Promotrice delle Belle Arti, Museo di Arte Antica. Vi è, quindi, in questo percorso la costruzione e un’idea dell’arte e del tessuto creativo cittadino che ha messo a disposizioni delle giovani generazioni. In particolare, è stato Presidente del Comitato per l’Ostensione della Sindone, del CIDAC, Associazione delle Città d’Arte e di Cultura italiane, del GAI, Circuito dei Giovani Artisti e dell’Accademia Albertina di Belle Arti. In quest’ultima veste, ha sviluppato, insieme alla Fondazione Accorsi-Ometto, il progetto “I Maestri dell’Accademia Albertina” con le mostre di Andrea Gastaldi, Giacomo Grosso e Cesare Ferro Milone. E subito dopo, sempre con il direttore Salvo Bitonti, ha promosso il ciclo “dalla scuola di Grosso” con le esposizioni dedicate a Bartolomeo Boggio, Domenico Buratti e Venanzio Zolla. Sicuramente interessante è anche, tra gli allievi di Grosso, la mostra del pittore-architetto Augusto Cesare Ferrari presentata, come le altre, nelle sale storiche della Pinacoteca Albertina. Su indicazione dell’attuale Presidente dell’Accademia Albertina, Paola Gribaudo, del Direttore Edoardo Di Mauro e dell’ex Direttore Salvo Bitonti, verrà intitolato a Fiorenzo Alfieri l’ipogeo della Rotonda del Talucchi, il nuovo spazio espositivo dell’Accademia che ora propone la rassegna dei pittori Ermanno Barovero e Francesco Preverino e dello scultore Raffaele Mondazzi. Nello scorso mese di gennaio aveva presieduto a Chieri la giuria della Young Fiber Contest, Premio Città di Chieri 5° edizione e Chiamata Aperta 3° edizione, nell’ambito della rassegna “Tramanda”, composta da Silvana Nota, Valeria Scuteri, Maria Francesca Garnero e dal sottoscritto, con la collaborazione di Massimo Tiberio, Carla Gilardi e Eleonora Belfiore. La sua esperienza si è conclusa quando era ancora Presidente del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, dove aveva portato la sua visione del rapporto che intercorre tra arte, ricerca e società contemporanea. Mercoledì 16 dicembre, dalle 10 alle 20, la camera ardente di Fiorenzo Alfieri, allestita nella Sala Marmi di Palazzo Civico a Torino, accoglierà i cittadini per un ultimo saluto, mentre alla sera sarà proiettata sulla facciata della Mole Antonelliana la scritta “Grazie Fiorenzo”. Giovedì 17 dicembre le “Luci d’Artista” resteranno accese tutta la giornata.

                                          Angelo Mistrangelo 

 

ORO INCENSO MIRRA. PRESEPI NEL MONFERRATO: 5^ EDIZIONE

Anche durante la pandemia, al Natale e alle sue tradizioni, come il presepe e l’albero, non si rinuncia.    Per questo motivo l’associazione Oro Incenso Mirra, memore del successo degli anni passati, ha preparato anche per il 2020, seppure in forma forzatamente ridotta, la sua tradizionale manifestazione dedicata all’arte presepiale, giunta ormai al quinto anno e che riaccende i riflettori sui borghi del Monferrato.    Silvia Colpani, presidente dell’associazione afferma: “ Il Natale è il periodo dell’anno sinonimo di gioia e serenità, da trascorrere insieme ai propri cari: il momento che attraversiamo ci toglie questa isola felice. Anche per ridare un senso a un Natale difficile, per aiutare le persone a sentirsi più vicine, per vivere un momento di ritrovata armonia e pace, abbiamo voluto rimboccarci le maniche e dare vita alla quinta edizione della nostra manifestazione”.    Dall’8 dicembre e fino al 6 gennaio le rappresentazioni della Natività fanno la loro comparsa in otto comuni dell’astigiano: Aramengo, Camerano Casasco, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato Cocconato, Monale, Montegrosso d’Asti e Passerano Marmorito frazione Schierano, offrendo al pubblico un coinvolgente viaggio attraverso la magia del Natale e la suggestione del presepe.    A Aramengo, nella piazza del Municipio, è allestita, a cura della Proloco, una capanna con all’interno i personaggi artisticamente dipinti su legno mentre sotto una tettoia sono esposti i mini presepi realizzati dai bambini dell’oratorio.    Camerano Casasco, sotto le volte in tufo delle cantine del castello, apre al pubblico il grande presepe meccanico dello scultore Gennaro Cosentino, realizzato in 25 anni di lavoro, con 40 statue in legno animate dal meccanismo di decine di motori.    A Castagnole delle Lanze è possibile ammirare i presepi esposti lungo le vie del borgo e realizzati con materiali poveri e semplici che rimandano alle tradizioni del territorio. Nel Parco della Rimembranza i visitatori sono invece accolti da un presepe a misura d’uomo.    Nelle settecentesche cantine della tenuta La Mercantile di Castagnole Monferrato si possono vedere, su prenotazione, 60 presepi.    Entrato lo scorso anno a far parte dei “Borghi più belli d’Italia”, Cocconato offre al visitatore l’opportunità di ammirare, lungo le vie del centro storico, negli angoli caratteristici e i punti panoramici del paese, oltre 150 presepi realizzati dagli abitanti del luogo con i materiali più diversi. Sotto i portici della chiesa della SS. Trinità gli apicultori Francesco Collura e Marco Roati propongono invece una suggestiva ambientazione della Natività nelle arnie. Nella piazza principale si può vedere invece lo spettacolare allestimento scenico con personaggi e ambienti a grandezza naturale, realizzato con grande maestria da abili artisti cocconatesi.    Da non perdere, a Monale, il presepe realizzato da Remo Marangon le cui statue, ad altezza naturale, ritraggono alcuni concittadini. Negli archi del muraglione sotto al municipio sono disposti invece numerosi personaggi realizzati in terracotta dagli abitanti del paese guidati dall’artista Martino Canavese, autore anche di un presepe in legno intagliato nel quale la Sacra Famiglia è a grandezza naturale.    Montegrosso ospita un presepe in legno realizzato dalla scuola di falegnameria, mentre altri in gesso si trovano nelle chiese delle frazioni; sul sagrato della chiesa di Santo Stefano una particolare rappresentazione della Natività al tempo del COVID.    A Passerano Marmorito, frazione Schierano, oltre cento presepi realizzati dagli abitanti del paese si trovano dislocati lungo le vie, sulle finestre, davanti alle porte come messaggio francescano di pace e fede. Il percorso è inoltre arricchito dal presepe realizzato alla panchina gigante sulla collinetta detta del Mund.

 

OPERA VIVA CON LUISA TURUANI “MA NON È QUESTO IL GIORNO” (2020)

IN DIRETTA FACEBOOK DA PIAZZA BOTTESINI A TORINO

Inaugurazione in diretta Facebook (@flashbackfair)

Mercoledì 16 dicembre, ore 18.30

Mercoledì 16 dicembre alle ore 18.30 in diretta Facebook – @flashbackfair – da piazza Bottesini a Torino si inaugura l’ottavo manifesto di Opera Viva Barriera di Milano, progetto ideato da Alessandro Bulgini, curato da Christian Caliandro e sostenuto dalla fiera d’arte Flashback: Ma non è questo il giorno (2020) di Luisa Turuani.  Il tema della fiera Flashback è Ludens, ispirato al racconto di fantascienza La variante dell’Unicorno di Roger Zelazny e all’opera di Johan Huizinga: il gioco inteso dunque come fondamento della vita umana e della creatività, come approccio fondamentale per la ricostruzione continua del mondo e come attività sacra. Quest’anno il progetto Opera Viva Barriera di Milano, che solitamente terminava con la fine della fiera in presenza al Pala Alpitour, si è esteso nel tempo – grazie al sostegno delle istituzioni pubbliche e private torinesi – con altre due opere, quella di Gianmarco Cugusi presentata il 25 novembre e quella di Luisa Turuani, che si sono classificate subito dopo i due vincitori della open call (Noura Tafeche e Luigi Presicce) nella valutazione della giuria. L’opera di Luisa Turuani è parte di una “performance a tempo variabile”: il gelato si scioglie lentamente, cola lungo il braccio, i colori si mescolano e si sovrappongono. Il riferimento alla Statua della Libertà rimanda a un’idea di liberazione, mentre l’evento dello ‘scioglimento’ segnala una sorta di paralisi ironica, di tragedia che non si innesca e che continuamente si ripiega su sé stessa. Si genera così una tensione sottile tra dramma e ironia, tra azione e inazione. Quella di Turuani è un’immagine sul tempo e fatta di tempo, sullo scorrere del tempo e sul suo fermarsi, sul suo cristallizzarsi: il tempo come durata ma anche come attimo, come sospensione metafisica, come immagine fissa che comprende e non contiene un’azione, un protrarsi.

 

IL TRENTENNALE DI ALBINO GALVANO

 

MIIT: “2020. ARTE LUCE DEL MONDO”

Il Museo MIIT di Torino, la rivista internazionale Italia Arte, la Galleria Folco curano e presentano la mostra “2020! ARTE LUCE DEL MONDO”, che si tiene al Museo MIIT di Torino fino al 30 dicembre 2020. La mostra 2020! ARTE LUCE DEL MONDO vuole celebrare un anno particolare per l’arte di tutto il pianeta, con una selezione accurata di artisti italiani e internazionali che presenteranno i lavori realizzati in quest’anno di ricerca e sperimentazione, ma anche di voglia di libertà e speranza. LIBERTA’ di creare. LIBERTA’ di esprimere se stessi e il mondo che ci circonda. LIBERTA’ di viaggiare con la fantasia e il sogno… Il tema della mostra è quindi rigorosamente LIBERO, come libera dev’essere l’arte che esprime il meglio della creatività dell’Uomo e delle sue aspirazioni. L’innovazione del linguaggio artistico, la sperimentazione dell’informale e dell’astratto, ma anche la classicità del figurativo sono da sempre una sfida interessante per rendere attuali queste suggestioni, spaziando con la fantasia e la libertà del colore, del segno e della forma.. In mostra opere selezionate di Maestri contemporanei di fama internazionale italiani e stranieri. Tra gli artisti presenti in mostra, autori provenienti, da Italia, Olanda, Brasile, Argentina, Messico, Russia, Spagna. In esposizione opere di pittura, fotografia, arte digitale, scultura, installazioni, video. Un panorama internazionale di arte contemporanea che si sviluppa tra arte figurativa tradizionale e arte astratta e informale, tra sculture in materiali di recupero e altri materiali come legno, carta, ferro. Molte le suggestioni che scaturiscono dai lavori selezionati, che inducono a meditare sulle nuove tendenze e sull’originalità dell’espressione artistica contemporanea. Unitamente alla mostra collettiva, si segnalano le personali di Santina Portelli, Enzo Forgione, Giuseppe Oliva e Carlo Mariano Sartoris, nonché la presenza degli artisti della Vision Board Carlo Bellomonte e Giovanni Di Ceglie, di Luca Givan, fondatore ed esponente di spicco del Virtualismo materico, di maestri quali Valeria Alciati, Izabel Alcolea,  Anna Antonini, Gino Baglieri, Federica Bertino, Michele Di Leo, Angela Esposito ‘Aster’, Cor Fafiani, Danilo Fiore, Fonachi, Vito Garofalo, Roberta Gulotta, Leo Giampaolo, Orlando Morales, Jessica Gabbai Poliakoff, Renato Raggi, Giuseppe Siciliano, Patrizia Testoni e di Gabriele Maquignaz, fondatore del Movimento Artistico Aldilà.

ORARI VISITA: da martedì a sabato dalle 15:30 alle 19:30; su appuntamento domenica, lunedì e festivi per visite guidate, gruppi, scolaresche. Chiusure natalizie dal 24 al 28 dicembre.

MUSEO MIIT – CORSO CAIROLI 4 TORINO – TEL. 011.8129776 – 334.3135903

 

BIELLA, MUSEO DEL TERRITORIO: PRONTI 60 MILA EURO PER IL RESTAURO DI OPERE D’ARTE E REPERTI

Il “tesoretto” dai risparmi di eventi e manifestazioni sospesi per via del Coronavirus

Dal dipinto San Fabiano di Marco Cardisco (nell’immagine) alle monete civiche donate da Corradino Sella. Grazie a un “tesoretto” di 60 mila euro destinato alla cultura il Comune di Biella riuscirà, per la prima volta dalla nascita del nuovo Museo del Territorio, ad avviare un’imponente restauro di alcune opere preziose rimaste relegate nei magazzini del Chiostro. Il provvedimento è contenuto all’interno di una delibera approvata nell’ultima seduta dalla giunta Corradino. Il “tesoretto” è stato ricavato da alcune somme risparmiate da iniziative ed eventi natalizi che non si sono potuti svolgere a causa del diffondersi del Coronavirus. La giunta ha deciso di utilizzare i risparmi dedicandoli alla cultura, un settore che ha pagato a carissimo prezzo la pandemia in corso, basti pensare allo stop completo degli ingressi dei visitatori al museo stesso. “La cultura sarà un punto di ripartenza per lasciarci alle spalle questo difficile periodo”, ha ribadito in più occasioni il sindaco Claudio Corradino. Si riesce così ad avviare un’azione di restauro attesa da tempo e che consentirà anche di aiutare l’economica locale, con il coinvolgimento per i vari lavori di restauratori e artigiani. In questa trance sono previsti i seguenti interventi di recupero artistico: dipinto San Fabiano (o San Gregorio) di Marco Candisco, l’opera San Gerolamo (Pittore di scuola piemontese), un centinaio di opere degli Anni 30 della collezione Piero Bora, tre modelli in gesso di Franceschino Barbera “Sandrun”, 200 monete civiche donate da Corradino Sella, collezione Canepa del periodo precolombiano. Inoltre verrà svolta un’analisi dello stato conservativo e la schedatura dei dipinti esposti presso il Museo del Territorio. Spiega il sindaco Claudio Corradino: “Nessuno prima aveva mai messo mano a questo tesoro e noi riteniamo che sia importante investire delle risorse destinandole alle cultura, che come ho ribadito più volte ci farà ripartire per un futuro migliore. Inoltre la cultura in questo periodo di lockdown ha pagato un prezzo salatissimo. Perciò grazie a un tesoretto ricavato da alcuni risparmi potremo restaurare alcuni gioielli che sono conservati nei nostri depositi e che potranno così tornare alla luce”. Massimiliano Gaggino, assessore alla Cultura del Comune di Biella spiega: “Quando cammino nel nostro deposito ho la sensazione di essere circondato da  una bellezza sprecata, da opere d’arte o reperti che fremono per tornare alla luce, che attendono con trepidazione il momento di poter di nuovo interagire con il proprio pubblico. È per questa ragione che ho proposto di dedicare alcuni fondi destinati al mio assessorato e risparmiati dagli eventi che quest’anno non possono essere fatti chiedendo alle dottoresse Alessandra Montanera e Angela Deodato un piano di restauro. Colgo l’occasione per ringraziarle dell’ottimo lavoro svolto e grazie a questa operazione potremo far rinascere alcuni pezzi del nostro patrimonio, perché la cultura è sempre stata un pilastro della nostra società e così deve continuare ad essere, più forte che mai, nonostante questo particolare momento. Sono lieto di questa iniziativa anche per un’altra ragione: perché avremo modo di affidare questi restauri a professionisti locali o comunque piemontesi, sempre nell’ottica di dare un aiuto concreto a chi di cultura vive”. Il Conservatore archeologo della Sezione Archeologica, Dr.ssa Angela Deodato asserisce:“Per la prima volta un grande impegno da parte della Città di Biella nel restaurare dei reperti conservati in Museo, di proprietà civica, che attendono da tempo di essere riportati all’antica bellezza. Per quanto riguarda la Sezione Archeologica, la scelta è caduta sul completamento del restauro della Collezione Precolombiana, in particolare su un’importantissima statua azteca e su alcuni reperti metallici di eccezionale valore. Il secondo intervento archeologico, invece, è destinato al Monetiere Civico, che risale a Corradino Sella, con un restauro di oltre 200 monete in bronzo e argento molto rare e preziose. Interventi che permetteranno di portare all’antico splendore i reperti e valorizzare sempre più le Collezioni Civiche.” Il conservatore storico dell’arte della Sezione Storico-Artistica, Dr.ssa Alessandra Montanera dichiara: “Restaurare il proprio patrimonio per un Museo è sempre un’occasione dalle molteplici sfaccettature. Un intervento di restauro ridà vita a un’opera e diviene momento di studio e di valorizzazione della stessa. Gli interventi finanziati dal Museo del Territorio Biellese saranno certamente preziosi per restituire al proprio pubblico opere e collezioni poco note e da molto tempo non più esposte. Nell’ambito del patrimonio storico-artistico si interverrà su una tela seicentesca raffigurante San Gerolamo proveniente dall’antica collezione del Cav. Giuseppe Masserano e sulla preziosa opera attribuita a Marco Cardisco di primo Cinquecento, ancora conservata presso la Basilica di San Sebastiano. Si interverrà inoltre sui tre gessi di Sandrun recentemente donati e sull’intera collezione di dipinti di Piero Bora, di cui il prossimo anno ricorre l’ottantesimo anniversario della morte”.

 

LA “CENSA DI PLACIDO” DALLA FONDAZIONE BOTTARI LATTES AL COMUNE DI SAN BENEDETTO BELBO, ALL’INSEGNA DELLA COLLABORAZIONE

La “Censa di Placido”, luogo fenogliano citato in diverse opere dello scrittore albese, come La Malora, passa dalla Fondazione Bottari Lattes al Comune di San Benedetto Belbo, in cui ha sede l’edificio. La compravendita è stata deliberata all’unanimità dal Consiglio comunale del 27 novembre 2020 e approvato dal Consiglio di amministrazione della Fondazione il 2 dicembre 2020. La vendita al Comune di San Benedetto Belbo permetterà di poter accedere con più facilità ai finanziamenti pubblici per il completamento del restauro e della ristrutturazione interna dell’edificio, vincolato dalla Soprintendenza e dichiarato immobile storico e culturale da preservare. Diventerà luogo di incontro e di studio, spazio culturale aperto alla cittadinanza per iniziative culturali e sede di museo interattivo. Il Comune, inoltre, potrà più facilmente occuparsi della gestione ordinaria e straordinaria dell’edificio, delle utenze e delle incombenze pratiche, mentre la Fondazione Bottari Lattes, forte della sua mission da sempre volta alla diffusione della lettura tra adulti, giovani e bambini, della promozione dell’arte, del teatro e della musica, completati i lavori di restauro, collaborerà strettamente con l’Amministrazione per realizzare appuntamenti culturali di stampo letterario, artistico, musicale, con particolare attenzione alla figura di Mario Lattes, a cui la Fondazione è dedicata, e ovviamente a Beppe Fenoglio. «La nostra volontà – spiegano Caterina Bottari Lattes, Presidente della Fondazione Bottari Lattes, ed Emilio Porro, Sindaco di San Benedetto Belbo – è quella di restituire alla comunità la vecchia osteria di Placido Canonica quale luogo di incontro e di attività culturali, allestendo anche il museo interattivo. Il sogno che ci impegniamo a far diventare realtà è fare rivivere questo spazio, così simbolico e ricco di letteratura e storia, come luogo di incontro, di scambio, di socialità e di lettura, con incontri, seminari, esposizioni. Ma anche creare un punto di accoglienza turistica e un punto ristoro per gustare la cultura attraverso i sapori enogastronomici del territorio». Acquisita dalla Fondazione Bottari Lattes con asta pubblica nel 2010 (dopo la messa in liquidazione dell’Associazione Premio Grinzane Cavour), la Censa di Placido Canonica versava in condizioni di degrado a causa del crollo di gran parte del tetto e della presenza di estese crepe nei muri perimetrali. Era quindi necessario partire con i lavori di messa in sicurezza dell’edificio, come il rifacimento del tetto e del sottotetto, degli impianti di gronda e di raccolta delle acque e l’ingabbiatura dei muri perimetrali, per una spesa complessiva stimata di circa 105.000 euro. Sin da subito la Fondazione si è impegnata con proprie risorse e con contributi della Fondazione C.R.C. e del G.A.L. – Gruppo azione locale Langhe e Roero Leader, in questo primo intervento, riuscendo in due anni a sistemare il tetto e il sottotetto. Nel 2012 l’edificio è stato dichiarato dalla Soprintendenza dei beni architettonici e paesaggistici del Piemonte di particolare interesse storico e artistico. Nel 2014, per ottenere aiuti economici e raccogliere le risorse necessarie a sostenere le ulteriori spese, la Fondazione ha stretto una collaborazione con la Cantina Terre del Barolo e la casa editrice Einaudi, attivando una raccolta fondi attraverso la vendita di uno speciale cofanetto letterario contenente Barolo Docg 2009, accompagnato dal romanzo La malora di Beppe Fenoglio, in cui lo scrittore fa apertamente riferimento alla Censa e ai Canonica. Dal 2017 la Fondazione ha intensificato la collaborazione con il Comune di San Benedetto Belbo sfociata nel 2018, con il benestare della Soprintendenza, nella concessione della Censa in usufrutto gratuito allo stesso Comune.  Questa sinergia ha consentito l’avvio di progetti comuni e condivisi volti alla conclusione dei lavori di messa in sicurezza e di successivo restauro, che hanno ottenuto finanziamenti da Regione Piemonte, Fondazione CRC, Fondazione CRT, G.A.L. – Gruppo azione locale Langhe e Roero Leader. La Censa di Placido Canonica, risalente alla prima metà dell’Ottocento, è un edificio in pietra di Langa, con il tetto in lose e i solai in legno. Costituisce contemporaneamente un luogo di culto dell’immaginario letterario novecentesco e un documento storico-antropologico della vita di una piccola comunità contadina delle Langhe. Costruita nella centrale contrada dei Casazzi, la casa di Placido è da sempre soprannominata “la censa di Placido”, (censa=licenza=privativa, dove si vendevano i generi di monopolio: sali, tabacchi, valori bollati), cioè il classico negozio di paese, un emporio che in passato disponeva di tutto, adibito anche a bar e osteria, denominata “L’Osteria dei fiori”, con il forno per il pane sul retro. È rimasta in uso fino al 1991. Lungamente frequentata da Beppe Fenoglio, la censa è scenario e sfondo di diversi episodi narrati nelle sue opere, centro ideale del microcosmo paesano che rappresenta nei suoi racconti di Langa: il luogo degli incontri, dei dialoghi e dei pettegolezzi, delle aspirazioni, delle tragedie di una piccola realtà chiusa che diventa esemplare della condizione stessa dell’uomo nel mondo (“atavismo” e “ancestrale” sono le parole che lo scrittore vi associa). Oltre che nel romanzo La malora (“Dovevamo sentirci piuttosto forti se, quando io ero sugli otto anni, i miei tirarono il colpo alla Censa di San Benedetto. La presero invece i Canonica, coi soldi che s’erano fatti imprestare da Norina della posta”), è presente nei racconti Un giorno di fuoco, Superino, La novella dell’apprendista esattore e Il paese, dove lo scrittore racconta le partite di pallone elastico che si giocavano nel cortile dell’osteria. Come osservano alcuni studiosi dello scrittore albese, le mura della Censa sono il luogo in cui è custodito il vero spirito della Langa fenogliana.

 

POLO CITTATTIVA ASTIGIANO ALBESE: RIMANDATA AL 21/12 LA VIDEOCONFERENZA CON GHERARDO COLOMBO E MAURO FERRO

Rimandata a lunedì 21 dicembre 2020 alle ore 17,30 la videoconferenza con Gherardo Colombo e Mauro Ferro. L ‘iniziativa è organizzata dal Polo cittattiva astigiano albese – I.C. di S. Damiano e Museo Arti e Mestieri di un Tempo con Fra production spa, Acli e Aimc Asti. Il dott. Colombo tornerà a parlare per il Polo cittattiva dopo il primo incontro del 2010. Presenterà il libro ”Anche per giocare servono le regole. Come diventare cittadini” (Chiarelettere). L’autore ne discuterà con Mauro Ferro.“Siamo convinti che le regole siano state inventate per limitare la nostra libertà, ma anche per giocare servono le regole. A cominciare dalla sua lunga esperienza come magistrato e dopo anni dedicati a incontrare giovani in tutta Italia, in queste pagine Colombo racconta la grande avventura della Costituzione: il contesto storico in cui è nata; le resistenze e le abitudini alla sopraffazione e alla diseguaglianza che ha dovuto abbattere; il principio che la anima (la dignità di ogni persona), segnando una svolta storica epocale; come funziona e perché è stata scritta; chi sono gli uomini e le donne che sono riusciti nell’impresa dopo un lungo lavoro di mediazione, affinché gli scempi della storia non si ripetessero più. Un libro che parla di noi, chiaro, semplice, animato da un’idea di cultura che è esperienza diretta e viva, nelle istituzioni e anche fra i ragazzi”. Magistrato attualmente fuori servizio, è noto per aver condotto, o contribuito a condurre, inchieste importanti sul crimine organizzato, la corruzione, il terrorismo e la mafia, tra cui la scoperta della Loggia P2 e Mani Pulite. Oggi è vicepresidente della casa editrice Garzanti.

Ha pubblicato diversi libri nei quali mette la sua esperienza di magistrato al servizio di una divulgazione attenta e scrupolosa dei concetti di democrazia, giustizia e cittadinanza.

Gli incontri sono gratuiti, validi per l’aggiornamento degli insegnanti di ogni ordine e grado e si terranno in presenza. Iscrizioni e informazioni: www.scuolealmuseo.it/blogdidattica/ polocittattiva@icsandamiano.it