PIEMONTE ARTE: BIASI, RAPP, ZAGO, MUSEO DEL TESSILE DI CHIERI, PRIVILEGGI, PREMIO LATTES GRINZANE, ADOTTA UNO SCRITTORE…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

RICORDO DI LUIGI BIASI

Aveva 91 anni, Luigi Biasi. Artista noto e stimato, maestro del colore, organizzatore di eventi.  Si è spento a Gassino, dove da anni viveva. Scriveva di lui, in occasione di una sua personale al Palazzo della Regione Piemonte nel 1990, Donatella Taverna: “La pittura di Biasi appare sotto qualche aspetto quasi pericolosa: cattura infatti l’attenzione dello spettatore  prima per una sua equilibrata piacevolezza, particolarmente viva in certi quadri di fiori ed anche in alcuni paesaggi della fase del ‘blu cobalto’, dove certe vivacità di luce, certe abilità tecniche si impongono subito, anche a chi nulla capisca di pittura  e non abbia quindi altro strumento per leggere le opere. Ciò rende paradossalmente più difficile capire ad un primo sguardo tensioni, inquietudini, tematiche esistenziali che sottendano questa pittura (…)”

 

 

 

CARLO RAPP UN SEGNO INCISIVO TRA IMMAGINE E SCULTURA

Pittore, scultore, incisore, scenografo, autore di preziose vetrate, Carlo Rapp è morto il 31 gennaio nella casa di riposo Istituto Belletti Bona di Biella, dove era ospitato da alcuni anni. Nato a Intra nel 1932 da famiglia alsaziana, ha sviluppato una poliedrica attività artistica con particolare attenzione e amore per il Verbano e il Lago Maggiore: “Il lago è la mia patria è il luogo dei miei padri, sul lago ho vissuto gli accadimenti più intensi che a un uomo capita di vivere”. Una riflessione che richiama alla mente i versi di Alfonso Gatto: “anche il tuo cuore solo/ affonda come un lago, / o musica, sola/ grande, malinconia”. Amico di Gianandrea Gavazzeni e Piero Chiara, ha pubblicato con le Edizioni Alberti di Intra una serie di pregevoli libri che parlano del “Lago Maggiore. Nove guazzi dal lago”, delle “Presenze romantiche nel paesaggio verbano” e dell’”Incontro riflesso. Leggendo Piero Chiara”. Degli anni Settanta sono, invece, i rasserenanti guazzi con le immagini del Borgo di Cannobio, dei Castelli di Cannero e di Intra e la Castagnola, realizzati con una grafia lieve, immediata, estremamente misurata. Personalità e artista riservato e appartato, Rapp consegna a questo nostro tempo opere che esprimono una profonda sensibilità, una notevole capacità progettuale ed esecutiva, una meditata ricerca legata alla cultura visiva del secondo Novecento e dei primi anni del nuovo Millennio. In questa dimensione, affiorano alla memoria lavori come le quattordici stazioni della “Via Crucis” del Santuario della Madonna di Loreto a Lanzo Torinese o la scultura in bronzo che rappresenta la “Trinità” nella Chiesa Gesù Redentore di Torino o, ancora, il bassorilievo “La Libertà” che aveva inaugurato nel 2019 in piazza Pertini a Vignone, nel Verbano-Cusio-Ossola. Un percorso che si snoda dalla partecipazione al Premio di Scultura Florence J. Gould a Montecarlo nel 1978 alla mostra di incisioni e acquerelli di Omegna del 2018, dal ciclo di vetrate per la Casa di Cura “La Madonnina” di Milano alla personale “Il Lingotto”, con i disegni esposti nella torinese Palazzina Liberty dell’Associazione Ex Allievi Fiat. E sono impressioni a carboncino con scorci della storica pista di collaudo della fabbrica Fiat, delle strutture architettoniche e del complesso del Lingotto con sullo sfondo il Monte dei Cappuccini. Alcuni di questi fogli di grafica sono inseriti nel volume “Torino Carnets de voyage”, curato da Francesco Soardo per Carlo Delfino Editore (Sassari, 2006), insieme all’aerea veduta del fiume Po di Francesco Franco, gli interni di Anna Lequio, le linee a grafite dell’architetto Carlo Mollino, le acqueforti di Mario Calandri e i rapidi schizzi di Gian Pietro Soardo eseguiti durante un concerto all’Auditorium Rai. Si ricordano, inoltre, i quarantasette disegni che arricchiscono il volume di Alberto Basso “J.S. Bach”, edito dagli “Ex Allievi Fiat” nel 1985, in occasione dell’Anno Europeo della Musica. Arte, musica, spiritualità, per raccontare una interiorizzata visione della realtà tradotta in segni, colori e materiali di una poetica narrazione.

                                             Angelo Mistrangelo

 

 

ZAGO, DUE OPERE NELL’ANNO DI DANTE

C’è il chierese Leonardo Zago tra gli artisti chiamati ad illustrare la Commedia di Dante in una edizione a cura del critico Giorgio Grasso. Zago è presente con “Inferno”: il  dipinto su tela di 80 x 100 centimetri, che trae spunto da una scultura dal titolo “Caronte” realizzata anni fa dall’artista,  prenderà anche parte ad un percorso espositivo in diverse città italiane a partire da Venezia. Un’altra opera inedita di Zago su tema dantesco, “Paradiso”, un acrilico dedicato alla figura di Beatrice, selezionata dal Museo Miit di Torino, sarà in mostra nei prossimi mesi a Firenze, nella casa di Dante..

 

 

 

 

CHIERI, MUSEO DEL TESSILE. ETTORE FAVINI PRESENTA “AU REVOIR” PROGETTO DI ARTE PARTECIPATA  CHE INDAGA LE RELAZIONI TRA LE CULTURE DEL MEDITERRANEO

Sabato 24 aprile 2021 – ore 15.30

in streaming dal Museo del Tessile di Chieri

Sabato 24 aprile, alle ore 15.30, il terzo appuntamento del ciclo di conferenze «ARS ET INDUSTRIA», organizzato dal Museo del Tessile di Chieri, avrà come ospite Ettore FAVINI, artista e docente di Arti Visive presso la NABA di Milano e di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bergamo, che ritorna al Museo del Tessile di Chieri, seppure solo online, per presentare «Au Revoir», il suo progetto di arte partecipata curato dal centro culturale Connecting Cultures di Milano e realizzato in diverse sedi istituzionali, incluso il Museo del Tessile di Chieri, grazie al sostegno dell’Italian Council 2019, programma di promozione di arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Mibact, che valorizza la creatività italiana all’estero. «Per la realizzazione di questo lavoro, l’artista ha coinvolto artigiani tessili rappresentanti delle comunità egiziane e nordafricane di Milano e la Fondazione per il Tessile di Chieri-spiega Melanie Zefferino, Presidente della Fondazione Chierese per il Tessile e del Museo del Tessile- Le opere custodiscono dunque storie di vita, di famiglia, di lavoro, di competenze. Esplorano i flussi e i confini mediterranei, dall’antichità fino ai nostri giorni, rintracciati con ago e filo. Hanno come scenario il mare, l’attore storico principale della narrazione: il Mare Nostrum per eccellenza, luogo di scambi ma anche di conflitto tra i popoli». La metafora del mare e della vita dei tessuti, che ci incoraggia a ripensare la storia del mondo, vale a dire la nostra memoria collettiva, ha fatto da sfondo alla mostra scaturita dal progetto presso il Carré d’Art, Musée d’art contemporain di Nîmes. «Au Revoir» è illustrato da una pubblicazione dedicata, edita da Connecting Cultures, che racconta il progetto artistico aprendosi a diverse narrazioni e approfondimenti. Anche il libro sarà presentato da Favini nel corso del suo “rincontro” con Chieri.

A causa delle restrizioni anti-Covid19 (zona “arancione”), la conferenza non si potrà svolgere in presenza alla “Porta del Tessile”, bensì solo online: per ricevere il link di connessione bisogna prenotarsi fornendo i propri dati (nome, indirizzo, e-mail) a: prenotazioni@fmtessilchieri.org

Racconta Ettore FAVINI: «Trama e ordito diventavano metafora della vita, cioè allegoria per lavorare su questa idea di viaggio, di scambio e di persone che entravano a far parte di questo progetto attraverso le loro memorie perché il tessuto, di fatto, è una memoria personale. Sono state coinvolte quattro tessitrici che hanno partecipato al workshop organizzato dalla Fondazione per il Tessile di Chieri: Nagwa e Doaa (Egitto), Laila (Marocco) Tamel (Srilanka). Il workshop le metteva davanti a una tecnica di tessitura che non avevano mai usato. Abituate a usare perlopiù telai verticali, qui usavano telai orizzontali del Settecento e Ottocento. Con l’aiuto dei volontari della Fondazione di Chieri – luogo dove nasce il nonno del jeans, il fustagno – queste quattro donne hanno imparato la tecnica ma, naturalmente, c’è stata un’osmosi tra i due gruppi. Le signore si erano portate dei telaietti piccoli per mostrare il loro tipo di lavorazione. Per cui la mia idea di questo mare che ibrida si è realizzata anche durante il workshop».

 

 

UN VOLO DI GABBIANI RICORDANDO MICHELE PRIVILEGGI

Michele Privileggi premiato da Sergio Repetti

A pochi giorni dall’aver presentato, sulle pagine di Piemonte Arte, il Monumento “In memoria delle vittime delle Foibe e dell’esodo Fiumano, Istriano e Dalmata” di Casale Monferrato, lo scultore Michele Privileggi ci ha lasciato venerdì 16 aprile dopo una lunga malattia. Il suo ricordo è legato a una infaticabile disponibilità, alla volontà di interpretare e rappresentare le sofferenze di una popolazione in drammatica fuga dalla propria terra, dagli affetti quotidiani, dagli sguandi degli amici. Nato a Parenzo il 12 aprile del 1944, nella penisola istriana, si era trasferito con la famiglia, costretta all’esilio, a Torino. Inizialmente vicino alle esperienze dell’arte fantastica di Guido de Bonis e Raffaele Ponte Corvo, ha successivamente intrapreso una personale ricerca espressiva nella casa-studio di Leinì. E proprio questa cittadina conserva alcune sue opere che testimoniano, con il monumento in bronzo e pietra per gli “Istriani ovunque sepolti nel mondo” collocato nel Cimitero di Torino, il clima di una lunga e appassionata attività espositiva: dalla Biennale d’Arte Sacra di Palazzo Vittone a Pinerolo al Museo di Tulle in Francia, dalla rassegna della Promotrice al Valentino allo Studio Laboratorio, sino alla minipersonale al Piemonte Artistico e Culturale, promossa dalla sezione Arti Figurative CEDAS nel 2012. L’anno successivo gli è stata assegnata la Targa CEPAM Museo Casa Natale al Premio di Scultura Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo, vinto da Vittorio Zitti, che annoverava fra i finalisti Giancarlo Laurenti, Gualtiero Bianco, Marcello Giovannone, Quinto Airola e Marcello Pisano. Del 2019 è, invece, la mostra “Sguardi d’amore”, allestita nella Sala Mostre della Regione Piemonte, in piazza Castello a Torino, in occasione del “Giorno del ricordo”. Accanto ai documenti e alle dolorose storie dell’esodo, aveva esposto il collage polimaterico “Il trattato di Pace”, insieme ai dipinti, tra gli altri artisti invitati, di Antonio Donorà, Gianfranco Gavinelli, Tullio Tulliach e Giusy Uljanic. Un ricordo che unisce il leggero volo dei gabbiani sul mare al racconto di un’intera esistenza.

Angelo Mistrangelo

 

 

ECCO I FINALISTI DEL PREMIO LATTES GRINZANE 2021

Kader Abdolah (Iran), Bernardine Evaristo (UK), Maylis de Kerangal (Francia), Nicola Lagioia e Richard Russo (USA). Premio Speciale Lattes Grinzane 2021 a Margaret Atwood

14 aprile 2021. Kader Abdolah (nato in Iran e rifugiato politico in Olanda) con Il sentiero delle babbucce gialle (Iperborea; traduzione di Elisabetta Svaluto Moreolo), Bernardine Evaristo (britannica di origini nigeriana) con Ragazza, donna, altro (Sur; traduzione di Martina Testa), Maylis de Kerangal (francese) con Un mondo a portata di mano (Feltrinelli; traduzione di Maria Baiocchi), Nicola Lagioia con La città dei vivi (Einaudi), Richard Russo (statunitense) con Le conseguenze (Neri Pozza; traduzione di Ada Arduini) sono i finalisti del Premio Lattes Grinzane 2021, riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes, giunto alla sua XI edizione, che fa concorrere insieme autori italiani e stranieri ed è dedicato ai migliori libri di narrativa pubblicati nell’ultimo anno.

Margaret Atwood (Canada), edita in Italia principalmente da Ponte alle Grazie (tradotta, tra gli altri, da Guido Calza, Camillo Pennati, Elisa Banfi, Francesco Bruno, Margherita Crepax, Raffaella Belletti, Renata Morresi) è la vincitrice del Premio Speciale Lattes Grinzane, attribuito ogni anno a un’autrice o autore internazionale di fama riconosciuta a livello mondiale, che nel corso del tempo abbia raccolto un condiviso apprezzamento di critica e di pubblico. Autrice di romanzi di successo come Il racconto dell’Ancella, I testamenti, L’altra Grace e L’anno prima del diluvio, molti dei quali trasposti in serie televisive, Atwood è in uscita in Italia, sempre per Ponte alle Grazie, con il romanzo Bodily Harm, scritto nel 1981 e mai pubblicato nel nostro Paese, e la sua più recente raccolta di poesie Dearly, attesi entrambi in autunno, e con Oryx e Crake, in libreria dal 13 maggio, nuova edizione di L’ultimo degli uomini, edito in italiano nel 2003.

I cinque romanzi finalisti, così come il Premio Speciale, sono stati selezionati dai docenti, intellettuali, critici e scrittori che formano la Giura Tecnica e sono ora affidati alla lettura e al giudizio di 400 studenti delle Giurie Scolastiche, avviate in 25 scuole superiori, da Bolzano a Trapani (passando per Torino, Alba, Bologna, Macerata, Matera, ecc.). Con i loro voti, i giovani giurati decreteranno il libro vincitore tra i cinque in gara, che sarà proclamato sabato 2 ottobre 2021, nel corso della cerimonia di premiazione al Teatro sociale Busca di Alba (ingresso libero fino a esaurimento posti, con modalità che saranno definite nel rispetto delle norme sull’emergenza sanitaria Covid-19). In questa occasione il Premio Speciale Margaret Atwood terrà una lectio magistralis su un tema a propria scelta e sarà insignita del riconoscimento. Inoltre, nel corso della mattinata i finalisti incontreranno gli studenti delle scuole del territorio cuneese.

Gli appuntamenti del Premio saranno anche trasmessi in diretta streaming sul sito e sui canali social della Fondazione Bottari Lattes, permettendo così di raggiungere pubblici diversi e lontani e mettendo a disposizione di tutti importanti contenuti della grande narrativa contemporanea.

 

LA XIX EDIZIONE DI “ADOTTA UNO SCRITTORE” AL VIA IN 8 REGIONI ITALIANE

Il progetto, sostenuto dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte in collaborazione con Fondazione con il Sud, coinvolgerà 37 autori per 34 adozioni in 19 istituti, 13 scuole carcerarie, 2 università.

Gli scrittori coinvolti: Abdullahi Ahmed; Gianumberto Accinelli; Federico Appel; Jonathan Bazzi (nella foto); Giulia Caminito; Fabio Cantelli; Sabino Cassese; Giuseppe Catozzella; Andrea Colamedici; Diego De Silva; Olivier de Solminihac; Donatella Di Pietrantonio; Bernard Friot; Fumettibrutti; Maura Gancitano; Björn Larsson; Cathy La Torre; Antonella Lattanzi; Davide Longo; Alberto Lot; Francesco Kento Carlo; Michele Masneri; Davide Morosinotto; Rosella Postorino; Teresa Radice; Davide Reviati; Alessandro Robecchi; Simone Saccucci; Igiaba Scego; Francesca Serafini; Sualzo; Emanuele Trevi; Tiziana Triana; Stefano Turconi; Silvia Vecchini; Alice Urciuolo; Daniele Zito.

Al via in classe e online la XIX edizione di Adotta uno scrittore, l’iniziativa di promozione della lettura sostenuta dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, in collaborazione con la Fondazione con il Sud.

L’edizione 2021 farà incontrare studenti e scrittori: coinvolgerà 37 autori che saranno adottati da 19 scuole (8 secondarie di secondo grado, 6 secondarie di primo grado, 5 primarie), 2 università e 13 scuole carcerarie di 8 regioni italiane. Oltre a Piemonte, Campania, Sicilia, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna, il progetto approda per la prima volta nel Lazio, alla Casa Circondariale Raffaele Cinotti di Rebibbia Nuovo Complesso a Roma, nel quadro di un’iniziativa a cui partecipano studenti dei percorsi scolastici interni dell’IIS J. Von Neumann di Roma, detenuti universitari o bibliotecari, detenuti comuni. Aumenta infatti il numero delle scuole carcerarie coinvolte grazie al contributo dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e Fondazione con il Sud: nel 2021 prendono parte al progetto le scuole carcerarie di Torino, Biella, Saluzzo (CN), Alessandria, Novara, Asti, Roma, Pozzuoli (NA), Locri (RC), Gela (CL), Turi (BA), Potenza, Salerno.

Adotta uno scrittore online e per tutti

Già nel 2020 Adotta uno Scrittore ha aperto i suoi contenuti a docenti e studenti non coinvolti nel progetto grazie alla piattaforma digitale SalTo per la Scuola. Anche per questa nuova edizione dell’iniziativa, sulla piattaforma SalTo+ troveranno spazio alcune video-lezioni realizzate dagli autori adottati che saranno a disposizione di tutta la comunità scolastica del Salone. Il ciclo di lezioni si intitola Adotta una parola: ciascun autore sceglierà una parola, un modo per mostrare voci diverse, sguardi sul mondo e approcci degli scrittori di questa edizione. Ma anche per fornire a tutte le scuole materiali da affiancare alla didattica tradizionale. I primi video di Adotta una parola saranno pubblicati oggi, mercoledì 14 aprile, su Salto+ e vedranno protagonisti Alessandro Robecchi (a partire dalla parola ossessione), Bernard Friot (a partire dalla parola banalità) e Simone Saccucci (a partire dalla parola ostacolo). La lezione di Robecchi sarà trasmessa, sempre oggi 14 aprile, anche sulla pagina Facebook del Salone alle 18.30.

Il racconto partecipato di autori e studenti coinvolti dal progetto avrà come sempre uno spazio dedicato sul Bookblog.

Tra le adozioni dell’edizione 2021:

Donatella Di Pietrantonio, finalista al Premio Strega 2021 con Borgo Sud (Einaudi), sarà a Rebibbia, in un incontro a più voci con studenti ristretti, studenti delle superiori, bibliotecari e altri detenuti; alla Casa di Reclusione di Asti arriverà Fabio Cantelli, a partire dal libro Sanpa, madre amorosa e crudele (Giunti), nel quale racconta la comunità fondata da Vincenzo Muccioli, soggetto dell’omonima serie di Netflix; Diego De Silva sarà alla Casa Circondariale di Salerno, per incontrare insieme studenti ristretti e delle superiori di Salerno; così come Cathy La Torre, che all’Istituto Penitenziario Cantiello e Gaeta Casa di Reclusione San Michele di Alessandria – Reparto Collaboratori di Giustizia – incontrerà insieme gli studenti reclusi e gli studenti dell’Istituto Istruzione Superiore Saluzzo Plana di Alessandria. O ancora, all’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti di Torino i ragazzi incontreranno i filosofi Andrea Colamedici e Maura Gancitano, mentre all’Istituto Penale Minorile Emanuele Gianturco di Potenza sarà adottato lo scrittore e attivista Abdullahi Ahmed. All’Università del Piemonte Orientale arriverà poi Emanuele Trevi a partire da Due vite (Neri Pozza), il suo ultimo libro che gli è valso la candidatura al Premio Strega 2021. Anche Antonella Lattanzi, sarà alla Casa Reclusione di Turi (Bari) con Questo giorno che incombe (HarperCollins Italia); mentre Alice Urciuolo, scrittrice e sceneggiatrice, porterà il suo Adorazione (66thand2nd), altro candidato al Premio Strega 2021, all’Istituto Superiore Norberto Bobbio di Carignano. E ancora, sempre tra i candidati allo Strega, Giulia Caminito, sarà all’Istituto Comprensivo di Diano d’Alba (CN). Grazie alle possibilità offerte dal digitale, saranno diversi anche gli autori stranieri che si collegheranno dall’estero con gli studenti italiani, tra questi: Björn Larsson,  Bernard Friot, Olivier de Solminihac.

In 19 anni Adotta uno scrittore ha coinvolto oltre 12.000 studenti di 400 classi e, inoltre, 18 case di reclusione, due università e un ospedale. Gli autori adottati sono stati quasi 400. A ulteriore supporto del libro e della lettura, l’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte negli anni ha permesso l’ingresso gratuito al Salone a oltre 140.000 studenti e studentesse piemontesi.

 

TORINO, BORGO PO&DECORATORI:  LA LUNA E I FALÒ: PAVESE IN GRAPHIC NOVEL

Giovedì 29 aprile, ore 21:00

La luna e i falò: Pavese in graphic novel

Marco D’Aponte e Marino Magliani

Un libro, un capolavoro, una pietra miliare della letteratura italiana, La luna e i falò di Cesare Pavese diventa un graphic novel per opera di Marino Magliani e Marco D’Aponte che realizzano una narrazione perfettamente aderente alla sequenza degli eventi del romanzo originale, ma che nelle pagine della loro versione “a fumetti” inseriscono un elemento di creazione artistica dirompente: la presenza dello stesso autore Cesare Pavese che osserva e commenta.  Non un riassunto ma una Luna e i falò in modalità diversa, per riviverne le atmosfere, i luoghi e i temi caratteristici. Marco D’Aponte ha “messo in scena“ con i suoi disegni la sceneggiatura di Marino Magliani. Non è la prima collaborazione tra i due autori: nel 2016 c’era stato un altro importante libro, il Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi, realizzato sempre per la casa editrice Tunué. Marino Magliani, ligure di ponente, vive in Olanda. Scrive romanzi e racconti, è traduttore dallo spagnolo e dall’olandese e sceneggiatore. Tra i suoi titoli: Prima che te lo dicano gli altri (Chiarelettere 2018). Marco D’Aponte, torinese, è pittore, illustratore e autore di decine di fumetti. Per Tunuè ha pubblicato La ricerca del legname (2017) e Il principio di Archimede (2011).

Alle ore 21:00 conferenza a cura degli ospiti seguita da uno spazio aperto al dibattito con i partecipanti.

Da computer, tablet o smartphone all’indirizzo di Zoom: https://zoom.us/join

digitare l’ID riunione 84778108648 e il passcode: 020580

Gli incontri online vengono registrati e i video sono visibili sul canale YouTube della Cooperativa Borgo Po e Decoratori