Arrivano le prime api nel Parco Storico del Castello di Moncalieri

A maggio la Città era diventata, prima in tutto il Piemonte – “Comune amico delle api”

E’ arrivato finalmente al suo posto, nel Parco Storico del Castello Reale, il nuovo apiario voluto e progettato dal Comune di Moncalieri e dal Disafa-Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. A maggio la città di Moncalieri aveva aderito all’iniziativa CooBEEration Campaign per la tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare, diventando – primo in Piemonte – “Comune amico delle api”. Un’amicizia sancita con una delibera dell’assessore alla Cultura e al Turismo Laura Pompeo, condivisa con il collega alle Attività Produttive e al Verde Pubblico, Angelo Ferrero. Subito dopo, il Disafa ha avviato i sopralluoghi per individuare, nel perimetro del Parco Storico, la collocazione più adeguata “per soleggiamento, comodità di accesso al sito, ragionevole distanza rispetto alle zone del parco frequentate dal pubblico – sintetizza il professor Marco Devecchi, coordinatore dei progetti di valorizzazione del ParcoAlla fine abbiamo deciso per una radura circondata da un bosco fitto, non lontano dalla Casa del Vignolante”. L’affiatato gruppo di lavoro comprende anche Paola Gullino, Federica Larcher, Matteo Miotti ed Enrico Pomatto. Una volta messe in posizione le arnie, provenienti da Trofarello, sono state aperte le porticine e le api hanno cominciato i loro voli di orientamento, che permettono loro di conoscere il nuovo territorio, andando in cerca di nuove fonti di nettare e polline. Le api rivestono un ruolo importante nel mantenimento della biodiversità, sono infatti tra i più efficienti insetti impollinatori presenti in natura. Molte delle specie vegetali coltivate dall’uomo a scopi alimentari sono impollinate dalle api, che ne garantiscono una maggiore produttività e qualità. “Si pensi ad esempio al Cavolfiore di Moncalieri, presidio Slow Food – continua Devecchi – la cui produzione è strettamente legata al servizio di impollinazione da parte delle api”. Ma accogliere api sul proprio territorio ha anche altri vantaggi: “La presenza di alveari ci consente il biomonitoraggio ovvero il monitoraggio dell’ambiente circostante mediante l’analisi delle api e dei loro prodotti, quali nettare, miele, polline e cera, individuando eventuali tracce di sostanze inquinanti tossiche per l’essere umano. Le api sono degli ottimi bioindicatori, perché durante i loro voli di bottinamento entrano in contatto con l’aria, il suolo e l’acqua”. Sui campioni di miele ottenuti è possibile effettuare anche un’analisi microscopica sul miele “che permette di individuare il tipo e la quantità di granuli pollinici presenti in esso. Lo scopo di tale analisi è comprendere l’origine botanica del nettare che compone il campione di miele analizzato, oltre che l’origine geografica. Questo passaggio è importante per quanto concerne la valorizzazione del miele prodotto in una determinata zona (che può essere di pregio come il caso del Parco Reale di Moncalieri), che viene così contraddistinto, individuando le essenze botaniche ed il paesaggio di provenienza”.