I REPORTAGE “VENERDÌ DAL SINDACO” PROSEGUONO CON  IL PRIMO CITTADINO DI MONTALDO TORINESE, SERGIO GAIOTTI

Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Montaldo Torinese, Sergio Gaiotti, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e i territori della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente. Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/venerdi_dal_sindaco/

I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il venerdì alle 20,40, il sabato alle 14,30 e la domenica alle 18,40. Nel numero del 21 gennaio della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Montaldo Torinese; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina

http://www.cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/

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NEL PAESE IN CUI FEDERICO BARBAROSSA E NAPOLEONE SCRISSERO STORIA… E LEGGENDA

La tappa del Venerdì dal Sindaco nelle colline del Chierese ci ha portati questa settimana a Montaldo Torinese (Montàud in piemontese), un Comune di 731 abitanti a 18 chilometri ad est di Torino. Alcuni storici ritengono che il toponimo Montaldo abbia avuto origine dal nome di persona germanico Aldo, mentre altri lo collegano alla posizione geografica, da “mons altus”, cioè “monte alto”. La più antica citazione del paese è presente in un diploma del 1159 con cui l’imperatore Federico Barbarossa assegnava in feudo la “Curtem de monte alto” al Vescovo di Torino. Nel 1394 il capitano di ventura Facino Cane si impadronì del paese dopo pesanti saccheggi, a cui seguirono molti anni di lotte tra le opposte fazioni locali. Successivamente Montaldo divenne prima feudo dei nobili chieresi Simone Balbo, poi dei Ferrero di Ormea e infine dei Cassuli di Carmagnola. In cima alla collina di Montaldo domina il castello, menzionato per la prima volta nel 1187 in un documento in cui il Vescovo di Torino investiva di prerogative alcuni signori locali, a condizione che questi circondassero di mura almeno la metà del maniero. Si tratta di un atto molto importante, che costituisce un vero e proprio Statuto comunale, in cui sono definite norme di diritto civile, militare e penale.

LA MEMORIA DEL PASSATO E L’ATTENZIONE AI GIOVANI DEL SINDACO SERGIO GAIOTTI

Come sempre, a Montaldo siamo andati per farci raccontare il paese, la sua storia e la sua identità sociale ed economica dal Sindaco, Sergio Gaiotti, al secondo mandato da primo cittadino dopo aver ricoperto la carica di assessore nell’amministrazione comunale torinese negli anni ‘80. Ad accogliere chi arriva a Montaldo è un monumento all’agricoltura, in cui sono rappresentati un aratro e un cavallo, che ricorda l’arrivo degli immigrati dal Polesine, che nelle colline del Chierese lavoravano come mezzadri dopo aver dovuto lasciare la loro terra a causa della disastrosa alluvione del 1951. Sergio Gaiotti è convintamente impegnato nel recupero delle tradizioni culturali e storiche del paese. Nel suo ufficio ci sono volumi preziosi dell’archivio comunale, che aiutano, soprattutto i numerosi giovani montaldesi, a comprendere il passato della comunità e a recuperarne le tradizioni. Montaldo è un paese legato all’epoca napoleonica, perché nell’archivio comunale è conservata una copia del Codice Penale napoleonico e il recupero del Pozzo di Napoleone ha fatto conoscere il paese anche all’estero. La storia racconta che, prima della battaglia di Marengo, l’allora Primo Console Napoleone Bonaparte si fermò con le sue truppe in un pianoro nei pressi di Montaldo. La leggenda aggiunge che l’acqua del pozzo fatto scavare da Napoleone per dissetare le truppe fece guarire dalla polmonite alcuni suoi ufficiali gravemente malati. Fu l’aria salubre del Chierese o l’acqua del pozzo a far guarire i militari francesi? Difficile dirlo, ma sta di fatto che, tre secoli dopo, nella prima e più mortifera fase della pandemia Montaldo Torinese non ha registrato alcun caso di Covid-19. A Montaldo si narra anche che il nome di Chieri derivi da una frase pronunciata da Federico Barbarossa alle porte del paese. Dopo una scorreria in cui la vicina città venne rasa al suolo, l’imperatore si sarebbe fermato sotto una grande quercia al confine tra Montaldo e Andezeno e, guardando la città distrutta le si sarebbe rivolto con scherno, dicendo “Chi eri prima?”, battezzando di fatto il nuovo nucleo urbano che sarebbe risorto dalle macerie. Ma, tralasciando la storia e la leggenda e tornando ai giorni nostri, quanta passione ci vuole per fare il Sindaco di Montaldo Torinese? “Più che passione amore per il proprio paese e per le cose che si fanno. – ha risposto il Sindaco Gaiotti – In questi anni ho fatto cose che piacevano a me e, quando fai una cosa che ti piace con entusiasmo, finisce per piacere anche agli altri”. E qual è suggerimento di Gaiotti ad un giovane che intendesse impegnarsi nella pubblica amministrazione. “Qui in Consiglio comunale abbiamo un ragazzo di vent’anni, a cui riserveremo una particolare attenzione. Non basta dire ad un giovane di fare qualcosa pur che sia. I giovani vanno in qualche misura accompagnati e coinvolti. Per questo stiamo operando per aprire una biblioteca, anche grazie al sostegno di privati e vogliamo offrire ai giovani un luogo di incontro e di aggregazione, proprio per coinvolgerli”.