CHIERI. LABORATORI DIDATTICI E ORTO DEL TESSILE
Nel complesso monumentale di Santa Chiara proseguono i lavori di messa in sicurezza e ripavimentazione dell’antico portico, il più lungo di Chieri, mentre la Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile sta completando il riordino degli spazi laboratoriali e dell’officina al piano terreno, dove opera anche il laboratorio di ricamo Bandera diretto da Anna Ghigo. Nella sala della “Porta del Tessile”, dove è stata allestita una piccola esposizione di oggetti scelti del Museo del Tessile, ha preso il via l’attività didattica rivolte alle scuole di diverso ordine e grado, che quest’anno prevede alcune novità.
Proprio in questi giorni sono state accolte tre classi dell’indirizzo di Agraria dell’Istituto “Vittone” accompagnate dalla Professoressa Ermanna Re. Gli allievi hanno seguito una lezione sulle piante tintorie, in particolare quelle impiegate nei secoli passati in Piemonte e coltivate dal 2017 all’Orto del Tessile. Le lezioni sono state tenute da Giulia Perin, antropologa e artista-artigiana specializzata in tecniche di tintura e decorazione (soprattutto orientali), la quale opera in residenza stabile presso la Fondazione ed è stata premiata nel 2021 alla Città dell’Arte di Michelangelo Pistoletto per la sua creatività coniugata a pratiche
di upcycling. Dopo una introduzione teorica, Perin ha eseguito dimostrazioni di tintura di filati e campioni di tessuto con il gualdo, la robbia e la camomilla dei tintori utilizzando nuovissime attrezzature tedesche – pentole professionali in vetro borosilicato e piastra in vetro-ceramica a raggi infrarossi – che la Fondazione ha acquistato proprio per sviluppare maggiormente l’attività formativa laboratoriale e divulgativa incentrata su tintura naturale e sulle tecniche tessili artistiche storiche e contemporanee di tendenza quali l’eco-printing. Non a caso, la Fondazione è parte del progetto “Riflessioni Circolari” diretto dall’artista e ricercatrice di moda sostenibile Sara Conforti, che, fra l’altro, prevede un appuntamento sul “Denim sostenibile”. Si sta inoltre lavorando alla partecipazione a “Genova Jeans”, dove la Fondazione rappresenterebbe l’identità tessile chierese in dialogo con Genova focalizzando l’attenzione sulla ricerca storica e di cultura materiale che abbraccia guado e fustagno. I filati di cotone tinti con coloranti naturali presso la Fondazione saranno usati per i laboratori di tessitura rivolti alle scuole, che anche quest’anno saranno tenuti da Lisa Fontana adiuvata da Carla Pedrali. Per realizzare piccoli manufatti bicolori quali segnalibri, sottobicchieri o borselli (a seconda del tempo a disposizione), i ragazzi utilizzeranno nuovi telaietti manuali in legno con mini-subbio progettati da Graziano Iseppi e realizzati ad hoc da Bruno Zanin con alcuni volontari del Museo del Tessile. Anche l’Orto del Tessile, già attenzionato da “Gardenia” nel 2021 e curato da Giulia Perin con l’aiuto di alcuni volontari della Fondazione, sta rifiorendo. Oltre alle piante tessili e tintorie già presenti in quanto identitarie del nostro territorio, in primis la canapa, il lino e il gualdo, vi saranno nuove specie: cardo mariano, cartamo, zafferano, Royal Purple (scotano) e altre varietà impiegate per l’eco-printing.
Al Museo del Tessile, in costante rinnovamento, la didattica del 2022 coniuga dunque natura e arti tessili, tradizione e nuove sperimentazioni.