Ospedale unico asl To 5. Lunedì a Chieri la resa dei conti

Tecnici regionali e assessore alla sanità Icardi incontrano i sindaci del territorio per la valutazione comparativa dei tre siti (Vadò, Cambiano e Villastellone)

 

Angelo Pescarmona

Lunedì potrebbe essere il giorno della svolta nella infinita telenovela per l’ospedale unico dell’asl To 5. A Chieri sono infatti convocati, nel salone della Biblioteca Civica, i sindaci del territorio dell’asl e la commissione tecnica insediata un anno fa dalla Regione per valutare i siti candidati ad ospitare la struttura sanitaria che in futuro dovrà sostituire gli attuali ospedali di Chieri, Moncalieri e Carmagnola. Oltre ai vertici dell’asl (il direttore generale Pescarmona e il direttore sanitario Messori Ioli), sarà presente l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi.

“I tecnici della commissione, che noi stessi abbiamo voluto che fosse costituita – ricorda Angelo Pescarmona, direttore generale dell’asl To 5 – porteranno ai sindaci le loro considerazioni finali. Sarà una valutazione comparativa dei tre siti (Vadò, Cambiano e Villastellone), in vista della decisione finale della Giunta Regionale, che per volontà dell’assessore Icardi farà ancora un passaggio preventivo in consiglio regionale. Lunedì il territorio, attraverso i sindaci, farà sentire la propria voce.” Inutile chiedere ai vertici dell’asl una propria valutazione. “Possiamo solo dire – prosegue Pescarmona – che nessuno dei tre siti è inadeguato. E sappiamo che anche i sindaci spingono perché la soluzione sia rapida. L’importante non è dove si farà, ma che si faccia presto.”

Negli ultimi giorni, come se non bastassero le polemiche politiche sul tema, è arrivata anche, a livello nazionale, una presa di posizione sindacale contro l’INAIL, con i cui fondi è previsto che si faccia il nuovo ospedale unico: una critica dura all’ente che governa la delicata questione degli infortuni sul lavoro, accusato in pratica di distogliere risorse dalla sua missione. “Il problema – conclude Pescarmona- semplicemente non esiste. L’INAIL è sottoposta ad un vincolo di legge per investire parte dei suoi fondi disponibili nell’edilizia ospedaliera.” (Gianni Giacone)