“La Gronda Est? Solo una provinciale 122 più larga”

Lo ha dichiarato in una intervista al Corriere della Sera il sindaco metropolitano Stefano Lo Russo.

 

Stefano Lo Russo

Niente più faraonici progetti di dieci anni fa, fatti di tunnel, cavalcavia e una decina di svincoli (il costo totale sarebbe stato di di 1,2 miliardi di euro). Ora il futuro della Tangenziale Est si chiama «Gronda Est». Dopo quanto detto e scritto prima di Natale in occasione dell’incontro tra i sindaci interessati (Chieri e il Chierese, Gassino e Chivasso in prima fila), le parole di Stefano Lo Russo, sindaco Metropolitano, in una intervista al Corriere della Sera confermano quanto già si sapeva. E cioè: si farà qualcosa, ma non di così costoso e impattante. Aveva detto Jacopo Suppo, vicesindaco metropolitano: “ Una superstrada invece dell’autostrada immaginata a suo tempo e da sempre contestata da agricoltori, ambientalisti e comuni della collina torinese. «Non c’è più spazio per una tangenziale a tre corsie per senso di marcia, quella proposta ormai risulta sovradimensionata rispetto alle attuali esigenze analizzate dal piano per la mobilità sostenibile», afferma il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, che lo scorso 19 dicembre ha incontrato i sindaci dei comuni coinvolti per cercare di sbloccare il corridoio che completerà l’anello stradale attorno a Torino, lungo la direttrice Santena-Chieri-Chivasso.” Ha aggiunto Lo Russo: “«È stata una discussione franca alcuni sindaci sono a favore, altri contrari per ragioni di tutela del paesaggio». Alla fine la ricerca di una mediazione. E cioè l’allargamento della strada provinciale 122, con la creazione di una galleria e di un nuovo viadotto che consentano il raccordo con Chivasso Est all’altezza di Gassino. Così, l’ex Provincia ha deciso di stanziare 100 mila euro per commissionare uno studio di fattibilità, che aiuti a valutare pro e contro e a mettere in piedi il progetto. La risposta è attesa per la fine del 2023.