PIEMONTE x CURIOSI. Palazzo D’Oria a Cirié: storia, trasformazioni e leggende

Palazzo D’Oria di Cirié: un’affascinante dimora aristocratica trasformata in sede comunale, avvolta dalla storia e da presenze misteriose

 

Palazzo D’Oria a Cirié storia, trasformazioni e leggende

Situato a Cirié nella città metropolitana di Torino, il Palazzo dei Marchesi D’Oria, conosciuto come Palazzo D’Oria, è un antico edificio che ha una storia interessante. Originariamente, il palazzo era una costruzione cinquecentesca di proprietà dei Provana di Leinì. Tuttavia, quando i Doria lo acquisirono, nel corso del XVII secolo, subì una trasformazione per adattarsi al modello delle residenze principesche utilizzate per le “delizie” di caccia reali.

Inoltre, venne aggiunto un territorio adiacente al palazzo, destinato a tale scopo. Una parte di questa area divenne feudale e recintata, come richiesto da disposizioni reali, nella seconda metà del XVII secolo. Nel corso del XVIII secolo, si aggiunse un piano alla parte orientale del palazzo che si affacciava sul parco. L’appartamento meridionale del palazzo, noto come “appartamento di Carlo Emanuele“, era riservato ai soggiorni dei Savoia, che vi dimoravano durante i loro viaggi di caccia. Questo spazio conserva ancora oggi una decorazione plastica e pittorica particolarmente ricca, realizzata dagli artisti luganesi che lavoravano alle residenze reali. La Famiglia Remmert acquistò il complesso nel 1909: successivamente suddivise il parco in lotti, trasformando il Palazzo per l’utilizzo pubblico comunale.

Il fantasma di Emanuele D’Oria

Secondo la leggenda, durante alcune notti, sembra che il fantasma dell’ultimo marchese della casata, Emanuele D’Oria, si aggiri ancora nei cortili del palazzo a Cirié. Il marchese, oltre ad essere un nobile, era anche un appassionato bibliofilo e fotografo. Scomparve nel 1905, pochi mesi prima che Cirié ottenesse lo status di Comune. Pertanto, secondo la leggenda, ogni notte il marchese veglierebbe sulle riunioni del consiglio comunale che oggi si svolgono proprio nel suo antico palazzo.

 

Ilaria Rosella Pagliaro