PIEMONTE ARTE: MUSEO TESSILE CHIERI, SANGUINETI, RUBINO, MUSEO MONTAGNA, ITINERARI SINDONICI, SAGLIETTI, BRUNETTO…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

MUSEO DEL TESSILE DI CHIERI. L’INSTALLAZIONE ARTISTICA DI GIULIA PERIN E LA COLLABORAZIONE CON MARINELLA BIANCO PER LA MOSTRA AL LANIFICIO MAURIZIO SELLA DI BIELLA

Ortensie_Tessitura G.Ghidini_Torino_Campionario 1920_

Proseguono nel mese di dicembre le attività espositive al Museo del Tessile di Chieri.

Mercoledì 13 dicembre, alle ore 16.00, avrà luogo l’incontro con Giulia Perin, giovane artista in residenza stabile specialista di tintura naturale e Batik, che presenterà la sua installazione artistica Continuum, dove il passaggio delle stagioni si traduce in trasparenze di luce e colori sul tessuto.

«L’opera – rileva l’autrice – è un inno alla costante metamorfosi della Natura attraverso le stagioni’ rappresentate astrattamente in una sequenza di teli tinti con coloranti naturali e cera, che l’osservatore potrà esplorare in una esperienza immersiva, toccando e guardando i veli in controluce».

L’evento, pensato in occasione della festa di Santa Lucia, fa da contrappunto alla mostra «KATAZOME. Arte tessile giapponese da Washington a Chieri», visitabile fino al 23 dicembre 2023 su prenotazione con ingresso alla biglietteria del museo (www.fmtessilchieri.org/contatti).

Dopodiché, il Museo del Tessile di Chieri rimarrà chiuso al pubblico per le consuete operazioni annuali di inventariazione e conservazione preventiva, e riaprirà al pubblico sabato 2 febbraio 2024.

Giovedì 14 dicembre 2023, a Biella, presso il Lanificio Maurizio Sella si inaugurerà la mostra “Seta. Luoghi e archivi dell’arte serica” a cura di Marinella Bianco per l’Associazione Tacafile di Trivero, che ha coinvolto la Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile insieme ad altri partner di prestigio quali la Fondazione Sella, la Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze e la Fondazione Bevilacqua di Venezia in un “viaggio nelle geografie della seta attraverso documenti, immagini e oggetti conservati negli archivi di enti e imprese che ne conservano la storia affascinante”.

Continuum_Perin

A questa mostra, visitabile fino al 10 marzo 2024 e scaturita dal progetto “Silk and Archives – La Via Verde della Seta”, la Fondazione contribuisce esponendo un proprio campionario di sete della fabbrica Guglielmo Ghidini di Torino ascrivibili agli anni Venti del Novecento (per informazioni: www.fondazionesella.org/attivita).

Dichiara la Presidente Melanie ZEFFERINO: «Si avvia così a conclusione un anno intenso per la Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile, divenuta ente di rilevanza culturale meritevole del sostegno istituzionale della Regione Piemonte per il triennio 2021-2023. Tali risorse economiche si sono aggiunte a quelle devolute dal Comune di Chieri, maggior sostenitore, e di altri enti che in questo arco di tempo hanno generosamente contribuito alle attività del Museo, Archivio, Biblioteca e Orto del Tessile di Chieri, in particolare la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, la Fondazione Compagni di San Paolo e il Consiglio Regionale del Piemonte. A costoro e ai Soci Fondatori che hanno sostenuto le nostre attività con donazioni, impegno e coinvolgimento in vari progetti, va il ringraziamento del Consiglio di Amministrazione e di tutte le persone che operano per la Fondazione».

 

 

EDOARDO SANGUINETI NELLA CITTÀ “CRUCIVERBA”: INAUGURA ALL’ARCHIVIO DI STATO LA MOSTRA DEDICATA AL GRANDE POETA E AL SUO RAPPORTO CON TORINO

Per la prima volta in mostra il manoscritto finale di Laborintus, la fondamentale opera d’esordio di Sanguineti, ritrovato recentemente

 

Martedì 12 dicembre, alle Sezioni Riunite dell’Archivio di Stato di Torino (Via Piave, 21) è stata presentata alla stampa la mostra Edoardo Sanguineti nella città “cruciverba”.

L’esposizione attinge principalmente ai fondi del Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti, con i quali interagiranno alcune schede lessicografiche selezionate provenienti dal Fondo esempi letterari (scarti e giunte) del Grande Dizionario della Lingua Italiana, al quale Sanguineti partecipò, grazie alla fondamentale mediazione dell’amico Tullio De Mauro, in veste di direttore dei Supplementi. Sarà possibile ammirare per la prima volta due recentissimi ritrovamenti, che risalgono agli albori della carriera del Sanguineti poeta: il manoscritto di Composizione, la raccolta sottoposta nel febbraio 1950 a Cesare Pavese, che la rifiutò, due redazioni di Laszo Varga e il manoscritto finale di Laborintus, la fondamentale opera d’esordio di Sanguineti, nella redazione in cui il titolo era ancora Laberintus.

La mostra fa parte della rassegna Edoardo Sanguineti nella città “cruciverba”, ideata dal Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti in collaborazione con UniVerso, l’osservatorio permanente sulla contemporaneità dell’Università di Torino, Archivio di Stato di Torino, Accademia delle Scienze di Torino, Infini.to – Planetario di Torino e Museo dell’Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari, Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Dipartimento di Studi Umanistici e StudiumLab, vanta il patrocinio di prestigiose istituzioni culturali nazionali quali, tra le altre, l’Accademia della Crusca e l’Accademia Toscana di Scienze e Lettere La Colombaria, della GAM – Galleria d’Arte Moderna di Torino e di RAI Teche.

Il programma, che ha inaugurato il 27 novembre scorso, include una mostra e cinque momenti di convegno, articolati in un percorso significativo per i luoghi e gli enti coinvolti, che guarda ai diversi interessi di Sanguineti in un itinerario alla scoperta delle spinte creative dell’autore e delle molteplici relazioni interdisciplinari che portano a una incessante rideterminazione semantica dei materiali e degli oggetti.

La parola, che Sanguineti definì “fabbrica del mondo”, è il fil rouge della rassegna, che esplora gli interessi lessicografici del poeta, strettamente connessi alla città di Torino, da lui definita città “cruciverba”, “con tutte le caselle bene a posto, secondo uno schema assolutamente geometrico, e con tutte le definizioni a posto”. Una definizione che guardava anche al suo ruolo di “lessicomane”: nel capoluogo piemontese, infatti, il poeta collaborò ai progetti di due dizionari, pietre miliari della storia della lessicografia: il Grande Dizionario della Lingua Italiana (GDLI, Battaglia) e il Grande Dizionario Italiano dell’Uso (GDU, De Mauro).

ASPETTANDO LA GIPSOTECA EDOARDO RUBINO A MONASTERO BORMIDA

Una mostra fotografica di Laura Cantarella presenta la dimensione più intima delle sculture monumentali torinesi di Edoardo Rubino

 “RUBINO (1871-1954)” è la mostra con le fotografie di Laura Cantarella che inaugura venerdì 15 dicembre nel Castello di Monastero Bormida. Un omaggio allo scultore torinese voluto dal Comune di Monastero, per preparare il pubblico alla prossima apertura della Gipsoteca “Edoardo Rubino” nelle sale auliche del Castello di Monastero, e da Fondazione Matrice che coordina il progetto “Gipsoteche in Luce”: un nuovo circuito museale nato grazie al contributo Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando in Luce e di cui fanno parte anche le gipsoteche “Giulio Monteverde” di Bistagno e “Claudia Formica” di Nizza Monferrato.

“La collezione dei gessi di Rubino ricevuta in comodato dalla Regione Piemonte e le opere che successivamente arriveranno dalla GAM di Torino costituiscono un corpus di inestimabile  importanza che viene riunito per la prima volta dopo la morte dello scultore” afferma Luigi Gallareto, sindaco di Monastero Bormida “la collezione troverà presto una stabile collocazione nel Castello Medioevale di Monastero Bormida e per questo motivo ci è sembrato utile far capire con questa anteprima fotografica la levatura dello scultore che ha realizzato importanti opere diffusamente presenti nel capoluogo della nostra Regione: la decorazione esterna e interna di Baratti & Milano, il monumento a De Amicis autore del libro Cuore, la scultura della Dora nel gruppo compreso nella fontana dei dodici mesi al Parco del Valentino, il Faro della Vittoria e il Monumento al Carabiniere per fare alcuni esempi”.

Lo sguardo di Laura Cantarella cattura il lato intimo di opere torinesi molto famose ai tempi di Rubino, come egli stesso era famoso e richiesto, e oggi sovente non più percepite perché ormai parte del paesaggio urbanistico della città, dei parchi, delle piazze, dei portici, degli edifici. Edoardo Rubino è stato una scoperta per la stessa Laura Cantarella: “Le sue opere hanno una caratteristica plastica particolare, sono flussi in movimento congelati. In questo senso, le statue sono già delle istantanee, sono molto fotografiche” dice la fotografa “rese particolarmente famigliari da un’espressività che le rende anti monumentali. Motivo per cui, si è scelto di sostituire il basamento su cui poggiano le statue con una cornice per racchiudere i soggetti ritratti nella loro quotidianità”.

Diffondere la conoscenza della vasta produzione di Edoardo Rubino è un’azione che Fondazione Matrice condivide con la Fondazione Gente&Paesi per la promozione turistica delle tre Gipsoteche del Progetto In Luce.

Laura Cantarella restituisce ai vari personaggi scolpiti in alto e basso rilievi, statue singole o medaglie, una dimensione da ritratto di famiglia, mentre a tre specifici soggetti  un taglio “straniante”. Tra queste il suggestivo basso rilievo della Tomba Debernardi, trasfigurato dagli agenti atmosferici, recente scoperta al Monumentale di Torino, di cui si ringrazia per la segnalazione Renata Santoro responsabile visite, dove sono custodite numerose opere funerarie di Edoardo Rubino.

La mostra RUBINO sarà visitabile fino a marzo solo nei weekend e previa prenotazione: info@comunemonastero.at.it oppure 014488012 – 3280410869

In occasione del Giorno della Memoria 2024, il Museo Nazionale della Montagna di Torino presenta la mostra Le ossa della Terra. Primo Levi e la montagna

Dal 26 gennaio 2024 il Museo Nazionale della Montagna di Torino invita a scoprire il legame di Primo Levi con le terre alte attraverso la mostra Le ossa della terra, un progetto ideato e prodotto dal Museo, sviluppato in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi “Primo Levi” di Torino e curato da Guido Vaglio con Roberta Mori.

Un percorso espositivo articolato attorno alle parole di Levi, ma anche a fotografie storiche, oggetti, documenti, volumi ed estratti video provenienti da archivi pubblici e privati, oltre che dai familiari dello scrittore e dal Museo. Una mostra per scoprire il legame poco conosciuto di Primo Levi con la montagna, nato negli anni dell’adolescenza e tragicamente legato al destino dello scrittore. Fu infatti in Valle d’Aosta che avvenne il suo arresto nel dicembre 1943, che lo condurrà alla deportazione nel campo di Auschwitz. All’indomani dell’8 settembre 1943, l’espressione “andare in montagna” era infatti diventata sinonimo di una precisa scelta di campo, quella di aderire alla lotta partigiana. Dopo la guerra, sarà ancora la montagna a favorire e consolidare l’amicizia di Levi con altri due protagonisti del Novecento: Mario Rigoni Stern e Nuto Revelli.

L’inaugurazione si terrà giovedì 25 gennaio dalle ore 18 e la mostra sarà visitabile fino al 13 ottobre 2024.

L’esposizione è accompagnata da un ricco catalogo edito dal Museo che, oltre al testo dei curatori e alle immagini dei documenti e delle opere esposte, accoglie contributi di Enrico Camanni, Massimo Gentili-Tedeschi, Giuseppe Mendicino, Alessandro Pastore, Marco Revelli e Domenico Scarpa.

 

IN CAMMINO. LA PORTA DI TORINO: ITINERARI SINDONICI SULLA VIA FRANCIGENA

Spazi Regione Piemonte, Rue Du Trône 62, Bruxelles

dal 13 dicembre 2023 al 14 giugno 2024

ingresso gratuito

Il turismo religioso, inclusivo e sostenibile al centro del progetto “Via Francigena for All” con la mostra Incammino. La porta di Torino: itinerari sindonici sulla Via Francigena, presentata a Palazzo Madama – MuseoCivico d’Arte Antica di Torino dal 13 luglio al 10 ottobre 2023, e ora allestita dal 13 dicembre 2023 al 14 giugno 2024 a Bruxelles, negli spazi di Regione Piemonte. Si tratta di un percorso multidisciplinare e interattivo, un vero e proprio cammino virtuale che dalla storia

conduce all’attualità con una prospettiva di visita aperta, dove la comunità e il suo territorio diventano accoglienti a 360 gradi. A realizzarlo è Regione Piemonte in collaborazione con Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino e la Fondazione Carlo Acutis. Il progetto, supportato anche da ENIT, vede al centro la via Francigena come una delle massime espressioni della promozione del turismo religioso e inclusivo e come occasione per soffermarsi su uno dei cammini più importanti italiani: quello che attraversa il Piemonte con la mostra/percorso che narra il territorio mettendo in risalto le centralità storiche e contemporanee della regione, casa della Sacra Sindone e accesso principale alla Penisola lungo il pellegrinaggio sulla Via Francigena.

Ad accompagnare il percorso, la riflessione sul tema del pellegrino — colui che si muove per la salvezza materiale, del corpo e dello spirito — e del viaggio dei Santi di Carità, da San Giovanni Bosco a San Giuseppe Cafasso, da San Giuseppe Benedetto Cottolengo ai beati Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis, con una serie di incontri con l’anima della regione tramite un approfondimento visivo dedicato ai suoi temi fondanti. La mostra è strutturata in quattro sezioni, ognuna connessa a un tema specifico. Nella prima sono presentate sedici illustrazioni originali, realizzate da giovani artisti italiani ormai riconosciuti a livello mondiale.

Una serie di opere che si ispirano ai concetti del pellegrinaggio, della spiritualità, della Sindone, dei cammini, dei Santi di Carità ma anche di quelli che sono gli aspetti morfologici essenziali del Piemonte e del rapporto tra uomo, natura e cibo. Nella seconda sezione sono accolti tutta una serie di materiali videoappositamente realizzati a illustrare la Via Francigena e gli itinerari sindonici, permettendo ai visitatori di immergersi nei paesaggi dei luoghi attraversati. Nella terza sezione, una grande mappa interattiva evidenzia i cammini del progetto “Via Francigena for all” e i cammini sindonici illustrati nel libro di Sisto Giriodi Le altre Sindoni. La mappa è affiancata da fotografie delle decine di sindoni affrescate sulle pareti esterne di edifici collocati lungo i cammini del Piemonte. Opere poco conosciute anche da molti piemontesi, nonostante costituiscano un singolare caso di devozione popolare, un ciclo d’arte lungo tre secoli. Nella quarta sezione, infine, si trova una raffigurazione dell’opera ideata dall’artista torinese Carlo Gloria sul tema del cammino, esposta alla residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Bruxelles.

Il progetto espositivo si propone di offrire un’esperienza coinvolgente e interattiva e di sensibilizzare il pubblico sul tema del pellegrinaggio, della spiritualità e della natura, promuovendo il turismo sostenibile e inclusivo.

SPAZI REGIONE PIEMONTE

Rue du Trône 62 – Bruxelles

13 dicembre 2023 – 14 giugno 2024

MUSEO DEL RISORGIMENTO. mostra Ivo Saglietti – Lo sguardo nomade.

Dal 13 dicembre al 28 gennaio

Nell’esposizione ospitata nel Museo Nazionale del Risorgimento, attraverso 53 fotografie in bianco e nero viene ripercorso il tragitto professionale, dagli anni Ottanta del secolo scorso al 2018, del grande fotografo Ivo Saglietti, recentemente scomparso.

La mostra Ivo Saglietti – Lo sguardo nomade a cura di Tiziana Bonomo, organizzazione e supervisione di Michele Ruggiero, è un saggio su una parte di esperienze vissute da Saglietti in oltre quarant’anni di carriera: dall’inizio delle rivolte in Centro America, in Cile e Perù, ad Haiti e poi il vicino Oriente e Mar Musa in Siria.

 

 

 

 

 

GALLERIA BERMAN. SILVIO BRUNETTO. TORINO, 1932 “TORINO, PASSEGGIANDO SOTTO LA NEVE”

Mostra a cura di Angelo Mistrangelo

Apertura: Giovedi’ 14 dicembre 2023 – Mercoledì’ 31 gennaio 2024

Inaugurazione 14 dicembre h 17,30

Orario  Dicembre&Gennaio: mercoledì, giovedì, venerdì e sabato 10,30 / 12,30 – 16 / 19.00

 domenica, lunedì, martedì chiuso

Riapertura mercoledì 10 gennaio 2024

Questa rassegna è dedicata a Silvio Brunetto nel 53° anno della fondazione della Galleria Berman nelle stesse sale dove l’Artista torinese espose molte volte nel corso della sua carriera. Soprattutto lo ricorda con affetto Giuliana Godio , allora titolare della galleria , che ,quando nevicava a Torino, lo incontrava col cavalletto a dipingere per le strade della città. Ormai novantenne Silvio Brunetto ricorda quegli anni con nostalgia. L’esposizione comprende una cinquantina di opere tra oli e acquarelli, realizzati tra gli anni ottanta fino al 2015 circa, raffiguranti angoli della città, piazze, viali, vicoli caratteristici, stradine della nostra città. Si tratta di ritratti di un artista che ha dedicato tutta la sua vita a dipingere dal vero paesaggi . Silvio Brunetto appartiene a una pittura tradizionale nella cultura figurativa piemontese. E’ un artista contemporaneo con sicure ascendenze nell’arte della fine dell’Ottocento e dei primi del Novecento. La sua grafia pittorica discende da un’impostazione grafica severa. Il paesaggio è il vero punto di riferimento: le nevi, i tetti la volontà di fissare un luogo, uno scorcio del tessuto urbano di Torino o di un paese di montagna sono i soggetti tipici e preferenziali e intensamente ripresi e amati dai collezionisti. Scorre, pertanto, nella sua pittura un itinerario vario, ricco di impressioni, di luoghi che l’artista coglie con freschezza. I lavori di Brunetto sono sobri, puliti, con colori attenuati e accordati con sensibilità proprio del carattere dell’artista, con una poesia sottile che innalza la quotidianità al livello dell’arte. “Il pittore dei tetti e della neve”, come è stato spesso definito l’artista riesce a trasformare con un approfondito studio il valore della luce e dei colori con una trama che lega la fluidità della pennellata a un colore mai eccessivamente squillante, ma sempre tenuto all’interno dei bianchi, dei freddi grigi invernali, dei bruni, dei gialli solari sulle alte creste, dei verdi raggelati e dei tetti

 

CARMAGNOLA. MOSTRA “L’ARTE CHE CURA”PRESSO IL DAY HOSPITAL ONCOLOGICO DELL’OSPEDALE

La diagnosi di una malattia oncologica cambia la vita di una persona e quella dei suoi cari.

Il tempo trascorso in reparto dai pazienti per le terapie antitumorali va da un minimo di 2 ad un massimo di 6 ore: un tempo che può sembrare dilatarsi all’infinito per chi è costretto su un letto o su una poltrona, magari afflitto da più che comprensibili pensieri negativi.

Il progetto “L’Arte che Cura” nasce con lo scopo di rendere il più possibile piacevole la permanenza dei pazienti in ospedale, nonché il loro percorso terapeutico, allestendo una mostra continua di foto d’autore lungo il corridoio del day hospital.

La finalità è quella di promuovere il benessere psicofisico di pazienti e familiari, attraverso la possibilità di ammirare immagini artistiche affinché, focalizzandosi sulla loro bellezza, possano accantonare per qualche attimo le sofferenze di mente e corpo.

Siamo pertanto lieti di invitarvi all’inaugurazione della mostra realizzata in collaborazione con il Comune di Carmagnola e il Circolo Fotografico La Fonte che si terrà:

Da lunedì 11 dicembre presso il day hospital oncologico dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola.

 

BARDONECCHIA. MOSTRA. I SOCI DEL CIRCOLO DEGLI ARTISTI PER IL TROFEO CONI WINTER 2023

PALAZZO DELLE FESTE . FOYER – Piazza Valle Stretta 1, Bardonecchia – TO

DAL 12 DICEMBRE AL 7 GENNAIO

I Soci Artisti del Circolo degli Artisti di Torino, continuano una ormai proficua collaborazione con il CONI Regionale, facendo dialogare arte e sport. In questo caso viene fatto un omaggio ad un importante evento, che quest’anno tocca la nostra Regione, il Trofeo CONI winter 2023, che vedrà quasi 900 giovani atleti gareggiare negli impianti di Torino, Pinerolo, Pragelato e Bardonecchia dal 15 al 17 dicembre. I nostri artisti presentano in mostra; oli, acquerelli e incisioni con monti, paesaggi innevati e tanti atleti degli sport invernali.

 Apertura tutti i giorni, dal 12 dicembre al 7 gennaio h. 15.00/17.30

IN MOSTRA: Osvaldo Alberti Alberto Bassani Anna Borgarelli Gianpaolo Brangero Danyela Bruno Lucia Busacca Nadia Canevaro Maria Stella Costan Biedo Mara Destefanis Lucia Drago Silvana D’Urso Tiziana Inversi Raffaele Iovine Lacon Rosa Maria Lo Bue Margherita Malavenda Gabriella Malfatti Delio Meinardi Renzo Musso Franco Negro Gianna Piacentino Paola Reviglio Mirella Ribaudo Maria Rizzo Maria Teresa Spinnler Roseugenia Tamietto Antida Tammaro Walter Tesio Margherita Vaschetti Emma Viora Francesco Zavattaro Ardizzi

Circolo degli Artisti di Torino

“La Giardiniera Reale”

C.so San Maurizio, 6 – 10124 TORINO

tel. + 39 011 8128718/ +39 329 3042949

www.circoloartistitorino.it

 

 

AMICI BIBLIOTECA NAZIONALE DI TORINO. MOSTRA “LA CULTURA DEL DONO”

A conclusione delle celebrazioni per i trecento anni dalla sua fondazione, la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, a cura di Culturalpe e Hapax Editore e in collaborazione con ABNUT, presenta la mostra La Cultura del Dono, dedicata al tema del dono in ambito culturale, risultato di tre anni di lavoro su alcuni fondi librari conservati presso l’Istituto.

L’inaugurazione della mostra si svolgerà mercoledì 20 dicembre alle ore 18 presso l’Auditorium della Biblioteca Nazionale (piazza Carlo Alberto 5) con i saluti istituzionali, la presentazione del progetto espositivo e una visita alla mostra con i curatori.

Nell’agosto del 2020 la Biblioteca decide di valorizzare un corpus di libri custoditi nei suoi magazzini. Si recuperano così circa 17.000 volumi e 11.000 opuscoli, 556 metri lineari di opere provenienti da tutto il mondo, di cui la maggior parte antiche e di rilevante interesse culturale. Il nucleo principale di questo patrimonio è costituito dai doni giunti dopo il grande incendio del 1904 dell’antica sede della Biblioteca di via Po, che innescò un’immediata gara di solidarietà.

Tra agosto e dicembre del 2020 si ritrova anche documentazione inedita afferente all’archivio storico della biblioteca: si ricostruiscono l’arrivo dei doni, la loro consistenza e gli scambi epistolari con i donatori, prima fondamentale traccia per una sistemazione fisica dei volumi.

Nasce così l’idea di un progetto integrato che, nell’ambito di un piano di conservazione, tutela e valorizzazione, ha portato alla ricognizione completa dei beni attraverso il riordino, l’inventariazione, la catalogazione dei volumi e dell’archivio storico. Infine è stato realizzato un portale 3D ove è possibile sfogliare alcuni dei libri virtualmente.

La mostra si articola in un duplice livello di narrazione: uno sistematico, che affronta il difficile percorso dell’acquisizione del materiale, esplicitato attraverso tre personaggi guida, una linea cronologica e i testi a corredo, e l’altro tematico, in cui a narrare la ricchezza e varietà dei doni sono i volumi stessi, organizzati fisicamente in quindici filoni narrativi.

Tra i temi proposti:

Doni dal Cinquecento, un’eleganza fragile, un opuscolo per ogni occasione, uibri che curano e legato apposta per me.

Vittorio Amedeo II, il re fondatore della biblioteca, Erminia Caudana, la restauratrice che guidò per oltre 50 anni il laboratorio di restauro istituito dopo l’incendio del 1904, e Stelio Bassi, il direttore che traghettò la biblioteca dalla sede di via Po a quella attuale in piazza Carlo Alberto, sono i mentori che accompagnano le visitatrici e i visitatori alla scoperta degli oltre ottanta volumi protagonisti dell’esposizione.

La mostra sarà visitabile fino al 22 marzo 2024 presso la Sala mostre Juvarra, l’atrio annesso e la Sala storica della Biblioteca Nazionale, da lunedì a venerdì dalle 10 alle 16. Ingresso gratuito.

 

 

PERCORSI. FOTOGRAFIE DI SILVANO RUFFINI

Dal 16 dicembre alle Scuderie del Forte di Bard

Percorsi. Fotografie di Silvano Ruffini è il titolo della mostra che sarà allestita nelle Scuderie del Forte di Bard dal 16 dicembre 2023 al 21 gennaio 2024. L’esposizione riunisce per la prima volta nello stesso luogo, diverse serie fotografiche realizzate da Silvano Ruffini, fotografo valdostano d’adozione, nato a Castelnovo ne’ Monti in provincia di Reggio Emilia Cinque le serie esposte con l’obiettivo di far scoprire al pubblico le diverse tappe del viaggio fotografico dell’artista. È una sorta di mini-retrospettiva. L’autore rivela un talento multiforme, caratteristica che lo annovera fra i veri fotografi creativi. Questa mostra offre alcuni tocchi della vasta tavolozza di Silvano Ruffini, tra colore e bianco e nero, campagna e città, immobilità e azione.

L’esposizione verrà inaugurata venerdì 15 dicembre, alle ore 17.00.

L’ingresso è incluso nel biglietto di entrata al Forte di Bard.

CASALE MONFERRATO. ARTE CONTEMPORANEA AL CASTELLO

Sabato 16 dicembre si terranno le inaugurazioni di tre mostre

Sabato 16 dicembre 2023 il Castello del Monferrato si arricchirà di tre nuovi eventi culturali che accompagneranno i visitatori dello storico monumento cittadino durante questa ultima parte dell’anno, proseguendo anche per la prima parte del 2024.

Alle ore 15,00 verrà inaugurata “Libertà” – Mostra internazionale di Libri d’Artista e opere d’arte contemporanea, evento organizzato dall’Associazione ECHORAMA in collaborazione con la Città di Casale Monferrato.

La mostra, che sarà ospitata nelle salette al 2° piano dal 16 al 31 dicembre 2023, presenterà al pubblico 70 Libri d’Artista realizzati da 66 Artisti di 15 Paesi del Mondo: Argentina, Austria, Bielorussia, Brasile, Germania, India, Italia, Malesia, Polonia, Romania, Stati Uniti, Svezia, Turchia, Ungheria e Venezuela e una collettiva d’arte contemporanea con opere degli artisti: Lucia Caprioglio, Héctor “Mono” Carrasco, Laura Chiarello, Albina Dealessi, Paola Gino, Lana Jokhadze, Alisa Mezhens’ka, Flavia Nasrin Testa e Movimento Zla Mavka.

Alle ore 16,00 si inaugureranno in contemporanea due differenti mostre personali, entrambe curate da Matteo Galbiati: “Storia e gioia dell’equilibrio di un pensiero libero” presso il Salone Marescalchi con opere selezionate di Arturo Vermi, mostra che resterà aperta al pubblico fino al 25 febbraio 2024; “Luce, geometria variabile” dedicata a Bruno Bani, si terrà negli spazi della Manica Lunga, del Torrione dell’Enoteca e nel Torrione Androne fino al 28 gennaio 2024.

“Il nostro Castello torna a vivere di Arte Contemporanea, proseguendo un percorso che l’Amministrazione ha avviato e consolidato con grande convinzione – afferma l’Assessore alla Cultura Gigliola Fracchia – Questo dicembre, così ricco, precorre un 2024 intenso e votato alla cultura contemporanea, per un territorio che ha saputo accogliere e fare proprio un percorso virtuoso e di prospettiva”.