CARMAGNOLA. FORESTAZIONE DEL BOSCO DEL GERBASSO

I lavori si svolgeranno tra i mesi di aprile e giugno 2024

Area Gerbasso che diventera bosco

Il progetto di forestazione in oggetto, denominato CMTO 2 Corona Verde Aree Protette Parco Po Piemontese, è coordinato dalla Città Metropolitana di Torino, in collaborazione con l’Ente di gestione delle aree protette del Po Piemontese e la partecipazione dei Comuni di Carmagnola, Carignano, Verolengo e Lauriano.

Il suddetto Ente ha proposto interventi specifici e mirati nelle aree protette e siti Natura 2000 di propria competenza, al fine di migliorare la biodiversità e la naturalità nelle zone designate, secondo le disposizioni dei propri strumenti pianificatori. L’Ente di gestione delle aree protette del Po Piemontese è nato dalla fusione di due Enti gestori (EG delle aree protette del Po Torinese e EG delle aree protette del Po Vercellese – Alessandrino), pertanto gestisce le Aree Protette lungo tutta la fascia fluviale del Po in Piemonte.

Il progetto prevede un cantiere con un bilancio pari a zero in termini di emissioni di CO2 che saranno compensate dall’impresa appaltatrice nell’ambito del cantiere.

Le aree oggetto dell’intervento sono ex-coltivi abbandonati in tempi più o meno recenti e soggette a colonizzazione di specie erbacee e talvolta arbustive, oppure lotti appositamente ritirati dalla pratica agricola per lasciare maggiore spazio al progetto di riforestazione, come nel caso del Parco del Gerbasso nel Comune di Carmagnola.

Nel lotto del Gerbasso, all’interno della Riserva Naturale della Lanca di San Michele, sono previsti tre interventi distinti:

– piantumazione: sul corpo principale del lotto, oggi seminativo, è prevista la messa a dimora di un impianto arboreo-arbustivo tipo che, nel breve volgere di pochi anni, sarĂ  in grado di dare una copertura totale del suolo, assumendo in pieno le caratteristiche, la definizione e la tutela normativa del bosco;

– inerbimento: nelle aree interessate da lavorazioni del terreno. Nella porzione nord è prevista un’area a prato, da realizzarsi con semina di un miscuglio erbaceo per consentire una migliore penetrazione visiva del lotto di neoformazione per quei visitatori che volessero percorrere la strada a nord del lotto e visitare le aree di intervento;

– selezione e sottoimpianto: nella porzione di bosco giĂ  presente è prevista la realizzazione di un diradamento (taglio a buche), con sotto impianto di specie autoctone per garantire una maggiore biodiversitĂ  e per rendere il bosco (ex impianto di forestazione antropica) piĂą ricco di specie, disetaneo e, dunque, maggiormente naturaliforme.

I lavori di messa a dimora delle piante inizieranno nel mese di aprile e si svolgeranno non oltre il termine del prossimo mese di giugno. Gran parte della superficie sarà utilizzata per la forestazione e rimarranno alcune aree aperte, tenute a prato, soprattutto verso il fiume Po.

Si precisa che le piantine in uso non sono a radice nuda ma in zolla, potendo così essere dislocate senza danni nella posizione definitiva anche a stagione vegetativa inoltrata.

L’obiettivo generale del progetto è quello di migliorare al condizione delle aree poste in posizione immediatamente prossima alle aree protette ad elevato valore ecologico.

Gli obiettivi specifici del progetto sono quindi legati alla tutela della biodiversità in un’ottica di riqualificazione dell’ambito perifluviale, in cui l’impianto di specie afferenti alla vegetazione naturale potenziale mira a implementare le funzionalità ecologiche dell’ambiente golenale, il suo ruolo come infrastruttura verde e blu a scala territoriale, la qualità paesaggistica e in generale l’offerta di servizi ecosistemici di regolazione.

In secondo luogo, si evidenzia come gli ambiti oggetto dell’intervento si configurino attualmente come incolti e soggetti a invasioni, più o meno intense, di specie alloctone. Gli interventi previsti andranno, quindi, a beneficio anche delle formazioni forestali limitrofe, in quanto la prossimità di piante di specie esotiche a carattere invasivo sarà sostituita da piante autoctone e, nel tempo, potranno instaurarsi dinamiche in grado di favorire la diversificazione specifica e strutturale, fulcro della stabilità del bosco.

Complessivamente si otterranno benefici in termini di biodiversità caratterizzante il parco del Po, grazie alla valorizzazione delle superfici forestali e degli habitat associati, nonché ricadute positive sulla fruibilità dell’area attraverso opere accessorie quali i pannelli informativi.

L’analisi del sito, condotta tramite specifico sopralluogo e consultazione delle fonti cartografiche (Carta delle Serie di Vegetazione d’Italia, Carta forestale SIFOR, Carta degli Habitat), ha permesso di individuare la vegetazione potenziale locale e le specie da mettere a dimora, ovvero la vegetazione che il sito può ospitare, nelle attuali condizioni climatiche e pedologiche, in assenza di disturbo.

Le lavorazioni propedeutiche previste per la messa a dimora saranno di volta in volta calibrate in base alle esigenze poste dal sito, fermo restando l’obiettivo di limitare al minimo le lavorazioni per contenere gli impatti sull’ecosistema esistente.

Gli interventi verranno valorizzati tramite la posa di bacheche e la realizzazione di pannelli informativi finalizzati a comunicare ai visitatori le caratteristiche ecologiche dell’area, le particolarità faunistiche e floristiche, nonché le finalità e modalità dell’intervento di riforestazione.

Presso l’area Gerbasso è prevista inoltre l’individuazione di una porzione di terra destinata a parcheggio per i mezzi a motore dei fruitori, tramite la posa di un breve tratto di staccionata in legno (sviluppo circa 60 m); da qui un sentiero di nuova realizzazione (sviluppo circa 100 m), condurrà i visitatori al bosco oggetto di intervento.

Il Sindaco Ivana Gaveglio dichiara: “Sono molto felice per l’avvio di questo importante progetto di forestazione nel Bosco del Gerbasso. La conservazione e la valorizzazione delle nostre risorse naturali sono fondamentali per la qualitĂ  della vita dei nostri cittadini e per la salvaguardia dell’ambiente. Ringrazio, a nome mio e di tutta l’Amministrazione, la CittĂ  Metropolitana di Torino e tutti coloro che stanno contribuendo a rendere possibile questa iniziativa, fiduciosi che il risultato finale arricchirĂ  il nostro territorio e contribuirĂ  alla promozione della biodiversitĂ  locale.”