Cripta

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Cripta

Quando, nel 1405, i chieresi, desiderosi di costruirsi una Collegiata più grande e rappresentativa, demolirono quella che era stata costruita dal vescovo Landolfo poco dopo il Mille, oltre al battistero di quest’ultima risparmiarono la cripta. Probabilmente a tale decisione non fu estraneo il fatto che essa custodisse le tombe della potente famiglia dei Balbo.

Quella cripta esiste ancora sotto il presbiterio. Ne rimane libera un’abside, dotata di tre finestre strombate, e il presbiterio, le cui volte sono sorrette da quattro colonnine di pietra sormontate da rozzi capitelli. In mezzo un semplice altare, ricostruito utilizzando materiali recuperati durante i lavori di scavo. Sulla parete, le lapidi funebri di vari esponenti della famiglia Balbo

ANONIMO. La Vergine col Bambino e gli Apostoli Pietro e Paolo (sec. XIV).

ANONIMO. La Vergine col Bambino e gli Apostoli Pietro e Paolo (sec. XIV).

Sulla volta centrale della cripta c’è un affresco probabilmente trecentesco. Raffigura la Vergine che allatta Gesù Bambino, affiancata dagli apostoli Pietro e Paolo, il primo riconoscibile dalle chiavi che porta in mano, il secondo dalla spada e dal libro (riferimento ai suoi scritti contenuti nel Nuovo Testamento. L’affresco, piuttosto danneggiato, rivela una tecnica molto elementare. Tuttavia, si tratta di uno dei dipinti più antichi che esistano a Chieri.

ANONIMO. Annunciazione (sec. XV) - frammento

ANONIMO. Annunciazione (sec. XV) – frammento

A sinistra dell’ingresso attuale si nota quanto rimane di un’Annunciazione, probabilmente quattrocentesca. La parte che manca è resa invisibile dalla parete che fu costruita all’inizio del Cinquecento, in occasione dei profondi cambiamenti riguardanti il coro e il presbiterio e della costruzione della gradinata di accesso a quest’ultimo. La presenza, nella cripta, di un affresco quattrocentesco fa pensare che nel Quattrocento, prima di quei cambiamenti, essa fosse ancora in uso.

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