ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati

TORINO – MAHLER: LAMENTO E ACCUSA – La cantata fiabesca in tre parti Das Klagende Lied (Il canto del lamento e dell’accusa), dai toni epico-drammatici, la cui prima esecuzione ebbe luogo all’Opernhaus di Vienna il 17 febbraio 1901, verrà proposta nel secondo concerto della stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale R.A.I. diretta da James Conlon (foto). E’ scritta nello stile del Durchkomponiert wagneriano, ossia in uno sviluppo continuo senza recitativi, numeri chiusi o arie: le voci soliste non corrispondono mai a personaggi, hanno un ruolo puramente musicale e narrativo, mentre il coro, come nella tragedia greca, commenta l’azione. Qui emerge un Mahler ventenne che dimostra già un’incredibile padronanza delle risorse sinfoniche e una straordinaria fantasia per gli impasti strumentali. Introduce per la prima volta la sua peculiare contrapposizione tra il registro comico e quello sinistro, l’ingenuità popolare e la colta raffinatezza. Vengono alla luce tutti gli elementi propri del suo stile: i concitati ritmi puntati, le alternanze tonali tra maggiore e minore, la costruzione di strutture sinfoniche a partire da temi brevi, le continue alterazioni dinamiche degli strumenti per ottenere effetti di contrasto tra luce e ombra, l’articolazione trasparente del contrappunto orchestrale, l’innovativa organizzazione della musica fuori scena che estende il senso dello spazio sonoro e che crea una sorta di teatro immaginario, con veri e propri effetti scenici. Come fonte del libretto, scritto dallo stesso Mahler, viene indicata un’antologia di leggende popolari, pubblicata a Lipsia nel 1856, dove appare il racconto intitolato Das Klagende Lied. La storia è quella di un fratello e una sorella in gara alla ricerca di un fiore che farà conquistare il torno;  la ragazza trova il fiore e viene uccisa nel sonno dal fratello; un pastore trova un osso, ne ricava un flauto e resta sconvolto dall’ascolto della voce di un bambino che esce dallo strumento, denunciando il fratricidio. Mahler muta i protagonisti in due fratelli, aggiunge l’arroganza della principessa e la sua pretesa del rarissimo fiore . La figura centrale risulta quella del pastore (o menestrello) che ha costruito il flauto dall’osso e che lo suona, invita la vittima a lanciare la sua accusa e a scacciare il regime corrotto.

Das Klagende Lied venne sottoposto a numerose revisioni da parte di un Mahler, come sarà sempre in seguito, attanagliato da dubbi e ripensamenti prima di approdare alla pubblica esecuzione. Strutturato in tre parti: Waldmarchen (Fiaba della foresta), Der Spielmann (Il menestrello), Hoch zeitsstuck (Scena di nozze)  verrà proposto nella sua veste originale.

Si rimane sul terreno dell’horror anche nel brano che verrà eseguito in apertura di serata. Si tratta del poema sinfonico Zlaty kolovrat (L’arcolaio d’oro) scritto da Dvorak nel 1896 e ispirato al poema omonimo presente in Kytice, una raccolta di fiabe popolari di K.J. Erben. Ecco la storia. Durante una cavalcata un re s’imbatte in una giovane donna Dornicka, s’innamora di lei. Chiede alla sua matrigna di condurla al suo castello con loro. Lungo la strada la uccidono, le amputano mani, piedi e le cavano gli occhi. La sorellastra si spaccia per Dornicka e sposa il re che deve partire per la guerra, Nel frattempo, nella foresta, un mago scopre i resti di Dornicka e decide di riportarla  in vita. Invia una lettera al castello al fine di convincere la sorellastra a restituire i due piedi in cambio di un arcolaio d’oro, le due mani per una conocchia d’oro, i due occhi per un fuso d’oro. Assemblato il corpo, il mago riporta in vita Dornicka. Il re torna dalla battaglia e sente la ruota dell’arcolaio raccontare i raccapriccianti dettagli dell’omicidio di Dornicka. S’inoltra nella foresta per ricongiungersi a lei.

 

Torino, Auditoriun “Toscanini” R.A.I., p. Rossaro

Giovedì 26 ottobre, ore 20.30 e Venerdì 27 ore 20.00

ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE R.A.I.  diretta da JAMES CONLON

Solisti: AGA MIKOLAY (soprano), YULIA MATOCHKINA (contralto), BRENDEL GUNNELL (tenore), THOMAS TATZL (basso)

CORO FILARMONICO CECO DI BRNO diretto da PETR FIALA

Musiche di Dvorak, Mahler

 

TORINO- UN DIRETTORE FUORI DAGLI SCHEMI-Il direttore greco Theodor Currentzis, esule volontario negli Urali all’Opera di Perm con il suo inseparabile laboratorio Ensemble MusicAeterna, inaugurerà  all’Auditorium Agnelli ”la stagione  di Lingotto Musica, una prestigiosa ribalta che da sempre ospita compagini orchestrali di alto lignaggio. Currentzis ha fatto della Russia la sua seconda patria dal 1990 quando iniziò a studiare a San Pietroburgo con Ilya Musin che annovera tra i suoi allievi direttori del calibro di Valery Gergiev e Semyon Bychkov. Solo da pochi anni è esplosa la fama internazionale del direttore greco-russo con inviti a Berlino, Zurigo, Vienna, Amsterdam, Parigi. Clamoroso il successo riscosso nell’opera di Mozart La clemenza di Tito all’ultimo festival di Salisburgo. Le sue interpretazioni hanno portato critica e pubblico a mettere in discussione tutto ciò che credevano di sapere circa la musica. Basta una frase come Il successo non mi interessa senza autostima per comprendere come questo ragazzone di quarantacinque anni sia il classico esempio di interprete che non concede esitazioni. O ti piace subito o lo detesti.

Al Lingotto MusicAeterna e Currentzis proporranno un programma dedicato al Novecento russo a cominciare dalla Sinfonia in re maggiore (Classica) di Prokof’ev concepita in un’epoca in cui i fantasmi neoclassici si agitavano nell’ombra. Un lavoro dove ironia e magistero compositivo vanno a braccetto e dove si ride del passato, di un passato che in fondo piace. La Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore op. 90 (1945) di Sostakovic  è coincisa, serrata in cinque movimenti e venne cassata dalla critica ufficiale che ne sottolineò la mancanza di contenuto sostanziale. Lo stesso Sostakovic definì l’op. 90 Un perfetto Allegro che i musicisti proveranno piacere a suonarlo, mentre i critici si delizieranno a stroncarlo. Assai ricca e vivace è la strumentazione in cui ricoprono un ruolo di primo piano i legni.

Al centro della serata il pianista Alexander Melnikov(classe 1973), noto per le sue scelte musicali spesso inconsuete, eseguirà il Concerto n. 2 in fa maggiore op. 102 (1957) ancora di Sostakovic, in seconda posizione nella locandina. L’autore si tiene alla larga dal virtuosismo , evita la consueta contrapposizione dialettica solista-orchestra a favore del fraseggio tematico tra i due, reso interessante da dettagliati giochi di variazione. Questo è palesemente evidente nell’Allegro iniziale dove una luminosa melodia si contrappone a un tema marziale. Seguono un Andante dal melodizzare nostalgico e un convulso Allegro, pagina dalla tensione ritmica, effervescente, una sorta di corsa al galoppo a cui è impossibile all’ascoltatore sottrarsi.

 

Torino, Auditorium “Agnelli” del Lingotto, v. Nizza 246

Stagione Lingotto Musica

Lunedì 30 ottobre , ore 20.30

ORCHESTRA MUSICAETERNA diretta da THEODOR CURRENTZIS

solista Alexander Melnikov (pianoforte)

Musiche di Prokof’ev, Sostakovic