Chieri, “RestART!” debutta con la prima mostra

Martedì 15 giugno, alle ore 17,30, presso l’Imbiancheria del Vajro, in via Imbiancheria 12, a CHIERI, si è tenuta l’inaugurazione ufficiale del progetto «RestART!» la mostra «I introduce myself», con la partecipazione di Alessandro Sicchiero, Sindaco della Città di Chieri, Antonella Giordano,Assessore alla Cultura della Città di Chieri, Silvana Nota, direttrice artistica, e Massimo Tiberio,exhibit designer.Oggi la Città di Chieri dispone di una collezione di più di 300 opere di Fiber Art, “Trame d’Autore”,realizzate da artisti di tutto il mondo, un patrimonio di valore e di rilevanza internazionale, che fino ad oggi non aveva un luogo che potesse ospitarle e valorizzarle in maniera continuativa.«RestART!» si è aggiudicato il bando “I luoghi della cultura 2020” della Fondazione Compagnia di San Paolo, che è il maggior sostenitore del progetto. La prima fase si è concentrata sul recupero del patrimonio esistente, tramite il ripristino e la rifunzionalizzazione della strutturadell’Imbiancheria del Vajro, che ora diventa un museo ‘relazionale’ incentrato sul patrimoniodella Fiber Art, ospitando mostre temporanee ed eventi collaterali, attività educative, nonché larassegna “Tramanda” e tutte le iniziative ad essa collegate. E dal 15 giugno 2021 fino al 15dicembre 2022, saranno proposte a rotazione cinque mostre che presenteranno la CollezioneCivica “Trame d’Autore”.«Questa importante iniziativa culturale vuole rilanciare gli splendidi spazi dell’Imbiancheria delVajro e far conoscere finalmente il ricco patrimonio di Fiber Art che Chieri custodisce da anni dichiara l’assessore alla Cultura Antonella GIORDANO-un patrimonio importante dal punto di vista non solo storico e culturale ma anche estetico. A seguito della crisi e delle trasformazioni della filiera del tessile, la Fiber Art si è affermata come uno degli strumenti capaci di valorizzare il sapere immateriale legato al tessile, sprigionandone le potenzialità artistiche. Non solo abbiamo recuperato un edificio sottraendolo al degrado, non solo proponiamo nuovi percorsi espositivi edeventi, ma con questo progetto mettiamo a sistema una rete di relazioni, coltivata negli anni,capace di ampliare l’offerta culturale e amplificare l’impatto con una gestione aperta e flessibile,capace di dialogare con il territorio e di coniugarlo con l’internazionalità, stimolandonel’entusiasmo e coinvolgendolo in un processo di sviluppo condiviso. Un museo “relazionale” e non“statico” dove il visitatore non è un fruitore passivo ma diventa parte attiva».

(Foto e testo di Luciano Berruto)