Chieri e i Santi Giuliano e Basilissa: la tradizione è anche spettacolo

Metti un trascinatore come Domenico Torta, l’uomo che ha riscoperto antiche tradizioni popolari e le ha trasformate in genuine espressioni di spettacolo. Aggiungi la volontà di un assessore al turismo, Elena Comollo, di coinvolgere il territorio, che è Chieri ma non solo, in eventi capaci di incuriosire e magari attrarre gente anche da fuori. Ed ecco il successo della Processione dei Santi Giuliano e Basilissa, recupero a livelli fin raffinati di un mondo contadino antico che rischia di scomparire ma che sopravvive per la tenacia di uomini come Guido Rubatto e (pochi) altri. Sabato, la sfilata del carro chierese con le reliquie dei santi patroni del mondo agricolo da 800 anni è stata occasione per fare due cose in più rispetto al recente passato: una, coinvolgere Riva, Villanova e Pralormo, dove analoga tradizione è da sempre parte del vivere dei luoghi e delle genti che li abitano. Due, confrontare gli stranòt dell’una e dell’altra realtà, in un crescendo di emozioni sincere, semplici ma profonde. Dove i vecchi sempre protagonisti (come i chieresi Rubatto e Vaschetti) sono affiancati da giovani che sono nel solco della tradizione, e persino da bambini, come il piccolo Riccardo  che tiene botta con simpatica sicurezza. Domenico Torta dice che è tutto molto bello, ma anche molto faticoso da organizzare. Giusto. Ma ne vale la pena. (Gianni Giacone)

FOTOSTORIA a cura di Luciano Berruto