PIEMONTE ARTE: BRUNETTO, BISCOTTI, MAYA AL KHALDI + SAROUNA, KISSINKEMMER, MASOUDEH MIRI, GRIFFA, HOLD…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

I TETTI, I PAESAGGI E LE NEVI DI SILVIO BRUNETTO

Il lungo percorso artistico di Silvio Brunetto appartiene alle esperienze figurative dell’arte piemontese, a una piacevole e rasserenante ricerca legata all’interpretazione dei tetti, dei paesaggi e delle nevi di un ambiente naturalistico profondamente amato.

Scomparso a metà del mese di marzo, lascia al mondo della pittura torinese il senso di una ricerca sensibile al variare della luce atmosferica, come si è potuto vedere nella sua ultima mostra personale allestita dalla Galleria Berman, diretta da Barbara Beretta e corredata da una riflessione e un ricordo di Giuliana Godio: “quando nevicava, lo incontravo con il cavalletto a dipingere, sotto ad un grande ombrello, per le strade della città”. Un’immagine che appartiene, quindi, alla mostra “Silvio Brunetto. Torino, passeggiando sotto la neve”, accompagnata, tra gli altri, da un testo di Gaia Griseri. Ma, direi, che fa parte della storia di Brunetto, nato il 30 agosto 1932 a Ceretta di San Maurizio Canavese, che si era formato ai corsi del nudo dell’Accademia Albertina di Belle Arti e ha approfondito il proprio discorso seguendo la tecnica grafica dell’incisore Marcello Boglione, la nitida impostazione verista di Felice Vellan, la fantasia dei Surfanta e la gamma cromatica di Mario Lisa. E accanto a questi artisti ha colto anche l’essenza del segno a matita di Carlo Musso e Umberto Colli, mentre ha fissato con rapidi schizzi i violoncellisti durate le prove d’orchestra e con preziosi e luminosi acquerelli la singolare figura e personalità scenica di Rigoletto.

Tra pittura e musica, tra la stazione “Cirié-Lanzo” e Piazza Castello, si delinea il racconto e il linguaggio di Brunetto, tanto che Gian Giorgio Massara sottolinea che nasce così un modo “poetico di accostarsi alla natura o al paesaggio urbano che gli consente di vivere il soggetto con eguale intensità sia che si tratti del centro storico della sua città o di una Venezia assonnata, di poche baite montane confuse in una livida alba…”.

Le illustrazioni per “La locandiera di Carlo Goldoni”, pubblicate nel volume della Gande Collana Fògola, le annuali esposizioni del Circolo degli Artisti, Piemonte Artistico e Culturale e Promotrice delle Belle Arti di Torino, le rassegne della Regione Piemonte e Regione Autonoma della Valle d’Aosta, rappresentano alcuni momenti e aspetti di un cammino realizzato all’insegna di una misurata resa di quei soggetti proposti inoltre dalla Galleria Fogliato o dalla Galleria Hyakugo di Tokyo, sino alle collettive “Pittori e scultori da Torino a Volgograd” e le “Olimpiadi invernali 2006, neve a Torino”.

Lavori che esprimono la sua puntuale e meditata visione della realtà con un’indagine – suggerisce Ottavio Mazzonis – che sorretta “dall’indispensabile abilità di mestiere e da una raffinata sensibilità lo porta ad essere non solo pittore, ma artista”.

 

                                            Angelo Mistrangelo

 

CASTELLO DI RIVOLI. TITOLO PRIMO, HO SOGNATO, CLARA E ALTRE STORIE. ROSSELLA BISCOTTI

A cura di Marianna Vecellio

21 aprile – 25 novembre 2024

Castello, Terzo piano

Inaugurazione: sabato 20 aprile 2024, ore 18.30

Il Castello di Rivoli presenta Titolo Primo, Ho sognato, Clara e altre storie, la prima mostra antologica istituzionale di Rossella Biscotti (Molfetta, 1978), artista italiana di base in Olanda e Belgio. Esponente di punta di una generazione di artisti italiani che si è dedicata alla storia del nostro paese portandone alla luce nodi stratificati ed irrisolti, Biscotti ha fatto della ricerca e dell’analisi finalizzate a porre domande di interesse collettivo il centro del suo lavoro. Se all’inizio della sua carriera Biscotti si è concentrata sull’amnesia strutturale che segna la storia recente, i suoi ultimi lavori guardano alle risorse, al processo e alla circolazione delle materie prime e a come la politica della natura, l’economia e il genere si intersecano in narrazioni complesse. Biscotti combina la ricerca con la potente azione delle forme scultoree e della materia vibrante per creare opere dal potere suggestivo e dalla precisione forense.

Le opere di Biscotti sono spesso frutto di collaborazioni con altre discipline tra cui l’archeologia, l’antropologia, la geopolitica e le scienze ambientali. Utilizzando una vasta gamma di linguaggi tra cui l’installazione, la scultura, la performance, il suono e il film, esse si fondano sul rapporto con la storia intesa come ecosistema di relazioni attive. Le sue opere sono oggetto di lunghi periodi di indagine e studio volti a svelare le complesse strutture di potere che condizionano le dimensioni irrisolte del nostro presente.

Nelle sale al terzo piano della Residenza sabauda è allestito un gruppo di opere che illustrano i processi di ricerca condotti dall’artista nella sua carriera ventennale attorno a tematiche e soggetti quali gli sconfinamenti tra le dimensioni privata e pubblica; il rapporto tra il passato e il presente, tra il monumento e il documento. Le opere esposte mostrano come, sin dagli esordi, Biscotti abbia impostato la sua pratica sulla forza del gesto e della parola, sul processo di svelamento e scavo, attraverso un linguaggio multivocale in cui è preponderante l’uso del suono. L’allestimento della mostra delinea una narrazione polifonica composta da storie minori e indagini su tematiche ecologiche, politiche e di genere, mettendo in luce le analogie e le motivazioni che animano usi diversi delle tecniche speculari di estrazione e archiviazione.

La mostra presenta alcuni dei primi lavori realizzati dall’artista negli anni duemila che esplorano il rapporto tra storia e memorie individuali per arrivare a indagini recenti sulla nozione di energia intesa come strumento di lettura della contemporaneità. Il percorso espositivo include opere chiave come The Trial (Il processo), 2010-2016, un’installazione sul famigerato processo in cui alcuni militanti e intellettuali, già membri di Potere Operaio e Autonomia Operaia, furono processati in tutta Italia con l’accusa di terrorismo. L’installazione multimediale di Biscotti si riferisce ai procedimenti che si svolsero tra il 1982 e il 1984 nell’aula bunker del Foro Italico, di epoca fascista, e comprende calchi di dettagli architettonici dell’aula, suoni e serigrafie che portano alla luce questa storia stratificata.

Inoltre, attraverso l’indagine del corpo femminile e la sua oggettificazione, ulteriori opere esplorano le differenti forme di sfruttamento, reclusione e confino. Nel percorso è presente Trees on land (Alberi sulla terra), 2021, dalla collezione del Castello di Rivoli. L’opera traccia l’impatto del batterio xylella fastidiosa che ha recentemente devastato intere piantagioni di ulivi in Puglia, portando gli agricoltori alla combustione di migliaia di alberi per contenerne la diffusione. Biscotti ha mescolato le ceneri rimaste con argilla per creare vasi simbolicamente vuoti, sculture che mappano e visualizzano questa tragedia ecologica ed economica.

La mostra include una nuova produzione appositamente concepita dall’artista per il Museo. La nuova opera è una riflessione sulle relazioni, storiche e attuali, tra estrazione, paesaggio e sottosuolo tramite la metafora della circolazione di materie prime ed energia. Protagonisti dell’installazione sono tubi in acciaio disposti come un oleodotto in scala reale che invade lo spazio espositivo in forme diffuse e tentacolari. La nuova produzione affronta il tema del sottosuolo che da bacino estrattivo è riletto dall’artista come spazio creativo e di rigenerazione. Come una creatura viva e in divenire, l’opera prenderà vita cambiando forma nel corso della mostra.

Il progetto è accompagnato da un catalogo bilingue, in italiano e inglese. La pubblicazione è la prima monografia esaustiva sull’artista italiana residente in Olanda e offre una estesa analisi della sua pratica espressiva ventennale includendo saggi della curatrice, di Carolyn Christov-Bakargiev e dell’antropologo australiano Michael Taussig.

 

M.A.O.: MAYA AL KHALDI + SAROUNA

Performance nell’ambito del public program della mostra Trad u/i zioni d’Eurasia

a cura di Chiara Lee e freddie Murphy

Mercoledì 27 marzo 2024 ore 18.30

MAO Museo d’Arte Orientale, Torino

 Il sesto appuntamento del public program di Trad u/i zioni d’Eurasia porta al MAO voci e musica dal passato e dal presente palestinese.

Maya Al Khaldi مايا الخالدي è un’artista, musicista e compositrice palestinese, con base a Gerusalemme. La sua pratica si basa sull’esplorazione della vocalità e della musica del passato e del presente palestinese e sul lavoro su materiali d’archivio. Il suo album di debutto “عالم تاني – Other World”, prodotto da Sarouna, si ispira al folklore palestinese immaginandone un diverso futuro sonoro. Tutti i brani includono testi, melodie o registrazioni dall’archivio audio della musica tradizionale palestinese del Centro d’Arte Popolare di Ramallah, in Palestina.Sarouna سارونا è una suonatrice palestinese di qanun, oltre che ingegnere del suono, produttrice e DJ nata a Gerusalemme.

Fondatrice di Tawleef, un’etichetta discografica e spazio artistico palestinese indipendente guidata da donne, lavora ad un progetto musicale collaborativo tutto al femminile, con artiste palestinesi e della diaspora. Attualmente sta componendo il suo primo album, un’esplorazione elettronica della memoria attraverso campionamenti e qanun.

Il calendario completo degli eventi sul sito.

 

TO.BE II EDIZIONE. KISSINKEMMER

Un progetto di Ghëddo

Ha inaugurato, presso la galleria Febo e Dafne di Torino, la prima mostra della seconda edizione del progetto TO.BE, ideato e organizzato dal collettivo curatoriale Ghëddo, quest’anno intitolato Kissinkemmer.

L’iniziativa è rivolta allə artistə dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e vede coinvolte gallerie e spazi indipendenti del territorio torinese, partner del progetto. TO.BE ha l’obiettivo di creare una connessione tra la formazione dell’artista e il suo percorso professionale, offrendo l’opportunità di conoscere il circuito dell’arte contemporanea al di fuori dell’istituzione accademica.

Il bando attivo dal 2 maggio al 9 giugno 2023 ha permesso la selezione di 31 artistə dell’Accademia Albertina che hanno potuto presentare in un primo momento un progetto site-specific da esporre nella mostra inaugurale dal titolo KISSINKEMMER. La collettiva si è svolta negli spazi di Flashback Habitat, Ecosistema delle Culture Contemporanee dal 21 settembre al 1 ottobre con una selezione di 13 artistə. Il tema della proposta espositiva ha abbracciato quello del bando e parte dalla relazione di due concetti: il kissi-in e il kemmer, dando vita a quella che diventa la prospettiva dell’approccio lavorativo e non solo. La pratica del kiss-in appartenente alla sfera della realtà – nello specifico quella politica – è una manifestazione pubblica che avviene con l’azione del bacio collettivo come gesto solidale e di partecipazione. Il kemmer proviene invece dalla fantasia della scrittrice americana Ursula K. Le Guin, che nel libro “La mano sinistra del buio” (1969), descrive la fase di accoppiamento di abitanti androgeni del pianeta Gethen dove lə protagonistə sono di genere neutro e, una volta al mese, “assumono” un determinato organo riproduttivo per potersi unire con il proprio partner.

Con il termine kissinkemmer Ghëddo vuole dunque, nell’ambito della seconda edizione di TO.BE, focalizzare l’attenzione sull’unione e il potenziale trasformativo dei corpi, in connessione con gli spazi e la ricerca artistica attuale, volta a indagare e sperimentare le risorse dellə giovani artistə, con l’obiettivo di realizzare progetti condivisi e collaborazioni proficue, attivando nuove correlazioni di idee.

Il programma di TO.BE Kissinkemmer 2024:

Dal 14 marzo al 27 aprile 2024 Fabio Cipolla e Annamaria Nicolussi Principe. Vulnerabiles presso Febo & Dafne.

Dal 26 marzo al 20 aprile Volga Sisa. Flor Inmortal, presso A PICK GALLERY.

Dal 6 aprile al 19 aprile Giorgia Pia, presso Crag Home Gallery.

Dal 17 al 20 aprile 2024, Marta Caproni, mostra – evento presso Recontemporary.

Dal 3 al 4 maggio 2024 Silvia Basano, Marco Curiale, Rachele Montoro e Gabriele Provenzano, evento in collaborazione con Mucho Mas!

Dal 4 al 15 giugno 2024, Veronica Gambula e Asia Pedrolli, presso Riccardo Costantini Contemporary.

Ghëddo è un’associazione culturale attiva a Torino dal 2021 con l’obiettivo di organizzare progetti culturali al fine di valorizzare e promuovere la giovane arte emergente. L’associazione mira a creare una rete dinamica tra artistə, gallerie e spazi indipendenti del territorio, favorendo esperienze di cooperazione al fine di costruire un legame solidale e generare delle dinamiche di scambio umano, etico, artistico. Ghëddo è: Barbara Ruperti, Olga Cantini, Rachele Fassari, Marta Saccani, Davide Nicastro.

Un progetto supportato da Fondazione Venesio, patrocinato dall’Accademia Albertina di Torino e la Città di Torino. | Un progetto ideato da Ghëddo e realizzato in collaborazione con i partner A PICK GALLERY, Crag – Chiono Reisova Art Gallery, Febo e Dafne, Mucho Mas! Artist-run space, Recontemporary e Riccardo Costantini Contemporary.

 

Ghëddo

Contemporary Curator Collective

Via Verzuolo 36, 10139 (TO)

email: associazionegheddo@gmail.com

MUSEO ETTORE FICO A VENEZIA. MOSTRA “PERLE E RADICI”

Il Museo Ettore Fico presenta la mostra “Perle e Radici” – Duetto fra Africa ed Europa: ceramiche e dipinti a cura di Andrea Busto, che si tiene presso lo spazio espositivo Marina Bastianello Gallery di Venezia.

L’apertura al pubblico è dal 19 Marzo 2024 al 04 Maggio 2024.

RICETTO PER L’ARTE – AGORÀ DELLA VALSUSA: “VIM CORPUS TULIT”, MOSTRA D’ARTE DI MASOUDEH MIRI

Il Ricetto per l’Arte – Agorà della Valsusa – di Almese inaugura giovedì 28 marzo, ore 18.00, la mostra d’arte “VIM CORPUS TULIT” dell’artista Masoudeh Miri. L’esposizione è realizzata con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino e  del Comune di Almese, in collaborazione con il Valsusa Filmfest.

Dopo il grande successo della mostra fotografica “Il Grembo della Resistenza” di Stefano Stranges, prosegue la tematica dedicata alla donne e alla Resistenza attraverso l’esposizione di una selezione  di opere pittoriche dell’artista iraniana Masoudeh Miri a cui è stato assegnato il premio Bruno Carli partigiano e primo Presidente del Valsusa Filmfest, nel 2023.

Il premio consiste nel viaggio e nell’ospitalità durante l’edizione del festival. Vengono prese in considerazione esperienze che attualizzino i concetti e i valori della Resistenza e della nostra Carta Costituzionale. Realtà impegnate sul territorio in difesa dei diritti e dell’ambiente, in quella che a buon titolo può essere definita Nuova Resistenza.

Le opere esposte nella mostra fanno parte di un percorso con tematiche che vedono da una parte il vissuto dell’artista stessa e dall’altra le vicissitudini delle donne iraniane dopo la rivoluzione del 1979. In una società in cui ogni aspetto della vita quotidiana della donna è regolata dalla teocrazia, un’artista non può esimersi dal raccontarla attraverso le sue opere.

Periodo: 28 marzo – 14 aprile 2024

Orari: sabato e domenica 15.00-18.00 in settimana su prenotazione

Info e prenotazioni: Associazione Culturale Cumalè – Tel. 3289161589 – cumale.ass@gmail.com

CASTELLO DI MIRADOLO. GIORGIO GRIFFA. UNA LINEA, MONTALE E QUALCOS’ALTRO

«Io non rappresento nulla, io dipingo». Così descrive il proprio lavoro Giorgio Griffa, tra i principali esponenti a livello internazionale della ricerca pittorica contemporanea, nominato “Artista dell’Anno 2024” da Il Giornale dell’Arte.

“Giorgio Griffa. Una linea, Montale e qualcos’altro” – in programma dal 23 marzo al 25 dicembre 2024 al Castello di Miradolo di San Secondo di Pinerolo (TO) – si articola in diverse tappe espositive che attraversano le quattro stagioni e abbracciano più di cinquant’anni di pittura dell’artista coinvolgendo tutti gli spazi del Castello, alcuni per la prima volta, e del suo parco. Prodotta dalla Fondazione Cosso e dalla Fondazione Giorgio Griffa, la mostra, curata da Giulio Caresio e Roberto Galimberti, è stata ideata e progettata con Giorgio Griffa, che ha anche realizzato alcune opere site specific appositamente per l’occasione.

APRE AD AOSTA LA MOSTRA SGUARDI DI INTESA. LA MODA FOTOGRAFATA DALLE DONNE

Venerdì 22 marzo 2024, alle ore 18, verrà inaugurata, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, la mostra Sguardi di intesa. La moda fotografata dalle donne, a cura di Angela Madesani.

Il Centro Saint-Bénin ospita la prima mostra istituzionale nel nostro Paese in cui viene proposta una ricognizione sulla fotografia di moda realizzata dalle donne. Nel corso del tempo la donna è stata soggetto delle immagini di moda, raramente artefice: qui ci si pone dall’altro punto di vista. Il titolo Sguardi di intesa è un richiamo a questa prospettiva e all’intesa che si crea tra chi fotografa e chi è fotografato. La rassegna si propone di evidenziare l’evoluzione della fotografia di moda realizzata dalle donne, che ha sviluppato una propria estetica e che rivela una commistione tra i linguaggi della fotografia e dell’arte.

La mostra è introdotta da una sezione di ambito sociale in cui si analizza, partendo da un’immagine vintage di Tina Modotti, il lavoro che sta dietro la moda, fatto molto spesso dalle donne: le tessitrici, le sarte, le operaie. Sono soprattutto immagini degli anni Sessanta e Settanta in cui le fotografe hanno letto con un intento di ricerca e di denuncia il mondo del lavoro femminile. Si tratta di immagini realizzate per essere pubblicate su riviste di impegno politico: così quelle di Liliana Barchiesi, Gabriella Mercadini, Livia Sismondi, Elsa Robiola. Una seconda sezione della mostra è dedicata alle autrici che per prime si sono occupate della fotografia di moda in Italia, come Lori Sammartino, che ha raccontato il mondo fiorentino di Palazzo Pitti.

Scrive Daria Jorioz in catalogo: “La fotografia di moda costituisce non solo un documento prezioso per conoscere e comprendere questo universo, dalla haute couture al prêt-à-porter, ma rappresenta anche una formidabile testimonianza sulla società intera, portatrice di valenze che da estetiche e formali diventano anche antropologiche, sociologiche, storiche, filosofiche, psicologiche.”

Il percorso espositivo prosegue con ricerche di ambito artistico, come quelle di Florence Henri, protagonista delle avanguardie degli anni Trenta. Alcune delle fotografe in mostra, inoltre, nascono come modelle per poi passare dall’altra parte dell’obbiettivo, così Alice Springs, consorte del celeberrimo Helmut Newton, altre sono tra le più importanti protagoniste di questo settore e la loro provenienza è ascrivibile al mondo della fotografia autoriale, così Louise Dahl-Wolfe, autrice di molte copertine di “Harper’s Bazaar”, Vittoria Backhaus, Elisabetta Catalano, Lillian Bassman, il cui importante lavoro ha attraversato tutto il Novecento.

La rassegna propone quasi tutti materiali vintage (circa l’80% delle opere in mostra sono originali) e ospita le opere di Brigitte Niedermair (che ha recentemente realizzato campagne fotografiche per Dior), Maripol, Ellen von Unwerth, Julia Hetta. L’artista Vanessa Beecroft ha invece utilizzato la moda per la sua ricerca, così come Viviane Sassen, il cui lavoro è stato di recente oggetto di un’antologica a Parigi, ma anche l’italiana Ilaria Orsini. Un’antesignana di questo tipo di immagini è stata la francese Irina Ionesco, il cui lavoro è velato da un alone di mistero. Una sezione finale è dedicata ad alcune artiste emergenti: Lucia Giacani, Angelica Cantù Rajnoldi e la giovanissima valdostana Veronique Mazzoli.

L’esposizione Sguardi di intesa offre una lettura delle immagini delle fotografe di moda, per collocarle all’interno di una visione più ampia in una relazione ideale con i colleghi uomini, ai quali fino ad ora è stato dedicato lo spazio principale di questa straordinaria storia. È oggi più che mai interessante vedere come le fotografe si siano affacciate al mondo della moda, trasformandosi da oggetto di interesse a soggetto privilegiato e che attraverso questa mostra riconosciamo da un punto di vista progettuale, poetico, ma anche prettamente fotografico.

L’esposizione, prodotta da Nomos Edizioni, è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano-francese), con le riproduzioni delle opere e con i testi critici di Angela Madesani e Daria Jorioz, in vendita in mostra al prezzo di 32 euro.

Orario di apertura: martedì-domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.

La mostra resterà aperta fino al 22 settembre 2024.

 

CASALE MONFERRATO. “MAGIC MOMENTS”. MOSTRA PERSONALE DI MICHELLE HOLD AL CASTELLO

Sabato 23 marzo 2024 alle ore 17,30 nel Salone Marescalchi del Castello del Monferrato, aprirà ufficialmente la mostra personale di Michelle Hold dal titolo “Magic Moments”.

L’esposizione, che sarà aperta al pubblico fino al 5 maggio 2024, presenterà una serie di opere che l’autrice ha realizzato con l’intento di catturare e fermare sui supporti artistici quei momenti magici che gli sciamani descrivono come parte intrinseca della nostra natura. Nel tentativo di ricordare la luce che, secondo l’artista, ogni individuo possiede e di ascoltare il nostro portavoce, il cuore, ella utilizza le vibrazioni di colore e movimento per trasmettere la sensazione di una magia intrinseca della vita che porti illuminazione ad ogni istante.

Federica Mingozzi riferendosi alla protagonista della mostra, ha affermato: “[…] è ormai approdata ad una sicurezza ideativa che emerge con forza dai suoi dipinti: linee e colori danno vita ad un unico linguaggio, la cui virulenza espressiva è tanta e tale da coinvolgere l’osservatore in un raffinato gioco di rimandi; nella sua riflessione sul tempo e magia ci si trova imbrigliati in un movimento senza sosta, che permette di giungere a vette siderali di splendore compositivo”.

L’Assessore Gigliola Fracchia afferma “Una nuova mostra apre al Castello del Monferrato arricchendo un mosaico multiforme che unisce la divulgazione della cultura nazionale e internazionale alla promozione della cultura locale. La collaborazione con ArtMoleto, di cui Michelle Hold è fondatrice, ha fatto in modo che nella nostra città si siano realizzati numerosi eventi e interventi artistici che hanno coinvolto il tessuto culturale locale”.

La mostra sarà visitabile gratuitamente nelle giornate di sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00.

 

 

CASA ACCADEMIA: AL VIA UN CICLO DI MOSTRE AL PASTIS

Casa Accademia è un’importante collaborazione tra l’Accademia Albertina, l’Associazione Azimut e il Pastis di P.zza E. Filiberto, che diventa la vetrina delle migliori ricerche dell’Accademia. Il Progetto ha ospitato un ciclo di mostre a cadenza settimanale, dedicate alle opere delle studentesse e degli studenti, con la curatela del corpo docenti.

La rassegna termina con la prima residenza artistica di Casa Accademia.

L’idea nasce in collaborazione con l’artista Davide Bramante che, per due settimane durante l’autunno 2023, ha ospitato due artiste (Antonia Ricciardi e Annamaria Nicolussi Principe) selezionate tra i partecipanti di Casa Accademia. La residenza si è svolta a San Sebastiano Contemporary, Palazzolo Acreide (Siracusa). I lavori prodotti durante la residenza sono stati poi esposti a The Others durante la settimana dell’arte a Torino.

EDIZIONE 2024

Dopo l’ottimo riscontro della prima stagione, il 21 Marzo 2024  inaugura il nuovo ciclo espositivo. Il Progetto prevede dieci mostre distribuite durante la primavera. Ogni mostra è pensata per dare uno spazio di azione ad artist* che frequentano l’Accademia Albertina. Tutti gli appuntamenti saranno curati da studenti e studentesse coadiuvate dalla docenza di riferimento.

SEDE ESPOSITIVA: Conserveria Pastis, Piazza Emanuele Filiberto 11 – Torino

PRIMO APPUNTAMENTO INAUGURALE

ARTE IN FUGA: VIAGGIO NELL’IMMAGINAZIONE E NELL’INNOVAZIONE

Mostra a cura di Cecilia Padovan e Sam Di Vito

coordina Elisabetta Ajani

giovedì 21 marzo 2024 mostra visitabile dalle 18 alle 22

La Cattedra di Scenografia prof.ssa Elisabetta Ajani dell’Accademia di Belle Arti di Torino presenta un’esperienza esclusiva dove due mondi artistici si fondono in un’unica mostra sorprendente.

Il regista Sam Di Vito presenta un cortometraggio coinvolgente che ci cattura fin dai primi momenti. Attraverso il suo lavoro, ci trasporta nella stanza di un personaggio intrappolato, nella monotonia dell’attesa. Prigioniero dell’esasperazione, viene coinvolto in un turbinio di alienazione fino all’ultimo attimo disperato. Ma poi: la beffa della vita… Il tutto accompagnato da schizzi originali, concept e oggetti di scena per una particolare immersione del fruitore.

La giovane designer Cecilia Padovan porta avanti la sua visione creativa che fonde moda e tecnologia in un mix intenso. Con una passione travolgente per la musica elettronica e il fashion design, Cecilia presenta tre outfit originali generati con l’utilizzo dell’IA, ispirati alla cultura techno dei rave. Questi abiti anticipano il lancio della sua collezione completa per il brand LUNATIK, un marchio ribelle e alternativo che celebra l’anticonformismo.

MOSTRA FOTOGRAFICA DI MAURO RAFFINI “LO STATO DELL’ARTE”

L’archivio, fonte di generose sorprese e ordinato nonostante il suo apparente disordine, mi regala in un tuffo nel passato le fotografe de “Lo stato dell’arte”. Un ttolo e un lavoro nato da un’idea di Gerry Di Fonzo, stampatore di qualità e poliedrico artigiano, immaginato nel 2012 per una mostra presso il suo laboratorio. Nelle immagini esposte, oggi ristampate e proposte anche in video nello studio di Gianni e Edoardo Oliva si rivedono galleristi, curatori, critici e storici dell’arte di allora, con qualche escursione nel  presente. Un lavoro in progress come si dice, non tenere del tutto chiusa la porta dei progetti precedenti e aggiornarli quando il caso. Uno sguardo curioso sulla scena dell’arte e i suoi protagonisti, artefici di una nuova stagione artistica a Torino e dintorni. Una ricerca che non ha presunzione di completezza e che raccoglie i personaggi di un certo periodo storico quando ancora non si parlava, per esempio, di intelligenza artificiale. Un lavoro fotografico che guarda alla classicità del ritratto in posa, inquadratura verticale e sguardo diretto, per una

galleria di donne e uomini colti dentro il guscio delle loro passioni, libri quadri appunti o improbabili e divertenti artefatti. Un racconto per immagini delle persone che vivono o hanno vissuto con sincerità e determinazione il loro incondizionato amore per l’arte.

Mauro Raffini, fotografo

 

CASALE MONFERRATO. AL MUSEO CIVICO “TAZZINE AL MUSEO”

Venerdì 22 marzo il primo appuntamento dedicato alla cioccolata

Dopo il successo della rassegna “Un tè con Vidua: il giro del mondo in nove tazzine”, al Museo Civico di Casale Monferrato prenderà il via un nuovo ciclo di appuntamenti culturali arricchiti da esperienze sensoriali.

“Tazzine al Museo” sarà il nome della rinnovata esperienza che verrà offerta agli appassionati di arte e gastronomia con tre incontri esclusivi che si terranno nei pomeriggi dei venerdì 22 marzo, 3 maggio e 28 giugno. Ogni appuntamento avrà come protagonista, con una degustazione specifica, una bevanda speciale: la cioccolata, il caffè e la birra.

Il primo appuntamento “Tazzine al museo: il cioccolato delle cinque” si terrà venerdì 22 marzo alle ore 17,00 e sarà incentrato sul dipinto di Angelo Morbelli “La bottega del pizzicagnolo” esposto nella Galleria dell’Ottocento, a cui si aggiungeranno alcuni approfondimenti sulle ceramiche della collezione Levi-Graziadi.

La rassegna è realizzata in collaborazione con la bottega Equazione AltroMercato di Casale Monferrato con gli interventi didattici curati da Barbara Corino e le degustazioni a cura di Silvia Miglietta.

Il costo del biglietto è di € 6,00.

Per partecipare è necessario prenotare attraverso i recapiti telefonici 0142444309 e 0142444249 o via e-mail all’indirizzo museo@comune.casale-monferrato.al.it

 

PASQUA AL MUSEO VALDESE DI TORRE PELLICE

 Il Museo valdese di Torre Pellice per la domenica di Pasqua 31 marzo alle ore 16 offre al pubblico la visita guidata compresa nel costo del biglietto solo per la sezione storica del Museo, richiesta la prenotazione a info: il.barba@fondazionevaldese.org.

Inoltre si ricorda la bella opportunità di visita della   Mostra realizzata in occasione degli ” 850 anni valdesi in movimento”: “Valdo e i valdesi tra storia e mito”.

Un viaggio nella storia dell’umanità in cui è nato il movimento valdese

 

 

 

 

 

 

TORINO. A PICK GALLERY. PERSONALE DI VOLGA SISA “FLOR INMORTAL”

Il prossimo martedì 26 marzo si inaugura  la prima personale della giovane artista Volga Sisa (La Paz, Bolivia, 2001) dal titolo Flor Inmortal. In mostra installazioni, sculture, disegni e arazzi: opere recenti e inedite che si ispirano all’antica cultura precolombiana e sono dedicate alla figura femminile, intrisa di magica spiritualità.

La mostra si colloca nell’ambito della seconda edizione del progetto To.Be a cura dell’Associazione Ghëddo e sarà visibile fino al 20 aprile 2024.

A PICK GALLERY

via Bernardino Galliari 15/C

10125 Turin – I