Passione Fumetti: il ritorno di Bella & Bronco

Bella & Bronco n. 1 I lestofanti
Bella & Bronco sono una bella coppia. Hanno stile e un’eleganza disinvolta. È evidente fin dalla copertina di quel primo albo, giunto in edicola nel luglio del 1984 sotto il marchio Editoriale Daim Press, lo stesso che in quegli anni pubblicava Tex, Zagor e Martin Mystère, insomma quella che sarebbe poi diventata la Sergio Bonelli Editore. A suo modo Bella & Bronco fu anche una serie rivoluzionaria. Se infatti la casa editrice aveva già pubblicato delle serie aventi un nativo come protagonista – basti citare Kociss nel 1957 – Bella Madigan è stata la prima protagonista femminile, se pure insieme a Bronco, un indiano colto, elegante e dotato di un brillante senso dell’ironia, lontano anni luce dalla figura del pellerossa che ci viene ancora oggi in mente quando pensiamo ad un fumetto o ad un film western. Come succede a molti che lo incontrano nel corso della serie, la stessa Bella non lo riconosce come tale: “Credevo fossi un messicano, o roba del genere” gli dirà subito dopo il loro primo movimentato incontro. Ma i due si piacciono fin da subito e, anche se battibeccano continuamente, non si separeranno più.

In edicola dopo quarant’anni

albi originali di Bella & Bronco
Nonostante l’insolita coppia di protagonisti e una buona dose di divertente ironia, Bella & Bronco è una serie di avventura squisitamente western, realizzata da uno dei massimi esperti del genere, quel Gino D’Antonio già autore della monumentale Storia del West di cui si è appena conclusa la ristampa – in grande formato e a colori – da parte della Sergio Bonelli Editore e If Edizioni (e di cui avevo parlato in un articolo che potete leggere qui). Un’iniziativa che ora prosegue ristampando anche la serie Bella & Bronco, sempre in grande formato e, per la prima volta, anche a colori. In origine la mini-serie Bella & Bronco è stata pubblicata su 16 albi mensili, dal luglio 1984 all’ottobre 1985, in un formato insolito per la Bonelli del tempo: 64 pagine, sempre in bianco e nero, e altezza quasi da comic book (poco più alto del formato recentemente utilizzato per Morgan Lost, Cico a spasso nel tempo e Zagor le origini). Per proseguire la collana con le canoniche 96 pagine, l’odierna ristampa a colori della Sergio Bonelli Editore/If Edizioni pubblicherà altre storie in appendice come succedeva un tempo ad esempio sugli albi del Comandante Mark. Nell’albo in edicola dallo scorso 3 luglio, insieme alla prima avventura di Bella & Bronco, I lestofanti, è stata ristampate la storia breve L’intervista, racconto che chiude definitivamente l’epopea raccontata ne La Storia del West e che fu originariamente pubblicata sul n. 11 della rivista Orient Express nel giugno 1983 (L’Isola Trovata). A seguire le prime pagine dell’ultimo lavoro scritto da Gino D’Antonio per i disegni di Renzo Calegari: Bandidos!, romanzo a fumetti pubblicato in un unico albo in b/n nel 2007, che verrà ristampato integralmente in appendice ai prossimi volumi di Bella & Bronco.

Bella & Bronco

Bella & Bronco n. 1

tavola di Gino D’Antonio da Bella & Bronco n. 1 I lestofanti

Bella Madigan rende onore al suo nome, ma nel selvaggio West essere bella non facilitava certo la vita, anzi. Dalla sua ha però un carattere forte e deciso, sa quel che vuole – diventare ricca, soprattutto – e si batte per ottenerlo, cosa che non gli riesce difficile, visto che è a suo agio sia in abiti eleganti, sia in tenuta da pistolero, jeans e camicia in cui comunque non sfigura. Riesce ad essere pericolosa anche con la borsetta – all’interno della quale tiene “una libbra di pallettoni di piombo… (“è un mondo crudele, amico”) – e, se serve, diventa letale anche con pugni, calci e qualsiasi cosa le venga a portata di mano. Sa essere anche dolce, con il suo Bronco – e guai a chi glielo tocca – che non è meno tosto di lei quando si tratta di menare le mani e sparare. Bronco sa il latino e il francese – ma forse anche altre lingue –, ha una grande cultura grazie agli studi giovanili dai Padri Salesiani (licenza poetica del buon Gino D’Antonio, dato che all’epoca la Congregazione era appena stata fondata a Torino e in America arrivò circa vent’anni dopo) e ad una evidente passione per la lettura. Il suo animo nobile e un ferreo senso dell’onore lo portano a schierarsi contro le tante ingiustizie in cui la coppia si imbatte e che nel West non mancavano, soprattutto negli anni della Guerra di Secessione (1861 – 1865) in cui si svolgono le loro avventure. A Bella le citazioni in latino e le frasi in francese fanno venire i nervi – e quando capita la sentiamo imprecare peggio di un uomo – ma questo non intacca l’amore e la passione che li lega. E comunque anche Bronco è dotato di senso pratico e ama la bella vita, cosa che Bella adora.
Insomma, Bella & Bronco sono una coppia di simpatici avventurieri, che si proteggono e si salvano la vita a vicenda in storie piene di azione e colpi di scena, in cui incontrano comprimari non meno originali di loro.

Strani personaggi nel Selvaggio West

tavola di Gino D’Antonio da Bella & Bronco n. 1 I lestofanti

La serie Bella & Bronco nasce nell’anno in cui viene interrotta – almeno nella pubblicazione in albi da edicola – la prima serie di quell’incredibile capolavoro del fumetto (non solo western) che è Ken Parker, di cui da poco è iniziata la ristampa in albi in grande formato da parte della Sergio Bonelli Editore. La serie di Gino D’Antonio si caratterizza per una maggiore leggerezza rispetto al Ken Parker di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo (che comunque non mancò di episodi comici formidabili come in Boston e Diritto e rovescio) e le sue storie rimangono entro i canoni dell’avventura classica, ispirandosi anche dal cinema di genere. Gli albi di Bella & Bronco sono zeppi di personaggi originali e molto ben caratterizzati, come l’Agente della Pinkerton Hasselman, il geniale inventore Alexis Popoff, Taco, alias Idelfonso, il ragazzino grassottello rapito dagli Apache, l’improbabile Madame Zara, il diabolico Pitagora, lo scrivano nero salvato dal linciaggio, il simpatico Capitano siciliano Turi Mattanza e il vecchio capo Comanche Nokoni, per non dimenticare Padre Pierre, il Salesiano missionario che ricorre sempre nelle citazioni di Bronco, e i numerosi militari nordisti e sudisti, tutti più o meno fanatici.

Trame e disegnatori

Bella & Bronco n. 2 Caccia al ladro
Come ho già detto, la miniserie di Bella & Bronco è composta di 16 albi e probabilmente sarebbe continuata se avesse avuto più lettori (almeno secondo i canoni del tempo, che ritengo molto più alti di quelli odierni), stando anche a quanto da loro stessi dichiarato nel saluto disegnato da Gino D’Antonio nella quarta di copertina del n. 16. Bella & Bronco si incontrano esattamente il 12 marzo 1862, a quasi un anno dall’inizio della Guerra Civile e ben lungi dalla sua fine, per cui vi ci si ritrovano subito invischiati, finendo prima al Sud e poi all’Ovest, fino a San Francisco, da cui partiranno per un’avventura a Panama. Tornati a San Francisco avranno a che fare con le gang cinesi e poi si spingeranno fin nei disperati territori della corsa all’oro, per poi ritrovarsi nuovamente immersi nelle drammatiche vicende della Guerra di Secessione. Con l’aiuto di Bella, Bronco reciterà anche una parte che ricorda le spettacolari trovate di Zagor e infine verrà assunto come sceriffo, ma solo temporaneamente, perché Bella & Bronco non sono tipi da mettere radici.

tavola di Renato Polese da Bella & Bronco n. 2 Caccia al ladro

A ideare e scrivere tutte le avventure di Bella & Bronco è stato Gino D’Antonio (1927 – 2006), che ne ha realizzato anche le bellissime copertine e i disegni del primo albo. A disegnare gli albi successivi sono stati Renato Polese – ben nove su sedici – seguito da Alessandro Chiarolla (tre), Giovanni Freghieri (due) e i fratelli Gaspare e Gaetano Cassaro (uno). Le pagine più alte rispetto al tradizionale formato bonelliano sono state sfruttate dai disegnatori per costruire tavole con un’impostazione che, ancorché strutturata in genere sulle classiche tre strisce, si concede maggiori libertà espressive, grazie a sovrapposizioni tra le vignette, un maggiore sviluppo verticale e soluzioni più aperte e moderne, quasi a voler richiamare quelle dei comic book americani. Una dinamica che si vede già nel primo numero disegnato da D’Antonio, poi seguito dagli altri disegnatori, in particolare da Alessandro Chiarolla che, a mio parere, su questa serie ha dato il meglio di sé, al pari di Renato Polese.

tavola di Renato Polese da Bella & Bronco n. 2 Caccia al ladro

Immagini © Sergio Bonelli Editore / If Edizioni