SORPRESE DI ARTE E DI STORIA. Chieri e le sue due, poi tre, poi quattro fiere

La fiera in Piazza San Francesco (Piazza Dante)

La fiera in piazza Cavour

L’11 novembre, festa di San Martino, cade in un periodo dell’anno che in una società agricola coincideva con la fine dei lavori più impegnativi, ideale per organizzare fiere, feste e, soprattutto, traslochi (“fare San Martino” significava “traslocare”). Oggi le cose sono cambiate, ma a Chieri l’antichissima Fiera di San Martino si fa ancora, e la sua storia,  magari insieme a quella delle altre fiere succedutesi nel tempo, merita di essere raccontata.

In quanto città dall’economia fiorente, Chieri è sempre stata un centro di traffici, anche nel Medioevo, quando il commercio non era ancora regolato da norme particolari. E allorché, per le sue implicazioni nei rapporti fra le città, il Governo centrale incominciò a regolarlo, Chieri ebbe subito le sue fiere.

Lo apprendiamo dagli scritti dello storico Luigi Cibrario: “Amedeo VIII… nel 1422 arricchì la terra di Chieri dell’annuo privilegio di due fiere”, precisando che esse “dovevano durare dieci giorni l’una” e dovevano essere tenute “la prima addì 21 di maggio in cui si celebra la festa di Santa Basilissa… l’altra il 6 di novembre”. La scelta delle date fu dovuta alla concomitanza con le feste dei Santi Giuliano e Basilissa e San Martino.

Le fiere non erano concentrate in un punto della città ma disperse in ogni suo angolo: lungo tutta la via Maestra (via Vittorio Emanuele II), in piazza Mercadillo (piazza Mazzini), in piazza del Borgo (piazza Umberto I), in piazza d’Armi (piazza Cavour), davanti alle chiese di Sant’Antonio e di San Francesco (via Palazzo di città),  in via Principe Amedeo, nell’odierna piazza Pellico fino a San Domenico: ognuno di questi luoghi era riservato ad una o più categorie merceologiche.

Nel 1838 Chieri, ritenendo insufficienti quelle esistenti, chiese e ottenne una terza  fiera nel mese di settembre: una fiera di carattere prevalentemente zootecnico, che si teneva il 2  settembre, il giorno successivo a quello della festa votiva della Madonna delle Grazie, che fin dal 1630, anno della sua istituzione, si celebrava il 1° settembre. Si continuò a tenere il giorno successivo a quella festa anche quando, su richiesta del Comune, essa venne spostata: nel 1854 alla prima domenica di settembre, nel 1863 al primo lunedì e nel 1980 al secondo lunedì dello stesso mese. La crescita della città e della sua economia, nel 1908 indusse il sindaco Francesco Fasano (ormai la cosa era diventata di competenza dell’Autorità locale) ad istituire una quarta fiera della durata di tre giorni (domenica, lunedì e martedì) a fine gennaio. Venne chiamata “Fiera di San Francesco” perché, dopo essere stata tenuta per alcuni anni in piazza Cavour, venne trasferita in piazza San Francesco (piazza Dante) dove nel 1922 venne eretta anche l’ancora esistente tettoia. Negli anni Trenta del Novecento le fiere di maggio, gennaio e settembre vennero sospese. Rimase soltanto la fiera di San Martino. Negli ultimi anni, con il nome di Fiera di San Giorgio o di Festa del Freisa, con la durata di uno o più giorni e con un successo non ancora stabilizzato, si sta tentando di rivitalizzare la fiera di primavera.

Antonio Mignozzetti